29 marzo 2015

Primo caldo, un gran giro

Gira che ti rigira, abbiamo fatto un bel giro.
Saliti da Sasso a Ponte Locatello
arrivare a Grizzana non è certo un dentello.
Salita pendente, sulla gamba é un fendente.
Galluzzo a tutta, Mimmo Rutta,
Boldrini è impiccato, ma Tony si é giá ritirato.
Tognetti é prudente, Guido invece strafottente.
Andiamo a Cereglio da Vergato, con un nuovo arrivato.
Ma la strada é interrotta, probabilmente si è rotta,
a destra per Labante anche se c'é chi pensa sia troppo distante.
In sei vanno su veloci , con il buon Fornaciari che chiude la fila, ma non si defila.
Santa Lucia tutte le energie porta via,
la discesa é veloce, il vento sul fondovalle atroce.
C'é Galluzzo che tira e va pure forte ma quando da il cambio é come la Morte.
Si arriva a casa, tanti chilometri, tanta salita, ma la fatica non é certo finita.
Alla Prossima e Buona Pasqua!

Per Paolo i Presenti oggi: Baccigotti, Galluzzo, Tognetti, Boldrini, Frigieri, Mimmo, Pietrafesa, Aureliano, Paone, Pasini, spero di non essermi dimenticato nessuno

Da Domenica 12 Aprile il ritrovo è alle ore 830 in negozio. Per chi volesse allungare e fare più chilometri, ritrovo ore 730 Agip di Zola per un Mongardino mattutino.

22 marzo 2015

Cassani 2015

Mentre Tognetti ieri, abbandonato dalla mia ruota, si sciroppava 160 imprevisti chilometri, garantendosi cosí il lungo di Firenze, il 19 Aprile, in compagnia mia e di Guido, mia se gli starò dietro, oggi qualcuno di noi ha sfidato il Meteo. Lo ha sfidato vincendo la sfida, non prendendo una goccia e finendo tutti una granfondo definita non male, ma a livello agonistico, molto frenetica. Granfondisti sempre più improvvisati ciclisti, emulatori di professionisti, ma che di professionismo non sanno niente, se non qualche video visto su Youtube.
I nostri comunque se la sono cavata bene, da segnalare la buona prova di Galluzzo, il cui futuro sarà sicuramente davanti a quello di Frigieri, molto bene oggi, ma che sarebbe stato da multa, vista la non divisa indossata, multa che però nel nostro club, giustamente, non esiste. Esistono però le punizioni corporee, che Frigieri subirà, con un giro di 50 km e un dislivello di 2000 metri sui nostri Appennini, giri che a lui piacciono molto.
Ma il nostro miglior atleta, c'è poco da fare, rimane uno solo. Maurizio L'Inossidabile Magnani, autore del lungo, come sempre, con una media elevata rispetto ai suoi standard. Soprannominato Mister 22 km/h, oggi ha completato i 121 km Romagnoli ai 23 di media.
C'è da imparare da questo piccolo, grande, uomo bianco.

21 marzo 2015

Ci sono annate e annate

Ci sono annate si e ci sono annate no.
Giovedì ore 630 in bici andando a lavorare poco prima di Riale mi esplode la camera d'aria della ruota davanti passando sopra un vetro. Ora perfetta per cambiare la camera d'aria in fretta e furia meglio di un pit stop di Formula Uno per essere poi al lavoro appena in tempo. Nel cambiarla noto un taglietto laterale, provocato dal vetro, poco male dico, sabato faccio l'ultimo giro poi monto le altre.
Finalmente Sabato, cioé oggi, praticamente ora, finalmente non lavoro, finalmente riesco a fare un lungo. Siamo a provare la Dieci Colli, la gamba gira bene, il peso é quel che é essendo uscito poco gli ultimi mesi ma sono soddisfatto. Chilometro 65, cioé 4 chilometri fa, un ora fa. Passiamo Maserno iniziamo a salire Val Piana, la camera d'aria della ruota davanti esplode di nuovo. Fermi, tiro via, guardo il copertone, il taglietto di Giovedì è diventato un taglio vero e proprio. Riparto con un pò d'ansia faccio due chilometri e di nuovo la camera d'aria esplode. Giro finito, il taglietto, diventato taglio, è un taglione profondo che sfrega sulla camera d'aria e la taglia.
Per fortuna sono vicino a casa, 70 chilometri esatti. Cammino verso Querciola andando incontro a mia moglie che mi sta venendo a recuperare, meritando un monumento e sicuramente una cena fuori.
Il cielo ha squarci d'azzurro bellissimi, sopra la mia testa invece è nero, volete che non prenda un pò di pioggia?
Ci sono annate si e annate no.
Che questa sia un'annata no

20 marzo 2015

Domani con il Bike Studio

Per chi domani mattina non avesse impegni lavorativi o famigliari, il Bike Studio andrá a provare la nuova Dieci Colli, io andró.
Il ritrovo è alle 8 alla Muffa, parcheggio davanti allo svincolo per Monteveglio. Loris, patron del Bike Studio, pretende massima puntualitá e non essendo Italiano ma di Bolzano, la rispetta anche.
Per chi c'è ci vediamo domani per gli altri speriamo che Domenica non piova!

15 marzo 2015

Sui Colli Euganei, la prima a destra per Rovolon.

Sandrino ci aspettava all'uscita del casello di Monselice. Era un pò che non si vedeva, quasi un mese, l'ultima volta una Domenica di Febbraio fredda e spiovviginosa, dopo aver saltato quelle di Gennaio calde, quasi primaverili. Non era andato neanche male ed era tornato a caa soddisfatto.
Marco, come da accordi, gira al primo parcheggio che vede, casualmente quello della Chiesa. Nonni che entrano nella casa del Signore ci guardano straniti scaricare le bici, mentre un gruppo di ragazzi in divisa sportiva si rilassa, chiudono la macchina e se ne vanno.
Scarichiamo le bici, scarpe ai piedi e casco in testa, tranne il Bufalo Scomazzon che lo ha dimenticato a casa e si parte. Destinazione Este, anzi no, Galluzzo ci fa svoltare a destra, esattamente dall'altra parte, verso Arquà Petrarca. Ci arriviamo dopo una decina di chilometri scarsi, ma tutti controvento e in paese vi è il primo, di una lunga serie, strappo di giornata. Un chilometro abbondante, di cui 300 metri in San Pietrino. Vento contro, Pavé, siamo venuti a Nord, ma pensavamo fosse Veneto, non Belgio.
I chilometri proseguono sotto le ruote, pianura quasi nulla, tutti mangia e bevi o falsipiani che tagliano i colli o gli girano intorno. Seguiamo per Teolo e lungo la strada ci aggreghiamo ad un gruppo di ciclisti indigeni che ci traina finchè non si fermano, tutti, per la bucatura di uno.
Noi proseguiamo, anche se dopo poche centinaia di metri siamo costretti a fermarci perchè Steve SteVar sente la ruota strana. La stranezza è una puntina da disegno perfettamente conficcata nel copertone che gli provoca fastidio, ma non gli sgonfia la ruota. Cederà solo verso la fine.
Saliamo a Teolo allegri, io, Galluzzo e Scomazzon, mai sotto i venti km/h, tra i tornanti e i campi di olivi e vigne. In cima sembra quasi una granfondo, il susseguirsi di ciclisti è impressionante e ne approfittiamo per chiedere indicazioni riguardanti un cartello che indica il Monte della Madonna. In un comprensibilissimo, stretto, accento padovano, un gentile ragazzo spiega a Tony, (siamo in una bote de fero), che la salita è si impegnativa, ma comunque corta e che se vogliamo accorciarla al primo bivio a destra basta svoltare per Rovalon. Per cui ci inerpichiamo, ma purtroppo, ne io, ne Galluzzo, vediamo questo bivio e scopriamo così, tutti, che la cortezza é più o meno di sei chilometri, che la strada finisce dentro un bel santuario, che le pendenze vanno dagli 8 al 13 per cento, con una media superiore al 10% e che Sandrino nel salire, dopo aver chiesto invano di non proseguire, la Madonna non ce l'ha solo sul monte.
Ma la salita é comunque bellissima e anche il Santuario in cima, con la vista meravigliosa su tutto il Padovano. Discesa dalla stessa strada, che è poi l'unica che c'é e fortunatamente, questa volta, il bivio per Rovalon lo vediamo e da qui poi proseguiamo per Abano, dopo un caffettino e una pasta, alla quale, gravemente e con troppa sufficenza, rinuncierá solo Sandrino. Ad Abano i chilometri percorsi sono 50, con più di 700 metri di dislivello, possiamo cominciare a tornare verso Monselice. Naturalmente non certo per la veloce pianura, ma attraverso altre salite che ci portano negli stessi paesi già attraversati all'andata. Su una di queste Sandrino sparisce e prima Galluzzo e poi tutti, torniamo indietro per sincerarci che vada tutto bene. Lo troviamo fermo, piedi a terra, testa appoggiata sul manubrio, in piena crisi. Dopo averlo rifornito con gel e barrette, decide di tornare indietro per la pianura, mentre noi proseguiamo affrontando ancora un paio di salitelle fino ad Este. Da qui é il vento a farci la salita. Prima Galluzzo, poi Scomazzon ed io, proviamo a sconfiggerlo ma con scarsi risultati e una velocità che, a tutta, non raggiunge i 30 km/h massimo 32. Arriviamo comunque alle macchine dove Sandrino ha giá caricato la bici in macchina. Cotti dal vento,con 91 km nelle gambe e1200 metri di dislivello, carichiamo e andiamo a mangiare in una tipica osteria veneta, l'Old Wilde West. Birra a fiumi, polli arrosto e tagliate, per rifocillarci. Pronti così per tornare a Rovalon, che se non sbaglio è la prima a destra.

14 marzo 2015

Si va sui Colli Euganei!

Domani mattina ritrovo ore 7 Rotonda Biagi destinazione Monselice, Colli Euganeei. La destinazione da dove partire la decidiamo insieme domani mattina.

13 marzo 2015

La Toscana non sa da fare, e il Veneto?

Purtroppo le previsioni per Domenica zona Chianti sono inclementi, quindi siamo costretti a rinunciare alla gita in terra Toscana.
Anche qui nei dintorni, ad ora, le previsioni sono tutt'altro che buone, ma spostandoci  qualche chilometro al nord sembra che la situazione sia migliore. Sui Colli Euganei a  Monselice, nel Padovano l'acqua dovrebbe scendere verso le 16 pur restando nuvoloso tutto il giorno.
La proposta è quella di trovarci sempre alle 7 alla Rotonda Biagi per andare a pedalare sui Colli Euganeei.
La decisione definitiva comunque sará resa nota domani sera verso le 18, con un post qui sul blog, dopo i vari colloqui telefonici tra di noi.
Rimanete collegati mi raccomando!

08 marzo 2015

Il ritorno di Lorenzo Tognetti, tanto vento e i prossimi appuntamenti

Torna ufficialmente in gruppo Lorenzo, dopo la frattura al femore e il vento Pettina anche lui che di capelli ne ha ben pochi. Pedala bene, si nasconde in mezzo al gruppo, fa le salite con Boldrini, anzi no é Boldrini che fa le salite con lui, o forse chi lo sa, resterá un mistero, (come su chi tra Coppi e Bartali ha passato la borraccia all'altro), ma si vede che se volesse potrebbe restare davanti a molti, come ha fatto sabato mattina con il Bike Studio.
Esce per la prima volta Ramon, che come tutti quelli che sono usciti la prima volta con noi, non arrivano insieme al gruppo. L'unico che ho conosciuto non ricordo come si chiamasse, mi ricordo solo le iniziali E.P. nato nel 1981, che venne convinto ad uscire per un giro di 100 km e invece se ne sciroppò 160 con Piancaldoli e la Raticosa, trascinandosi lungo i viali per il ritorno a casa insieme agli altri, che comunque furono dei signori e lo aspettarono. Poi non l'ho più rivisto. 

Lungo il fondovalle del Panaro la maglia gialla Steve si mette davanti e comincia a tirare, regolare, regolarissimo. Si va dai 30 km/h ai 38 in poco meno di 10 metri, della serie: "Oggi Club MaliniBici presenta RIPETUTE con Stefano Baccigotti". Qui Ramon cede e come arriverá a casa o se sia ancora in giro a quest'ora, nessuno lo sa.

 Ramon tranquillo, lo stesso Steve da oggi ribattezzato StevAr, come Stybar il vincitore delle Strade Bianche di ieri, esordì così, con noi che lo lasciammo sperduto su qualche salita dell'Appennino. 

La salita verso Samone é un sollievo, soprattutto per Guido, che lungo l'ultimo strappetto prima del Ponte si fa rullare dagli allievi del Calcara, che senza pietà, nella loro agilitâ di quattordicenni in piena adolescenza, lo sviliscono e lo ridicolizzano, facendogli sentire tutti i suoi 45 anni suonati. 

É una piacevole scoperta la strada che passa Gaianazzo e Castellino e che attraversa tutto il Parco dei Sassi di RoccaMalatina fino all'omonimo paese, con i suoi scenari meravigliosi, i sassi imponenti sulla sinistra e un paio di chilometri veramente impegnativi. Mentre é una conferma Monte Corone, dura ma non durissima anche se forse Claudio non la pensa così, trascinato a forza ma bravissimo a non demordere. 

Dopo la discesa verso Savigno, dove si ha anche il tempo di battere un cinque al volo a Lorenzo Zanarini che regolare, (veramente), saliva con un bel gruppetto di ciclisti verso MonteOmbraro, il vento diventa contrario, non consentendo un ritorno veloce, ma comunque a tutta, intervallato anche da una mia bucatura.
Chi con 120, chi con 100 e chi con 135 km, (StevAr e chi se no) si torna a casa con un'altro bel giro per i nostri monti.
Ora la stagione entra nel vivo, sperando che resti bella come oggi e un filo più calda.

Domenica prossima 15 Marzo si va in Toscana, nel Chianti. Giro di 120 km con la possibilità anche di farlo più corto e intervallo in qualche locale tipico, per un panino, o perchè no, una Fiorentina per i più indomiti
Ritrovo ore 7 Rotonda Biagi.

Domenica 22 Marzo qualcuno sará impegnato alla Granfondo Cassani, in bocca al lupo a chi parteciperá.

Domenica 29 Marzo invece cominciamo a fare il Brevetto del Grappa con la salità piú lunga da Romano d'Ezzelino e per chi ce la fará anche quella di Semonzo. Il Tesserino per le timbrature delle scalate lo faremo sul posto. Ritrovo e partenza sarà comunicata la settimana prima.

Si comincia a fare sul serio. Noi ci siamo, anche se seri lo siamo poco!

05 marzo 2015

Baccigotti Moment.

Domani sera sarà vestito con la prima maglia gialla, quale leader della Classica del Campionato Sociale.
Cicloturismo lo ha notato subito e immancabile é scattata la foto. Un pó nascosto nel gruppone ma inconfondibile nel suo stile.
Il nostro Stefano, soprannome Boldriniano Steve o Uniposca, per il colore della bici, ha cominciato l'anno alla grande. Da Gennaio si é macinato chilometri su chilometri, ne avrá 10 mila ormai nelle gambe , si é iscritto a talmente tante granfondo che non ricorda neanche più lui a quali è iscritto e a quali no. Sfilargli la maglia gialla sarà durissima per tutti.
Intanto domani andiamo a mettergliela poi Domenica, ritrovo ore 8 all'Agip di Zola per Mongardino a colazione, o ore 9 da Paolo, cominciamo ad avvicinarci ai suoi chilometri. Magari poi ad Aprile scoppia!

02 marzo 2015

Iscritti al Club? Conosciamoci meglio.

Iscritti al Club?

Conosciamoci meglio:
Venerdì prossimo 6 marzo, ci troviamo, alle 20.30 presso malinibici per mangiare una pizza in compagnia, dopo due mesi dall'inizio del campionato sociale, ci sarà la premiazione del Leader di classifica con la maglia gialla. Sarà l'occasione per proporre e o discutere delle prossime uscite domenicali, e l'occasione di conoscerci meglio. Gradita la conferma della propria presenza entro giovedì 5 marzo.

01 marzo 2015

1° Marzo 2015

1° Marzo 2015

Ore 8.55, davanti al negozio io e Fabio Fornaciari, aspettiamo alcuni minuti e partiamo, io non voglio fare un gran giro, vista la mia precaria preparazione fisica, Fabio vorrebbe andare a Zocca, "vai pure io ti accompagno fino Zola".
E invece arrivati a Zola, quando io volto a sinistra su da San Martino / San Lorenzo, Fabio mi segue e facciamo tutto il giro insieme, pochi ciclisti in giro stamani. Una chiacchiera dopo l'altra ci troviamo in cima a San Lorenzo, poi dopo la discesa, decidiamo di evitare strade trafficate, e voltando a destra ci dirigiamo verso Monte San Pietro, la cartellonista stradale dice "strada chiusa" si ma dai in bici si passa... in effetti la strada è messa molto male slavine e smottamenti hanno invaso l'asfalto e tanti gli alberi caduti, almeno nel primo pezzo, poi verso la cima la situazione migliora.
Giunto in cima Fabio mi aspetta mentre arranco sugli ultimi metri, voltiamo a destra e un cartello ci comunica "strada chiusa" si ma dai in bici si passa...... e invece qui uno smottamento ha praticamente tolto 20 metri di strada, quindi scendiamo dalla bici e a piedi percorriamo questo pezzo franato, per poi ripartire immediatamente, piccola salita, poi giù discesa falsopiano e li ad aspettarci come un'amico antipatico Mon Giorgio, dai si sale!
Fatico un po a tenere il passo di Fabio, e lo lascio andare....o meglio mi va via.
In cima è li che mi aspetta, poi discesa, discesa e ancora discesa fino a Calderino, dove voltiamo a destra per affrontare Mongardino, questo per le mie gambe è un vero duello con la salita.
Non provo neanche a stare con Fabio, che mi aspetterà in cima, e l'affronto con tutta la calma possibile. In cima a Mongardino decidiamo di scendere sulla Porrettana da via Nugareto / Bolsenda.
Ed eccoci all'arrivo,  alle 11e 53 dopo 62 km e oltre 1000 metri di dislivello siamo arrivati.
Un grazie a Fabio che tutta la mattina ha avuto la pazienza di aspettarmi.