30 maggio 2008

Questa è da vedere...

...roba da matti!!!
Guardate il video e pensate a cosa avrà detto il protagonista dopo aver tagliato il traguardo!!

http://community.fotostudio5.net/home.aspx

Saluti
Sandrino

29 maggio 2008

E' tempo di crescere?

Ciao, vi ricordate che in marzo avevamo festeggiato i 1000 accessi al blog? Beh, a maggio abbiamo già raddoppiato! Ad oggi (e mancano ancora 2 giorni) abbiamo avuto 2200 visite in questo mese.
Il blog sta crescendo, come utenti, come autori e anche come "raggiungibilità".
A me pare quasi incredibile, ma provate a cercare "nove colli 2008 foto" su Google, e arriviamo prima noi del sito che quelle foto le vende! Oppure "gran fondo barilla 2008" e ci siamo ancora noi per primi!
Ora mi chiedo: non è ora di avere un nostro indirizzo proprio? Invece che .blogspot.com, potremmo avere www.clubmalinibici.it oppure www.blogmalinibici.it.
Il costo è molto basso (tipo 20-30 euro all'anno), e chi arrivasse sul vecchio indirizzo verrebbe automaticamente rediretto sul nuovo.
Secondo me il blog assumerebbe una identità più forte e magari potremmo pensare ad ulteriori salti di qualità.
Cosa ne dite? Se siete d'accordo o meno, lasciate le vostre opinioni e soprattutto suggerite l'indirizzo del sito. A maggioranza decideremo se e cosa fare. Ciao!

27 maggio 2008

Ancora foto della tre Giorni sul Fedaia

E dopo le 257 foto di Mauro, ecco le mie 252. Si parte dal venerdì sera per arrivare a ieri pomeriggio, all'imbocco del sentiero che ci ha riportato ad Alba. Della discesa non ci sono foto, uno perchè avevo finito la memoria, due perchè avendola fatta di corsa non ne avevo comunque il tempo. Abbiamo passato tre giorni stupendi, dal giro in bici, alla salita sul Fedaia a piedi la domenica mattina, all'accampamento e al mangiare e al poco bere nell'attesa dell'arrivo dei corridori. Poi le emozioni nel vedere i nostri idoli passare e soffrire davanti a noi. Un'esperianza che anche raccontantodola bisogna viverla assolutamente. E allora guardate le foto e leggete i commenti (che piano piano arriveranno in tutte e 252), e provate a rivivere le nostre emozioni, anche se il mio consiglio è di seguirci l'anno prossimo, non mancheremo sicuramente.http://picasaweb.google.com/EnricoPasini81/Fedaia25508

26 maggio 2008

Dal Fedaia con passione...

Carissimi Amici,
siamo tornati sani e salvi dalla trasferta che ha visto i portacolori della Malini impegnati sulle impervie cime Dolomitiche, ripercorrere le strade che di li, a poche ore, avrebbero visto il secondo trionfo di Emanuele Sella.

Io, lo Stambecco della Malini (in arte il Potter), e "l'inzgnir" Mauro, ci si ritrova venerdì alle 17,00, si caricano le bici sull'ammiraglia e si parte in direzione Alba di Canazei. Il primo contatto con i "coniugi Collina in Pietrafesa" avviene dopo pochi chilometri e ci avvertono che sono in vantaggio di una mezz'ora.
Il viaggio scorre piacevolmente, parlando di qualsiasi argomento ci capiti, ma sostanzialmente si cade sempre sulla due ruote, e soprattutto sul percorso che andremo ad affrontare la mattina successiva. Io sono emozionatissimo, ma sento dalle parole dei due amici che anche per loro l'occasione è di quelle buone da mettere nell'album dei ricordi, e quindi l'atmosfera in abitacolo è piuttosto festaiola ed elettrizzante.
Arriviamo finalmente ad Alba (1500m circa) e l'Hotel Edy ci apre le porte ad un appartamento con grandi spazi, ma con un piccolo inconveniente, è freddo e l'acqua calda non c'è! Ricorriamo alla titolare che con la consueta gentilezza di questi splendidi posti, ci assicura che in pochi minuti avremo quel che ci occorre. Inutile ribadire che la parola della signora è legge, accontentati come si conviene!
Si va a cena in un ristorante a poche centinaia di metri, il Vernel, con cui Pietrafesa (una vita da Mediano) inizia la tiritera del weekend, citando l'uomo in ammollo di una vecchia pubblicità che però nulla centra; si trattava di Franco Cerri (famoso chitarrista jazz) che reclamizzava il Bio Presto!!
Mangiamo tutti il filetto di Cervo con contorno di Finferli e polenta, tanto per gradire e per farvi anche un pò invidia, tranne Aureliano che decide per una tagliata di manzo Argentino...a Canazei? Mah!!
Rientriamo, e su espresso consenso della signora portiamo le nostre amate (le bici s'intende, che avevate pensato?)in appartamento, che sistemiamo nella cucina. Io opero le ultime rifiniture alla mia Wilier, ingrassando la catena e portando alla giusta pressione le gomme in attesa del giro del giorno dopo.
Si va a letto, le camere sono presto organizzate con i coniugi in rituale accoppiamento (nella stessa camera, solo quello, sia chiaro!) ed i due giovani in un'altra. Io finisco esule nella camera tripla, in attesa dell'arrivo di Paolo e Loris che arriveranno la sera successiva.
Risveglio alle 7,30, fuori il tempo non è dei migliori, ma almeno non piove e questo sarà davvero il lato positivo della giornata. Andiamo a colazione dove ognuno decide di seguire una propria dieta. Il Potter si avventa sullo speck, poi conclude con marmellata e pane a volontà. Il sottoscritto decide per il latte e i cereali, e commette la grande idiozia della giornata. Arrivare dopo un paio d'ore a pensare di mettersi due dita in gola vuol dire aver sbagliato alimentazione al 100%. Tralascio tutto quello che ho ingurgitato a seguito del latte, qualcuno potrebbe aprire un dibattito sul come faccia a mangiare certa roba e a pesare solo 69kg!!
Torniamo per la vestizione e qui cominciano i dolori per il sottoscritto che è l'unico ad aver dimenticato di portare un pantalone 3/4!! Non ho scelta, indosso il corto e mi copro bene sopra!
Partiamo per il giro, non certo quello d'Italia, ma solo per una mini tappa che ci dia soddisfazione.
Si scende sino a Moena(1165m), la strada è bellissima, il paesaggio è Dolomitico, l'aria è davvero frizzante e quando passa una vettura ne senti ancora la puzza dello scarico, cosa che a Bologna non noti più da decenni.
Arriviamo nel centro del paese e qualcuno riempie la borraccia con l'acqua di una fontana, poi cominciamo a salire allegramente verso il Passo San Pellegrino(1918m), una delle tre asperità della giornata. Sono emozionato come un bambino il primo giorno di scuola, sto per affrontare il mio primo passo Dolomitico, la fantasia comincia a correre a 1000 all'ora, ripenso al mio Campione preferito, ed anche a quello di mio padre, il Marco ed il Fausto, il Pirata e l'Airone, entrambi scalatori e uomini perennemente in fuga su questi pendii ardui e pieni di fascino.
L'atmosfera è quella della festa, leggo nei volti dei miei compagni la stessa mia gioia, anche se nessuno lo dice, siamo tutti e cinque felici di essere fra queste montagne, immersi in questi boschi così verdi e caldi e nello stesso tempo austeri.
La salita è lunga ma non fa male, cominciamo ad incontrare gli ultimi partecipanti della gran fondo che stanno cercando di salire. Li superiamo in grande quantità, il Potter come sempre decide che la cima deve essere sua, prima di ogni altro, e ci saluta scandendo un ritmo di pedalata e di rapporto che nessuno di noi può sostenere. Io cerco di difendermi e provo a rimanere incollato a Mauro che da ottimo passista, sale sulla sella spingendo un buon rapporto. I coniugi rimangono in scia, e si continua a salire. Dopo parecchi chilometri, ecco aprirsi il Passo San Pellegrino, il Potter ci aspetta da un pò, Mauro è arrivato da poco ed il sottoscritto arriva con il latte che nello stomaco sta fermentando in modo anomalo. Non ho digerito l'intruglio, una volta fermo bevo un pò e poi penso che forse due dita in gola sarebbero una soluzione immediata, ma che mi toglierebbero in seguito energia e quest'altra considerazione mi porta alla decisione finale... resistere, resistere, resistere!
Scendiamo lungo il pendio appena scalato e sarà la strada ben asfaltata, sarà la voglia di correre, ci ritroviamo tutti quanti a toccare velocità davvero ragguardevoli. Il sottoscritto tocca la punta massima a 82.5kmh, tanto per riconfermare la nomea del "Savoldelli dei poveri".
Arrivati in fondo a Cencenighe (778m) vorremmo andare verso Agordo ma l'organizzazione della GF "Tappa della Leggenda" scambiandoci per partecipanti ci costringe a cambiare rotta e ci indirizza verso una nuova salita di circa 4,5km che ci farà raggiungere la vetta di San Tomaso Agordino a metri 1082. Salita non difficile, anch'essa immersa in una bellissima vegetazione Dolomitica che spiana proprio sul cartello del paese che ci accoglie con la immancabile fontana (rifornimento assicurato) e con il tipico personaggio con il bicchiere di "ombra" in mano che, volendo conoscere i prezzi delle nostre bici, e chiedendo quale sarà la nostra prossima meta, conclude la conversazione con la massima che rimarrà la frase del giorno: "il Fedaia non è un problema, basta andar su!!"
Scendiamo perciò ad Avoscan (835m) e prendiamo la bellissima strada che ci porta ad Alleghe (983m), località famosissima per il verde lago e per la squadra locale di Hockey su ghiaccio.Da Alleghe proseguiamo per una strada , larga e velocissima (il Re della Boazza comincia a tirare come un gregario da serie A) ed in breve tempo arriviamo a Caprile (998m), dove, su mio consiglio, decidiamo di fare una sosta nella pasticceria più famosa del paese (fanno in quel locale una torta alla ricotta da svenimento). Prendiamo un bel thè, che specie per il sottoscritto è un toccasana per lo stomaco ancora in subbuglio a causa del latte!!
Ripartiamo dopo la sosta, ormai la sfida del giorno è alle porte, saliamo sino a Rocca Pietore (1159m) e da li comincia l'ascesa del Fedaia, passando per quel posto pieno di fascino spettacolare che sono i Serrai di Sottoguda. Immaginate una gola con pareti alte almeno un centinaio di metri, larga non più di 7/8, con una stradina larga un paio e sul lato, un corso d'acqua che viene alimentato dal ghiacciaio della Marmolada che sta circa 2000m sopra. Uno spettacolo nello spettacolo, a chi non li conosce toglie il respiro, specie se visitati di notte.
Proprio mentre il Potter mi dice di voler scattare qualche foto, decido di andare avanti, sto meglio, il latte è solo un cattivo ricordo, e mi metto in bagarre con un tipo che nel superarmi mi guarda con aria beffarda!!
Salgo piuttosto forte, tanto è vero che lo stesso Potter mi raggiunge solo ai 1460m di Malga Ciapela e più tardi mi confesserà che ne è rimasto persino impressionato della performance del Sandrino "de noartri".
In effetti mi rendo conto che l'ho presa troppo forte, sono riuscito a staccare il ghigno del tipo in precedenza, ma comincio a sentire le gambe un pò durette. Butto giù una bustina di zuccheri e ne approfitto per aspettare gli amici. Arrivano dopo un pò, parto dicendo che mi voglio mettere avanti coi lavori, li rivedrò solo in cima, ma solo per il motivo di cui vi parlerò più avanti.
Inizia la salitona di Capanna Bill, un "drittone" maledetto dove vedi la strada lontana lontana, non ci sono tornanti a darti respiro, e l'unico rumore che senti è il tuo respiro che cerchi di controllare nonostante l'affanno sia sempre alla soglia.
Mentre salgo, vedo camper sui lati della strada, gente che si è accampata in attesa del Giro (quello vero) che salirà domani su queste strade.
Arrivo finalmente ai primi tornanti, penso di non farcela, mi fermo una prima volta. Respiro il più possibile, cercando di scambiare anidride carbonica con ossigeno e recuperare le forze.
Riparto, pedalo utilizzando il 34/25, è l'ultimo rapporto che ho a disposizione, non ho alternative.
Al cartello dell'ultimo km sento una voce in dialetto veneto che mi dice: "ciclista, fermate! veni a ber un'ombra che vai su mejo dopo!!" Non ho nemmeno la forza per ridere, cerco di sorridere, è l'unica cosa che in quel momento sono in grado di fare per ringraziare dell'invito!!
Mi fermo ancora, bevo quello che mi resta nella borraccia e poi fra me e me mi dico:" adesso si va fino in cima, senza altre soste a costo di schiattare!" Riparto con determinazione e proprio mentre sono concentrato nella pedalata, da un accampamento a pochi metri sento una canzone a tutto volume che dice: "Allarmi! Allarmi! Allarmi siam fascisti, a morte i comunisti...." Non ce la faccio, comincio a ridere e penso che sarà dura rimanere concentrati.
Nel frattempo il Potter è gia arrivato, Mauro l'avevo davanti a pochi metri prima dell'ultima sosta, ed infatti li rivedo sull'ultima rampa prima del traguardo, il Passo Fedaia a 2057m!!
Come arrivo sotto lo striscione la gioia mi pervade ma sento anche un brivido freddo nel momento in cui mi fermo, la temperatura in cima è davvero bassina, specie per un disperato come me che è salito con i pantaloncini corti.
Aspettiamo insieme gli altri ma vediamo solo Aureliano arrivare dopo qualche minuto! Ci informa che a 2km dalla vetta il Pietrafesa ha rotto un pedale e sta salendo a piedi! Daltronde come si può pensare di affrontare una simile salita col 52!!! Aspettiamo il Re della Boazza e quando lo vediamo spuntare all'ultimo tornante i ragazzi decidono di scendere a fargli compagnia!!
Sul momento mi sembra un'idea stupenda, ma quando si tratta di muovere le gambe e scendere, il mio fisico non reagisce ed allora rimango ad attendere i Boys al passo. Poi i maligni sicuramente non faranno mancare i commenti!!
Una volta giunti tutti sul Fedaia ci apprestiamo alla discesa che sino ad Alba diventa una sofferenza per il sottoscritto forse più della salita. Il freddo mi congela dita delle mani, le gambe, nonostante cerchi di pedalare appena ne ho l'occasione, mi fanno male. Arriviamo in appartamento e chiedo se posso infilarmi in doccia immediatamente, ho l'impressione di avere un inizio di congelamento!
Uno dopo l'altro ci riscaldiamo a contatto con la doccia bollente, giusto premio per le sofferenze della giornata. Si va a cena dove ci raggiungono altri due alfieri della Malini che spero mi perdonino ma non ricordo più i nomi.
La cena a base di pasta (tris di minestre) birra, grappa (ombra) e dolce! tanto l'indomani non si va in bici!!
Torniamo in appartamento giusto in tempo per accogliere Paolo e Loris (che ha lasciato la famiglia in pieno trasloco). Si va tutti a dormire perchè l'indomani arriva il Giro....ma questa è un'altra storia e la lascio raccontare a chi è più sintetico del sottoscritto.
Bellissimo weekend, un percorso in bici da ricordare nel tempo, un ambiente spettacolare pensando alla neve presente sul passo Fedaia, e la giusta compagnia che è la base per la buona riuscita dell'iniziativa....grazie a tutti
Inserisco anche le foto: http://picasaweb.google.com/sandrinoshark/FotoDelFedaia
ed anche il video: http://it.youtube.com/watch?v=qSv6LTS0pT0

Club Cicli Malini al Giro 2008: le foto

ecco le mie foto della due giorni dolomitica: http://picasaweb.google.it/mauro.cioni/GiroDItalia2526Maggio2008

Giro d'Italia - Report dal Giau

Partenza all'alba per il Fedaia, primo tratto in macchina (fino a Cencenighe) secondo in bici.
L'arrivo nell'agordino è tranquillo, ai lati della strada molti ciclisti che si impomatano e guancia tonde che gonfiano palloncini rosa da attaccare ai balconi per il passaggio della carovana.

Preparata la bici mi viene un'idea, andare all'incontro dei ciclisti sul San Pellegrino, ci penso un pò e dopo aver dato un'occhiata alla cronotabella mi convinco che forse è più appetibile il Giau, detto fatto.

Ore 11,00 si parte in direzione del Giau.
Ci sono già stato in macchina e gli unici ricordi sono olfattivi: la puzza di freni bruciati.
Mi prometto di salire tranquillo per conservare delle energie per l'obbiettivo di giornata, quindi il programma è chiaro. Cerco di salire sul Giau, probabilmente mi raggiungeranno i corridori e voltatomi mi avvicinerò all'arrivo.

Alleghe, Caprire e poi a destra verso Selva di Cadore. La salita è già dura, le gallerie sono buie e bagnate ma con l'ascesa il panorama lascia indietro ogni pensiero.
Selva di Cadore, compro un panino (non si sa mai) che metto nello zaino.

Inizio l'ascesa verso il Giau che chiaramente non la considero da completare, dove arrivo arrivo anche perchè non ho mai fatto un passo dolomitico.

Bello pimpante ecco un uomo in maglia verde che sale con un auto al seguito.
E' Francesco Moser, gli rivolgo un rispettoso saluto e mi fermo per fargli una foto.
Dopo la posa mi aspetta. Gli rimando a ruota per .... molto poco. Mitico (lui).


Riprendo la mia marcia secondo il ritmo che mi sono imposto, dovrebbe essere lento per scelta, mi sa che però non ci sono alternative, 7 min al km. I tratto iniziale è durissimo, pezzi diritti che non finiscono poi iniziano i tornanti numerati, a metà la visuale si apre e il panorama ricorda le gesta epiche dei grandi campioni. I miei colleghi Malini mi aspettano sul Fedaia e io sono da tutt'altra parte, ma come faccio ormai sono qui, la strada tira, la gamba mi scappa. E vado avanti cercando di vincere non la fatica del gesto atleto ma quella psicologica stuzzicata da quello che l'olfatto raccoglie per strada. E' ora di pranzo sul ciglio della strada in molti hanno organizzato succulente grigliate di carne, peperoni .... Stavo malissimo ma bisognava andare avanti. Respingere la tentazione di tutti quelli che nell'incoraggiarti ti passavano bicchieri di vino e altro. NO!

Ai meno 4 inizia a farsi sempre più concreta la possibilità di raggiungere il passo. E dopo un'altra mezz'ora di fatica sono in vetta, incredulo, raffreddato ed estasiato dal panorama.

10 Km in 1h 23 m.

Dopo poco arrivano e corridori con Sella in testa.
I più forti passano indenni, gli ultimi invece una volta in vetta sono stati sorpresi da una bufera di acqua che non li faceva andar dritti.
Ne ho visto uno che sembrava schiaffeggiato dal vento e dall'acqua.
Il loro problema presto è diventato anche il mio perchè mi son dovuto vestire per scendere e raggiungere l'obbiettivo di giornata.

D'un tratto sembrava sceso il buio, le luci delle macchine nella nebbia, a pochi metri dalla mia testa l'elicottero che cercava di ritrovare il piano di atterraggio, mi metto allora in coda a qualsiasi cosa che scivolava verso valle.
Giunto a Caprile mi spoglio, avviso Harry che mostra (a ragione) qualche perplessità sull'esito del mio gesto.
Lungo il percorso verso Malga Ciapela il pubblico aspettava l'attaccante Sella e quando sbucavo io dalla curva iniziavano ad applaudire, una volta vicino si rendevano conto dell'abbaglio.
Ai meno 8 mi raggiunge un poliziotto che con fare deciso mi invita a fermarmi, cerco di .... niente, mi devo ferma qui. Ho visto passare tutti i corridori, quello che mi ha colpito di più è stato Di Luca che aveva messo Spezialetti a tirare e non lo mollava con gli occhi, concentratissimo!

Il resto lo conoscete, io l'ho visto alla TV in un Bar di Sotto Guda.

Bellissima esperienza che ti fa entrare nel vivo delle emozioni che provano i ciclisti, peccato non averlo fatto prima.

22 maggio 2008

Informazioni per la tappa di domenica...

15a TAPPA DEL GIRO D’ITALIA
Arabba - Passo Fedaia
Primo Piano
Elenco completo
Pubblicato il 30/04/2008

Il 91° Giro d’Italia, la corsa a tappe più spettacolare al mondo, anche quest’anno affronta le sue fasi cruciali in Val di Fassa. La 15a tappa, determinante per la vittoria finale del Giro, in programma per domenica 25 maggio, avrà come teatro le Dolomiti ed interesserà tutti i paesi della valle, da Canazei a Moena. La gara prenderà il via da Arabba per poi affrontare le aspre salite dei passi Pordoi, San Pellegrino, Giau e Falzarego con l’arrivo inedito in cima al Passo Fedaia, al cospetto della Marmolada. 153 chilometri, 4.800 metri di dislivello totale: un’emozione unica da seguire pedalata dopo pedalata.Il tratto di strada tra Penia di Canazei e Passo Fedaia verrà chiuso a partire dalla mezzanotte di venerdì 23 maggio e fino a revoca definitiva della chiusura.
In occasione del Giro d’Italia, nella giornata di domenica 25 maggio 2008, sarà attivo un servizio navetta gratuito che partirà dal piazzale della funivia Ciampac ad Alba di Canazei per raggiungere il Passo Fedaia (rif. Marmolada Castiglioni) con il seguente orario:
andata: piazzale funivia Ciampac - Passo Fedaia (Rifugio E. Castiglioni), corse continue dalle 7.00 alle 13.00
ritorno: Passo Fedaia (Rifugio E. Castiglioni) - piazzale funivia Ciampac, corse continue dalle 19.00 alle 20.30
La Carovana pubblicitaria del 91° Giro d’Italia farà tappa domenica 25 maggio a Moena. La Carovana animerà le strade del paese prima del passaggio dei corridori con spettacoli, divertenti iniziative promozionali promosse dagli sponsor ed intrattenimenti studiati per avvicinare al Giro anche chi non è appassionato di ciclismo. La Carovana anche quest’anno si avvalerà di una voce ufficiale, garantita da Radio 105.Scarica il percorso della 15a tappa del 91° Giro d’Italia in formato PDF La 15a tappa del 91° Giro d’Italia sarà trasmessa in diretta televisiva sul canale Rai Tre.
Per maggiori informazioni: http://www.fassa.com/cms-01.00/articolo.asp?IDcms=111018&s=45

La salita del Passo Fedaia - Marmolada

Ecco un vecchio post del blog che giunge a puntino per prepararci mentalmente alle fatiche di sabato:

Il Passo Fedaia (2057 m) è un valico alpino che mette in comunicazione la Val di Fassa all'Agordino. È situato al confine fra Trentino-Alto-Adige e Veneto, fra le provincie di Trento e Bellumo, ai piedi della Marmolada.
Il passo è formato da un pianoro di circa 2,5 chilometri, presso il quale si trova un lago artificale, il Lago Fedaia, utilizzato per la produzione di energia idroelettrica. Dal passo partono inoltre alcuni impianti di risalita e numerosi itinerari per le escursioni sulla Marmolada.

Il passo Fedaia è molto conosciuto fra gli amanti del ciclismo, soprattutto sul suo versante veneto, celebre per le bellezze naturali e per la difficoltà della salita. Il passo è stato più volte percorso dal Giro d'Italia.

Famoso fra i cicloamatori è il rettilineo di Malga Ciapela, circa tre chilometri completamente diritti ad una pendenza media di oltre il 12%. Si tratta, oltre che di uno dei tratti più difficili da scalare, di una delle strade alpine che permettono velocità in discesa molto elevate, anche oltre i 100 chilometri orari. (da Wikipedia)

Salendo da Caprile, dopo aver passato il ponte che sovrasta i Serrai di Sottoguda, iniziano i dolori per il ciclista che affronta questa salita epica: la pendenza è quasi sempre superiore al 10%, e il dislivello da scalare è di quasi 800 metri, nessuno dei quali potabile.

Il Giro d'Italia ha affrontato questa salita diverse volte nella sua storia, l'ultima delle quali il 19 maggio 2006 durante la 19° tappa (Pordenone - Passo di San Pellegrino).

La tappa è vinta da GARATE Juan Manuel (Spagna), seguito da VOIGT Jens (Germania) e VILA ERRANDONEA Francisco J. (Spagna). Gilberto Simoni e Ivan Basso arrivano appaiati a 2'15'' mentre Danilo di Luca perde 2'19''.

Sul passo Fedaia passano nell'ordine BALIANI Fortunato (Italia), GARATE Juan Manuel (Spagna), VILA ERRANDONEA Francisco J. (Spagna), LAVERDE JIMENEZ Luis Felipe (Colombia), SELLA Emanuele (Italia).

La salita anche prima di Malga Ciapela è dura ma affrontabile, sia per la presenza di curve che permettono di respirare, sia perchè la fatica nelle gambe non si è ancora accumulata.

Appena passata Malga Ciapela, da cui partono le funivie che salgono alla cima della Marmolada, inizia il calvario ciclistico: chi ha provato l'ascesa non può dimenticare i 3 km di rettilineo con pendenza del 12-13% e tratti al 15%, senza respiro, senza la possibilità di riprendere fiato e senza nemmeno il miraggio di un tornante che possa diminuire la fatica.

Sul fianco sinistro passa la pista di sci che porta in fondo alle funivie, e il povero pedalatore può solo sognare di salire con la seggiovia quadrupla che lo sovrasta.

La velocità non supera i 10km/h, il che vuol dire che servono quasi 20 minuti per percorrere i 3km di durissimo rettilineo. Finalmente, la Capanna Bill dopo una curva lascia presagire una tregua; in realtà la pendenza non si addolcisce di molto, ma la presenza dei tornanti nel tratto finale rende la salita un pò meno infernale, anche se la fatica fa bruciare i muscoli e annebbia il cervello.

Ormai è questione di testa e di nervi più che di polpacci e gambe. Si approfitta delle curve per far calare le pulsazioni e ci si alza sui pedali per combattere contro le ultime rampe, alcune delle quali arrivano al 18%.

I cartelli ti sbattono in faccia la durezza della salita, ma ormai è fatta. Dopo gli ultimi tornanti, la strada spiana e arriva al passo costeggiando il lago Fedaia. Si passa sotto un paio di tunnel e ci si prepara alla veloce discesa verso Canazei.

21 maggio 2008

Rimandata la Notturna

Hai mai pedalato di notte?
Discese al buio?
Finalmente la grande NOTTE è arrivata!
Giovedì 29 Maggio

Ciclo MTB
"La Notturna"
Ritrovo presso Cicli Malini alle ore 20.30
Escursione in notturna di chilometri 18/20 km circa
Al rientro, per chi interessato, ristoro con pizza e birra, € 8,00.
Non mancare,

un domani potrai raccontarlo,


non solo sentirlo dire!

20 maggio 2008

Considerazioni sul Giro d'Italia

E’ ripartito oggi con cronometro Pesaro-Urbino il Giro d’Italia 2008. Della prima settimana alcune considerazioni vanno fatte. Partiti dalla Sicilia con tre tappe di grande spettacolo, condite da troppe polemiche. Le strade dissestate, i trasferimenti lunghi, il rientro in continente. Insomma non lo sapevano i corridori che la Sicilia è un’isola? Che le strade sarebbero state brutte e sabbiose? Avevano il percorso da Dicembre la voce dovrebbero farla sentire in occasioni ben più drammatiche. Prima tappa, cronosquadre vinta secondo pronostico dalla Slipstream, non nettamente, i ragazzi devono ringraziare il vento a loro favorevole. Meno pronosticabile la prima maglia rosa a Vandevelde, il bravo corridore americano, invece che i campioni Millar o Zasbriskie. Sul percorso nervosissimo tra Cefalù e Agrigento già le prime scintille, accese da uno scatenato Riccò, che vince con una facilità disarmante. Maglia rosa a Pellizzotti, il delfino di Bibbione troppo spesso gregario, ma dalle indiscusse capacità. Lui vorrebbe portarla a Milano la maglia rosa. Sarebbe bello, ma duro, lasciarla, comunque sarà difficile, anche se consigliabile. Primo sprint a Milazzo e prima vittoria al giro per Daniele Bennati, a detta di molti il nuovo Petacchi, che nel frattempo divorzia dalla Mirlam e con molta probabilità approderà alla Lampre. Discusso trasferimento a Pizzo Calabro si va verso Catanzaro, altra tappa adatta ai velocisti, ci si aspetta il bis di Bennati e invece arriva Mark Cavendish. Uno sprint impressionante negli ultimi 100 metri e nessuno può niente. Ricordatevi di questo nome si farà sentire nei prossimi anni. Quinta tappa nervosa e prima fuga in porto, vince Pavel Brutt, l’anno scorso in fuga in quasi tutte le tappe, centra quest’anno la prima vittoria anche per la Tinkoff. Ma a Contursi, in molti, si ricorderanno la rabbia di David Milar, dove proprio sullo scatto di Brutt, gli si spezza la catena e in preda allo sconforto, istintivamente, lancia la bicicletta di là dalle transenne. Un gesto violento ma comprensibilissimo, per chi cerca la rivincita che tarda ad arrivare. A Peschici tappa accorciata per accontentare i corridori, troppo stanchi per i trasferimenti. Chi li accontenta però coloro che aspettavano sul circuito del Gargano il passaggio dei loro beniamini? Fuga da lontano, fuga che arriva. Vince Priamo, giovane dalle belle speranze ma sopratttuto maglia rosa a Giovanni Visconti, il campione italiano. Si gioca tutto sul filo dei secondi con il compagno di fuga Russ, in classifica generale sono parimerito, ma i pazziamenti premiano Visconti. Nove i minuti di distacco dai più forti. Tanti, ma per uno che, purtroppo, non vola in salita troppo pochi. Primo arrivo in salita, ma ancora fuga. Tutti si aspettano Di Luca, siamo in casa sua, in Abruzzo a Pescocostanzo. Invece arriva a braccia alzate il suo compagno di squadra Bosisio. Tra i “big” il duo Piepoli-Riccò accende la sfida. Mamma mia quanto vanno in salita, Piepoli è un piacere vederlo salire. Solo Di Luca resiste insieme a Contador sempre più sornione, sempre più pericoloso. A Tivoli ancora Riccardo Riccò, che con una grande volata regola Bettini. Il ragazzo modenese vince e convince ma attenzione, siamo solo all’inizio, le montagne sono ancora lontane. A San Vincenzo, seconda vittoria di Bennati, che per 15 cm regola Bettini, ancora secondo. Oggi invece vittoria di un grande corridore, di un grande uomo. Marzio Bruseghin. La crono è sua e alle sue spalle il duo Astana Contador, Kloden. Lo spagnolo comincia a fare sul serio, il tedesco si fa finalmente vivo. E domani tutti a Cesena, con Carpegna, Perticara e Sorrisoli. Qui potrebbe cambiare la classifica, anche se Giovanni Visconti in rosa sta proprio bene.

19 maggio 2008

Nove Colli 2008

La sveglia alle 4:15 di Domenica mattina,
la colazione alle 4:45 di Domenica mattina,

la pasta insieme al caffè-latte a pane, burro, marmellata e al succo di frutta alle 4:45 di mattina,
le strade di Cesenatico invase di ciclisti alle 5 di Domenica mattina.
La griglia di partenza che si riempie, pian piano, di migliaia di ciclisti,
l'elicottero passa e dall'alto ammira 11000 formichine cicliste.
I primi ciclisti che partono, sono le 6:15,
anche noi partiamo, sono le 6:35.
La pianura che porta a Forlimpopoli,
le prime goccie di pioggia,
le tirate di Claudio nella pianura ai 50 km/h.
Il Polenta, la prima salita,
Il Polenta, fatto a piedi.
Pieve di Rivoschio con sprazzi di sole,
il Ciola e l'odore di grigliate del ristoro,
il Barbotto e la sua ultima rampa con il pubblico da Giro d'Italia.
Il ristoro all'incrocio tra lungo e corta e le sue piadine,
il nonno che si arrabbia se non pisci nei bagni chimici.
Perticara 8 chilometri di cielo nero,
la discesa verso il Pugliano piove forte,
il Pugliano 8 km a tutta sotto il temporale,
il rumore della pioggia nel bosco al lato strada.
La discesa di San Leo tra i 25 e i 30 km/h,
le mani e le braccia alla fine della discesa, un unico grande dolore,
Il Passo delle Siepi ai 30 km/h sotto il temporale.
Il fondovalle verso il Gorolo, i 50 km/h costanti, le macchine che ti sorpassano, le onde d'acqua,
Il Gorolo ultima salita al 16%,
La discesa verso Savignano e i molti caduti,
La pianura verso Cesenatico ai 45 km/h,
I due ponti prima dell'ultimo chilometro e lo scatto,
la volata finale in mezzo a due ali di folla.
La medaglia data dalle miss.
La doccia calda profumata rilassante,
la doccia dopo il mio passaggio, nera.
Il pasta party, maccheroni al pomodoro, piada alla salsiccia e birra.
In riva al mare, con finalmente un pò di sole,
Il monumento al Pirata e qualcuno che gli ha lasciato le medaglie...

Tutto questo e molto altro è stata la Nove Colli 2008!!!

18 maggio 2008

Le Classifiche della Nove Colli

Buonasera a tutti Voi,
ecco le classifiche della Nove Colli che riguardano i "Maliniani" partecipanti.
Un grandissimo complimentone al Potter e a Gherardi (che ho avuto il piacere di conoscere) che si sono fatti onore nel percorso lungo...

Classifica dei 200km

740 Pasini Enrico 07:37:01 media 26.91
808 Gherardi Claudio 07:40:33 media 26.71

arrivati 3110 partecipanti

Classifica dei 130km

2912 Stagni Alessandro 05:23:36 media 24.47
4143 Fornacciari Fabio 05:59:40 media 22.03
4398 Magnani Maurizio 06:11:52 media 21.30
4598 Dussi Gianluca 06:22:20 media 20.71
4886 Leoni Christian 06:36:43 media 19.96

arrivati 5579 partecipanti

Salutoni Sandrino

17 maggio 2008

In fuga dalla pioggia

Oggi sabato 17 maggio ci troviamo alle 8.30 in negozio con cupi presagi. I nuvoloni non sono neri, di più, e siamo sicuri di prendere l'acqua entro pochi minuti dalla partenza.
Io, i coniugi Collina (o Pietrafesa, non si è ben capito che tipo di D.i.c.o. sia quello), Carlo e l'altro Mauro ci avviamo verso Borgonuovo con la speranza di riuscire a fare almeno Badolo senza bagnarci.
Infatti le prime gocce arrivano subito. Su per la salitella di Jari ci superano di gran lena 4 ciclisti targati Parco dei Ciliegi, che sembrano passarci a doppia...sembrano, perchè il Pietrafesa fa il Bosso e si mette a inseguire. Due pedalate tra classe e potenza e ricompatta il gruppetto.
Rotonda di Sasso poi su per la val di Setta, sembra quasi che il cielo schiarisca e allora proseguiamo, sperando di arrivare almeno a Vado. Enrico è davanti a tirare, ma io passo a dare una mano e aumento l'andatura, tanto a Vado si gira la bici e torniamo indietro...Col cavolo!
Il tempo tiene e allora si prosegue, l'idea è salire da Grizzana.
Come no! Infatti dopo un pò si prende a sinistra, il cartello dice "Montorio". Io quella salita l'ho sempre fatta in macchina perchè da cinno ci abitava un mio amico, ma il Re mi avverte che è dura dura. Fino alla fontana non c'è male, qualche rampa ma potabile tutto sommato.
Io e Carlo facciamo acqua, e gli altri ci passano, ma da li inizia il difficile. Rampe corte ma micidiali, il cartello dice 15% ma in cima ci diranno che l'inclinometro dava anche 21%.
Aureliano è indiavolato, sale come il Chiappucci dei bei tempi (come nota Carlo), mentre i nostri 4 compagni proseguono in ordine sparso. A Carlo cade la catena del tratto piu duro, Enrico gestisce mentre io patisco un bel po, i brividi mi dicono che forse il malanno di 2 giorni prima non è ancora smaltito.
Aureliano doma le rampe e giunge primo, incalzato da Carlo e dagli altri.
Si scende subito e si torna verso casa, con Aureliano che ne ha da vendere e tira per un bel pò...a un certo punto un ciliegio lo supera a mille e sembra voglia spaccare il mondo. Basta il vento e dieci secondi davanti per consigliarlo a tornare nelle retrovie. Eh! Non la si fa al Collina principe delle colline (e delle montagne).
Io aiuto un po con una buona trenata, poi le gambe fanno giacomo e mi accomodo in coda.
I 5 Malini arrivano a Sasso poi salgono per Mongardino per sciogliere le gambe. Qui domina Carlo, io secondo, mentre Aureliano paga un pò lo sforzo e viene motivato a forza di "non vai un cavolo, ci fai fare brutta figura" da Enrico.
Niente, si scende da Calderino e tutti a casa. Alla fine una 90ina di km ai 28 di media, tutti guadagnati visto il tempo, nessuna pioggia e belle salite.
A domani, anche se sarà difficile avere la stessa fortuna meteo per 2 giorni dietro fila.
E in bocca al lupo ai Nove Collisti!

15 maggio 2008

La Notturna

Hai mai pedalato di notte?
Discese al buio?
Finalmente la grande NOTTE è arrivata!
Giovedì 22 Maggio

Ciclo MTB
"La Notturna"

Ritrovo presso Cicli Malini alle ore 20.30
Escursione in notturna di chilometri 18/20 km circa
Al rientro, per chi interessato, ristoro con pizza e birra, € 8,00.

Non mancare e un domani potrai raccontarlo,
e non solo sentirlo dire!

13 maggio 2008

Foto del giro di Aquerino

http://picasaweb.google.it/Malini.Paolo/Aquerino2008
Metto un po di foto del giro di Domenica.

GRAN FONDO TAPPA DELLA LEGGENDA

Io non lo sapevo, ma sabato 24 maggio, cioè proprio il giorno che è in programma il nostro giro in bici dolomitico, c'è una Gran Fondo organizzata dalla Gazzetta; il medio fa esattamente il giro che pensavamo noi, il lungo tutta la tappa (con Giau e Falzarego), partendo da Arabba e arrivando al Fedaia.
E' vero che partono presto, ma sicuramente noi troveremo qualcuno lungo il percorso.
Per dettagli: http://www.gazzetta.it/challenge/index.shtml

12 maggio 2008

della serie.....come eravamo


Un gruppo sportivo che ha una storia, magari recente, ma ai più non conosciuta, dal momento che oggi credo di essere forse l’unico che era presente all’avvio di questa esperienza.

Acquistai la mia prima Mtb da Paolo tra la fine del 1991 e l’inizio del 1992 e credo avesse aperto il negozio non da moltissimo.
Subito inaugurai l’attrezzo all’inizio del febbraio 1992 con un incidente abbastanza pesante (rimasi coinvolto in uno scontro tra due auto) ma vista la mia testardaggine, negli anni successivi, passai prima alle gare di mtb e poi ritornai alla bici da strada che rappresentava il mio sport agonistico, lasciato probabilmente troppo presto da ragazzino.

La foto (che è una parte del gruppo…solo dei migliori….così si diceva), rappresenta la squadra Malini/Pretelli che si formò (credo tra il 1995 e 1996, ma mi si corregga se qualcuno ha la data esatta) per iniziativa di due appassionati “manager e direttori sportivi” cercando di coinvolgere una serie di ciclisti bolognesi e anche di altre provincie, per un’attività molto “corsaiola”.
Pretelli era ed è un imprenditore, ora in Romania, ma allora aveva attività a Borgonuovo di Pontecchio Marconi e arrivò anche ad impegnarsi nei primi cronometraggi della Cassani, che all’origine era organizzata appunto dal nostro Gruppo Sportivo.
Questa squadra riuscì a vincere il titolo italiano delle Gran Fondo, ma allora non c’erano i professionisti con o senza squadra che oggi vediamo e il mitico Anderlini (in basso a sinistra) vinceva diverse 10 colli e altre GF.
C’erano forti atleti tra i quali i fratelli Naldi plurivincitori di gare amatoriali (di fianco al sottoscritto….se mi riconoscete…), campioni di Reggio Emilia e della Romagna (gente che arrivò tra i primi alla maratona delle Dolomiti) e anche personaggi politici odierni (vedi D’Agostino).
Di quel periodo ricordo positivamente di aver partecipato a tante Gran Fondo e vissuto assieme agli altri queste trasferte sempre positive per lo spirito di festa con le quali si partecipava, al di la dei risultati.

Un pezzo della nostra storia dunque, per non pensare che solo oggi si viaggia forte (che è vero), ma che forse l’origine della nostra competitività anche tra amici è li all’inizio della nostra storia….

Massimo

11 maggio 2008

Non è impossibile...Acquerino2008

Alzarsi presto la mattina è sempre difficile, figuriamoci se è domenica. Oggi per chi andava a Riola in macchina la sveglia era alle 6, 6: 30, ma per chi come me e Mauro, hanno fatto il giro completo in bici ( gli unici), la sveglia era alle 5. Alle 6: 15 sono fuori in bicicletta, aspetto Stanga al semaforo di Ponte Ronca, il nostro vecchio iscritto ci accompagnerà fino a Vergato, poi andrà a fare Cereglio. La temperatura è veramente frizzante, per non dire fredda, ho fatto bene a mettermi anche l’intimo antivento e i manicotti. La giornata però è splendida, il sole è gia a metà tra il cielo e la linea dell’orizzonte, dando color arancio a tutto quello che incontra. Sembra un altro mondo a quest’ora, la luce dell’alba trasforma tutto e l’assenza quasi totale del traffico ti fa sentire padrone della strada. Arriviamo a San Biagio alle 6: 45 e Mauro arriva pochi secondi dopo. Siamo puntualissimi partiamo piano soliti 30/28 km/h, Mauro e io davanti. Poi a Pian di Venola Stanga passa davanti. La velocità cambia, si passa ai 35/40 km/ e si arriva a Vergato in un batter d’occhio. Qui Stanga tira dritto per Cereglio e noi continuiamo verso Riola e proprio nel rettilineo di Vergato cominciano a sorpassarci i primi in macchina. Tra questi Loris Margelli, guida, si gira, saluta, si rigira e …si rimette in strada miracolosamente, stava uscendo di strada solo per salutarci, stanchezza da trasloco. Ci si ritrova dopo poco a Riola nel parcheggio della chiesa, alcune chiacchiere mentre gli altri sistemano la bicicletta e si parte. Non siamo tanti, ma neanche pochi. Ci sono Tony Paone, Alberto, Daniele, Loris Margelli, Enrico Pietrafesa, Aureliano, Sandrino, Bosso, Mauro Cioni ed io. Paolo ci segue in moto meravigliosa staffetta. Si sale verso la Rocchetta, poi sul falsopiano verso Ponte di Verzuno. Da qui si gira a destra verso Suviana. Il falsopiano sale, l’andatura è gradevole fino a quando Pietrafesa accelera e mette tutti in fila. Comincia la salita di Suviana, un chilometro poco più, non molto difficile. Arrivo prima io, che scatto per fare due foto, poi Bosso e terzo l’incredibile Sandrino. Davanti a noi intanto il Lago di Suviana, con la sua diga, piccola, ma come tutte le dighe maestosa. Il paesaggio è fantastico, non c’è ancora tanta gente ma sicuramente n’arriverà per passare una gradevole domenica. Ci dirigiamo verso Badi, prima un falsopiano di un paio di chilometri, poi la salita che conduce nel paese, salita vera, corta ma dura. 1.4 km quasi all’otto per cento con lo strappo finale al 12%. Da qui si veda la diga dove prima eravamo fermi. Si riparte a sinistra verso Treppio, strada in leggera salita. Poi all’incrocio per Treppio comincia a scendere, verso Acque e Monachino. Noi scendiamo Sandrino e Alberto si lanciano come matti, hanno la discesa nel sangue. Li riprendiamo e tutti insieme chiacchierando saliamo e scendiamo per questa gola in mezzo al bosco. Il fiume sulla destra è pieno d’acqua e il vento scuote gli alberi carichi di foglie. Lo scenario è stupendo, borghi caratteristici si susseguono e ci si perde nel vedere le vecchie case in sasso, le staccionate e i ponticelli. Diversi strappi fanno soffrire un po’, ma fino a Monachino si rimane tutti insieme. Qui inizia la salita che porta ad Acquerino. I primi 2.2 km sono durissimi fino alla fontana, dove ci ritroviamo, la media è del 9%, solo verso la fine spiana un po’ rilassando i muscoli. Dopo, insieme, ci addentriamo nel bosco. I profumi sono intensi e l’aria è pulitissima. Il bosco si respira, purtroppo la strada è distrutta, non ci sono buche ma crateri. Arriviamo ad uno spiazzo dopo 8.5 km di salita, dolce ma più o meno costante. Da qui si vede Pistoia, sembra di poter toccare con mano le case. Un paio di signori toscani ci salutano e ci chiedono da dove veniamo. Gli rispondiamo salutiamo e cominciamo a scendere. La discesa è come la salita, tutto un cratere. Si arriva con non poche difficoltà e tutti sparpagliati alla vecchia Porrettana, che porta al Passo della Collina. Qui ci fermiamo nel bar. Caffè e una fame crescente nel guardare i prosciutti e i salami in vetrina. Meglio scendere se no svuotiamo il locale. La strada per arrivare sulla Porrettana è anche questa disastrosa. Per la Porrettana ci lanciamo come missili, il vento ci rallenta un po’ ma Sandrino vecchio motoclista azzarda qualche sorpasso da brividi. Si arriva a Porretta ma l’andatura non scende. Bosso è scatenato e ci porta verso Riola ai 35/40 km/h controvento. Qualcuno soffre e io rallento, davanti la sfida è tra Bosso e Pietrafesa. L’imperatore delle boazze tira fuori tutta la grinta e l’esperienza per battere l’assessore e in un’incredibile volata ci riesce. Mauro e io salutiamo tutti e torniamo verso Bologna. Il vento è fastidioso, ma non fa molto male per fortuna. Ci diamo cambi regolari, Mauro soffre un po’ sugli strappetti, ma anche io non mi sento di farli forte. Tranne uno.La boazza di San Biagio. Qui piazzo uno scatto poderoso e ai 40 km/h tolgo di ruota Mauro, che neanche prova a restarmi dietro. Ci salutiamo, i maccheroni ci aspettano. Per lui 160 km, per me 180 ai 28 km/h di media. Per gli altri 80 km, fatti discretamente ma sopratutti goduti, grazie ad una giornata meravigliosa.

10 maggio 2008

Domanda per gli organizzatori del Giro....

....se uno a caso volesse aggiungersi per la traferta a Canazei a vedere il Giro, mettendo a disposizione la propria vettura con partenza il venerdì, sarebbe ancora in tempo?
Fatemi sapere se è possibile!
Salutoni
Sandrino

09 maggio 2008

Ricordo che...

...domenica facciamo il giro di Aquerino, tra Pistoia e Porretta, valido come Campionato Sociale. Si va a Riola in macchina , a meno che qualcuno non si voglia unire a me che lo faccio tutto in bici. Il ritrovo è alle 7 in negozio automuniti, cioè con la macchina appresso. La partenza è immediata cioè verso le 7:15/7:20. Arrivo a Riola e partenza per le 8:15. Ricordo che il tempo dovrebbe essere variabile, senza rischio piogge, ma l'appennino è imprevedibile...
Ricordo al Signor Loris Margelli che la sua camera all'albergo di Canazei è bella prenotata e che il 25 maggio è la giornata contro i traslochi e i trasferimenti, quindi di fare poche storie e cominciare a prepare valigia e macchina fotografica. In caso la famiglia faccia resistenza alla sua partenza, le consiglio di staccare Sky e portarlo nella casa nuova, vedrà che troverà subito un volontario che le traslocherà il soggiorno.
Buon Weekend a tutti!!!!!

Classifica ProMal 2008 dopo 3 prove

Se ci sono errori per favore segnalateli.
Sottotitolo: ma dove sono tutti questi iscritti al club alla domenica?
ciao a tutti



PUNTI TOTALI Rulli Bruscoli 5/10 Colli Crono
Vergato-
Cà dell'Oste
Giro delle Tombe
Pasini Enrico 85 15 30 40


Bosso Massimo 75 15 20 40


Cioni Mauro 60 15 15 30


Pietrafesa Enrico 55 15 13 27


Cherella Angelo 50 15
35


Stagni Alessandro 49 15 10 24


Scandellari Daniele 45 15 10 20


Longhi Alberto 45 15 10 20


D'Elia Rocco 44
14 30


Gherardi Claudio 35

35


Tommasi Massimo 34
10 24


Ferri Loris 32 15 17



Collina Aureliano 27 15 12



Conti Luca 27

27


Ferri Walter 25 15 10



Celeste Lorenzo 25 15 10



Margelli Loris 25 15 10



Zanarini Lorenzo 25
25



Selleri Stefano 25

25


Scrivano Lorenzo 25

25


Messeri Gianluca 23

23


Trebbi Claudio 23

23


Fornacciari Fabio 22

22


Merlini Luciano 21

21


Dussi Gianluca 20

20


Maldini Aldo 20

20


Vandelli Daniele 20

20


Melloni Ugo 20

20


Mantovani Luca 15 15




Crescentini Filippo 15 15




Vecchi Andrea 15 15




Mascagni Massimo 15 15




Lamberti Gianluca 15 15




Fabio Giacomelli 15 15




Magnani Maurizio 15 15




Stefano Calzolari 11
11



Salvatore 10
10



Negroni 10
10



Lipparini Franco 10
10



Morandi Mauro 10
10



Baccolini 10
10



Bosso Maurizio 10
10



Profeti Ario 10
10



Balboni 10
10



Battistini Denis 0





Sertori Sergio 0





Malagoli Alfonso 0





07 maggio 2008

Arriva il Giro, ve lo presento!

Siamo alla vigilia del Giro d’Italia, sabato partirà da Palermo l’edizione numero 91 e noi tutti ciclisti più o meno appassionati lo stiamo aspettando, con le sue tappe, le sue volate, i suoi attacchi, le sue salite. Sarà un Giro all’antica, farà corsa a sé, non è inserito nel ProTour, per gli attriti tra UCI e organizzatori dei grandi giri, e gli stessi organizzatori hanno invitato le squadre che più ritenevano idonee. Qui un po’ di confusione è stata fatta. In inverno erano state comunicate le squadre che avrebbero partecipato, tra queste spiccava l’assenza dell’Astana, l’ex squadra di Vinokourov e l’inserimento a sorpresa della NGC-OTC DOORS, squadra continental, fatta di giovanissimi ragazzi ai primi anni tra i professionisti. L’assenza dell’Astana era stata scelta anche dal Tour de France per un fatto d’etica sportiva. La polemica era scoppiata perché, è vero che è l’ex squadra del trasfuso Vinokourov, ma è stata completamente rifatta, con un nuovo organico e una nuova dirigenza il cui capo è l’ex manager di Amstrong, Johann Bruyneel. Ma mentre l’ASO, l’organizzatore del Tour è rimasto coerente con le sue scelte confermando l’esclusione dell’Astana, la Rcs invece a meno di una settimana dal via del Giro, ha invitato l’Astana, lasciando fuori i giovani della NGC-OTC DOORS. A livello dello spettacolo, e di qualità dei partecipanti, sicuramente il giro ne gioverà,visto che l’Astana si presenterà al via con tutte e tre le sue punte, Contador,vincitore dell’ultimo tour(vincitore?, è stato i primi dei non esclusi), Leipheimer, e Andreas Kloden, fresco vincitore del Giro di Romancia. Ma quei poveri giovani che si sono allentati tutto inverno sognando il giro, come ci saranno rimasti? Io mi metto nei loro panni e se ci fossi io in una condizione così, sarebbe meglio non conoscessi l’indirizzo di Zomegnan, il capo RCS.
Resta, che grandi campioni solcheranno le strade d’Italia, sognando di arrivare a Milano con la maglia Rosa addosso. Sono 22 le squadre iscritte composte da nove corridori ciascuna. Sono diversi i grandi favoriti, da chi più o meno spudoratamente lo dichiarata da tutto l’inverno, a chi meno spavaldo è comunque lì che attende il grande colpo. Ci saranno Di Luca e Savoldelli per la Lpr Brakes. Di Luca con tutta la rabbia per le vicissitudine giudiziarie che l’hanno colpito dall’autunno scorso a questa Primavera. Savoldelli, ufficialmente come gregario di Danilo, ma il Falco sogna la tripletta al giro e le ultime tappe nella sua terra ne fanno uno dei favoriti.Come già detto, ci saranno i terribili tre dell’Astana, anche se il grande favorito, e lo è su tutti, a mio avviso, del Giro è Andreas Kloden. Già sul podio al Tour, è in forma strepitosa. Certo le montagne del Giro non sono quelle del Tour, ma questa può essere la sua grande occasione. Sicuro protagonista in montagna sarà il colombiano della Barloworld Mauricio Soler, vincitore della maglia a Pois, del miglior scalatore, al Tour 2007. Lì fu una rivelazione, qui avrà gli occhi puntati addosso, ma la sua andatura in salita è temibile per chiunque. Chi invece dovrà dimostrare sicuramente che il momento di crisi è passato, è Rujano, (non il nostro Aurujano), il venezuelano terzo nel 2005, ora alla Cassie d’Epargne. Se sarà in forma questo percorso è disegnato su misura per lui. Con tanta salita e cronometro cui lui è molto avvezzo. Ci saranno anche i ragazzi di Reverberi della CSF-NAVIGARE GROUP. Emanuele Sella sarà il capitano, ma i vari Pozzovivo, Savini, Perez Cuapio, saranno spesso all’attacco. Questi giovani dovranno vedersela con due signori campioni per gli attacchi di giornata. Promettono scintille fin dalle prime tappe, Rebellin e Bettini. Il campione del mondo è ancora a secco di vittorie nel 2008 e difficilmente arriverà a Milano con ancora questa casella vuota. Delude la CSC, che porta al giro solo dei comprimari. Punterà, infatti, tutto sul Tour con i due fratelli Schlek. Anche la Lampre non avrà grandi ambizioni di classifica, con la rinuncia da parte di Cuneo, che ritiene, a ragione, più adatto il Tour. I vari Bruseghin, l’eterno Baldato, Bossoni si faranno comunque notare in qualche azione, per non parlare di Lorenzetto nelle volate. Qui si cerca il re, apertissimo il pronostico su chi sarà il più forte sprinter, l’assenza di Petacchi, prima per motivi di salute, ora per motivi giudiziari,(qui potremmo aprire un capitolo infinito sulla sua vicenda comunque gestita in modo scandaloso) pesa come un macigno. Mc Ewen è il nome più gettonato, ma attenti anche al giovane Cavendish del Team High Road, al nostro Bennati della Liquigas, al solito Foster della Gerolsteiner, all’infinito Zabel della Milram, al gigante Backsted dell’americana Slipstream, al sardo Loddo della Tinkoff, a Richeze della CSF e al redivivo Danilo Hondo della Diquigiovanni. La squadra di Gianni Savio non punterà certo alle volate. Il grande obiettivo è la classifica finale, con il signore del giro, Gilberto Simoni. A 37 anni suonati è ancora pronto a indossare la Maglia Rosa e sputerà l’anima, come al solito, per conquistarla per la terza volta. A tenergli la ruota, pronti a scattargli in faccia ci saranno sicuramente i suoi amici ed ex compagni nella Saunier Duval, Riccardo Riccò e Leornardo Piepoli. Come l’anno scorso Piepoli sarà il gregario di lusso, (secondo me EXTRALUSSO), ma in caso di cedimento del giovane modenese potrebbe rivelarsi la grande sorpresa. Ultimo ma non per importanza nelle file della Rabobank ci sarà il due volte vincitore della Vuelta Denis Menchov, grande lottatore e vero professionista.
Tutti questi corridori e i loro compagni di squadra, se la dovranno vedere con un percorso impegnativo, selettivo e sulla carta spettacolare. Si parte sabato da palermo con lo spettacolo della cronosquadre. Ci saranno già i primi distacchi, anche se relativi e come l’anno scorso Di Luca tenterà subito di prendere la maglia rosa. Ma attenzione alla squadra Slipstream con cronomen d’ eccezione come Backsted, David Millar e David Zabriskie. I favoriti per la prima tappa sono loro. Si resta in Sicilia con due tappe, una adatta per fughe da lontano, la seconda che finisce ad Agrigento. Una adatta ai velocisti che pronti arriveranno ai 70 km/h a Milazzo. Poi si va in Calabria, a Catanzaro con un’altra giornata da velocisti. Il giorno dopo con un percorso molto nervoso si va in Campania a Contusi Terme. Ancora il sud protagonista con la Potenza-Peschici, tappa spettacolare di 265 km con l’arrivo sul circuito del Gargano, finale adatto ai grandi passisti, come Bettini e Rebellin. Si va poi in Abruzzo, con il primo arrivo in salita, a casa di Danilo Di Luca. A Pescocostanzo, la tappa sarà dedicata a Vito Taccone e Danilo non si farà mancare l’occasione per alzare le braccia al cielo tra la sua gente, per il suo conterraneo e amico Vito. Dal centro dell’Abruzzo si va al centro del Lazio fino a tTivoli, per una tappa che presenta diversi saliscendi e lascia poco spazio ai velocisti. E’ la volta della Toscana si arriva a San Vincenzo nella terra dell’iridato Paolo Bettini, tappa classica per velocisti, ma il Grillo livornese potrebbe inventarsene una delle sue per vincere in casa. Dopo il primo giorno di riposo, martedì 20 maggio ecco la cronometro individuale, qui la classifica comincerà a prendere un andamento ben definito, anche perchè in questa crono, la salita non sarà poca. Diversi saliscendi e due salite con strappi al 10/12%. Potrà far male questa crono, non tanto a chi non è adatto alle prove contro il tempo, tanto a chi dovrà ancora trovare la condizione. Ma chi avrà speso troppo per arrivare ad Urbino il giorno dopo se la dovrà vedere con le salite romagnole, (alcune della NOVE COLLI), per arrivare a Cesena.Potrebbe essere una tappa pericolosa per molti, 200km salendo per San Marino, il terribile Carpegna, il Perticara e per ultimo il muro di Sorrivoli, prima di involarsi verso Cesena. Dopo tanta fatica, due giorni di completa pianura, il gruppo passerà anche nella nostra provincia per arrivare a Carpi, solcando i comuni della bassa fino a San Gioanni in Persiceto, passando per Spilamberto, (sarebbe bello andarci), prima di dirigersi verso la pianura modenese. Da Modena a Cittadella, ancora velocisti in azione e poi inizia la salita vera. Primo arrivo all’Alpe di Pampeago, dopo aver scalato i 24 km del Manghen, e per chi come me lo ha gia fatto, sa quando ti rimane nelle gambe. Il giorno dopo la nostra tappa alla Marmolada. Noi ci saremo e vi porteremo a casa speriamo parecchie foto. Il giorno dopo la tanto parlata cronoscalata di Plan de Corones, 12,9 km per una pendenza media dell’8,4%. Gli ultimi 5 km sono in sterrato, e le pendenze toccheranno anche il 24%. A mio avviso sarebbe stata molto più spettacolare in una tappa in linea, ma anche così sarà lo stesso durissima. Si va in Svizzera e poi a Varese dove si proveranno i circuiti mondiali di quest’anno, (a Varese) e del prossimo, (a Locarno-Mendrisio). Il giro si conclude in terra bergamasca a casa del Falco Savoldelli, con un arrivo in salita, sul Monte Pora, e uno a Tirano, dove la tappa praticamente ricalcherà il percorso di quella dell’Aprica di Pantani con Gavia e Mortirolo. L’ultima tappa non sarà la classica passerella, ma un’altra cronometro, relativamente corta 28 km ma che potrebbe rivelarsi mozzafiato in caso di distacchi minimi.
Insomma siamo alla vigilia di un Giro d’Italia scoppiettante, e speriamo che lo sia per gli scatti dei protagonisti, e non per bombe e scoop scandalistici.

06 maggio 2008

Mi sono iscritto...


... a quella di San Marino, dopo aver ascoltato i consigli di chi ha fatto l'anno scorso quella dell'Aprica e soprattutto considerando il fatto che ero solo ad andare sulle Dolomiti per un weekend. A dire il vero la Signora mi avrebbe accompagnato, ma lei che ama il mare, chiederle di passare un intero fine settimana sui monti ad aspettare il sottoscritto in bicicletta, mi sembrava esagerato.
Quindi ho optato per questa, che fra l'altro è organizzata proprio dalla Fondazione che ricorda il Panta, è alla seconda edizione e non dovrebbe essere molto frequentata. Molto interessante il percorso che si dipana lungo le salite care al Campione romagnolo, dove andava per allenarsi e per capire se la forma fosse al top. La salita più celebre è il Cippo del Carpegna, con una pendenza massima del 18%, ma soprattutto, viene aperto un tratto di strada in mezzo al bosco che abitualmente è chiuso al traffico e quindi vi sarà la possibilità di pedalare in mezzo al verde e alla natura. La gara non è competitiva se non nel tratto proprio del Cippo, dove verranno presi i tempi dei partecipanti in una sorta di cronoscalata che verranno messi a confronto con il tempo in allenamento del Panta.
Se qualcuno è interessato, allego qui il link:
Salutoni
Sandrino

05 maggio 2008

Finalmente le FOTO

Dopo lungo penare sono riuscito a convincere mio figlio a inserire le foto della 10 colli (tu Potter sai quanto sia difficile convincere Marco).


Per visualizzarle le foto cliccare qui.


Ciao a tutti - Loris & Marco

La fine del mondo?

p
Sono preoccupato, ieri 4 maggio ho visto cose che voi umani non avete mai visto...che sia il presagio di qualcosa di grande che sta per succedere?

Ho visto Aureliano scattare ed andare in fuga in discesa verso Madonna dei Fornelli, e il gruppo fare fatica a riprenderlo.
Ho visto Loris Margelli respirare nonostante sia primavera e l'aria sia piena di pollini e plumini.
Ho visto Potter arrivare dalla salita di Madonna dei Fornelli senza essere in testa.
Ho visto i miei compagni di pedalata aspettarmi per una sosta pipì senza averlo chiesto.
Ho visto il gruppo dei migliori metterci più di 10 minuti per fare 5 km di salita.
Ho visto Antonio resistere dal battermi in volata arrivando a Montefredente.
Ho visto me stesso attaccare più e più volte il mio Maestro nel tratto dopo Montefredente (chiedo umilmente perdono, che io sia risparmiato dalla Tua Ira).
Ho visto anche Potter fare meno dei 40 km/h scendendo da Vado.

...ma poi mi sono tranquillizzato perchè alcune cose non cambiano mai e quindi il mondo non sta per finire, perchè ho visto il Pietrafesa dominare con classe cristallina e potenza infinita le Boazze di Borgonuovo, nonostante il mio irriverente tentativo di stargli a ruota.

Alla fine oggi una 90ina di km ai 29 di media, ciao a tutti.

04 maggio 2008

La mia prima 5 colli…

….comincia alle ore 5,00 del mattino, quando i miei occhi si aprono e la tensione è già alle stelle, nemmeno fossi un ragazzino che si appresta a vivere il primo giorno di scuola.
Alle 5,20 sono in cucina, gli spaghetti cotti la sera prima mi aspettano pronti per essere ingurgitati (si perché a quell’ora è difficile gustarne il sapore). Dopo qualche minuto dentro al micronde, eccoli nel piatto, e lo sguardo che devo avere nell’attimo in cui metto in bocca la prima forchettata non deve certo rassomigliare all’Albertone nazionale quando in un famoso film diceva “maccaroni mi avete sfidato? E io vè magno!”
Superato questo primo ostacolo dei due etti di carboidrati da ingerire tre ore prima, mi lavo e mi vesto ed eccomi pronto per prendere l’auto e dirigermi al posto di ritrovo, Rotonda Biagi.
Arrivo in largo anticipo, ore 6,15 (il ritrovo è alle 7,00!!), ma questo mi permette di sistemare la bicicletta, ingrassando la catena e sistemando tutto quello che serve con la calma dovuta. Nel frattempo arrivano due auto cariche di ragazzini e genitori con biciclette da corsa sui portabici, mi guardano come ad un matto (come dargli torto), si organizzano sulla strada da fare e si dirigono verso Sasso Marconi, chissà per quale meta di gara.
A pochi minuti dalle 7,00 cominciano ad arrivare i compagni di avventura, da Christian, Rocco, il Potter, Mauro con la bici nuova, a dire il vero un po’ sporca, e poi il Tommy, accompagnato dalla signora che deve amarlo davvero tantissimo perché alzarsi così presto per un servizio del genere….
Dopo qualche minuto di chiacchiere e soprattutto di capire come mai il contakm del Potter non funziona, mi viene l’illuminazione della giornata: “andiamo a bere un caffè al Round?” Il solo Christian mi da retta e diamo due pedalate per raggiungere il bar a pochi metri dal ritrovo, ma mentre sono attento a capire come mai le vetrine siano chiuse e le luci spente, la mia ruota anteriore si incastra nel cordolino scola acqua del parcheggio bloccandosi di colpo ed il sottoscritto finisce a terra come un sacco di patate per non dire di peggio!! Una botta niente male con conseguenze fortunatamente di pochissimo conto, tranne un paio di dita acciaccate, mentre l’amata Wilier è fortunosamente illesa!!
A quel punto niente caffè e si parte in direzione Giardini, con una temperatura che dire “frizzantina” non sfigura.








Arriviamo ai Giardini e lo spettacolo è davvero bellissimo, tutto transennato il percorso che sarà poi l’arrivo è davvero un gran colpo d’occhio per chi come me, è nuovo di queste cose!
Io e Rocco salutiamo coloro che si cimenteranno nel percorso lungo e ci andiamo a posizionare nei posti a noi riservati in griglia. Manca oltre un’ora alla partenza e ne approfittiamo per fare alcuni scatti come Giapponesi davanti a qualche monumento famoso. Nell’attesa facciamo conoscenza di un ragazzo di Firenze che avendo la fidanzata a Bologna, ha finito per innamorarsi anche delle nostre colline e dichiara di fare più chilometri sulle nostre salite che su quelle che videro nascere talenti come Bartali e tanti altri.
Poco più indietro vedo il Pietrafesa, già carico e pronto per la gara; lo rivedrò all’arrivo e ancora ci chiediamo entrambi come mi abbia superato visto che ne io ne lui ce ne siamo accorti!!Ma ad un certo punto come per incanto si aprono le transenne, e come Mosè davanti alle acque del Nilo, passiamo lungo la folla che si è accalcata ai lati, ed il suono dei chip che segnalano il via per ognuno dei partecipanti, scatena in tutti noi la voglia crescente di pedalare liberi senza confini, come le grandi aquile americane!
Si percorrono così i viali e via Mazzini ad una velocità pazzesca, sembra di essere ad una gara professionistica, visto che si corre ad oltre 40kmh.
Sin dalla partenza sto attaccato alla ruota di Rocco che mi costringe a pedalare ad un ritmo che temo non sia il mio, ma poi dopo qualche km lo assimilo e lo ringrazio ora per il favore che mi ha fatto nel tirarmi a quel modo. Raggiungiamo e superiamo diversi gruppetti, Rocco sembra indiavolato, quando penso che il gruppo raggiunto sia quello buono per starci dentro, ecco il mio compagno che parte all’impazzata e si stacca per raggiungere quello successivo, ed io non posso esimermi dal seguirlo, come un fido scudiero.
Finalmente ad un certo punto decide di fermare la foga, ma il motivo è che siamo arrivati alla prima salita, non particolarmente difficile ma nemmeno agevole come si potrebbe pensare. Cominciamo a salire ed il mio compagno di avventura mi affianca e mi chiede la macchina fotografica, mi scatta qualche istantanea, e poi ripone l’oggetto nel taschino con una naturalezza che mi lascia esterrefatto, visto che io sto impegnandomi nella salita con tutto me stesso! Beata gioventù!!
Arriviamo così al primo ristoro dove Rocco decide di fermarsi per qualche istante e dove anch’io sono d’accordo nel ripartire quasi immediatamente.
Dopo qualche chilometro la strada ricomincia a salire e ad un certo punto vedo il ragazzo scalpitare, mi affianca e mi dice che vuole alzare il ritmo ed allora gli sorrido, lo saluto e gli do appuntamento all’arrivo, dove fra l’altro sarà sul traguardo ad accogliermi con uno scatto sullo striscione.
Proseguo da solo, ed ometto tutte le varie cosette che mi sono capitate, tranne ad un certo punto l’aver visto alla fine di una discesa, in una curva secca a sinistra una bicicletta oltre il guardrail ed una ambulanza ferma con i medici che soccorrevano il malcapitato ancora sdraiato nell’erba al di là della barriera, brutta faccenda.
Durante il percorso cerco di sfruttare la ruota di qualcuno che abbia un passo leggermente più veloce del mio, per cercare di migliorare le mie performance e soprattutto per avere un buon riferimento.
Arrivo all’ultimo strappo di Monte Donato e leggo il cartello:”pendenza 16%”!!
Sul momento non realizzo, noto in cima un bel po’ di gente a piedi che guarda il passaggio dei ciclisti, poi scorgo davanti a me un certo assembramento di biciclette e qualcuno che scende per farla a piedi….farla a piedi? Ma piuttosto sputo sangue!!
Stringo i denti e stavolta lo faccio davvero, scalo al rapporto più corto che ho e pedalo seduto sulla sella con quel ghigno satanico in faccia che mi fa tanto matto…
Stando sul lato sinistro della strada supero diversi compagni di sventura e ad un certo punto sento una voce conosciuta che mi dice: “vai Sandrino, vai”!!
Riconosco la voce di Paolo Malini “il Boss”, ma giuro, non l’ho nemmeno visto tanto era il mio impegno in quel momento! Grazie mille Paolino, sei stato davvero un grande a venire ad incitarci in quel punto!!
Proseguo ancora qualche metro e lo sforzo si fa maggiore, sembra impossibile riuscire a collinare quella pendenza ed allora, pur di non mettere i piedi a terra, proseguo a zig-zag sfruttando per intero la larghezza seppur ridotta della strada e proprio in quel punto sento un’altra voce conosciuta che mi dice: “fai più strada a farla così!”
Secondo voi chi poteva essere ad esprimere un parere così lapidario se non l’Orient Express di casa Malini, Luca Laffi?
Anche per lui vale quanto detto per Paolo, noto solo la divisa bianca della Malini, “smoccolo” un “grazie Luca” e proseguo con maggiore cattiveria verso la fine dello strappo che ormai sta sopraggiungendo.
Eccomi in cima, dove diversi signori mi fanno i complimenti per la grinta, li ringrazio e mi lancio verso la discesa che mi porterà all’agognato traguardo.
Durante la corsa finale verso i cancelli dei Giardini, sento le energie ritornare in modo prepotente e percorro l’ultimo tratto a velocità inusuale per il sottoscritto, sino a raggiungere e superare di slancio un concorrente proprio all’entrata del Parco cittadino più famoso di Bologna.
Eccomi come in un sogno all’interno dei Giardini, le balaustre rivestite con i colori degli sponsor, lo striscione dell’arrivo gigantesco, e soprattutto la calca delle persone che aspettano i loro cari all’arrivo rende tutto un po’ magico, come in un’atmosfera di festa, di gioia collettiva. Perché in effetti in queste gare non esistono vinti o vincitori, tutti coloro che sono arrivati sono vincitori perché sono riusciti nell’impresa che si erano prefissati alla partenza, quella di arrivare al traguardo.
E’ stato ancora una volta fantastico, ed il percorso di ritorno all’auto l’ho fatto con un sorrisone stampato sul volto che esprimeva tutta la mia gioia per quest’altra Gran Fondo portata a casa con soddisfazione.
Salutoni
Sandrino