12 febbraio 2014

Un tragitto quasi ciclabile, da Zola a Bologna in bicicletta.

E’ un caldo pomeriggio di metà settembre. L’Estate sembra non finire mai, è un bel caldino e non c’è una nuvola in cielo. Devo andare a fare una commissione in Centro a Bologna, ho con me mio figlio e sinceramente non mi va di farmi stradone e Viali in orario di punta. Mio figlio si annoierebbe e io m’innervosirei. Il più bel modo di svagarmi, svagarlo e riuscire anche a fare la commissione è prendere la bici, caricarlo sul seggiolino e partire. Sono proprio curioso di vedere quanto ci metto, cercando di stare il più possibile sulle piste ciclabili.
Parto dal centro di Zola esattamente dalle scuole Calamandrei, e raggiungo abbastanza facilmente il Parco Respighi da dove comincia il percorso vita e la pista ciclabile. Lo mantengo fino agli orti, poi svolto a sinistra arrivando al Cimitero di Zola. Da qui, di nuovo in pista ciclabile fino a Riale. Finita Via Gessi mi immetto sulla Bazzanese, fortunatamente senza traffico, davanti alla Chiesa svolto a sinistra in Via Vivaldi e di fianco al sottopasso per il Palasport a destra dove comincia un’altra ciclabile, che attraversa il Parco della Fabbreria e mi porta in via Sabotino a Ceretolo. Risalgo via Sabotino e mi ritrovo sulla Bazzanese. Qui decido di fare il fuorilegge e prendo il marciapiedi. Fossi da solo non avrei problemi ad andare in strada, ma con mio figlio dietro, non mi fido di buttarmi nel traffico. Rimango sul marciapiedi fin davanti alla Chiesa dove inizia un breve tratto di ciclabile che si interrompe sotto il ponte dell’Autostrada. Quindi di nuovo marciapiedi fino alla rotonda Biagi. Da qui nessun problema per raggiungere il centro di Casalecchio, con il comodo sottopasso dello stradone e la pista sul ponte della Ferrovia. Attraverso il Parcheggiane e svolto in via Garibaldi, che percorro senza non pochi patemi fino in fondo, dove svolto a destra in via Passo di Canonica. Poche centinaia di metri e prendo il nuovo Ponte sul Reno, esclusivamente pedonale e ciclabile. Mi ritrovo davanti alle scuole Itis, da dove parte la lunga pista ciclabile, che mi porterà in pieno centro. Passando dal Ghisello,  dallo Stadio, attraversando i viali e fin in via della Grada rimango sempre in ciclabile, non rischiando nulla e trovando anche un’ottima convivenza con i numerosi pedoni e podisti presenti lungo il tragitto. Ci sono anche molti ciclisti, chi a passeggio, chi di ritorno dal lavoro, chi dall’università. Sono favorevolmente colpito da tale presenza e soprattutto da un inaspettato senso civico. Mio figlio intanto si gode l’aria e il tepore di questa lunga estate, ogni tanto si volta e mi chiede dove siamo, che fiume è, che parco è, che Stadio è. Si diverte, certamente di più che in auto. Dall’Incrocio con San Felice s’interrompe la pista ciclabile, ma cominciano una serie di segnalazioni sul percorso più adatto per raggiungere, in bicicletta, vari punti di Bologna. Raggiungo il Centro storico facilmente, eseguo la commissione e torno indietro. Bologna è sì trafficata, ma in strada ci sono anche molte biciclette, che sfrecciano più veloci delle auto nel caotico traffico cittadino. Bologna è piena di gente, bella come sempre, viva più che mai. Ripercorro la strada fatta all’andata. Verso Casalecchio il sole inizia a tramontare e a Riale è già buio. Il tratto che mi fa paura è quello in centro a Zola. Qui non c’è la pista ciclabile, i casi sono due, o faccio qualche stradina contromano nella parte di Zola Chiesa, oppure percorro tutta la Bazzanese, fino alla rotonda della Piscina. Rischio in Bazzanese, con le luci sono visibile, anche se la paura non è poca. Arrivo comunque a casa sano e salvo, giusto in tempo per preparare la cena e mangiare.
Ho impiegato quasi due ore per andare a Bologna da Zola, in bicicletta, con mio figlio dietro. Un tempo sicuramente superiore di quello con cui ci avrei messo in macchina, ma non eccessivamente esagerato. Sono rimasto ben impressionato dalla rete ciclabile di Bologna, non certo perfette, ma presenti, ben segnalate e soprattutto molto usate. Diverso il discorso per Casalecchio e soprattutto per Zola, che ha sì Piste ciclabili nelle frazioni, ma che diventano binari morti, impedendo l’attraversamento del paese. Raggiungere Bologna non è semplice. Da Ponte Ronca alla Piscina di Zola la ciclabile è presente, comoda, veloce, a lato della Bazzanese e anche abbastanza spaziosa. Ma una volta attraversata la rotonda non vi è più traccia di ciclabili, o t’immetti sulla Bazzanese, con il traffico e le buche sempre presenti, oppure percorri qualche contromano nelle vie di Zola Chiesa a tuo rischio e pericolo. Non ci sono grandi spazi per crearne, la cosa migliore forse sarebbe una segnaletica che autorizza il contromano nelle vie a senso unico, come sono presenti a Casalecchio, sfruttando poi il Giardino Campagna e la Piazza Di Vittorio fino al Ponte sul Lavino, per poi, tramite il percorso vita arrivare in via Garibaldi, dove inizia il tratto che va a Riale, molto bello anche se lungo confronto al tragitto automobilistico. Si potrebbe pensare, per abbreviare il giro, di rendere il Marciapiede tra lo Zola Motel e Via Pirandello ciclabile, costruendo una passerella sul fosso, in modo da dare possibilità anche ai numerosi pedoni, che ora camminano sul cornicione, di camminare in libertà e godersi lo splendido panorama dell’ultimo campo,( non edificato), prima delle nostre colline.( Notizia di oggi 12-2-2014 scritta sul Carlino e confermata dal Sindaco di Zola questo tratto, come da me immaginato si farà grazie a fondi regionali). Da Riale a Ceretolo per il Parco Fabbreria non si corrono pericoli, ma da qui, se fosse possibile, si dovrebbe creare un collegamento diretto alla Stazione e poi in Via del lavoro, per portarsi al Salvemini e alla rotonda Biagi, in tutta tranquillità, evitando di dover tornare in Bazzanese o sui marciapiedi, che non sono per le biciclette. L’ultimo tratto sguarnito di ciclabile è quello di Via Garibaldi, non sono un gran conoscitore della zona, ma forse qualche spazio tra il vecchio Stadio di Casalecchio e il nuovo Comune si potrebbe creare, portando i ciclisti direttamente sulla nuova passerella del Reno.
Si potrebbero fare tante cose per le biciclette, naturalmente con dei fondi a disposizione e le mie sono solo idee nate da un viaggio improvvisato, un pomeriggio con mio figlio. Penso che dovremmo cominciare a pensarci tutti a quanto preziosa possa essere la bicicletta come mezzo di trasporto. Lo era un tempo non lontano, tra le due guerre e nell’immediato dopoguerra. Economico e pulito già allora, ai giorni nostri con l’arrivo dell’elettrico è diventato anche veloce e poco faticoso. Dal portare i figli a scuola, all’andare a lavorare per chi è vicino al lavoro, libera la mente e tiene qualche soldo in più nel portafogli.
Perché forse i mezzi di trasporto del futuro non solo macchine volanti o propulsori fantascientifici, il mezzo del futuro potrebbe essere proprio la bicicletta.  


Dopo una veloce ricerca su Google, ho trovato questi tre siti, molto belli per chi ne vuole sapere di più sul viaggiare sicuro in bicicletta e senza intralciare il traffico automobilistico.
http://www.bikeitalia.it/tag/piste-ciclabili/

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