Domenica 24 febbraio, da Malini alle 9 ci si ritrova come al solito e la situazione è preoccupante; c'è il rientro dei grossi calibri che si affiancano al solito Potter e allora si preannuncia una giornata impegnativa.
Il giro è classicissimo: Bazzano, Guiglia, giu per Castelletto, poi Bersagliera, salita di Zappolino, discesa e poi salita di Monte San Pietro, giu a Ponte Rivabella, Calderino, Mongardino e finalmente a casa.
La giornata è decisamente piacevole, forse addirittura troppo calda per il periodo. Fino ai piedi della salita per Guiglia non ci sono problemi, il ritmo è blando, vento assente.
Qui salutiamo Loris Margelli che non rischia ancora la gamba infortunata e va in cerca della condizione gradualmente.
Appena la strada si alza sotto le ruote il ritmo inizia a crescere e le pulsazioni anche. La salita è affollata, tra cicloturisti della domenica, gruppi e ragazzi in allenamento con tanto di ammiraglia.
Ci si aspetta quindi prima di Guiglia ma, nonostante il ritmo allegro, i ritardi sono contenuti segno che tutti danno il massimo.
Giu per Castelletto e su per Zappolino, dove iniziamo a perdere i pezzi poichè il rientro dopo lunga pausa grida vendetta.
Zappolino è affrontato a ritmo onesto ma senza esagerare, con io e Sandrino a fare da tappo in testa, poi scendiamo dall'altra parte e iniziano i guai: si decide di salire per Monte San Pietro.
Le gambe, almeno le mie, iniziano a bruciare e il ritmo di qualcuno, me compreso, è il minimo indispensabile per evitare di cadere. I due muretti prima dello scollinamento fanno male e mi fanno capire quanto lontana sia la condizione.
Giu per la strada rovinata e umida con prudenza e a Ponte Rivabella altra brutta notizia: si sale per Mongardino.
Personalmente la luce si è spenta e il massimo che posso fare è risparmiare tutto il risparmiabile e salire al minimo. Mentre vado su penso che alla Dieci Colli dopo questa distanza ce ne saranno altrettanti da fare e mi viene male.
Poi giu per Sasso e a casa con immancabile vento contrario alla Fantozzi.
Bisognerà pedalare ancora molto da qui a due mesi.
Alla fine 85 km ai 27 di media, con 850 metri di dislivello.