11 maggio 2008

Non è impossibile...Acquerino2008

Alzarsi presto la mattina è sempre difficile, figuriamoci se è domenica. Oggi per chi andava a Riola in macchina la sveglia era alle 6, 6: 30, ma per chi come me e Mauro, hanno fatto il giro completo in bici ( gli unici), la sveglia era alle 5. Alle 6: 15 sono fuori in bicicletta, aspetto Stanga al semaforo di Ponte Ronca, il nostro vecchio iscritto ci accompagnerà fino a Vergato, poi andrà a fare Cereglio. La temperatura è veramente frizzante, per non dire fredda, ho fatto bene a mettermi anche l’intimo antivento e i manicotti. La giornata però è splendida, il sole è gia a metà tra il cielo e la linea dell’orizzonte, dando color arancio a tutto quello che incontra. Sembra un altro mondo a quest’ora, la luce dell’alba trasforma tutto e l’assenza quasi totale del traffico ti fa sentire padrone della strada. Arriviamo a San Biagio alle 6: 45 e Mauro arriva pochi secondi dopo. Siamo puntualissimi partiamo piano soliti 30/28 km/h, Mauro e io davanti. Poi a Pian di Venola Stanga passa davanti. La velocità cambia, si passa ai 35/40 km/ e si arriva a Vergato in un batter d’occhio. Qui Stanga tira dritto per Cereglio e noi continuiamo verso Riola e proprio nel rettilineo di Vergato cominciano a sorpassarci i primi in macchina. Tra questi Loris Margelli, guida, si gira, saluta, si rigira e …si rimette in strada miracolosamente, stava uscendo di strada solo per salutarci, stanchezza da trasloco. Ci si ritrova dopo poco a Riola nel parcheggio della chiesa, alcune chiacchiere mentre gli altri sistemano la bicicletta e si parte. Non siamo tanti, ma neanche pochi. Ci sono Tony Paone, Alberto, Daniele, Loris Margelli, Enrico Pietrafesa, Aureliano, Sandrino, Bosso, Mauro Cioni ed io. Paolo ci segue in moto meravigliosa staffetta. Si sale verso la Rocchetta, poi sul falsopiano verso Ponte di Verzuno. Da qui si gira a destra verso Suviana. Il falsopiano sale, l’andatura è gradevole fino a quando Pietrafesa accelera e mette tutti in fila. Comincia la salita di Suviana, un chilometro poco più, non molto difficile. Arrivo prima io, che scatto per fare due foto, poi Bosso e terzo l’incredibile Sandrino. Davanti a noi intanto il Lago di Suviana, con la sua diga, piccola, ma come tutte le dighe maestosa. Il paesaggio è fantastico, non c’è ancora tanta gente ma sicuramente n’arriverà per passare una gradevole domenica. Ci dirigiamo verso Badi, prima un falsopiano di un paio di chilometri, poi la salita che conduce nel paese, salita vera, corta ma dura. 1.4 km quasi all’otto per cento con lo strappo finale al 12%. Da qui si veda la diga dove prima eravamo fermi. Si riparte a sinistra verso Treppio, strada in leggera salita. Poi all’incrocio per Treppio comincia a scendere, verso Acque e Monachino. Noi scendiamo Sandrino e Alberto si lanciano come matti, hanno la discesa nel sangue. Li riprendiamo e tutti insieme chiacchierando saliamo e scendiamo per questa gola in mezzo al bosco. Il fiume sulla destra è pieno d’acqua e il vento scuote gli alberi carichi di foglie. Lo scenario è stupendo, borghi caratteristici si susseguono e ci si perde nel vedere le vecchie case in sasso, le staccionate e i ponticelli. Diversi strappi fanno soffrire un po’, ma fino a Monachino si rimane tutti insieme. Qui inizia la salita che porta ad Acquerino. I primi 2.2 km sono durissimi fino alla fontana, dove ci ritroviamo, la media è del 9%, solo verso la fine spiana un po’ rilassando i muscoli. Dopo, insieme, ci addentriamo nel bosco. I profumi sono intensi e l’aria è pulitissima. Il bosco si respira, purtroppo la strada è distrutta, non ci sono buche ma crateri. Arriviamo ad uno spiazzo dopo 8.5 km di salita, dolce ma più o meno costante. Da qui si vede Pistoia, sembra di poter toccare con mano le case. Un paio di signori toscani ci salutano e ci chiedono da dove veniamo. Gli rispondiamo salutiamo e cominciamo a scendere. La discesa è come la salita, tutto un cratere. Si arriva con non poche difficoltà e tutti sparpagliati alla vecchia Porrettana, che porta al Passo della Collina. Qui ci fermiamo nel bar. Caffè e una fame crescente nel guardare i prosciutti e i salami in vetrina. Meglio scendere se no svuotiamo il locale. La strada per arrivare sulla Porrettana è anche questa disastrosa. Per la Porrettana ci lanciamo come missili, il vento ci rallenta un po’ ma Sandrino vecchio motoclista azzarda qualche sorpasso da brividi. Si arriva a Porretta ma l’andatura non scende. Bosso è scatenato e ci porta verso Riola ai 35/40 km/h controvento. Qualcuno soffre e io rallento, davanti la sfida è tra Bosso e Pietrafesa. L’imperatore delle boazze tira fuori tutta la grinta e l’esperienza per battere l’assessore e in un’incredibile volata ci riesce. Mauro e io salutiamo tutti e torniamo verso Bologna. Il vento è fastidioso, ma non fa molto male per fortuna. Ci diamo cambi regolari, Mauro soffre un po’ sugli strappetti, ma anche io non mi sento di farli forte. Tranne uno.La boazza di San Biagio. Qui piazzo uno scatto poderoso e ai 40 km/h tolgo di ruota Mauro, che neanche prova a restarmi dietro. Ci salutiamo, i maccheroni ci aspettano. Per lui 160 km, per me 180 ai 28 km/h di media. Per gli altri 80 km, fatti discretamente ma sopratutti goduti, grazie ad una giornata meravigliosa.

5 commenti:

Sandrino ha detto...

Grandissimo Potter,
hai scritto un articolo bellissimo, davvero complimentoni!!!
Il giro di oggi è stato il più bello che ho fatto da quando sono con la Malini, a livello paesaggistico davvero splendido!
Immagino cosa possa essere a settembre con i colori dell'autunno.
Grazie a tutti per la compagnia ed un plauso particolare ai due eroi che si sono "sparati" l'andata e ritorno in bici, davvero mitici.
Un particolare e sentito ringraziamento per il nostro reporter personale, il Mitico Boss Paolino, che ha trovato posizioni incredibili nello scattare le varie pose! Quella da oscar è stata quando alla fine di una leggera discesa io ed il Potter abbiamo visto la moto e non si vedeva il centauro....poi guardando meglio lo abbiamo individuato nel fosso di fronte dove spuntava solo la testa...un artista dello scatto, l'Olivieri della Padana!!!
Salutoni
Sandrino

Mauro ha detto...

Oggi molto molto bello, ho pagato un po il freddo di stamattina e un paio di strappi verso le pioppe al ritorno, ma pensavo peggio.
Grazie a Loris che mi ha ceduto una barretta a Riola, i crampi della fame mi stavano gia attaccando e non sarei mai arrivato a casa.
La Boazza invece oggi l'ho proprio subita, piu di testa che di gambe.
In un modo o nell'altro un Enrico è sempre primo a mani alzate

Sandrino ha detto...

Ieri sera ero davvero stanco,
ho scritto una scemenza senza accorgemene!
In realtà volevo scrivere l'Oliviero Toscani della Padana, riguardo al nostro Paolino fotografo!
A proposito di ieri, rientrato a casa con intento di riposarmi, ho trovato la signora che mi ha fatto spostare mobili trasportandoli per due belle rampe di scale, oltre a portare di sotto un'infinità di roba da buttare!
Risultato, avrò fatto le scale almeno una sessantina di volte, all'ora di cena non sentivo più i miei arti inferiori!!! Se lo andiamo ad aggiungere alla fitta avvertita durante il tratto finale sulla Porrettana che mi ha costretto a rallentare e se non era per la vostra bontà nell'aspettarmi, avrei anche perso il gruppo. Comunque è stato un dolore che è durato una trentina di secondi al massimo, credo nulla di serio!!
Salutoni
Sandrino

Enrico Pasini ha detto...

Nulla di serio Sandrino, vedrai che se la prossima volta prendi un pò più piano le prime salite, il crampo alla fine non ti verrà!

Sandrino ha detto...

Ciao Enry,
non era un crampo, era una fitta all'articolazione del ginocchio destro, una di quelle che mi ha fatto soffrire per anni quando praticavo altri sport. PEr fortuna è stata solo una cosa passeggera, ma lo spavento al momento è stato tanto.
Probabilmente ho esagerato con gli scatti durante l'ultimo pezzo di Porrettana, ma mi sentivo benissimo e volevo farvi arrabbiare un pochino!! ;-)))
Comunque sono contento, ogni volta mi sento meglio, la durata nello sforzo è aumentata e soprattutto i tempi di recupero dopo una salita si sono ridotti tantissimo dalle prime uscite dove arrivavo sempre ultimo e se ricordi, giungevo in cima alla salita ansimando come un cane!!!
L'allenamento è davvero importantissimo in questo sport!!
Salutoni
Sandrino
ps: forse domani vado dove sai!!!