31 agosto 2011

Stasera ore 20:30 da Paolo x parlare del Giro dei quattro Passi il 18 Settembre

Stasera
GIOVEDi' 1 SETTEMBRE 2011 ORE 20:30
ci troviamo da Paolo per mangiare qualcosa, da qualche parte e
per parlare del weekend proposto dalla
"Zanarini Eventi"
il 17/18 SETTEMBRE sulle Alpi, quando i Quattro Passi saranno aperti esclusivamente alle Biciclette.
Chi è interessato è pregato di essere presente!
"Zanarini Eventi" è sinonimo di qualità efficienza e professionismo...ehmm pardon, professionalità!!!

23 agosto 2011

L'acqua del mare incontra l'acqua lel lago Scaffaiolo

Allora ci siamo: domenica 11 settembre alle ore 06.30 si partirà da Punta Marina, con la bici da corsa, per poi arrivare al Lago Scaffaiolo in mountain bike.
I chilometri sono meno di 200
Il dislivello è meno di 2000 metri.
Per me, che la farò sul furgone d'appoggio, non mi sembra impossibile.
Raggiungeremo Punta Marina, Sabato 10 in serata, cena e nanna, alla mattina colazione alle ore 06.00, e partenza.
Dettagli e precisazioni, saranno disponibili appena sapremo in quanti siamo.
Al momento certi siamo in 4, e abbiamo già disponibile il furgone.
Tu vuoi mancare?
Conferma di presenza entro il 31 agosto.

18 agosto 2011

Giro dell'Abetone domenica

Domenica 21 ritrovo alla rotonda Biagi alle 6.45 e a Silla alle 7.30 per poi fare il giro dell'Abetone con ritorno a Silla e rientro.
Per chi non va, solito ritrovo alle 8 al negozio.

Per chi vuole, domani sabato 20 ci vediamo in MTB per fare il giro di Monte Mario e Monte Adone. 3 ore in tutto, torniamo a casa prima del caldone. Alle 8 solito posto.

17 agosto 2011

Un pò di MTB anche per me



Camminare è inversamente proporzionale a pedalare. Non fa certo bene, a chi va in bici con una certa costanza, fare trekking o camminare per ore nei boschi in cerca di funghi, che tra l’altro non ci sono. Me ne sono accorto subito, appena ho preso la stradina di casa verso La Cà, che le gambe erano ancora a funghi. Neanche 800 metri per arrivare a La Cà, ed avevo già delle gambe di cemento. Poco male, ho scelto di uscire in MTB stamattina, apposta per pedalare, tanto e il più agile possibile. Dopo la sosta, per riempire le borracce alla fontana in paese, scendo verso Vidiciatico e dal centro comincio a salire verso Monte Pizzo, dalla Budiara. Una volta era sterrata, ora fino all’Agriturismo, è asfaltata, rendendo lo sforzo in MTB, per me abituato alla specialissima, ancora più evidente. La salita tira, va dagli 800 metri di Vidiciatico ai quasi 1200 della Budiara, in poco più di tre chilometri. La pendenza media ve la faccio fare a voi. Da qui inizia il tratto sterrato bellissimo, con poca ghiaia, quasi in terra battuta, che arriva al rifugio di Monte Pizzo. Sono esattamente sopra Lizzano, mi affaccio sotto la terrazza del rifugio, nel campo di decollo dei parapendii. Il paesaggio è mozzafiato. Salgo in sella e scendo pochi metri, prendendo un altro sentiero che va alle Tese e poi ai Prati di Budiara. Da qui provo ad inerpicarmi verso la Sboccata dei Bagnadori, è un percorso segnato MTB, ma dopo aver fatto 500 metri con la bici in spalla, preferisco tornare indietro e scendere a Vidiciatico. Non ho molta voglia di fare tratti a piedi e delle indicazioni per le MTB non mi fido, dopo l’esperienza di questo inverno, quando mi sono fatto mezz’ora di camminata tra sassi e alberi. Scendo a Lizzano dalla pedonale, che è poi la vecchia strada che collega il capoluogo a Vidiciatico e che d’estate chiudono. Una bella discesa che fatta al contrario diventa un muro vero e proprio e che potrebbe essere una bella variante per la Dieci Colli 2012. Da Lizzano vado a Pianaccio, il paese natale di Enzo Biagi dove ora riposa in pace. Oddio non so se in pace visto l’attuale livello del giornalismo italiano. Attraverso il paese e arrivo alla Segavecchia, quattro chilometri scarsi in duecento metri di dislivello mi portano sotto il Corno alle scale. Quando il bosco si apre lo scenario è meraviglioso, la Croce in metallo è lassù a 1954 metri. C’è solo un chilometro tra me e lei, pendenza media 100%. Esiste un sentiero che si arrampica lassù dalla Segavecchia. Finché c’è il bosco ti aiuti con alberi e rami, quando il bosco finisce una cordata ti aiuta a non tornare indietro, molto più velocemente di quanto sei salito. Naturalmente io non salgo dal sentiero, non mi va di fare tratti con la bici in spalla, mi abbevero davanti al rifugio e comincio a salire ai Bagnadori dalla strada forestale tutta sassi e ghiaia. Quattro chilometri e duecento metri, alla pendenza media dell’otto per cento, i primi tre al 12%. Anni fa avevo messo il piede a terra in vari punti, oggi invece complice anche un fondo stradale leggermente migliore, riesco a farla tutta in sella alla media record dei 7,5 km/h. Al rifugio dei Bagnadori in nottata un gruppo di ragazzi ha fatto festa. Ci sono più bottiglie per terra che foglie sugli alberi. Saluto l’unico ragazzo sveglio e mi dirigo verso Madonna dell’Acero. La “Strada dei Signori” è bella, sia in discesa che in salita e non ho problemi ad arrivare al Santuario. Da qui salgo al Cavone lungo quei tre chilometri che con la “corsa” sono durissimi, con la MTB lentissimi e infiniti. Mi supera un ragazzo con la specialissima, provo a stargli dietro per un centinaio di metri, ma il cambio fa le bizze e rinuncio subito ad un massacro annunciato. Riesco ad arrivare alle piste in modo comunque degno. E’ quasi mezzogiorno e la mia idea di fare Capanna Tassoni salta. Mi addentro comunque fino a sotto lo Spigolino lungo le piste. Qui, lungo il sentiero, un simpatico signore tiene in mano, fiero, un bellissimo Porcino. Mi fermo gli faccio i complimenti, mi risponde che è probabilmente l’unico della zona e che lo aveva trovato li a bordo sentiero e provava a cercare qualche fratello. Lo avverto di stare attenti alla forestale, oggi partono delle multe. Mi risponde di non preoccuparmi, lui ha il tesserino. Anche io ho il tesserino, ma oggi è mercoledì, è giornata di riposo, non si può raccogliere. Mi guarda, torna sul sentiero e se ne va. Rido e riprendo a pedalare fino all’incrocio per Passo del Lupo poi torno indietro. Nel punto in cui ho incontrato l’esperto fungaiolo mi fermo. Che voglia di scendere e vedere se i fratelli ci sono davvero, ma mi trattengo risalgo in bici e vado a casa contento. Nelle gambe 50 km, 1700 metri di dislivello, tornerò domami mattina a cercare i fratelli Porcini e a salutare la montagna. Chissà che lei non mi saluti con una bella “bollata”…


05 agosto 2011

grappa & birra

Mercoledì 10 andiamo a fare il monte Grappa, partendo e tornando a Pedavena, dove ci fermeremo a fine giro per quello che è il vero scopo del tutto: la birra e i piatti spettacolosi della birreria storica.
Ritorno a casa per il tardo pomeriggio.
Per chi vuole, ci mettiamo d'accordo domenica.

01 agosto 2011

2 idee al quadrato= Ravenna-Lago Scaffaiolo

Unire due idee di Paolo, come unire due punti geografici e farne un giro.
E’ questo che ho fatto e che proverò Domenica prossima 7 Agosto.
La prima idea pensata dal Boss, qualche tempo fa, era quella di fare un giro in bici da corsa, finirlo alle Polle del Corno alle Scale, cambiare bici, salire in MTB e raggiungere lo Scaffaiolo.
La seconda era quella di partire dal punto altimetrico più basso del Bolognese, tipo Molinella, e arrivare al punto più alto, appunto le Polle del Corno alle Scale. Da qui ho sommato le due idee e il prodotto l’ho elevato alla seconda.
Domenica partirò alle ore 6 da Marina Romea, Ravenna, arriverò alle Polle del Corno alle Scale, Bologna, scenderò dalla bici da corsa, salirò sulla MTB e arriverò allo Scaffaiolo. Unirò due punti geografici d’incredibile importanza storica, oltre che straordinariamente simbolici. Il punto più basso dove l’acqua tocca la terra, cioè il mare, unito al punto più alto dell’Emilia Romagna, dove l’acqua trova riparo e riposo, il Lago Scaffaiolo.
Partirò da Marina Romea, dal Bagno Costa Azzurra, un posto che nel basso medioevo, 5oo DC, non esisteva neanche, non era ancora bonificato. Ravenna era una grande città, era la capitale dell’impero romano d’Oriente e il suo porto uno dei più importanti del mondo.


Arriverò al Lago Scaffaiolo, tuttora di sconosciute origini e attorno al quale sono girate mille leggende.
Boccaccio, in una delle sue novelle meno note, diceva che bastava lanciarci un sasso per far scatenare venti e tempeste. Nei tempi nostri, chi frequenta il Corno alle Scale, sa bene che il vento e le sue tempeste, sono ben presenti, ma all’epoca, salivano da Pisa, universitari, ricercatori e scienziati per cercare di capire, se questa novella era veritiera o no. Quando si capì che non lo era, si pensò, tra i montanari, che il lago fosse collegato direttamente al Tirreno e ne seguisse le mareggiate. In realtà, naturalmente, niente di tutto questo. Lo Scaffaiolo è alimentato da pioggie e dallo scioglimento delle nevi, probabilmente, anche da un ruscello sotterraneo che scende dal Cupolino. Sicuramente, il lago nel Medioevo era tra le vie più frequentate che collegavano l’Emilia alla Toscana, uno dei passaggi diretti dal Mare Adriatico al Mar Tirreno. Attraversando prima la pianura Padana e poi la Maremma. Non è poi così azzardato pensare ad un viandante, un commerciante di tessuti, che venuto da Costantinopoli, voleva recarsi verso il Tirreno, attraversando Bologna, salendo i suoi Monti, fino al Passo dello Strofinatoio, verso il Passo Calanca (ora Passo tre Termini), vendere e ricavare monete allo Scaffaiolo, per proseguire il viaggio verso i porti del Tirreno che conducevano in mondi nuovi e inesplorati.

Domenica proverò con tutta calma questo percorso, ma sarà solo una prova! Per chi vorrà seguirmi, se ci sono altri pazzi, gli appuntamenti sono:

Ore 6 al Bagno Costa Azzurra a Marina Romea, Ore 10 a San Biagio da Paolo e Ore 13 al parcheggio prima della galleria alle Polle(da qui solo in MTB)

AVVISARMI VIA SMS SE SI è PRESENTI SE NO TIRO DRITTO.

Ma come detto questa sarà una prova, cioè, proverò il percorso per voi!

Si perché il vero Giro lo faremo INSIEME:

Domenica 11 settembre

organizzato così:

In base alle presenze affittiamo un furgoncino per caricarci e caricare le bici, prenotiamo una notte al mare per il sabato e la Domenica si fa il giro. I chilometri sono molti, vicini ai 200. i Primi 120 km sono di assoluta pianura. Poi Porrettana fino a Silla e da li venti chilometri agili fino a La Cà, sei un pochino più impegnativi fino a Madonna dell’Acero, tre chilometri al 14% fino al Cavone e 4 in sterrato, con l’ultimo oltre il 20% verso lo Scaffaiolo. Non è una cosa impossibile da fare ma una bella impresa da mettere in bacheca. Certo, non è una cosa da Prof!

A proposito, l’ultima volta è stato avvistato proprio allo Scaffaiolo. Era in bici, una delle sue bici. Stava andando a Viareggio! Meravigliati? Perché?Vorrete fare mica la “Firenze mare” per andare in Versilia, c’è sempre fila!