Erano ormai un paio d’anni che avevo in mente questo giro,
ma da solo non avevo mai osato provarlo, ogni volta che arrivavo a Sestola
giravo per Fanano e una volta a La Cà, a parte un paio di volte, mi fermavo
senza salire al Cavone. Mi servivano alcuni “ciglioni”, matti come me, che mi
seguissero in questa pazzia, riuscire a scalare Abetone, Passo del Lupo e Corno
alle Scale in giornata. Questo 3 di Giugno ne ho trovato addirittura quattro.
Da “ciglioni” per avermi seguito in questa pazzia sono diventati eroi, sì
perché farsi quasi 180 km con 4500 metri di dislivello, senza essere in una
granfondo, ma giusto per il gusto di pedalare e godersi la natura e i paesaggi
che la strada mostrava, non è da ciclisti comuni. Forse neanche da persone
normali.
Siamo partiti alle otto da Cà Corrieri, saliti a La Cà siamo
scesi a Gaggio, poi Silla e Porretta. Il tempo dalla partenza sembrava ottimo,
ma appena arrivati a Querciola, voltandosi verso la Toscana, si vedevano nubi
nere e basse molto minacciose. Abbiamo preso la Pracchiese a Ponte della
Venturina, direzione Ponte Petri e il Passo dell’Oppio augurandoci che il
vento, oltre che fastidioso, fosse anche utile a mantenere il temporale
sull’altro versante. Così fortunatamente è stato e alla media quasi dei
ventisette siamo arrivati al Passo dell’Oppio e ci siamo fiondati verso San
Marcello Pistoiese, fino a La Lima. Da qui partono i sedici lunghi chilometri
che portano al Passo dell’Abetone. Primi chilometri chiacchierando, poi da metà
Tognetti, con il cuore che chiedeva di battere di più altrimenti andava a
riposo, alzava il ritmo. Gli sto dietro con facilità, ogni tanto passo anche
davanti, il pezzo duro in mezzo al buio del bosco, è fatto ai 16/18. km/h.
Appena usciti dal bosco la strada spiana e il Buon Tognetti, non soddisfatto
dell’andatura, mette la catena sul 50. Lo vedo subito e senza timori gli dico:”
Ah beh allora vai pure, tu sei matto”. Mancano ancora quattro chilometri alla
vetta, centotrenta all’arrivo, Lorenzo si accorge, forse, dell’esagerazione e
ridendo si mette a ruota lasciandomi fare il mio passo, che comunque raramente
scende sotto i 20 Km/h. In cima ad un Abetone deserto, ricordo a Gianluca che
la prossima volta bisogna portare anche un Guinzaglio, se no Tognetti chi lo
riprende più?
Scendiamo veloci verso Pievepelago, poi Riolunato e girando
a destra, dopo pochi chilometri cominciamo a salire verso Montecreto e Sestola,
altri nove chilometri di salita, leggeri in mezzo al bosco, ma costanti.
Arrivati a Sestola entriamo in paese e prendiamo decisi, ma anche tiomorosi,
per Passo del Lupo. Otto chilometri di salita, i primi cinque raramente
scendono sotto il 10%, con un chilometro dritto al 15 % e due tornanti che ti
aiutano a girare la bicicletta verso la discesa e non a salire.
Arriviamo su tutti in buone condizioni, Lorenzo ed io,
Gianluca e Mirko, il nuovo arrivato che non ha paura di niente e se vi fate
raccontare le sue avventure ciclistiche capirete anche il perché.
Luca Carboni invece è sofferente, comincia a sentire gli
effetti della birra della sera prima e chiede cibo. Andiamo in rifugio e ci
propongono una tigella fatta in casa con prosciutto e Fontina. Ho paura che
solo una tigellina non mi basti, ma la paura svanisce quando mi portano un
frisbee più che una tigella, piena di prosciutto e formaggio. Mangiamo e
riprendiamo la salita. Si perché ormai lì, come non fare anche la strada
asfaltata forestale, che porta a PianCavallaro, praticamente sotto
l’ossevatorio in cima al Cimone a 1850 metri di altezza?. Lamberti soffre un
po’ la tigella appena mangiata, ma gli altri rimangono innamorati da questa
breve ascesa senza traffico, la prima metà in mezzo al bosco, la seconda
all’aria aperta con tornanti che dall’alto sembrano lo Stelvio.
Discesa lunghissima e tecnica da Canevare verso Fanano, con
il vento che disturba non poco le traiettorie. Sempre discesa arriviamo in
terra Bolognese, attraversando il Dardagna e ricominciamo a salire per 8
chilometri verso Rocca Corneta e La Masera. Tognetti è impressionante. Dopo
pochi chilometri scala un dente e comincia a fare i venticinque. Conosco la
salita e so che il tratto dopo Rocca Corneta tira un pelino di più, mi faccio
sfilare. Mirko, prova a rimanere dietro a Lorenzo ma come pensavo a Rocca
Corneta lo molla. Riprendo Mirko, ho sempre Lorenzo nel mirino, sperando in un
calo. Naturalmente non c’è, in un tornante lo vedo sfrecciare via come un
missile e le mie speranze svaniscono. Arriviamo a La Masera, Luca sembra carta
velina, è vuoto come un palloncino sgonfio, scendiamo a Farnè e riempiamo
l’ultima volta la borraccia Ci aspettano gli ultimi dodici chilometri verso il
Cavone. Luca a La Cà va in doccia, per lui l’avventura finisce qui, gli mancano
solo nove chilometri per l’impresa ma le energie sono finite da un pò. Non è
completa ma tanto di cappello perché fare un giro così, con una serata alle
spalle come quella di sabato è da campioni. Rimasti in quattro concludiamo
l’impresa salendo ognuno del suo passo. Tognetti lo abbandono a Madonna
dell’Acero, anche per me la benzina è finita, mentre Lamberti che lamentava crampi,
all’ultimo chilometro mi riprende lasciandomi a bocca aperta. Arriva su
implorando di non fare l’ultimo chilometro verso lo piste e lo accontento.
Arriva anche Mirko, lui che più di sei ore in bici non ci sta oggi ne ha fatte
otto, se la Moglie e i tre figli non ci odiano, speriamo di rivederlo presto.
La soddisfazione, arrivati in cima, è tanta. Un giro così si avvicina
molto ad una Sportful e l’impresa è veramente grande. Cinque coraggiosi che ora
sono eroi, se ci fosse stato Sandrino si sarebbe messo a piangere!Questo il percorso affrontato:
http://www.brytonsport.com/mapTrackView/2?id=606522
13 commenti:
GRANDI!
SIETE PRONTI PER FELTRE
VI ASPETTA UN'ALTRO APPUNTAMENTO DURISSIMO MA INDIMENTICABILE
ciao Maurizio, non c'entra niente, ma venerdi sera andiamo su da me per una grigliata, se vuoi venire sei benvenuto
"Su da me" DOVE?
sopra vergato, una traversa tra vergato e labante. se vieni prendi accordi con paolo o potter o lamberti, loro sanno. se vieni, a venerdi. ciao
Vengo volentieri e sicuramente prendero' accordi per non perdermi tra gli APPENNINI
Posso prendere mia moglie? (non disturba)
non ci sono problemi, ma tieni conto che sarà l'unica donna tra 20 ciclisti che sbranano carne e alitano di vino...sicuro di volere che lo scopra? :)
Grande Enri, è stato un ottima giornata, organizzata da dio, percorso stupendo ma veramente duro e per finire abbiamo preso una bella giornata apparte il vento.
Un ottima conclusione di giornata è stata la mangiata finale, con una scorpacciata di cinghiale, salume e crescentine.
Ciao ci vediamo venerdi!!!
Sei riuscito a far desistere mia moglie
Ha detto che vuole assistere a delle scene penose
Scusa ma manca un "non vuole assistere"
eheheheh ci vediamo venerdì allora
Mia moglie invece ci è abituata viene abche lei e mio figlio che è da istriure! Tu manca qualcuno da avvisare? Gianluca Tony Luca Scomazzpn che è sparito nel nulla?
lo sanno tutti, faremo i turni come alla camst credo
Non c'è problema porto un pò di vino bianco allora
Posta un commento