27 giugno 2011

40 Km con Michele Scarponi





Domenica 26, sono stato invitato alla prentazione delle Wilier del 2012, presso un Hotel sull'Altopiano di Asiago.

Alle ore 8.30 mi hanno consegnato la nouva 07, una Super Bici, con telaio in carbonio di 780 gr, equipaggiata con gruppo SuperRecord.

Pedalata sull'Altopiano per provarla, bell'idea penso io, poi tra tutte le bici, per tanti altri concessionari, ne vedo una Nera e Verdo Fluo, mi ricorda quella di Scarponi, usata per l'ultimo giro d'Italia, mi avvicino e sopra leggo il suo nome.

Mi dico, mettono in mostra "la bici arrivata seconda al giro"

mentre montro i pedali della mia city sulla "mia" bici, vado a ritirare il completino, offerto a tutti, dalla Wilier, mi reco in una camera messa a disposizione per cambiarsi, e li incontro Marcellino Lucchi, 54 anni un fisico eccezionale, gran personaggio che fino a 5 anni fa correva tra i fenomeni della 250 nel mondo professionistico delle moto.

Era un ottimo collaudatore, credo che chiunque appasionato di moto lo conosca.

Con lui cominciamo a parlare di moto, Simoncelli, Stoner, Rossi, ecc ecc, quando usciamo dalla camera e saliamo sulle nostre bici, al nostro fianco ci troviamo Michele Scarponi, pedalerà con noi.

Simpaticissimo, credo che un domani smetta con uil ciclismo, possa trovare un posto a Zelig.

A parte che mentre frullava le gambe ai 35/40 km orari continuava a parlare normalmente, io e anche gli altri, non vedavamo l'ora di fermarci. La sosta con ruistoro la troviamo dopo circa 25/28 chimometri, troviamo polenta con salumi, olive all'acolana, crocchette di polenta, tartine e frizzantinoecc ecc .....e ......poca acqua, insomma vita da atleti, Michele ci accompagna pure qui non disdegnando un bicchiere di vino.

Si riparte, tutti insieme verso l'arrivo, per me continua la sofferenza, stare a ruota a tytti questi che a loro volta vogliono stare a ruota a Scarponi.




20 giugno 2011

Due giorni meravigliosi a Feltre e con lo spirito "Romagnolo" tutti insieme alla Sportful!

Polenta e Capriolo, Filetto di Cervo con funghi, due birre medie edizione Centenario Pedavena. Inizia così il weekend della Sportful alla Birreria di Pedavena, vicino a Feltre. Siamo alla porta delle Alpi, da qui, dopo Il Grappa, i monti pallidi si ergono maestosi in tutta la loro bellezza per centinaia di chilometri tra sentieri, laghi e stradine, boschi pascoli e vallate. Gianluca e io usciamo soddisfatti ma non sazi dalla Birreria, sappiamo, però, che all’Agriturismo Le Sorgive, Diego domani ci riempirà a dovere. Ci svegliamo la mattina e gli unici rumori sono d’uccellini che cantano e delle sorgenti che sgorgano, come sempre hanno fatto da chissà quanto tempo. Una sensazione fantastica, ti senti in pace con il mondo e parte di esso, felice di essere in mezzo alla natura, senza autostrade, ferrovie e clacson a inquinarti le orecchie e l’animo. Dopo un’ottima colazione pane e marmellata della casa, una sgambata in vista dei 220 km del giorno dopo ci sta proprio bene. Chiamatela sgambata, ma 70 km con 1000 metri di dislivello, sono anche qualcosa di più. Un bel giro in Val Canzoi, la strada che sale irregolare con pochi tratti di vera salita, lungo il fiume carico d’acqua limpidissima. Una passerella in legno che gira intorno alla valle, tra gli alberi. Poi fino alla Valle del Mins, detta la piccola California perché tra due canyon con il fiume e il lago nel mezzo. Un posto unico che ti dispiace abbandonare, ma che domani ripercorreremo lungo la Granfondo. Concludiamo il giro con i sei chilometri che da Feltre salgono ad Arson all’Agriturismo. Arriviamo poco prima di Lorenzo e Riaccado e dopo poco anche Luca Bufalo Scomazzon e il suo amico Vincenzo, la cui conoscenza è stata un vero piacere, arrivano giusto in tempo per sederci a tavola. La pasta al ragù di Diego è squisita, accompagnata dal suo vino rosso, va giù che è un piacere. Le bistecche delle sue mucche grandi e tenere, l’insalata del suo orto, la verdura cotta, il suo formaggio e ancora il suo vino, riempiono come io e Gianluca avevamo previsto e sognato. Tra un bicchiere di vino, un caffè e due tre bicchierini di grappa, arrivano le tre. Andiamo a prendere i pacchi gara, qualcuno spende e spande in completi, borselli e guanti, altri ammirano solo, soffermandosi soprattutto sul cambio elettronico della Campagnolo, montato sulle Pinarello in esposizione. Si torna su che è quasi ora di cena, anche Fabio Forno Fornaciari è arrivato, prepariamo le biciclette e le divise per la granfondo, mentre Mirko e Cristian ancora non si vedono. E’ quasi ora di cena quando squilla il telefono, è Cristian: “Siamo a cinque minuti stiamo arrivando, a che ora si mangia?” “ Quando arrivate, altre richieste?” Arrivano e ci sediamo a tavola. Davanti a noi, Risotto ai funghi, spezzatino, insalata, verdura cotta, formaggio, salame, il suo magnifico roso, caffè, grappa, liquore alla prugna e stravecchio. Siamo tutti a tavola insieme con anche tre ragazzi di Milano. Si ride, si scherza, si mangia, si beve. Salta la luce e Cristian pensa arrivi la torta con le candeline. Chi compie gli anni? Neanche Cristian lo sa. Dopo una cena così, due chiacchiere all’area aperta e poi a letto, i nuvoloni scaricheranno nella notte, ma la Domenica sarà bello.

Ore 5:30 neanche una nuvola in cielo, la pasta, la ma
rmellata e il caffèlatte svegliano lo stomaco ancora provato dalla mangiata della sera prima. Ci
prepariamo e ufficializzo la decisione che avevo già in mente da una settimana.
Dopo le 5 prove del circuito romagnolo fatte in compagnia, allegria e divertimento, perché non fare anche la Sporful tutti insieme? Personalmente non m’interessa di migliorare il tempo di
due anni fa e neanche m’interessa provarci, dieci minuti in meno o in più non cambierebbe niente ma una giornata in luoghi monumenti dell’umanità insieme agli amici è qualcosa a cui non si deve rinunciare. Ci organizziamo, allora, per ritrovarci in determi
nati punti. Siamo sparsi in griglie diverse e senza partenza alla francese ritrovarsi sarebbe un’impresa. Cristian e Mirko propendono per il lungo, ma esortano dal non aspettarli, gli facciamo l’imbocca la lupo con una bella foto di “gruppetto”. Arrivo al primo punto di ritrovo, l’inizio de
l Passo Duran. Lorenzo arriva pochi minuti dopo di me, Luca e Vincenzo a
nche e tirano dritti, convinti di essere ripresi in salita. Gianluca non si vede. Io e Lorenzo dopo
averlo aspettato dieci minuti, convinti di averlo davanti, partiamo la scalata. A metà accelero per riprendere Luca e Vincenzo. Luca lo riprendo solo negli ultimi due chilometri mentre Vincenzo è un miraggio e lo ritrovo solo al ristoro. Anche Gianluca lo troviamo al ristoro, ma era dietro. Ha
affrontato bene questi 12, duri, km d’ascesa ed è pronto, come tutti noi, per il Forcella Staulanza. Il Civetta imponente e bellissimo è al tuo fianco per tutti i 12 km di salita. Confronto al Duran, lo Staulanza, ha alcuni tratti intermedi pianeggianti che ti fanno riposare un po’, ma anche che ti fanno perdere il ritmo.Le pendenze non cambiano di molto e in alcuni settori si superano abbondantemente i 10%. Anche qui riesco a riprendere Luca negli ultimi due chilometri, mentre Vincenzo è in cima che s’infila l’antivento. Partiamo insieme per la lunga discesa. Una di quelle discese che rifaresti altre mille volte, tornanti larghi, lunghi rettilinei in cui toccare i 70 km/h è naturale e i freni quasi non si usano. Nonostante non sia un discesista provetto, questa, come la successiva discesa di Passo Rolle, me le sento nelle vene e l’affronto con una naturalezza che Nibali o Savoldelli in confronto sembrano pivelli. Infatti ben presto, il gruppetto di Vincenzo, non riesce a tenere le mie ruote e nonostante nei rettilinei mi vedano, mi raggiungono solo a Caprile quando smetto di pedalare e li aspetto. Raggiungiamo il rifornimento di Mezzano e mentre addento il quarto panino al formaggio e una banana, arrivano anche Luca, Lorenzo e Gianluca. Luca e Vincenzo ripartono subito, come al solito dicono che tanto li riprenderemo in salita, ma io, con Vincenzo ho qualche perplessità. Nonostante il Passo Valles sia lungo venti chilometri, mi sembra che il”ragazzo” vado un bel po’ forte. Inizia la salita a Cencenighe dentro la galleria tutti in fila indiana e subito fuori ci ricompattiamo e scambiamo due chiacchiere. Si sale agili, Gianluca tira anche qualche metro, poi all’inizio del tratto duro, prima di Falcade, si stacca. Lorenzo rimane con me e a Falcade Alto riprendiamo Luca. Arranca ma sembra piuttosto fresco. Non è certo una salita per le sue caratteristiche e infatti, da qui, non lo rivedremo più. Rimango con Lorenzo fino ai primi tornanti, poi allungo, scambio qualche timida, ma simpatica battuta in inglese, con un’olandese e gli auguro “Good Luck” proprio al bivio per il Valles. Sono gli ultimi sette chilometri,
tutti, tranne il tratto dai meno due ai meno uno, al 10-12%. Mi sembra di farli veramente
forte raramente sotto i 10 km/h, ma di Vincenzo neanche l’ombra. Poi ai meno 2 km, vedo la sua maglia di Ciclissimo, accelero e riesco finalmente a fargli una foto. Siamo a un chilometro dalla vetta, sembra fatta, ma durerà un’eternità, con il cicalio del controllo chip che si fa sentire, ma non si vede mai. Finalmente al rifornimento bevo un bel thè caldo, un bicchiere di coca e una crostatina. Arriva Gianluca, autore di una grande rimonta e poi Lorenzo, che per essere la prima volta in questa Granfondo(lui, alla fine dirà prima e ultima), la sta affrontando con grande esperienza. Mai uno scatto, regolare e agile come si deve affrontare una prova del genere. Mi butto in discesa, prima degli altri e ne approffitto per fargli due foto. Finita la discesa inizia subito il Rolle, altri sei chilometri abbastanza agevoli, (almeno rispetto al Valles) che riportano ai 2000
metri. Dal Valles le Pale di San Martino si vedevano da dietro qui ai meno due ti si spalancano davanti, con ancora qualche chiazza di neve a ricordarti, che qui il mare Romagnolo è molto lontano. Come detto da qui inizia la mia discesa, otto chilometri per arrivare a San Martino di Castrozza pieni di tornanti che mi fanno venire un mal di braccia infernale. E poi altri 20, più o meno, per arrivare a Fiera di Primero, veloci, con tante curve e controcurve spettacolari, che esaltano la bicicletta, ma anche le parecchie moto presenti lungo la strada. Sosta all’ultimo ristoro, aspettiamo Luca, ma non si vede e ripartiamo. Altri dieci chilometri di discesa, ma con un vento infernale che non ti permette di superare i 35 km/h. Vincenzo e io ci diamo un paio di cambi, poi per fortuna, iniziano le gallerie, che ci danno un po’ di riposo e ci riparano dalle prime gocce di un temporale che ci bagnerà da metà Croce D’Aune fino alla cima. In Cima arrivo prima io, Gianluca ad un minuto sembra rinato e scendiamo per questi ultimi 15 km tutti praticamente in discesa. Quindici km fradici, perché se il temporale ci aveva bagnato in salita, in discesa nonostante non piova, le poche parti rimaste asciutte non lo sono più. Arriviamo all’ultimo chilometro, aspettiamo Lorenzo e insieme ci avviamo al traguardo. Il traguardo, se la salita non è bastata è dopo uno strappo, al 10% di 300 metri, in Sampietrini. Vorremmo raggiungerlo insieme, ma un ragazzo per fare una volata stile Cancellara, si inserisce tra me e una transenna praticamente spostandomi. Lo lascio andare, ma quando vedo che ai meno 150 metri è piantato come un chiodo in una rotaia, allora scatto e il Cancellara lo faccio io, facendo risvegliare il numeroso pubblico, ancora li, dopo dieci ore e quarantasei minuti. L’impresa è compiuta, Gianluca è soddisfatto ma un po’ deluso, per aver peggiorato di tre quarti d’ora il suo precedente risultato. Mi sfotte, ricordandomi che, se la facevo da solo, arrivavo asciutto. Lorenzo è contento, stanco, ma felice di averla finita probabilmente per la prima e ultima volta. Vincenzo è estasiato, la pensava bella, ma non così tanto, con panorami meravigliosi e anche un’organizzazione perfetta.
Io penso a quello che mi dice Gianluca, sarei potuto arrivare asciutto, in nove ore, invece che quasi undici, prosciugato da ogni energia e anche un po’ stressato, magari per aver inseguito il mio primato e non averlo raggiunto. Invece nonostante la bagnata dell’ultima discesa sono felice, ho passato una giornata fantastica. Ho fatto foto ad ogni angolo delle Dolomiti percorse, quando potevo ho tirato e mi sono confrontato con me stesso, come le altre volte. Abbiamo affrontato la Granfondo più dura d’Europa in compagnia con il sorriso sulle labbra, GIOCANDO. Andare in bici per noi è un gioco, e lo deve essere anche quando GIOCHIAMO tra di noi, come le gare per il ProMal. So che c’è qualche polemica per il percorso che Paolo ha scelto per Giovedì. “Io non vengo perché è troppo duro” “ non è giusto si avvantaggiano i più forti” “non si fa così” e via dicendo. L’unico obbiettivo di Giovedì è quello di stare in gruppo e divertirci, faticare sui pedali e poi ritrovarci intorno ad un tavolo, una pizza e due birre a dire una marea di cagate e ridere come sempre. Ora il percorso si può anche modificare, si può fare Mongardino e non Nughereto, non c’è problema. Ma Nughereto è più duro dello Stelvio del Gavia del Manghen di alcune gite sociali? E’ più duro del Fedaia? E’ più duro delle Orfanelle? Di Cà dell’Oste? Delle Cronoscalate di Via Barleda? Io penso che se c’è voglia di stare in compagnia, come dice Guido, che è l’ultimo arrivato ma che interpreta al meglio il Paolo Pensiero, si riescano a fare anche i primi due chilometri e mezzo di Nughereto, siamo ciclisti mica calciatori abbiamo paura di Nughereto? O ci sono altri problemi?

Ritornando a Feltre Luca non è arrivato molto dopo di noi. Il Bufalo ha pagato un po’ l’accoppiata Valles e Rolle, ma da vero Bufalo, in discesa ormai ci riprendeva. Cristian e Mirko sono stati in sella quasi dodici ore,(questi sono ciclisti veri) e l’hanno finita alla grande. Fabio e Riccardo volevano invece provare il medio dello scorso anno, con il bel tempo. Riccardo dopo questi due giorni montanari, tra i 122 km della Domenica e le mangiate del sabato è ingrassato tre chili.

Ma Maurizio? C’era anche lui a Feltre, è partito ed è stato avvistato con un abile gregario al fianco. Secondo voi lo abbiamo visto? Non abbiamo provato neanche ad andare al pasta party, se era rimasta una penna al ragù, già era molto…

14 giugno 2011

UFFICIALE Giovedì prossimo il recupero di Bruscoli a Medelana

Era il 2005, quella della foto era l'arrivo della prima gara sociale competitiva, quella che faceva nascere il ProMal. Arrivo a parimerito per tre, Loris Ferri al centro,Luca Laffi sulla destra e Enrico Pasini, il Potter, sulla sinistra. In realtà non fu una gara così equilibrata, infatti il buon SCEMI-professionista Ferri, prese Mongardino dal Mulino ai 20 km/h e mantenne quell'andatura fino a Lagune, dove Laffi si staccò e io persi quei dieci metri, che mai, (tranne che a una Campagnolo), gli sono riuscito a riprendere. In cima, però, quando già pregustavo una clamorosa rimonta, decidemmo di aspettare Luca e di tagliare il traguardo tutti insieme, con Fabio Ferri che ormai faceva la festa a tutti, perchè praticamente, sulle ruote di Luca,( a proposito Zanarini dov'era?).
Ora la storia può ripetersi di quel trio sono rimasto solo io, Laffi è diventato un professionista vero, Loris un culturista di primo livello!

Ritrovo Giovedì prossimo 23 Giugno alle 19:00 da Paolo.

Pronti via al Samanta si sale Nughereto, poi Mongardino, Lagune e Medelana, una salita tosta non impossibile ma con pendenze che all'inizio e alla fine superano abbondantemente il 10%.

Dopo ci fermiamo per una pizza a San Biagio (di fianco a Paolo), chi vuole fermarsi dia conferma a Paolo, che non lo sapeva, ma ora lo sa, deve prenotare!

13 giugno 2011

C'è chi conquista il CIRCUITO ROMAGNOLO

C’è chi come GUIDO al primo anno in sella ad una bicicletta, lo conquista con 5 medi su 5. Grandi trenate in pianura, qualche scatto in salita e poi di nuovo fido scudiero di quel WALTER fino allo scorso anno vicino al quintale, dei Ferri il fratello meno snello, ora re indiscusso della famiglia, sulla bici e non solo a tavola. C’ è BOSSO, nonostante i mille impegni della vita politica, prova addirittura ad allungare i suoi chilometraggi, salvo poi ripensarci ritornando alla sua natura, mai domo, ma neanche mai più dietro a Sandrino. C’è DONDI, che non riesce più a forzare come un tempo, ma non rinuncia alla battaglia e nell’ultima prova parte da solo e chi lo riprende più!

C’è LORIS, che non esce mai, non si allena mai, che ha male di qua, che ha male di là, che però nell’ultima prova, l’Ercole Baldini, scatta ad ogni sali-Scendi che trova sotto le ruote. Poi ce ne sono altri cinque che lo conquistano facendo tutti i lunghi. C’è SANDRINO, che ha fatto più chilometri in queste 5 prove che in due anni di bicicletta. C’è LORENZO, che Domenica alla Sportful capirà che in realtà non erano poi così lunghe. C’è GIANLUCA, che sa già bene che poi non erano così lunghe. C’e il POTTER, che ha scollinato tutte le salite delle 5 prove in testa e Domenica capirà se ha fatto bene o male. Ma soprattutto c’e MAURIZIO con la sua sfida di partire leggermente prima, una/due ore,(NDR), e che all’ultima prova parte cinque minuti dopo, riprende tutti, va in fuga e arriva con trequarti d’ora di ritardo. Ma lui è l’Inossidabile è tarato ai 25 km/h di media e le 5 prove, TUTTE LUNGHE, le conclude ai 25 di media. C’è chi mi sono dimenticato, chiedo venia, avvertitemi e vi scriverò, C’è anche chi non è riuscito a conquistarlo, come Luca Bufalo Scomazzon, troppi impegni mondani sulla via. C’è Riccardo una notte brava, una sveglia birichina e addio il Bis Prestigio-Circuito. Ci sono i coniugi Pietrafesa-Collina un paio di partecipazioni sempre con il sorriso sulle labbra e la pancia piena. C’è anche Mauro Cioni negli anni da elemento trainante a locomotiva fantasma, ma è sempre un piacere riaverlo in gruppo. Cinque granfondo, tanti chilometri, tante abbuffate, tra ristori e PastaParty ma soprattutto cinque giornate stupende insieme ad amici e a quell’amica che non abbandona mai, neanche quando buchi quattro volte in tre Domeniche, la Bicicletta!

Ops scusate dimenticavo, c’è anche Cella, cioè ci sarebbe. Recenti elezioni amministrative e referendum, hanno fatto notare quanto gli Italiani siano stanchi dei giochi di poteri e dei giochini furbetti, appunto, all’Italiana. Quindi preparati a una doverosa penitenza, il “Leggitimo Impedimento” per quella famosa Domenica non ce lo avrai mai e quindi VERGOGNATI!

La notturna



Giovedì 16 giugno 2011

Escursione in Mountain Bike
“la notturna”
Ritrovo presso Cicli Malini alle ore 20.00
Escursione di circa 2 ore sulle colline circostanti Casalecchio

Al rientro, per chi ne avesse voglia:
pizzata in compagnia.
Si consiglia di portarsi una pila.






10 giugno 2011

Gran fondo Ercole Baldini

Ritrovo ore 5.25 parcheggio rotonda Biagi a Casalecchio, con partenza tassativa alle 5.30, oppure direttamente alla partenza a Massa Lombarda ore 6.45-7.00. Istruzioni operative ricevute da Potter: dopo il bivio dei percorsi inizia la modalità "race": soste brevi ai ristori e chi si stacca viene abbandonato a se stesso. Obiettivo: almeno due del gruppo devono riuscire a raggiungere Maurizio prima del pasta party! :):)

Mauro: se invece qualcuno vuole fare il 110km in modo meno agonistico, l'idea è di trovarsi alla rotonda per le 6.15 e partire da Massa alle 7.30. Per conferme ci sentiamo/leggiamo sabato.
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Facciamo allora alle 6 alla rotonda, e partenza alle 7 da Massa. Insieme fino al bivio, poi ognuno scelga il proprio destino.

09 giugno 2011

Ne parla anche la gazzetta.....

Dalla Gazzetta dello Sport di oggi!!!



Salutoni


Sandrino

L'Ultima Crono



Nella vita non ci sono mai delle certezze, e dico mai, quando sembra che le cose vadano come devono andare, ecco che qualcosa o qualcuno le scombussola. Non serve fare calcoli, previsioni, tutto va al contrario di tutto. Tutti avrebbero scommesso che Maurizio sarebbe arrivato ultimo, era una certezza, una tradizione, e invece che succede?

Succede che all'ultimo momento gli viene da spingere sui pedali, e un percorso che normalmente lo vede impegnato per 14/15 minuti, pur di demoralizzare un nuovo partecipante, fa di tutto per percorrerlo in soli 11 minuti e 26 secondi.

E le tradizioni vanno a farsi benedire!

Nulla di nuovo nelle prime file, con la non più sorpresa Guido, che si aggiudica anche questa prova, seguito dal Lorenzo più sgambettante, e dal Luca più grande.

Enrico si salva in 4° posizione dando 6 secondi a Massimo e 8 al Luca più piccolo. Riccardo comincia a farsi vedere, dando 20 secondi a Stefano, che se correva a piedi andava più forte. Cella poteva andare meglio, ma aveva il pensiero di andare a casa a fare la doccia, e tornare tutto improfumato, come i calendarietti dei barbieri fine anni 70.

Aureliano e Enrico dopo il periodo di crisi ( tutte le coppie lo passano questo momento) hanno finalmentre trovato qualcosa tra loro: Massimo che tra una pennellata e un preventivo è riuscito ad aggregarsi.

Loris della gara non gli fregava niente, è venuto per i jukebokx, e intonare le canzoni di ADAMO (anni '60). Alberto, ogni tanto si presenta senza allenarsi, e la classe da ex Ciclista semi professionista, lo salva, Walter, il magrone, più cala di peso e più va piano, è riuscito a dare paga a Giovanni che invece sta ingrassando a vista d'occhio.

Di Maurizio abbiamo già parlato, ci complementiamo invece con Marco che ha partecipato per la prima volta a una garetta sociale, i risultati arriveranno.

Un ringraziamento al Giornalista S.S. (sandrinostagni), che ha monitorato la gara per fare poi le pagelle in diretta su Punto Radio.

Un ringraziamento ai MANGIATORI: Mirko, Antonio e Lorenzo , che di pedalare non pensano proprio, ma per mangaire sempre presenti.

E infine grazie allo Strartman Ferri Fabio, una volta le faceva anche lui queste garette, e non andava mica male, ma da quando sua moglie (Lorenza) non le fa più, anche lui si è adeguato.


La classifica:

1° Frigeri Guido 9.18

2° Tognetti Lorenzo 9.23

3° Scamazzon Luca 9.30

4° Pasini Enrico 9.37

5° Bosso Massimo 9.43

6° Lamberti GianLuca 9.45

7° Baratta Riccardo 9.59

8° D'Agostino Stefano 10.19

9° Celeste Lorenzo 10.21

10° Collina Aureliano 10.26

11° Dondi Massimo 10.26

12° Pietrafesa Enrico 10.34

13° Margelli Loris 10.39

14° Longhi Alberto 10.53

15° Ferri Walter 10.54

16° Betti Giovanni 11.04

17° Magnani Maurizio 11.26

18° Cremonini Marco 11.52

06 giugno 2011

Stradine verdi e il Passo della Collina

Si fa sempre più parlare delle "Stradine Verdi" un progetto che prevede la realizzazione di una geografia di strade ormai inutilizzate dal traffico automobilistico completamente a disposizione delle biciclette. La maggiore rivista italiana "CT" sta portando avanti questo progetto con sempre maggior insistenza coinvolgendo molti sindaci e chiedendo risposte alla Politica Nazionale. Ne abbiamo parlato anche noi un paio di volte, in qualche uscita, ipotizzando quali strade nei dintorni potrebbero essere parte del progetto e analizzando che ben poche potrebbero farne parte. C'è però una strada, l' abbiamo affrontata anche un paio di anni fa, facendo il Giro dell'Acquerino, che potrebbe farne parte. E'il tratto di Porrettana che sale al Passo della Collina, da Spedaletto, invece di passare per la galleria del Signorino. Quattro chilometri di salita che portano dai 700 metri della galleria, ai 950 di Collina, tornanti impegnativi immersi nel bosco, che le automobili non frequentano più, preferendo la galleria. Un tratto storico, solcato nei secoli e forse nei millenni, da etruschi, Pellegrini, viandanti e commercianti, che ora però è in disuso e i cui strati d'asfalto si stanno sgretolando insieme ai muretti a secco, che facevano da protezione. Quando sono al Corno è uno dei miei giri preferiti, non lontano da casa, con venti chilometri di salita veloce e quattro impegnativi. Ogni volta spero di trovare la strada riasfaltata ma in tanti anni, niente. Ne ho fatto quindi una piccola "battaglia" personale scrivendo al Sindaco e all'Assessore alla Viabilità, Mobilità urbana e metropolitana, Rapporti con le aziende del T.P.L., Decentramento e Partecipazione, Politiche per la collina e la montagna del comune di Pistoia. Una lettera che non vuol essere polemica, ma vuol essere proposta e dialogo sperando di trovare almeno risposta. Vi farò sapere comunque e se conoscete anche voi qualche stradina da poter far verde, fatelo sapere, parliamone e proviamo a cambiare un pò le cose.

Se volete saperne di più sulla storia della Porrettana ecco alcuni link trovati al volo:
Il nostro giro all'Aquerino e al Passo della Collina era il 2008: