26 giugno 2014

Mercoledì 2 luglio

Gara a Cronometro
Mercoledì 2 Luglio 2014
Badia di Monte San Pietro - Mulino di Cesare
Gara a Cronometro di km 10.3 con mangiata finale presso il Ristorante il Mulino
Ritrovo presso il Ristorante il Mulino alle ore 19.30
Arrivo a Badia di Monte San Pietro alle ore 19.50, partenza 1° "Atleta" ore 20.00
Ore 20.16 arrivo primo concorrente
Ore 21.00 Cena presso il Ristorante
Sarà premiato l'Atleta che più si avvicinerà al tempo del primo, assommato al tempo dell'ultimo, diviso 2.
Dare conferma della propria presenza telefonando in negozio entro sabato 28 Giugno.

25 giugno 2014

Notturna in MTB

Mercoledì 9 luglio
Notturna in MTB
Ritrovo presso Malini Bici ore 20
Escursione di circa 2 ore 
Al rientro mangiata "sapore di mare"



Buon compleanno arto bionico.....

25 giugno 2013.
Una data che ricorderò per sempre nella mia vita, il giorno in cui ad Ancona mi impiantavano la protesi all'anca. È stato un percorso complesso, quello riabilitativo, pieno di strade in salita, di dolore patito e di tanto sudore versato per rimettermi in piedi sulle mie gambe. Ancora oggi non sono perfetto, quei 2 cm di differenza fra gli arti mi costringono ad usare un rialzo nella scarpa, sapendo che prima o poi anche la seconda anca dovrà essere "sistemata" ed allora mi rimetteranno "pari".
Ma nonostante le tante difficoltà, due trasfusioni impreviste dopo l'intervento, sono ancora qui a lottare in silenzio per arrivare al traguardo, perché son fatto così, io non mollo, mai!!
Domenica scorsa mi son fatto il Sella Ronda in bicicletta (passo Pordoi, Campolongo, Gardena e Sella) insieme a migliaia di altri appassionati come me della bicicletta. Le sensazioni di stare insieme a tanta gente sono state meravigliose e mi hanno fatto sentire di nuovo una persona normale. Perché il mio primario obiettivo era e rimane quello, tornare ad essere normale. Tanti auguri alla mia protesi, tanti auguri al sottoscritto per questo anno passato "in trincea", con un obiettivo unico ed irrevocabile...."vittoria"!!!

24 giugno 2014

Storie dal SellaRonda

Marco è la prima volta che esce con noi. Incontra Guido nella Hall dell'albergo il sabato mattina prima di partire. Chiede se facciamo un giro tranquillo, ha ripreso la bici da poco e non vorrebbe esagerare. Guido lo tranquillizza, Marco ha incontrato la persona sbagliata per chiedere informazioni.
Sandrino e Tommaso hanno 1900 km in due da Gennaio. Sandrino l'anno scorso a quest'ora era a letto con l'anca appena ricucita e ricostruita in ceramica e Titanio. Tommaso dopo lo Stelvio del 2011 torna con noi e forse torna anche a prendere in mano una bicicletta.
Il Giro da fare è da un anno che l'ho in testa, il Costalunga da Bolzano è il mio pensiero fisso, da quando l'anno scorso l'ho percorso in auto. Per raggiungerlo da Canazei scaliamo subito il Sella. Fino all'incrocio tutti insieme, Pietrafesa ci lascia per fare il Pordoi, naturalmente a tutta dopo che era stato con noi, mordendo i freni, per non staccarci. Noi saliamo ognuno con la sua gamba e la sua anca. Mentre Marco è costretto a fermarsi sull'erba per un incredibile salto di catena che lo fa tremare di dover tornare giù a piedi, Sandrino, Tommaso e gli altri raggiungono il Passo che quasi non sentono la catena tanto vanno forte. Stefano riesce a fermarsi anche a fare una foto, una sola però due son troppe.
Scendiamo verso Selva, incrociamo nella discesa la Bmc che agilmente e chiaccherando, sale verso il Passo. Attraversiamo Selva, i Bikers della Hero sono partiti da poco pedalando verso la grande impresa.
Discesa velocissima verso Ortisei con punte anche superiori ai 70 orari. E ancora velocissimi verso la statale del Brennero. Siamo veramente veloci talmente tanto che una volta presa la ciclabile che porta a Bolzano qualche dubbio aleggia nel gruppo. Possibile che si stia scendendo da 35km? Ma a risalire quando ci si pensa?
Ci si pensa alle porte di Bolzano uscendo dalla ciclabile e prendendo la galleria verso il Lago di Carezza. Inizia qui il Passo Costalunga, 27 km di salita, dal caldo, dal rumore e dalla puzza della galleria, verso i 1700 metri del Passo. Passando per boschi, pascoli e paesini senza mai incontrare una fontana, con un caldo afoso che ti scioglie e le borracce vuote. Un bar che salva me e il Bufalo e un indigeno che salva Steve e Sandrino offrendogli acqua locale. Lorenzo e Guido sono dei Cammelli, hanno bevuto a colazione, fino a cena non se parla.
La Bmc intanto ci raggiunge, che giro abbiano fatto non l'ho ancora capito, so che mi hanno fischiato, mi sono voltato, con la coda dell'occhio ho visto che mi sorpassavano e quando ho riguardato avanti erano giá spariti dietro una curva, pendenza 14% ai 22km/h, segnalati da un indicatore di velocitá poco più lá. Depresso continuo a salire. Il giro merita veramente. La salita è stupenda, prima parte tosta, poi diventa pedalabile ultimi 10 veramente impegnativi fino a Carezza non molla mai.
Quando arrivo Lorenzo e Guido sono giá senza maglia a prendere il sole, l'hanno tirata tutta a tutta, senza fermarsi a bere. Piano piano arrivano anche gli altri. Nessuno aveva mai fatto una salita così lunga. Il Bufalo è spolto, Steve è raggiante, Tommaso meno ma soddisfatto, Sandrino è una maschera di fatica. Arriva nel parcheggio e riesce appena a mettere i piedi a terra e si stende sul manubrio. 5 minuti a faccia in giù a pensare chissá cosa, a pensare che bisogna essere dei matti a fare un giro così tranquillo e agile. Lo pensa anche Marco che barcolla verso il cartello del Passo e quasi non crede di vedermi a fare la foto, quasi non crede di aver terminato la fatica. Nessuno ci crede, ci crediamo solo dopo le tagliatelle ai funghi e ai panini allo Speck del rifugio, rigenerandoci con due Weisse Medie che permettono a Guido e Lorenzo di andarsi a scalare anche il Gardeccia, mentre traino i ragazzi verso Canazei con le tagliatelle pronte a rivedere la luce e le gambe giá con il pensiero al Sellaronda Bike Day del giorno dopo.

DOMENICA SELLARONDABIKEDAY
Anna è pronta sale sulla bici dopo la foto di gruppo e parte. La pedivella gira a vuoto, attimi di paura, paura di non partire, poi cambia la ruota e insieme a Guido, Susi e Robby parte per una grande impresa. Le uscite con il grande Bruno Battistini l'hanno caricata più di quanto possa aver fatto il suo moroso in tre anni di ciclismo. Guido l'accompagna, sa che sará una lunga giornata ma per amore fará il giro dei 4 Passi una volta e mezzo, 92 km in totale mentre il giro è di 62. Per amore e per testardaggine, perchè Anna in cima al Pordoi è giá contenta e tornerebbe anche in albergo, ma Guido no, la sprona, ha voluto la bicicletta e adesso deve pedalare. L'amore è cieco ma in salita la fatica apre gli occhi e Guido ad inizio Campolongo scappa, arriva in cima, torna giù, recupera Anna e gli altri e li porta in cima e poi a Corvara. A Corvara si fermano, la resa è vicina poi arriva lo speacker, li intervista, li carica la molla e i ragazzi ripartono. Guido comincia a capire che forse, averli spronati sul Pordoi, è stato un lieve errore, lo capisce bene dopo due km di Costalunga, quando comincia a spingere Anna e la spinge fino al Passo. Le leggende sui Pascoli alpini cominciano giá a crearsi. Un pastore di Selva afferma di aver visto Guido spingere Anna con una mano, la Susi con l'altra e Roberto con una gamba, pedalando tutto il Gardena solo con una. La tensione è a mille i nomi volano, il povero Guido, povero un cavolo, se li prende tutti. Sono le 16 le strade sono riaperte, manca solo il Sella ma la stanchezza è troppa, passa il Carroscopa pronto a recuperarli ma nonostante tutto loro proseguono, scalano non si sa come il Sella e alle 18 arrivano in Albergo, distrutti, con tre ore e mezza di macchina in vista per tornare a Bologna. Ma Anna è contenta ed è prontissima a ripetere, magari giá a Settembre, il SellaRonda

TUTTE LE FOTO IN ORDINE SPARSO DI QUESTA DUE GIORNI LE TROVATE QUI.

https://www.flickr.com/gp/paso81/8BerTA

16 giugno 2014

Un'ultimo scatto sui pedali.

.................dai ancora uno sforzo!
dai spingi!
Dai!
In piedi sui pedali!
Un' ultimo scatto...................







...........................si ma allora!

Granfondo Sportful, la migliore d'Europa

Il giorno dopo è un pò come quando prendi una botta, hai un pochino più male. Non abbiamo preso nessuna botta per fortuna, ma aver in testa di fare il percorso lungo e poi fare il medio, lascia l'amaro in bocca. Oggi l'amaro dá anche un pò di voltastomaco, sará per le bellissime foto che stanno uscendo sui Social Network, per la voglia rimasta di fare il Manghen, ma la sensazione è veramente brutta, nonostante la consapevolezza di aver fatto la scelta giusta.
Con Gianluca ci siamo allenati in tutte le condizioni questa primavera, più di una volta abbiamo trovato temperatura polare e pioggia lungo le salite e le discese dell'Appennino. Pensavamo di essere pronti, invece, in fondo alla discesa della Cima Campo, prima salita di giornata, 19 km fino ai 1440 mt sul livello del mare, il freddo era insopportabile. Ero davanti a lui e dietro a Guido e Lorenzo, la salita l'avevo percorsa bene, senza forzare, senza seguire i più veloci, ma recuperando diverse posizioni. Salivo bene, pioveva ma avevo caldo, in cima messa la mantellina a maniche lunghe e pulita la catena al volo piena di terra e brecciolino, sono ripartito tranquillo. Ma dopo un chilometro le mani giá soffrivano e i piedi, con la strada allagata, si sono inzuppati subito. Il freddo mi ha colto di sorpresa tremavo e in fondo alla discesa, al bivio tra medio e lungo, mi sono fermato e ho aspettato Gianluca. I minuti trascorrevano veloci, un termometro segnava 13 gradi, il freddo non passava e Gianluca non arrivava. Ero indeciso e con me in molti si sono fermati a riflettere sul da farsi, alla Sportful ho sempre fatto i lunghi, fare il medio mi sembrava una bestemmia, ma la paura di non sopportare il freddo a 2100 metri del Manghen era tanta. Gianluca arriva dopo quasi mezz'ora, senza mantellina, con i manicotti abbassati, saltava sulla bici dal freddo. Era indeciso anche lui sul da farsi, ma ci abbiamo messo pochi secondi a decidere di girare sul medio. Il freddo ancora ci attanagliava, ma per fortuna la strada saliva subito. Il Passo Brocon 12 km di salita, 5 di Falsopiano. Salita veloce, strada larga, ma molto bella, anche paesaggisticamente. Lascio Gianluca dopo pochi tornanti, la gamba reagiva al freddo e cominciava a girare incredibilemente bene. L'ho lasciata reagire e mi sono fatto portare velocemente in cima al Passo. Solo un breve rallentamento, giusto per salutare Steve, incredibilmente davanti a tutti. Due parole per capire dove potessere essere Guido e Lorenzo poi di nuovo a tutta. Non mi sono più fermato, la discesa del Brocon, bellissima, tecnica, ma veloce, in salita sarebbe da provare per la durezza.
Fine discesa e quasi subito inizia il Passo Gobbera, meno di 5 km un paio di punti al 9%, ma nel complesso semplice, con una pendenza al 4/5%. Il freddo è un brutto ricordo, per non farlo riaffiorare al ristoro riempio la borraccia con un fantastico thè caldo e mi butto in discesa verso Imer. Da Imer verso Ponte d'Oltra, con un buon gruppetto si attacca a tutta l'ultima asperitá, il duro Croce d'Aune. Lo conosco bene, gli altri anni lo affrontavo dopo 190 km di corsa e 4000 metri di dislivello, ora "solo" 110 km e 2500 mt di dislivello. La differenza è tanta e le gambe me lo fanno notare. Riesco a spingere un buon rapporto, a fare una foto alla Manu salutarla e riscattare dietro a due toscani per poi mettermi davanti a tirare. Gli ultimi tre chilometri, sempre duri, li affronto più sfacciato degli altri anni, recupero posizioni su posizioni, finendo anche con la volata. Discesa velocissima verso Feltre e su negli ultimi 300 metri di San Pietrini che portano all'arrivo in Piazza Maggiore. Un arrivo magico anche dopo la medio fondo, che è comunque molto bella e soprattutto è al pari o addirittura più dura di molte Granfondo apprezzate in tutta Italia, come possono essere la Dieci Colli o la Via del Sale. 
Arrivato alla macchina Guido è giá in borghese, al bivio non ha esitato e ha lasciato da solo Lorenzo che ha proseguito verso il lungo. Stefano e Gianluca arrivano insieme dopo una mezzoretta il mio arrivo. Stefano è contento, prima volta a pedalare sulle Alpi, ed è stato un gran pedalare. Gianluca ha l'amaro in bocca, ma come me è molto soddisfatto della prova e della Granfondo Media, veramente bella.
Ero un pò preoccupato per Lorenzo, esile e sofferente al freddo, in Cima al Manghen si è preso un panino, se lo è messo in tasca ed è partito per la lunga discesa. I primi chilometri sono stati una sofferenza ad un certo punto le mani faceva fatica a sentirle, la paura di tirare dritto in un tornante non è stata solo pensata, ma quasi provata. Ma con testardaggine, quella del vero ciclista, ha tenuto la bici, si è mangiato il panino e l'ha portata fino a Feltre, scavallando anche il Rolle e scalando alla grande il Croce d'Aune. Con la sua condizione eccellente stare sotto le otto ore era più che fattibile, si ferma a otto ore e ventotto minuti, forse un tempo alto per i suoi limiti, ma alla prima volta di questo percorso, in queste condizioni, non si può rimproverare nulla, l'impresa è riuscita e anche alla grande.
Il Bufalo Scommazon arriva dopo dieci ore tonde. È spaesato, gira con la bici a mano verso il ristoro di Piazza Maggiore con lo sguardo nel nulla, ci guarda e con autorevole franchezza riesce a dire che lui, fondista dello sci, è riuscito a soffrire il freddo, ha preso acqua torrenziale in tutte le discese, quasi aprissero apposta le doccie per lui e che l'unica cosa che voleva era bere.
Io e Gianluca ci siamo guardati e con l'amaro in bocca ci siamo detti: "Abbiamo fatto bene!"

Le foto di questi bellissimi tre giorni!
https://www.flickr.com/gp/paso81/7S58L4

11 giugno 2014

Gara Cronometro

Gara a Cronometro
Mercoledì 2 Luglio 2014
Badia di Monte San Pietro - Mulino di Cesare
Gara a Cronometro di km 10.3 con mangiata finale presso il Ristorante il Mulino
Ritrovo presso il Ristorante il Mulino alle ore 19.30
Arrivo a Badia di Monte San Pietro alle ore 19.50, partenza 1° "Atleta" ore 20.00
Ore 20.16 arrivo primo concorrente
Ore 21.00 Cena presso il Ristorante
Sarà premiato l'Atleta che più si avvicinerà al tempo del primo, assommato al tempo dell'ultimo, diviso 2.
Dare conferma della propria presenza telefonando in negozio entro sabato 28 Giugno.

06 giugno 2014

Granfondo Ercole Baldini

Domenica ultima prova del Circuito Romagnolo a MassaLombarda per la Granfondo Ercole Baldini. Il ritrovo è alle 6 in Rotonda Biagi o alle 7:15 in Piazza a MassaLombarda pronti per partire.
La partenza per il Lungo e il Medio chiude alle 7:30, siate Puntuali. Visto che è l'ultima prova, si partirá PIANO, ripeto PIANO, almeno fino all'incrocio tra medio e lungo che è posto all'imbocco della prima salita.

03 giugno 2014

Mercoledì 18 Giugno

Mercoledì 18 Giugno



Notturna in Mountain Bike sui Colli...................con Specialità di mare!




Ritrovo Presso Malini Bici alle ore 19.45




Pedalata di circa 25 km con arrivo in notturna al Ristorante, dove ad attenderci ci sarà:




Antipasto di Polipo e patate con alici marinate.




Spaghetti alle Vongole Veraci.




Pepata di Cozze.




Vino Valdobiadene frizzante.




Acqua (per chi non ne può fare ameno)




Caffè




€ 22,00




Conferma in negozio con caparra (12€) entro sabato 14 giugno.

02 giugno 2014

Ottimo percorso per andare al mare

Che strada faccio per andare al mare? Le storiche San Vitale, Stradelli Guelfi o Via Emilia? No ormai le conosco come le mie tasche, 120 km dritti, qualunque si prenda il chilometraggio non cambia e nemmeno il dislivello, vicino allo zero. Vorrei fare della salita, ma verso Marina Romea l'unica che si trova per strada è il Ponte di San Potito a Lugo, 100 mt al 6%. Impossibile fare della salita per andare al mare, a meno che non si vada dalla parte opposta. Ed è una grande idea! Mi accompagnano per un tratto Lorenzo e Gianluca partendo da Tony. Saltiamo Mongardino per un mio ritardo e raggiungiamo Sasso Marconi dalla Porrettana. Saliamo a Badolo e alle Ganzole e scendiamo a Pianoro per poi andare in Val di Zena da Botteghino di Zocca. La strada logica per andare al mare sarebbe scendere a San Lazzaro e prendere la San Vitale. Ma noi no, con una   bella tirata regolare di GianLuca saliamo tutta la Val di Zena fino Torre Arebella e da lì giù sul Fondovalle dell'Idice. Attraversiamo la strada e prendiamo per Villa Cassano. Salita bellissima quanto dura, 5 km almeno, con i due centrali che non scendono mai sotto il 12%. Si arriva poco sotto Bisano, qui Gianluca e Lorenzo mi lasciano per tornare a casa mentre io raggiungo il Fondovalle del Sillaro da Villa di Sassonero, incontrando due scoiattoli e un capriolo. Da qui a Marina Romea scendendo a CastelSanPietro e facendo tutte stradine di campagna, sarebbero sui 95 km, ma io invece di scendere, salgo a Sassoleone. Più mi avvicino al mare, più in realtá mi allontano. La cosa mi esalta anche e affronto la discesa verso Fontanelice sicuro e carico. Finisce la discesa inizia la salita del Prugno, 7 km regolari al 6%, in mezzo al Bosco tra casolari e piante di lavanda, infatti questa è la Strada della Lavanda. È anche la Porta della Romagna, in cima si entra in provincia di Ravenna, e in fondo alla discesa si è giá nel paese di Casola Valsenio che mi basta attraversare per iniziare a salire sul Monte Albano. Altri 6 km regolari e tranquilli, come la discesa che mi porta a Zattaglia e dopo qualche chilometro arrivo all'incrocio che mi porta a Brisighella scalando il Monticino. Salita corta ma vera, che comincia leggera ma prosegue cattiva, con una serie di tornanti in successione al 10%. Attraverso lo splendido borgo mediavale e appena ne sono fuori la devastazione appare ai miei occhi. Una tromba d'aria ha colpito la zona nella notte, le strade sono fango sceso dalle colline, i campi di grano sembrano mietuti a metá, le viti non hanno più foglie, mentre alcuni prati sono  imbiancati dalla grandine che ancora non si è sciolta. I fossi sono esondati allagando case,cantine e garage. Cerco di non farmi prendere dallo sconforto e scendo verso Faenza. Da qui mi aspettano 50 km dritti di pianura, tutta controvento. Ho giá fatto quasi 3000 metri di dislivello, ma ad un certo punto, tra Russi e Ravenna, sogno altre salite quelle che farei volentieri al posto di quegli interminabili e rumorosi per il vento nelle orecchie, km dritti. Da Ravenna a Marina Romea grazie a qualche variante, scoperta negli anni passati, mi riprendo e provo a terminare il giro in crescendo. A Marina Romea la Pineta mi protegge dal vento e le gambe possono frullare veloci e  agili.
Arrivo davanti casa dei suoceri con 185 km e 3000 metri di dislivello, con la sicurezza di aver fatto un buon allenamento in vista della Sportful e aver inventato un bel giro che si potrebbe ancora ampliare! 


01 giugno 2014

Domenica 15 a Bruscoli in bici

Domenica 15 Giugno Bruscoli in bicicletta.
Ritrovo presso Malini Bici alle ore 08,00
Partenza per Bruscoli immediata.
Due percorsi:
Percorso corto, circa 55 km: Casalecchio, Sasso Marconi, Vado, Pian del Voglio, Bruscoli.
Percorso lungo, circa 90 km: Casalecchio, San Lazzaro, Idice, Monterenzio, Passo Raticosa, Passo della Futa, Bruscoli.
Arrivo a Bruscoli alle ore 12/12.30 circa.
Pranzo presso il Ristorante Appennino, e rientro a Bologna.
Sono rimasti pochi posti, chi si vuole aggregare deve comunicarmelo entro sabato 7 giugno, telefonando in negozio 051578154.