02 novembre 2022

Riserva Naturale Acquerino Cantagallo

 Un posto dove è uno spettacolo pedalare.


Pedalata nella Riserva Naturale Acquerino Cantagallo, un’area naturale protetta nel cuore dell’Appenino, istituita nel 1998, in un territorio incontaminato e selvaggio, compasto da fitto boschi di faggio e castagno, attraversata da diversi torrenti il cui complesso forma le cosiddette “Sorgenti del Bisenzio” .

Grande vastità di fauna, che vede il Cervo come elemento caratterizzante, poi daini e cinghiali, faine, volpi, martore, tassi, e donnole, lupo e gatto selvatico, nei torrenti si trovano Gamberi di fiume, e la Salamandra.

Decidiamo di partire da Riola di Vergato, e cominciamo a salire in direzione Ponte di Verzuno, lasciando alla nostra destra La Rocchetta Mattei Iil castello  deve il suo nome al conte Cesare Mattei (1809-1896) che lo fece edificare sulle rovine di una antica costruzione risalente all’XIII secolo, la Rocca di Savignano, La struttura del castello fu modificata più volte dal conte durante la sua vita e dai suoi eredi, rendendola un labirinto di torri, scalinate monumentali, sale di ricevimento, camere private che richiamano stili diversi: dal neomedievale al neorinascimentale, dal moresco al Liberty. La salita continua, e raggiungiamo il Lago di Suviana, un lago artificiale nato dopo la costruzione di una diga alta più di 90 metri, costruita nel 1928, è alimentato dal Limentra, costruito dalle Ferrovie dello Stato, per dare energia alla linea ferroviaria Bologna - Firenze. Zone d’acqua queste, troviamo infatti davanti a noi Lentula, piccola località lungo la via Provinciale 24, dove fino a pochi anni or sono, uno stabilimento captava e imbottigliava l’acqua di una grossa sorgente poi commercializzata come Acqua Lentula, un passato di posto di dogana tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio.



Da questo momento entriamo nel territorio più selvaggio,  le località che troviamo davanti a noi, L’acqua, Acquerino, sono località ormai abbandonate, e fino al Passo della Collina non incontriamo praticamente nessuno.

Al Passo della Collina, ci fermiamo a prendere un caffè, nell’ultimo locale pubblico ancora aperto, poiché, dopo la costruzione del Tunnel, tra  Pistoia e Porretta, il traffico automobilistico, è pari a zero. Ora si scende lungo la Porrettana, manteniamo una velocità alta grazie alla pendenza, per poi fermarci a Taviano, dove ci fermiamo in un negozio di alimentari per rifocillarci, mancano pochi chilometri al punto di arrivo, e per evitare il traffico della Porrettana, in prossimità della stazione, giriamo a destra e prendiamo via Berzantina, che ci riaccompagnerà alle auto.

Per un totale di 85 chilometri per 1450 metri di dislivello.


20 febbraio 2022

 Domenica 13 Febbraio 2022

Bella pedala a Monte Sole, in comune di Monzuno e Marzabotto, con partenza da Gardelletta, il percorso non tocca praticamente mai l’asfalto ed è un saliscendi continuo, con circa mille metri di dislivello in venti chilometri.

Consigliabile con terreno asciutto e da percorrere in e-bike.

Più facile seguire la traccia GPX  che spiegarlo.

Qui puoi scaricare la traccia: https://it.wikiloc.com/percorsi-mountain-bike/in-e-mtb-da-gardelletta-giro-a-monte-sole-95372771

 


Balotta della domenica: oggi il giro lo faccio io!!!

Domenica 20 Febbraio 2022



Arrivo a zola al ritrovo, mi sparo i primi 15 km non previsti (ma a marce ridotte), è giusto cosi, visto che il giro lo faccio io, oltre al fatto che ne approfitto per capire che sono in bicicletta e che devo pedalare perché il rischio oggi è di avere un bel gruppone, comprensivo di scalmanati 😜! Infatti dopo un po arriva anche Ramon! Appena ci siamo quasi tutti, (siamo 16 se non sbaglio!) mentre aspettiamo Ori e Andrea B, descrivo il giro nei dettagli, compreso il circuito del castellazzo, nella speranza di stancare qualche gamba, (ma poi mi sembra che non lo abbia fatto nessuno!!!) capitan Mauro prepara il gruppo al primo inchino, tutto per me, mi emoziono li davanti e perdo un attimo il filo del discorso! Appena arrivano tutti si parte e io mi ritrovo a tirare. È molto strano, ci si sente quasi soli li davanti, non ho ancora la maturità e il senso del gruppo per fare da traino, e forse neanche il passo, ma mi impegno, Giancarlo mi incita, DS Andrea mi aiuta e capitan Mauro tiene compatto il gruppo. Oggi ho anche io due gregari di lusso!! Grazie Andrea e Mauro! Arriviamo a Muffa, tagliamo per le stradine dietro cosi mi evito due rotonde che mi sono indigeste, e dopo il ponte di Bazzano arriva il primo strappetto, la salita della Rocca di Bazzano. Di solito la faccio per tornare a casa ed evitare la bazzanese, quando ormai sono finita e sento il profumo del ragù che mi aspetta, oggi infatti ho fatto il mio record, non succederà mai più! Sul pezzo più brutto mi supera Andrea B, è la prima volta che lo vedo, quello che sto per dire è privo di qualsiasi malizia, ma non ho mai visto cosi da vicino il fisico del perfetto ciclista, prima di oggi pensavo lo avesse il gregario di Lusso Gaetano, (non lo sapevi fino adesso, comunque sei ancora sul podio al secondo posto) comunque, Andrea B mi supera sul pezzo più duro dicendo “attenzione a destra” con la stessa voce con cui io ordino il caffè al bar alla
mattina (io non ho più fiato neanche per dire ok) e con una nonchalance che io non ho neanche quando esco dal cancello di casa! Allora capisco, come direbbe Erman, lui fa un altro sport! (ps. Erman Quando torni con noi??) 
proseguiamo verso Montebudello, accompagnata da quelli che invece fanno il mio di sport, affiancata da Roberto e Giancarlo si parla di dove mangiare bene le tigelle in queste zone! Il Ds Andrea, oggi gregario, mi si affianca per dirmi di stare tranquilla che sta andando tutto bene e ne approfitta pure per farmi una foto mentre sto spuntando un polmone sul Muro di montebudello 😂😂. Arriviamo a Savignano alta, qualcuno non la conosce, tutti mi sembrano contenti, ciottolato a parte è un bellissimo borgo! una “resdora” (o zdaura in bolognese, anche tradotto come casalinga DOCG! 😁😜) appare dal balcone a salutarci più o meno amichevolmente, attirata dal baccano del cane che evidentemente odia i ciclisti 😂😂! ripartiamo verso la bassa, Savignano, Mulino, Altolà e Spilamberto, sono sempre davanti, affiancata a tratti da Giancarlo e dal Gregario Andrea, vedo poco Mauro ma so che sta lavorando per tenere cucito il gruppo, cerco di tenere un ritmo che accontenti tutti, di segnalare la
Strada e le buche, sperando che le strade siano gradite a tutti. Purtroppo a Spilamberto ci accoglie il mercatino dell’antiquariato, tra pedoni e bancarelle non è facile barcamenarsi, ma ne usciamo indenni e cerchiamo di proseguire, 
Purtroppo il capitan Mauro non è riuscito neanche qui a fare le foto che speravo di fargli fare, la piazza del massiccio Rangoni è gremita, prima sotto l’arco di savignano siamo scesi troppo in fretta, e neanche sotto al torrione di Spilla c’e spazio per fermarsi. Perciò andiamo avanti, imbocchiamo la santa Liberata e arriviamo a Ergastolo. Qui ci salutano Antonino, Roberto e Leonardo, peccato, a sapere che avevano fretta si poteva anticipare il caffè, anche a Spilamberto “che c’era cosi poca gente che avremmo fatto prestissimo” cit. del Gianca!. A parte le battute, mi dispiace veramente potevamo anticipare il caffè per stare tutti insieme! Arriviamo a Castelvetro, finalmente pausa, anche perché io a forza di stare davanti ho finito i maccheroni! La nostra barista preferita oggi mostra uno dei sui sorrisi (e stacchi 😜) migliori, ci vede in tanti ed è cordiale, poi ripartiamo, rifornimento di acqua alla pompa di acqua NON potabile (ma noi non abbiamo paura di niente!!) e salita nuova verso Levizzano! Il pavé spaventa un po’ Ori, il resto lo fanno un po’ il caldo e un po’ le pendenze, il gruppo non si sfilaccia in salita e non resto neanche da sola, Elena è davanti, ancora non ha iniziato a sudare, Ori invece, dopo la tirata di ieri è un po provata. A levizzano si scende verso marano, in fondo alla discesa, quando le strade si fanno più conosciute mi aspettavo che Gaetano Andrea B o Ramon partissero in fuga invece aspettano la salita, li inizio un po ad accusare, uno dopo l’altro mi passano tutti, resto con Ori e credo GP, ma mi sento ancora responsabile del gruppo, continuo a segnalare buche e macchine ma mi rendo conto che sto indicando la strada a un altro gruppo, probabilmente partito venti minuti dopo di me! In cima a Villa Bianca foto ai calanchi anche se si vede male per via della foschia e rifornimento di acqua alla fontana del cimitero, la famosa cadaverina che apporta le proteine per finire il giro! E di nuovo discesa. Per chi deve rientrare prima le fatiche sono finite, si fa tutta la via Frignanese da Marano a Vignola ai 30 all’ora e oltre, con Ori che mi passa e mi toglie gli adesivi dalla bici (cit. Ds Andrea) per fortuna che eri finita! A Mulino, una parte tira dritto e torna a casa, invece con il gruppo degli irriducibili si fa una deviazione che piacerebbe molto al nostro presidente Paolo Malini. Uno strappetto di 200 metri al 17% che dopo 80 km finisce Giorgino, e mette a dura prova tutti, tranne Elena stoica come sempre, Gaetano, Lucio e Ramon invece partono a fionda. Sul drittone di casa Selene probabilmente per la fretta di tornare a casa il gruppo si sfilaccia, e non sapendo il giro previsto si disperde, quelli che riescono ad essere avvisati girano e iniziano l’ultimo GPM della giornata, Giancarlo purtroppo fa il giro da sotto e capitan Mauro e Ds Andrea si tirano il collo per raggiungerci. In fondo alla discesa di montebudello ritroviamo Giancarlo e ci si dirige insieme verso casa, accompagno il gruppo degli irriducibili fino all’incrocio con via Bargellina cosi completo il mio centello, ultimo saluto e tutti verso casa! Grazie mille per il giro, spero via sia piaciuto! Per me è stato veramente un grande onore! Alla prossima! Di seguito il relive del nostro capitan Mauro oggi anche gregario di lusso nonchè fotografo ufficiale del gruppo

Controlla Giro in bici di Francesca con gruppo Malini! su Relive! https://www.relive.cc/view/v8qkk7RjR3q


14 febbraio 2022


 Domenica 13 Febbraio 2022

Balotta della domenica! Quelli che… si oggi esco anch’io che c’è il sole

Anche oggi ritrovo alle 9 a Zola alla rotonda Viro, stamattina sono qui anche io! Quando arrivo c’è già una bella balotta! Al suono delle campane il DS Andrea da il via! Si parte, tre maliniani partono a bomba, il resto del gruppo , con in testa il capitan Mauro parte con calma, oggi c’e il sole e il gruppo è numeroso, siamo in 14, la strada è nostra! Infatti le auto che ci arrivano dietro non mancano di ricordarcelo strombazzando nervosi! L’andatura del gruppo di coda è tranquilla, ci si gode il sole, il panorama e il viaggio, si fanno delle chiacchiere, o forse Mauro è stanco dopo il giro di ieri (per fortuna mia!). L’aria è frizzantina, la temperatura bassa, rispetto all’assaggio di primavera della settimana scorsa, ma il sole splende che è una bellezza! Le bici brillano, soprattutto le catene di quelli che sono usciti ieri 😜! 
Grazie all’impellenza delle necessità fisiologiche (il freddo ehehe fa brutti scherzi 💦💦) il gruppo di testa è costretto a fermarsi e il gruppo di coda lo riprende, siamo compatti dopo la Badia! All’imbocco della salita di Gavignano Giorgino ha già succhiato tutte le ruote in cerca di quella migliore (cit. Andrea, io mi dissocio, sono stanca e non ho molto da dare, ma io sono uscita anche ieri 😜😜) Inizia la salita di monte pastore, si va su ognuno del proprio passo, tornante dopo tornante! Io ovviamente arranco anche oggi e mi trovo in fondo al gruppo in 5 minuti! Elena va che è una scheggia, ho capito, mi devo allenare di più anche per tenere dietro alle donne del gruppo, grande Elena, ottimo passo! Arrivati a monte Pastore ci fermiamo per la prima gag della giornata! Una bella oola davanti al cellulare di Mauro pronto a riprenderci. Elena ed io apriamo e chiudiamo la fila. Io sbaglio la mossa, ahia, non è buona la prima! Tutto da rifare! Elena mi redarguisce subito (accidenti bisogna stare in orecchio qui!! 😅) ma per fortuna non siamo in diretta, Mauro da il via e riproviamo! Buona la seconda! Salutiamo Roberto, new entry del gruppo, che torna indietro per ragioni famigliari. Noi proseguiamo verso cà bortolani. Elena riparte a bomba, Giorgio tenta l’inseguimento con uno scatto e si mette alla sua ruota, ma nello strappo non ce la fa e si stacca! Per me invece inizia a fare tardi, devo sbrigarmi per andare al lavoro. Alla rotonda dei prosciutti i primi arrivati sono alla fontana, io dico ad Andrea che scendo subito, ci vediamo a savigno che faccio i conti di quanto tempo mi resta! Alla baracchina decido che un caffè lo posso prendere, poi saluto Gianni sempre gentile con me e coi ciclisti, cerco di offrire io visto che Savigno è casa mia ma non ci riesco, Elena insiste, e ho già capito che è meglio non contraddirla, è una tosta! Riesco a fare una foto con lei, almeno lascio la testimonianza digitale che oggi le patozze erano due, e poi devo scappare, il dovere mi chiama! 
Grazie a tutti, anche oggi fare un giro in bici insieme a voi è stato fantastico e divertente. Io che sono nuova in questo mondo, devo dirvi davvero grazie, a tutti, perché fare parte del vostro gruppo, del nostro gruppo, è veramente qualcosa di emozionante! Alla prossima  
Ora cedo la parola al DS Andrea per il racconto della seconda parte!

Alla ripartenza metà del gruppo va a casa, già bolliti🤷🏻‍♂️😂. Iniziamo Tiola, Giorgio comincia a imprecare i santi del paradiso, Kris a metà mi manda a spendere 😂😂 il capitan Mauro si ferma x fare delle foto e Gian Carlo ne approfitta x riposare.
Iniziamo la salita da Mercatello verso Castello, Kristof torna a imprecare, Gian Carlo arranca di brutto, Giorgio è senza fiato, l'unica che non dice nulla è Elena. Da Castello discesa tecnica verso Mulino, dopo una breve menata ai 40, al capitan Mauro viene in mente di fare un video così si cala la velocità. Oggi è mancato il mio gregario di lusso Gaetano e fino a pragatto ho sempre menato da solo, con Giorgio incollato col bostik alla mia ruota. A Pragatto chiedo il cambio x riposare un po' e Kristof finisce sulla banchina, fortunatamente è rimasto in bici! A Ponte Ronca do acqua a Kristof altrimenti a Sasso non ci arriva 😂😂 ci salutiamo con un bell’inchino al capitan Mauro e tutti a casa pronti x il prossimo fine settimana!

Controlla Avventura in bici con gruppo Malini a Montepastore su Relive! https://www.relive.cc/view/vRO7Vp1KEyv

12 febbraio 2022

 
Quelli del Giovedì in MTB 

Bella pedalata da Casalecchio di Reno

Negozio-Monte Capra-Via Munarino-Palazzo Rossi-Parco della Chiusa- Via dei Gessatoli-Negozio 

Ricordatevi che siete su strade private e l’educazione il rispetto son essenziali per continuare a usufruire di questi sentieri.

Pedalata da fare solo con terreno asciutto.

Partiamo dal negozio, puntuali alle ore 14,00, e percorrendo la ciclabile raggiungiamo la rotonda sulla Porrettana imbocchiamo via Rosa (Marescalchi) e iniziamo a salire su questa sterrata lunga circa 3,5 chilometri, (strada privata chiusa il sabato pomeriggio e la domenica) . Ci possiamo praticamente dimenticare il traffico, e tra una chiacchiera e una battuta saliamo fino al primo bivio, dove voltiamo a sinistra e subito a destra nel bosco, un’ultimo strappo e raggiungiamo la casa diroccata, ci fermiamo e aspettiamo che il gruppo si ricompatta, poi in discesa andiamo a inserirsi su via Tizzano in asfalto e raggiungiamo Monte Capra, continuiamo a pedalare su asfalto, fino al chilometro 7,9, dove troviamo un bivio, a desta via Tignano, a sinistra direzione Mongardino, qui c’è un campo, entriamo nel campo e stando tutto a destra, per non rovinare il coltivato, saliamo fino alla chiesa di Tignano, qui una foto merita.

Scendiamo dalla chiesa e teniamo la sinistra sullo sterrato, riprendiamo l’asfalto in salita, fino al chilometro 10,6 dove, girando a sinistra, imbocchiamo via Munarino, e ora discesa in sterrato divertente e per niente difficoltosa, al tornate a sinistra, (chilometro 12,5) giriamo a destra, nei campi, su un sentiero tracciato che ci condurrà al Lago di Preda, merita una visita ma con educazione e rispetto, e soprattutto non sporcare o rovinare fiori e piante.

Continuiamo a scendere, ora su asfalto, fino a trovare alla nostra destra (chilometro 15) un sentiero che ci conduce  alla chiesa di Montechiaro, qui su asfalto raggiungiamo Palazzo de Rossi, dopo aver attraversato la Porrettana (chilometri 18,8).

Pedaliamo ora a fianco del fiume Reno, fino alla passerella Blu, che ci permette di raggiungere l’altra riva del fiume, dentro al Parco della Chiusa (Parco Thalon), prima su sterrato poi asfalto raggiungiamo Via di Monte Albano, (se giriamo a sinistra raggiungiamo la Basilica di San Luca) giriamo  destra fino a incontrare, alla nostra destra, via Dei Gessaroli, bellissima e tecnica discesa che ci riporta alla passerella Blu, e passando tra gli impianti sportivi, ritorniamo al punto di partenza, dopo 30 chilometri e 800 metri di dislivello.

Qui potete trovare la traccia GPX https://it.wikiloc.com/percorsi-mountain-bike/quelli-del-giovedi-in-mtb-negozio-monte-capra-munarino-palazzo-rossi-via-di-monte-albano-via-dei-ge-95158511

Qui il video del Giro:  




 

Balotta del sabato! Quelli che “no tranquilli non piove….” Ma poi lavano la bici

Sabato 12 Febbraio 2022

Ritrovo e Partenza alle 9 da zola perché Andrea, l’uomo delle previsioni, dice che dopo le 9 viene il sole! A bazzano alle 9 piove ma mi fido e li raggiungo a crespellano cosi rubo qualche km! li aspetto sotto una leggera pioggia tonificante di prima mattina! Arrivano e mi dicono che c’e una prima deviazione al giro programmato, un bel San savino per scaldarsi, mi dicono essere un idea di Gaetano, non so se crederci, comunque andiamo pure!! Arrivati in cima guardiamo avanti e vediamo una distesa di nebbia e grigiume che ci aspetterà man mano che saliamo, ma siamo ancora fiduciosi, alle 9 il sole non c’era ma alle 10 di sicuro ci sarà! Saliamo verso savigno, poi imbocchiamo la via per montombraro, che per Giancarlo è una salita nuova! sul malcantone arranco, e dopo un po non li vedo più, in realtà sono avanti 20-30 metri ma c’e una nebbia che non vedo più neanche lampeggiare le luci rosse che mi precedono! Ma il signore delle previsioni dice che su c’e il sole! Arriviamo al paese, temperatura 1 grado! Umidità del 97%! Ma finalmente si fa merenda! Per fortuna mi aspettano per decidere dove andare, perché a montombraro la tigella è solo una, quella dell’Odissea! Giancarlo vuole offrire e non vuole sentire ragioni, entriamo insieme per ordinare: 6 tigelle, 5 caffè e 4 cagnette 🍻. Per quelli che non sono montanari la cagnetta è la metà di una birra piccola! Per quelli che pensano che è una roba da astemi sappiate che di solito noi della montagna per fare girare l’economia ce ne facciamo una in tutti i bar e si torna con un litrino bevuto!! Non oggi, non quando si guida!! Ci fermiamo a 1! Poi belli freddi partiamo alla ricerca della strada nuova per tutti. Tranne che per Andrea, che ci prepara dicendo che c’e una discesa dritta da fare ai 100 all’ora! Grazie al liquido del coraggio appena bevuto 🍻 decido di provare! In realtà non supero il muro dei 70 ma ho dovuto frenare, ho tirato su tanti schizzi di fango da quello davanti da me che non vedevo più niente! Sarà da riprovare! Si scende da via lame verso Rocca Malatina, strada bellissima e panoramica!! Certo, oggi ci siamo dovuti fidare perché al massimo si vedeva il bordo strada! Arriviamo a rocca e ci fermiamo in piazza, altro pit stop: c’e il fruttarolo ambulante e mi viene voglia di una banana! Qualcuno ne vuole una? Tutti timidi, solo Andrea dice si metà! Per sicurezza ne prendo 3 e quando torno si avventano tutti sulle banane che tra un po mangiano anche la mia! E per fortuna che sono una “signorina“ se no i doppi sensi si sarebbero sprecati! Si riparte, ultima fatica, salitina verso Guiglia, foto di rito alla terrazza panoramica dove Andrea si prende la rivincita sulle previsioni meteo! All’orizzonte si vede il sole! Vedete! Nessuno dice niente, tra la stanchezza e il freddo, e non tutti sanno la strada per tornare! Si fa la foto si dicono 4 cavolate per ridere e si riparte! Ora è tutta bassa!! Evvai è finita! Ma invece… sul drittone di via Barlete Giancarlo butta giù tutti i denti e mette il turbo, Gaetano dietro, Mauro tentenna un secondo poi parte anche lui, restiamo io Andrea e Gp, ma Andrea vuole riprenderli, ci fa un cenno e tira una menata delle sue, partiamo ai 40 all’ora per superarli! prima di arrivare allo stop ci accorgiamo che GP è rimasto indietro, è nuovo, non sapeva di essere uscito con degli animali che sul più bello ti massacrano le ultime gambe e ti tolgono le ultime energie rimaste! Lo aspettiamo poi andiamo verso monteveglio e io li saluto! Non so a che velocità siano tornati a casa… bellissimo giro anche oggi, grazie a tutti


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03 luglio 2020

Cosa è una gravel? Wilier Jena

“Per essere bravi venditori occorre comprendere pienamente la tipologia di cliente che abbiamo davanti.”

Paolo è un bravo venditore. Mi conosce bene e sa dove mi piace pedalare, che giri faccio, che percorsi mi invento. 

Non mi fa entrare neanche in negozio, arriva fuori e mi dice:

“La Mtb non è ancora pronta, intanto tieni Questa, provala quanto vuoi, poi mi dirai come ti trovi, se magari ti ci innamori parliamo del prezzo.”
Questa, è la Wilier Jena, gravel in carbonio equipaggiata Shimano gxr monocorona, con sella di Selle Italia reggisella e manubrio Ritchey e ruote Shimano.

Paolo ha visto i giri che ho fatto negli ultimi tempi, sa molto bene quello che ho fatto in passato, sa che mi piace ogni genere di bicicletta, che mi piace girare soprattutto in bici da corsa ma che apprezzo molto i bei giri in Mtb, l’esplorare, il contatto con la natura, consapevole del fatto che in Mtb sono negato.

La gravel potrebbe essere la bici perfetta per me.

Ma cose è una gravel?
È una domanda che si fanno in molti e che molti mi avevano fatto. 

È una bici da ciclocross? Non proprio. 

È una Mtb prestata all’asfalto? Assolutamente no. 

È una bici da corsa adatta anche allo sterrato? Riduttiva. 

La gravel è La Bicicletta. 
Come la si intendeva quando all’inizio del secolo scorso, e fino al dopoguerra, fu desiderio e libertà per ogni italiano che la possedeva. 

È La Bicicletta che ti porta su ogni terreno che desideri attraversare, senza starti a preoccupare di graffi, bozze, bucature, saltelli, scomodità, sconnessioni varie ed eventuali. 
È la bicicletta che fin da bambini abbiamo guidato con l’incoscienza e la fantasia di una vita ancora da costruire, progettata e strutturata con tutte le tecnologie e i pensieri del nuovo millennio. 

È una signora bicicletta. È la signora delle Biciclette. 
La matrona, non una regina, non una principessa, ma una vera nobile che sa essere anche contadina. 

L’ho provata su ogni terreno. 

L’ho fatta scivolare veloce sulla strada verso il lavoro al mattino presto, sull’asfalto a tratti sconnesso, a tratti liscio della Bazzanese e ha dimostrato di non aver niente da invidiare rispetto ad una bici da corsa. Forse sarà stato il mio entusiasmo, ma non mi ha fatto certo perdere tempo rispetto alla mia specialissima, nonostante i copertoni da 38 con cui era accessoriata. 

Per cominciare a sterrarla un po’ ho scelto subito il fango del mattino dopo una notte di tempesta, il fango della strada che da Zappolino scende a Monteveglio. Terra che la rivestiva completamente ma che non la rallentava, con una manovrabilità ottima anche nello “sciare” a destra e sinistra, nel fango al posto della neve. 

Mi sono subito accorto di quanto le leve Shimano possano essere preziose e comode. Appoggiarsi ad esse è come stare sul divano di casa, ed è importante per una bicicletta che assomiglia ad una da strada, ma con cui ti butti giù per grotti, e che di istinto ti farebbe mettere le mani centro. Con quelle leve la posizione da strada, comodo, appoggiato leggero al centro del manubrio, non serve proprio. 
Lungo il percorso Samoggia, da Bazzano a Calcara, l’ho ripulita sull’erba del lungo fiume e nonostante la scivolosità del manto erboso la Jena è risultante scattante e soprattutto stabile all’uscita da ogni curva. Stesso discorso per il percorso vita di Zola Predosa, dove alcuni tratti richiedono attenzione per il ghiaino abbondante, la manovrabilità e la stabilità di questa Wilier è stata eccezionale. 

Anche sugli sterrati in salita la Jena si è dimostrata molto scorrevole, attraversava i rivoli lasciati dai temporali di inizio estate con solidità e ogni tanto mi permetteva anche di alzarmi sui pedali come fossi su asfalto. Che fosse la terra pastosa di Villa Stagni, o lo sterrato sassoso di SanLorenzo. 
Non ho riscontrato difficoltà nemmeno sul ghiaino più infido, dove le pendenze superano la doppia cifra la Wilier non “sguilla” mai, non facendoti perdere neanche una pedalata. 

Tra un pomeriggio dopolavoro e una sabato mattina all’alba la provo come Mtb su percorsi dove avere un ammortizzatore sarebbe più comodo.

Nel lungo Samoggia tra Fagnano e Ponzano, a ruota di due Bikers dalle discrete doti di guida, le mie difficoltà si palesano in modo evidente. Eppure riesco a non mettere mai il piede a terra e a saltare radici e piccoli scalini perdendo terreno rispetto ai Bikers, ma recuperando con aggressività nei tratti dritti tra l’argilla del fiume e l’erba secca dei campi. 

Più difficoltosa da tenere quando la strada si fa sassosa. 
Via delle Gardelline a Savigno è una salita storica della Valsamoggia, sale da prima dell’ultimo ponte del Samoggia e ha tre vie. Scelgo lo sterrato verso via del Piantè, proseguendo dritto verso Merlano. La salita è tutta sterrata, ha tratti pedalabili, altri che richiedono più spinta. La monocorona comunque basta e riesco a salire agile e concentrato evitato i tratti più ghiaiosi. Non conosco la salita, è la prima volta che la percorro sperando che continui così fino in cima. 
Ma ad un cancello di una villa capisco che non è così, la strada si stringe e si fa fiume, la ghiaia viene sostituita da sassi grandi e ammassati uno sull’altro. Riesco a salire per qualche centinaia di metri pedalando, lo sforzo è totale, una carriola ribaltata al secondo tornante del fiume mi fa pensare che non potrò pedalare ancora a lungo. La mia condizione psico-atletica non mi consente di rimanere lucido in sella, così in tre casi sono costretto a scendere e spingere a mano. Sicuramente aver avuto un’altra corona davanti mi avrebbe aiutato, così come mi sarebbe servita per la bella salita del cinghiale, una cavedagna in ghiaia che taglia il bosco in verticale tra Gavignano e Monte Pastore con muri al venti per cento di diverse centinaia di metri, anche se penso che l’unica cosa che mi sarebbe servita veramente sarebbe stata saper guidare in quelle condizioni, condizioni magari più decenti a livello atletico.
Sicuramente se vogliamo trovare un difetto la mancanza di un rampichino può pesare, come può pesare il mono attacco del pedale. A mio avviso su sterrato avere il doppio attacco è sempre fondamentale. 
Ma sono dettagli, alla fine ognuno può rifinirla come meglio crede. 

Su asfalto la monocorona risponde bene alle esigenze di equilibrio, anche sulle pendenze lunghe e difficili dello strappo che da Rasiglio portano alla Borra e successivamente a Medalana. Tutto invita a mettere il piede a terra, ma la monocorona piccola davanti e la corona grande dietro, riescono ad evitare l’umiliante fermata. 

C’è chi dice che la mono corona sarà il futuro anche su strada. Per il momento dubito fortemente. Nelle discese pedalabili tipo Zappolino, o nei falsopiani dove spingere forte, e a lungo, la monocorona è troppo limitante, aumentando lo sforzo dell’atleta e riducendo non di poco la prestazione. 

La Wilier Jena se la cava bene in discesa sterrata quando faccio la via gemella di via delle Gardelline, via della Predosa. 
La prendo allegro poi poco prima che la strada si butti nei campi mi viene in mente che Zola Predosa vuol dire Zona Pietrosa. Via della Predosa vorrà dire via Della Pietra. Ed è così, la strada è ben segnata, non è un fiume come Le Gardelline, ma non è neanche comoda come la successiva via Del Piantè che agevolmente mi riporta nel tratto semplice di via delle  Gardelline. 
La Jena è scesa bene, i copertoni da 38 hanno aiutato molto e lei si è dimostrata confortevole anche in situazioni dove il più grande comfort sarebbe fermarsi e sdraiarsi all’ombra di un balcone di fieno. 
Riporto la Jena da Paolo e riprendo la mia specialissima, Paolo mi chiede se mi sono innamorato, usa parole grandi e importanti. 

L’amore però a volte ha bisogno di tempo, anche un colpo di fulmine a volte non ha effetti immediati. Ti trapassa il cervello ed è talmente veloce che neanche te ne accorgi. Eppure lascia una cicatrice che con il tempo raggiunge il cuore e una volta raggiunto non lo lascia più. 

Per il momento la Wilier Jena non entra nel mio garage, ma è già chiusa in bella vista nel cassetto dei miei desideri. 

06 giugno 2018

Il Sogno di Gianluca!

Gianluca aveva sognato sabato notte, aveva sognato un’uscita in bicicletta con gli amici di sempre sulle strade di sempre, insieme anche ad un gruppetto di giovani belle e baldanzose ragazze, che sempre aveva sognato e mai trovato, neanche in sogno.

E questo in effetti è il vero sogno.

Ad un certo punto, mentre pedalava, ha cominciato a sentire suonare qualcosa. Una campanella, una suoneria, un allarme, non riusciva a capire Gianluca.

Non riusciva a capire che il sogno stava finendo perché quello che sentiva era la sveglia.
Gianluca però non voleva uscire da quel sogno e pedalando senza non perdere la ruota delle ragazze, aveva cominciato ad armeggiare sul ciclocomputer. Ma ad un certo punto, alzando lo sguardo per controllare il seder…ehm la ruota delle ragazze, Gianluca vede il soffitto della sua camera.

Il suo sogno era finito. Il giro in bici doveva ancora cominciare.

E quello che era stato un sogno il sabato notte, la Domenica mattina era diventato un incubo.

Perché di ragazze non ce ne erano al ritrovo della rotonda Viro e di amici c’ero solo io, anche stanco e con le gambe imballate.

Gianluca aveva tirato tutta la bazzanese, e molto fondovalle ed era stato davanti anche tutta la salita di Castagneto trainandomi nell’umidità asfissiante.

A salire verso Montese si era messo al mio fianco quasi ad accompagnarmi, come un vero amico mi era stato al fianco. Poi a Salto gli ho fatto questa foto.

Ho scattato, ho riposto il cellulare nella tasca e sono scattato io, staccandolo di un minuto abbondante in piazza a Montese.

Perché i giri con gli amici sono sempre i migliori, perché gli amici si vedono sempre nel momento del bisogno.

Vero Gianluca?

06 aprile 2018

Prossime pedalate

Ciao a tutti, sembra sia arrivata la Primavera!
Proviamo a Pedalare!
Invitiamo i nostri iscritti e nostri clienti a pedalare con noi.
Hai preso la bici da noi?
 Dai aggregati!
Ti divertirai!
Domenica 8 Aprile, pedalata in e-bike (solo e-bike, no muscolari) sugli sterrati Bolognesi
Ritrovo presso Malinibici alle ore 09,00 rientro per le ore 12,00 circa.
Non occorre prenotarsi!
Domenica 15 Aprile 
Sulle strade dell’Eroica a Gaiole in Chianti. 
Ritrovo presso Malini bici alle ore 06.15 auto muniti.
Organizzazione delle auto/bici, e partenza.
Arrivo a Gaiole alle ore 08,30 circa.
Pedalata di circa 42 km con750 metri di dislivello.
Pranzo a Gaiole alle ore 12,30/13,00 circa.
Rientro a Bologna nel tardo Pomeriggio.

Confermare propria presenza al 339 3885920 entro venerdì 13 Aprile.

Clicca qui per il video

07 marzo 2018

E’ lieto di invitare 
gli iscritti al Club e i propri clienti a:

Sulle Strade dell’Eroica
Gaiole in Chianti 
Domenica 18 Marzo 2018

Ritrovo auto muniti alle ore 06,30 presso Malini bici
Partenza ore 06,45 circa
Arrivo a Gaiole in Chianti alle ore 09,00 circa
Parcheggio presso l’Osteria al Ponte
Partenza in bici
Percorso di 46 Km
Tempi di percorrenza, circa  tre ore, tre ore e trenta.
E’ il percorso neofito de L’Eroica,  facile, ma non troppo, comunque impegnativo. 
Si parte e si arriva a Gaiole in Chianti.  
Il circuito prevede i seguenti passaggi:
Il suggestivo Castello di Brolio
I Vigneti del Chianti Classico incastonati nella tipica macchia toscana
La discesa verso Pianella con il panorama di Siena sullo sfondo
Il caratteristico “Leccione”: due lecci che sembrano uno solo che fanno da cornice ad un panorama unico
Altitudine min.220 
Altitudine max 518 | 
Dislivello positivo 691mt
Arrivo ore 12,00 12,30  circa e pranzo presso l’Osteria il Ponte.
Rientro a Bologna previsto per ore 17,00 circa
Prenotazione per partecipazione e pranzo al 051/578154 Malini Bici. 
Viste le condizioni atmosferiche, faremo il punto della situazione Giovedì 15 Marzo.
Rimanete Aggiornati
La pedalata avverrà con solo buon tempo.


23 febbraio 2018

Inno alla Bicicletta! Scott Foil 2.0

Era un sabato inoltrato di Febbraio nel 2012, aveva nevicato su tutta Italia, l’unica zona libera era sui Colli Euganei. Ti presi da Paolo in settimana e non ti feci neanche scendere dalla macchina se non arrivati a Monselice, poco meno di 10 gradi, un’umidita tagliente e le strade bagnate.

Eravamo in tre più Rafael che scese dal trevigiano per fare un giretto con noi.

Fu un bel giro, una novantina di chilometri sui Colli Euganei tra nebbia, pioggerellina e rivoli d’acqua che tagliavano la strada.

Ultima salita, scolliniamo e la discesa comincia con un’ampia curva a destra. Stavo ancora spingendo, forse troppo, sfioro il freno e tu cominci ad intraversarti. Ti sento andar via ma ti tengo, sei mia, al primo giro non possiamo subito litigare, e ti riporto da me, con me. Rimaniamo in piedi, bastava poco per cadere sul gelido asfalto padovano, ma insieme ce l’abbiamo fatta.

E così è stato per i successivi sei anni.

Perché, e non mi era mai successo, sei stata l’unica che mai mi ha tradito, l’unica che mai mi ha fatto assaggiare quel ruvido grattugiare della pelle sull’asfalto, l’unica che ho cavalcato senza mai farmi disarcionare.

Cadere in bicicletta è fisiologico, capita a tutti prima o poi, come capita a tutti i bambini di sbucciarsi le ginocchia, l’importante e rialzarsi subito.

Eppure tu no, tu sei stata speciale, ti ho portato in giro per l’Italia e l’Europa, hai solcato stradoni dritti come la San Vitale o gli Stradelli Guelfi e budelli di montagna come il duro Mortirolo o la dolce Sassetta toscana. Ti sei buttata lungo discese veloci, come quelle del Rolle o tecniche e complicate come lo Stelvio Svizzero.

Mi hai sentito esultare sul traguardo della Liegi o dell’Oatzaler e mi hai sentito soffrire sui pedali sotto la pioggia gelida del Manghen. Mi hai accompagnato in volata per rimanere sotto le 8 ore alla Maratona, e mi hai  sopportato nei miei giri pazzi tra mare e montagna, asfalto, strade distrutte, caldo asfisiante e freddo polare.

Domenica è stato l’ultimo giro, ancora strade bagnate, neve ai lati che sciolta trasformava la strada in fiumi. Ma come sempre non hai fatto una piega. Poco prima di Natale in Rotonda Biagi ti avevo forzato un pò, chiudendo troppo la corda e tu innervosita ti eri avvicinata a Lorenz con il posteriore. Ma anche quella volta ti ho riportato da me e con Lorenz incredulo siamo andati a casa.

Domenica ti ho trattato con i guanti nessun rischio, solo il penultimo tornate di Monte Pastore preso sovrappensiero senza guardare quella Golf che arrivava dalla bassa. Sono riuscito a destarmi in tempo, ho chiesto scusa alla Golf ma poi ho subito chiesto scusa a te.
Non potevamo rovinare tutto l’ultimo giro e per premiarti ti ho portato su per lo sterrato di Marescalchi. Quante volte passavamo davanti a via Rosa e quanto volte eri tentata dal farmi girare lungo le vigne di Tizzano.

Come a dirmi: “Ma la Mtb Scott la porti, perché me no?”.
Meritavi questo premio e te la sei goduta tutta quella salita senza spostare un sassolino dal terreno, senza sprofondare nel fango delle curve poco ghiaiate.       

Ora è tempo di lasciare spazio alle nuove leve, Paolo vi ha fatto conoscere, tu l’hai sicuramente messa a suo agio e lei da giovane e rampante bicicletta ti avrà sicuramente preso come riferimento, esaltandosi nelle sue giovani e moderne geometrie.

Eguagliarti sarà pressoché impossibile, ma si chiama come te e sono sicuro che riuscirò anche con lei ad avere lo splendido rapporto che abbiamo avuto noi due.

Tu non ti fermi, non ti puoi fermare, non è nelle tue caratteristiche, svalichi l’Appennino e vai a pedalare in quella terra unica che spesso abbiamo pedalato insieme. Come me passerai ad una giovane appassionata a cui potrai insegnare tutto quello che abbiamo imparato insieme.

Non cambiare mai, grazie di tutto, buona lunga vita!



09 febbraio 2018

Domenica 11 Febbraio

Domenica 11 Febbraio
Pedalata in Pianura

Ritrovo presso malinibici alle ore 08,45 
o
Casa della Conoscenza a Casalecchio ore 09,00
Pedalata di circa 70 km in pianura
L'intenzione è di andare a prendere un Caffè a San Giovanni in Persiceto o a Cento, per poi rientrare a casa per le ore 12,00 circa, percorrendo strade secondarie, per evitare (per quanto possibile) il traffico automobilistico.
Se ne hai voglia aggregati.


07 febbraio 2018

16 Febbraio 2018 Pedaliamo Indoor




16 Febbraio pedaliamo Indoor Cycling



Malinibici è lieto di invitare gli Iscritti al Club e suoi Clienti a:

Una serata sui pedali con Antonella.

Ritrovo ore 19,15 presso Studio Club
Via Saffi 4
Casalecchio di Reno
Lezione di Group Cycling di circa 60 minuti Con Antonella Merighi
Al termine un piccolo rinfresco ci farà recuperare le calorie bruciate.

La serata sarà completamente gratuita.
Obbligatorio l'uso della maglia MALINI
e  la prenotazione della bici Gratuita (entro Sabato 10 Febbraio 2018) da malinibici.
tel. 051 578154