Questo inverno, avevamo deciso di iscriverci a questo evento dato che era
proprio sotto casa e per provare qualcosa di nuovo, soprattutto il fatto di
provare a correre tre tappe in 3 giorni consecutivi.
Invece della fredda cronaca vediamo in ordine sparso quali sensazioni ci
ha lasciato questa 3 giorni e quali saranno i nostri ricordi.
Livello
Avvicinandosi alla data di partenza abbiamo capito che non era il solito
circuito per amatori, ma che tra gli iscritti c’erano tanti i top player delle
granfondo, e che forse il livello era un po troppo alto per noi. Ma tant’è
oramai eravamo in ballo…
Tanta Acqua
Le previsioni meteo pessime per la prima tappa sono state rispettate e abbiamo
corso sotto il diluvio universale. Mai preso tanta acqua così, a tratti era anche
difficile vedere dove andava la strada.
Pioggia fortissima, vento e freddo, quindi io stavo benissimo (ovviamente
senza mantellina)
Manico
Abbiamo avuto la conferma che quelli che fanno le gare in circuiti sono
più bravi a andare in bici del granfondista medio, con quel tempo non sarei mai
partito in una granfondo, ad ogni curva ci sarebbe stato un mucchio, invece qui
nessuno faceva cavolate e non ho mai percepito alcun rischio.
Occasione persa
Nella prima tappa iniziamo un po timorosi, poi io mi accorgo che almeno
oggi, in pianura, io e Guido teniamo bene il ritmo ed anzi siamo in grado di
dare battaglia (la stessa cosa non si può dire purtroppo di Lorenzo, dato il
livello obiettivamente più elevato del suo gruppo e la mancanza totale di salita…).
Quindi occasione persa perché col senno di poi ho capito che sarei potuto
benissimo entrare nella fuga buona.
Selezione
Nella seconda e terza tappa la prima salita ha fatto subito la selezione,
si sono formati i gruppetti che poi sono rimasti fino all’arrivo. Nella seconda
tappa su per Monte maggiore quando anche l’ambulanza di fine corsa ha cercato
di superarmi ho capito che mi dovevo dare una mossa. Nella discesa e pianura
seguente ho recuperato tutti quelli che erano a tiro. Sinceramente sia io che
Guido in tutte e 3 le tappe saremmo potuti andare più forte del gruppo dove eravamo
ma era impossibile andarsene.
Stanchezza e Ritiri
Il maltempo dei primi 2 giorni e le 3 corse i 3 giorni ci hanno fatto
fare una bella fatica. Nela terza tappa eravamo tutti stanchi, anche i big sono
stati mooolto più calmi. Poche azioni e
salite fatte regolari. A causa di ciò ci sono stati molti ritirati, circa la
metà dei partenti, e questo ci ha fatto guadagnare diverse posizioni in
classifica. Obiettivamente solo il fatto di averla finita e nemmeno da ultimi è
degno di nota.
Lorenzo
Nella prima tappa sembrava un pulcino bagnato e spaesato e ha perso
contatto quasi subito dal suo gruppo (D’altronde non c’era neanche un
cavalcavia!). Nella seconda tappa ha tenuto botta di più e lo abbiamo raggiunto
a metà e poi ha fatto corsa con noi, tirando anche un bel po. Nella terza tappa
invece ha retto il ritmo del suo gruppo recuperando diverso posizioni in
classifica. Evidentemente il suo fondo di granfondista è venuto fuori, mentre lui è cresciuto tutti gli altri sono calati.
Assistenza
Ammiraglie, moto al seguito, rifornimenti volanti, tutti avevano qualcuno, tranne noi. Perfino la squadra del Parco dei ciliegi,erano solo in 3 ma avevano 2 posti di asistenza (borracce e ruote) lungo il circuito, noi solo amici che facevano foto.... vabbe siamo amatori!
Ruote
Notazione tecnica: la prossima volta che sentite la storiella che le
ruote in carbonio non vanno bene con l’acqua fatevi una bella risata. Molti. me
compreso, avevano le ruote ad alto profilo anche sotto il diluvio. Con i pattini
giusti nessun problema.
Buca
C’è una buca proprio in traiettoria nella curva in centro a Monteveglio.
Siamo passati per quella curva 5 volte sabato e 5 volte domenica. TUTTE e 10 le
volte Guido ha preso in pieno quella buca. Ma dico io, dopo le prime 2 o 3 volte
che la prendi in pieno ti vorrai ricordare dov’è??!?! Vabbè ormai Guido lo
conosciamo….
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