Ebbene si,
anche noi della Malini oggi eravamo presenti alla Gran Fondo di Davide Cassani, svoltasi sulle colline Faentine, città che ha dato i natali al campione oggi noto soprattutto per i commenti televisivi e presente alla partenza insieme al giornalista Marino Bartoletti e all'ex calciatore Fabrizio Ravanelli.
Sveglia che suona alle 6,00, impietosa come sempre, ma oggi non è per andare al lavoro, oggi si va a Faenza per la prima gara ciclistica della mia vita!!
Gli spaghetti in bianco sono nel micro onde e dopo qualche minuto inforco la prima forchettata, quasi rischio di vomitare, ma poi riesco a masticare e così un etto di carboidrati va a fare fondo nel mio stomaco.
Vestizione con i colori sociali, a mio avviso i più belli visti oggi, e poi si sale in auto direzione A14.
Arrivo al casello di Faenza dove ho appuntamento con Massimo Tommasi (detto Tommy) e Christian Leoni, con cui però ci vedremo solo dopo aver parcheggiato perchè nel frattempo la minestrina ingurgitata la sera prima sta facendo un effetto lassativo devastante ed il sottoscritto deve ricorrere ai bagni dell'organizzazione.
Ci si ritrova e si parte per andare in griglia in compagnia di altri 2500 appassionati, fra una miriade di dialetti e maglie colorate, è davvero uno spettacolo bellissimo. Arriviamo nella piazza principale di Faenza e visto che la griglia è ormai piena decidiamo di prenderla con calma e consumare un caffè, mentre Tommy e Chris imitano il sottoscritto approfittando della toilette del bar.
Rimaniamo fermi in griglia per diversi minuti fra tanti ciclisti infreddoliti, in quanto la piazza è completamente in ombra e nonostante la giornata si preannuncia splendida la temperatura si aggira sui 5/6 gradi. Finalmente danno il via, ma prima che noi ci si muova, camminando, passeranno ancora 5 minuti, ma non è un problema dice Tommy, vedrai Sandrino quanti ne riprendiamo sulle salite che dovremo affrontare. Ed infatti il mio vecchio compagno di scuola ha ragione, gli spaghetti ingeriti come una medicina (su consiglio del mio trainer personale, il Potter), fanno effetto, e comincio a pedalare con un buon ritmo, proprio nella parte di percorso dove di solito soffro sempre terribilmente, la salita. Cominciamo così a superare una miriade di persone, alcuni li sento sbuffare, ansimare, sudare ed uno in particolare mi fa sorridere mentre lo supero dicendo in perfetto dialetto romagnolo, "ostcia ed fadiga"!!
Ma facciamo un piccolo passo indietro...
Dopo essere giunti a Modigliana per una strada larga e piena di leggeri saliscendi, dove il gruppo dei partecipanti si fraziona, ecco il cartello fatidico che indica la prima vera ascesa del percorso, il Monte Chioda. Cominciamo a salire ed il sottoscritto decide di prendere il proprio ritmo, ben sapendo che i due compagni sono dietro e che prima o poi passeranno oltre. Salgo fra maglie di ogni colore ed in particolare mi colpiscono quelle di un gruppo che mi riesce subito simpatico, quelle del Pedale BiancoNero, forse sarà perchè sono Virtussino?
Fra l'altro, hanno una caratteristica che manca a noi della Malini, ci sono un sacco di donne che pedalano armate di grinta e biciclette che costano un capitale!!
Circa a metà della salita mi trovo davanti una sagoma femminile e mi par di conoscere questa signora che sale un pò affaticata ma con tenacia, la affianco, la guardo e scopro che si tratta di una mia cliente, rallento e mi metto a chiacchierare con lei, mentre da dietro sopraggiungono il Tommy e Christian che mi chiedono quale tipo di sostanza ho assunto ieri per andare così forte in salita!!!
Mi sento davvero bene, e salutando la cliente proseguo nell'ascesa.
Arriviamo in cima dove è previsto il primo ristoro, ma il Tommy, forte delle provviste che evidentemente ha nascosto da qualche parte, ci avverte che per lui si può prosguire e così andiamo oltre affrontando alla "Savoldelli dei poveri" (cit. Mauro Cioni) la successiva discesa, arrivando a punte massime di velocità di oltre 65Km/h.
In fondo alla discesa eccoci nel paese di Rocca San Casciano, dove ha sede Ginestri Arredamenti, visitato il giorno prima con la signora!!
Proseguiamo per una strada piena di alberi, sembra di essere sulle dolomiti, e complice una giornata splendida, iniziamo immediatamente la seconda salita, quella di S.Maria in Castello che ci porteràsul punto più alto di tutto il percorso, 709metri.
Sto ancora benissimo e le gambe girano come mai mi era accaduto in precedenza da quando vado in bici, comincio a pensare che gli spaghetti fossero davvero "geneticamente modificati" come mi aveva urlato poc'anzi il Tommy mentre lo staccavo ancora sulle prime rampe della seconda ascesa.
Mi trovo a salire con un paio di signori, un toscano di pochissime parole ed un romagnolo con la maglia viola, e per non perdere il ritmo utilizzo le loro ruote posteriori come riferimento. A circa metà della salita, il romagnolo comincia a rallentare, ed allora decido di passarlo e di accodarmi al toscano che procede in modo regolare. Arriviamo sino in cima e solo a quel punto mi accorgo di aver perso i miei amici! Stento a crederci, pensando anche che mi abbiano superato senza che me ne sia accorto, poi dopo aver mangiato una banana, vestito il giubbotto antivento e bevuto una bella sorsata di sali della borraccia ecco spuntare la sagoma dei "ragazzi" che mi avvertono che a poche centinaia di metri c'è un altro ristoro e questa volta decidiamo di fermarci. Abbiamo già percorso una sessantina di Km, ma le gambe vanno ancora alla grande, forse sarà anche l'emozione, ma mi dico di stare calmo, e pensare che manca ancora un bel pezzo e quindi mangio un'altra banana e bevo un bel bicchiere di Coca Cola, sperando non mi facciano l'antidoping all'arrivo!!
Ripartiamo per la seconda discesa, sempre belli carichi, con la bici che in un paio di frenate in curva tende a derapare, ma va bene così! Arriviamo così a Tredozio, dove siamo in un gruppetto che tira fortissimo (punte di 40/42Kmh), e giunti ad una rotonda stretta e ridottissima nel diametro, un tipo davanti a me frena di colpo e mi taglia in pieno la strada!!
Morale?
Sandrino per evitare l'impatto finisce a saltare un cordolo, compie una "strambata" sul pavè di ciotoli che sembra il letto del Reno e ritorna in strada scendendo ancora dal cordolo come se avesse sotto il sedere una moto da trial!! Dopo pochi metri mi si avvicina Chris che mi era dietro e mi chiede come abbia fatto a rimanere in equilibrio, a suo dire dovevo volare a terra!!
Ritorniamo a Modigliana su uno stradone in leggera discesa ed il contakm dice che abbiamo superato i 70km, il sottoscritto comincia a crederci.
Ad un certo punto mi affianca Chris e mi da la buona notizia, per il sottoscritto rimane da affrontare la fatidica salita del Monte Carla, un bello strappetto con pendenza ragguardevole ma di un chilometro al massimo. Mi ritrovo a salire quest'ultima rampa con un ragazzo di Zola, che porta i colori del Parco dei Ciliegi! Per un pò saliamo insieme, poi ad un certo punto non lo sento più parlare dietro di me, mi giro e lo vedo ormai staccato, mi meraviglio della cosa e proseguo.
Si arriva in cima ed a quel punto, insieme ai due "amigos" ci lanciamo di nuovo in discesa.
Arrivati in fondo le nostre strade si dividono, io giro a destra per il medio ed i ragazzi a sinistra per il lungo, ci salutiamo e gli dico di farsi onore nelle future salite che andranno ad affrontare.
Mi ritrovo solo, ma felice perchè ormai Faenza è alle porte.
Mi inserisco in un gruppetto di cinque ciclisti che vanno ad una buona andatura, poi quando mancano 6km all'arrivo vedo a circa 500m da noi un altro folto gruppo di partecipanti ed allora vado a tirare contravvenendo ai consigli di Paolo che il giorno prima mi aveva detto di non azzardarmi a "riempire i buchi"!!
Mi piazzo a 35/36 di media e la distanza da chi ci precede comincia a ridursi semrpe più. Quando mancano circa 3km sento le gambe che cominciano a "friggere" ed allora un ragazzone veneto che sino ad allora è rimasto in scia mi viene in soccorso e si mette a tirare al mio posto col risultato che rientriamo nel gruppo che inseguivamo e manca ormai solo un km.
Sembrerà incredibile, ma nel vedere lo striscione con la scritta "Arrivo" a meno di un km, mi scatta un'emozione incontenibile, e da sotto le lenti degli occhiali iniziano a cadere copiose le lacrime, sto piangendo come un bambino!
Poi di colpo tutto scompare, perchè i ciclisti del gruppo che si è formato cominciano ad aumentare l'andatura, e sembra vogliano fare "la volata". Sento crescere dentro di me una forza inaspettata ed allora decido di provarci, mi metto su un lato del lungo vialone d'arrivo e butto sui pedali tutte le energie rimaste, pedalo, pedalo e spingo ancora come un forsennato......quando passo sul traguardo mi guardo attorno e attonito non vedo nessuno davanti, ce l'ho fatta, li ho battuti... io che a settembre dell'anno scorso nemmeno sapevo cosa volesse dire pedalare su una bici da corsa!!!
Bellissimo, emozionante, una senzazione di gioia immensa, ho vinto la prima sfida con me stesso, ce l'ho fatta, sono riuscito a finire la prima gara della mia vita.
Percorsi 98km, alla media dei 26kmh anche se in realtà il cronometraggio ufficiale dice 23,95 tenendo conto delle sosta al ristoro. Il piazzamento è 694° su 849, ma vi posso assicurare che della classifica mi interessava davvero poco, è già un successo essere arrivato.
Dopo essere arrivato, ho cominciato ad aspettare gli amici che avevano fatto il lungo e proprio allora ho incontrato Rocco, colui che qui sul forum si firma Fotorode. Abbiamo fatto un pò di conversazione insieme e contemporaneamente arrivavano al traguardo dal percorso lungo altri due alfieri della Malini con cui abbiamo deciso di scattare la foto che allego.
Giornata spledida, emozioni incontenibili, credo che questa esperienza me la ricorderò per sempre.
E domenica si va a Bruscoli....
Sandrino
ps: quando andiamo via noi del gruppo, le salite sono sempre molto più toste di quelle affrontate oggi, ed i ritmi decisamente più alti. Buon segno, almeno gli allenamenti sono serviti a qualcosa!!