26 maggio 2008

Dal Fedaia con passione...

Carissimi Amici,
siamo tornati sani e salvi dalla trasferta che ha visto i portacolori della Malini impegnati sulle impervie cime Dolomitiche, ripercorrere le strade che di li, a poche ore, avrebbero visto il secondo trionfo di Emanuele Sella.

Io, lo Stambecco della Malini (in arte il Potter), e "l'inzgnir" Mauro, ci si ritrova venerdì alle 17,00, si caricano le bici sull'ammiraglia e si parte in direzione Alba di Canazei. Il primo contatto con i "coniugi Collina in Pietrafesa" avviene dopo pochi chilometri e ci avvertono che sono in vantaggio di una mezz'ora.
Il viaggio scorre piacevolmente, parlando di qualsiasi argomento ci capiti, ma sostanzialmente si cade sempre sulla due ruote, e soprattutto sul percorso che andremo ad affrontare la mattina successiva. Io sono emozionatissimo, ma sento dalle parole dei due amici che anche per loro l'occasione è di quelle buone da mettere nell'album dei ricordi, e quindi l'atmosfera in abitacolo è piuttosto festaiola ed elettrizzante.
Arriviamo finalmente ad Alba (1500m circa) e l'Hotel Edy ci apre le porte ad un appartamento con grandi spazi, ma con un piccolo inconveniente, è freddo e l'acqua calda non c'è! Ricorriamo alla titolare che con la consueta gentilezza di questi splendidi posti, ci assicura che in pochi minuti avremo quel che ci occorre. Inutile ribadire che la parola della signora è legge, accontentati come si conviene!
Si va a cena in un ristorante a poche centinaia di metri, il Vernel, con cui Pietrafesa (una vita da Mediano) inizia la tiritera del weekend, citando l'uomo in ammollo di una vecchia pubblicità che però nulla centra; si trattava di Franco Cerri (famoso chitarrista jazz) che reclamizzava il Bio Presto!!
Mangiamo tutti il filetto di Cervo con contorno di Finferli e polenta, tanto per gradire e per farvi anche un pò invidia, tranne Aureliano che decide per una tagliata di manzo Argentino...a Canazei? Mah!!
Rientriamo, e su espresso consenso della signora portiamo le nostre amate (le bici s'intende, che avevate pensato?)in appartamento, che sistemiamo nella cucina. Io opero le ultime rifiniture alla mia Wilier, ingrassando la catena e portando alla giusta pressione le gomme in attesa del giro del giorno dopo.
Si va a letto, le camere sono presto organizzate con i coniugi in rituale accoppiamento (nella stessa camera, solo quello, sia chiaro!) ed i due giovani in un'altra. Io finisco esule nella camera tripla, in attesa dell'arrivo di Paolo e Loris che arriveranno la sera successiva.
Risveglio alle 7,30, fuori il tempo non è dei migliori, ma almeno non piove e questo sarà davvero il lato positivo della giornata. Andiamo a colazione dove ognuno decide di seguire una propria dieta. Il Potter si avventa sullo speck, poi conclude con marmellata e pane a volontà. Il sottoscritto decide per il latte e i cereali, e commette la grande idiozia della giornata. Arrivare dopo un paio d'ore a pensare di mettersi due dita in gola vuol dire aver sbagliato alimentazione al 100%. Tralascio tutto quello che ho ingurgitato a seguito del latte, qualcuno potrebbe aprire un dibattito sul come faccia a mangiare certa roba e a pesare solo 69kg!!
Torniamo per la vestizione e qui cominciano i dolori per il sottoscritto che è l'unico ad aver dimenticato di portare un pantalone 3/4!! Non ho scelta, indosso il corto e mi copro bene sopra!
Partiamo per il giro, non certo quello d'Italia, ma solo per una mini tappa che ci dia soddisfazione.
Si scende sino a Moena(1165m), la strada è bellissima, il paesaggio è Dolomitico, l'aria è davvero frizzante e quando passa una vettura ne senti ancora la puzza dello scarico, cosa che a Bologna non noti più da decenni.
Arriviamo nel centro del paese e qualcuno riempie la borraccia con l'acqua di una fontana, poi cominciamo a salire allegramente verso il Passo San Pellegrino(1918m), una delle tre asperità della giornata. Sono emozionato come un bambino il primo giorno di scuola, sto per affrontare il mio primo passo Dolomitico, la fantasia comincia a correre a 1000 all'ora, ripenso al mio Campione preferito, ed anche a quello di mio padre, il Marco ed il Fausto, il Pirata e l'Airone, entrambi scalatori e uomini perennemente in fuga su questi pendii ardui e pieni di fascino.
L'atmosfera è quella della festa, leggo nei volti dei miei compagni la stessa mia gioia, anche se nessuno lo dice, siamo tutti e cinque felici di essere fra queste montagne, immersi in questi boschi così verdi e caldi e nello stesso tempo austeri.
La salita è lunga ma non fa male, cominciamo ad incontrare gli ultimi partecipanti della gran fondo che stanno cercando di salire. Li superiamo in grande quantità, il Potter come sempre decide che la cima deve essere sua, prima di ogni altro, e ci saluta scandendo un ritmo di pedalata e di rapporto che nessuno di noi può sostenere. Io cerco di difendermi e provo a rimanere incollato a Mauro che da ottimo passista, sale sulla sella spingendo un buon rapporto. I coniugi rimangono in scia, e si continua a salire. Dopo parecchi chilometri, ecco aprirsi il Passo San Pellegrino, il Potter ci aspetta da un pò, Mauro è arrivato da poco ed il sottoscritto arriva con il latte che nello stomaco sta fermentando in modo anomalo. Non ho digerito l'intruglio, una volta fermo bevo un pò e poi penso che forse due dita in gola sarebbero una soluzione immediata, ma che mi toglierebbero in seguito energia e quest'altra considerazione mi porta alla decisione finale... resistere, resistere, resistere!
Scendiamo lungo il pendio appena scalato e sarà la strada ben asfaltata, sarà la voglia di correre, ci ritroviamo tutti quanti a toccare velocità davvero ragguardevoli. Il sottoscritto tocca la punta massima a 82.5kmh, tanto per riconfermare la nomea del "Savoldelli dei poveri".
Arrivati in fondo a Cencenighe (778m) vorremmo andare verso Agordo ma l'organizzazione della GF "Tappa della Leggenda" scambiandoci per partecipanti ci costringe a cambiare rotta e ci indirizza verso una nuova salita di circa 4,5km che ci farà raggiungere la vetta di San Tomaso Agordino a metri 1082. Salita non difficile, anch'essa immersa in una bellissima vegetazione Dolomitica che spiana proprio sul cartello del paese che ci accoglie con la immancabile fontana (rifornimento assicurato) e con il tipico personaggio con il bicchiere di "ombra" in mano che, volendo conoscere i prezzi delle nostre bici, e chiedendo quale sarà la nostra prossima meta, conclude la conversazione con la massima che rimarrà la frase del giorno: "il Fedaia non è un problema, basta andar su!!"
Scendiamo perciò ad Avoscan (835m) e prendiamo la bellissima strada che ci porta ad Alleghe (983m), località famosissima per il verde lago e per la squadra locale di Hockey su ghiaccio.Da Alleghe proseguiamo per una strada , larga e velocissima (il Re della Boazza comincia a tirare come un gregario da serie A) ed in breve tempo arriviamo a Caprile (998m), dove, su mio consiglio, decidiamo di fare una sosta nella pasticceria più famosa del paese (fanno in quel locale una torta alla ricotta da svenimento). Prendiamo un bel thè, che specie per il sottoscritto è un toccasana per lo stomaco ancora in subbuglio a causa del latte!!
Ripartiamo dopo la sosta, ormai la sfida del giorno è alle porte, saliamo sino a Rocca Pietore (1159m) e da li comincia l'ascesa del Fedaia, passando per quel posto pieno di fascino spettacolare che sono i Serrai di Sottoguda. Immaginate una gola con pareti alte almeno un centinaio di metri, larga non più di 7/8, con una stradina larga un paio e sul lato, un corso d'acqua che viene alimentato dal ghiacciaio della Marmolada che sta circa 2000m sopra. Uno spettacolo nello spettacolo, a chi non li conosce toglie il respiro, specie se visitati di notte.
Proprio mentre il Potter mi dice di voler scattare qualche foto, decido di andare avanti, sto meglio, il latte è solo un cattivo ricordo, e mi metto in bagarre con un tipo che nel superarmi mi guarda con aria beffarda!!
Salgo piuttosto forte, tanto è vero che lo stesso Potter mi raggiunge solo ai 1460m di Malga Ciapela e più tardi mi confesserà che ne è rimasto persino impressionato della performance del Sandrino "de noartri".
In effetti mi rendo conto che l'ho presa troppo forte, sono riuscito a staccare il ghigno del tipo in precedenza, ma comincio a sentire le gambe un pò durette. Butto giù una bustina di zuccheri e ne approfitto per aspettare gli amici. Arrivano dopo un pò, parto dicendo che mi voglio mettere avanti coi lavori, li rivedrò solo in cima, ma solo per il motivo di cui vi parlerò più avanti.
Inizia la salitona di Capanna Bill, un "drittone" maledetto dove vedi la strada lontana lontana, non ci sono tornanti a darti respiro, e l'unico rumore che senti è il tuo respiro che cerchi di controllare nonostante l'affanno sia sempre alla soglia.
Mentre salgo, vedo camper sui lati della strada, gente che si è accampata in attesa del Giro (quello vero) che salirà domani su queste strade.
Arrivo finalmente ai primi tornanti, penso di non farcela, mi fermo una prima volta. Respiro il più possibile, cercando di scambiare anidride carbonica con ossigeno e recuperare le forze.
Riparto, pedalo utilizzando il 34/25, è l'ultimo rapporto che ho a disposizione, non ho alternative.
Al cartello dell'ultimo km sento una voce in dialetto veneto che mi dice: "ciclista, fermate! veni a ber un'ombra che vai su mejo dopo!!" Non ho nemmeno la forza per ridere, cerco di sorridere, è l'unica cosa che in quel momento sono in grado di fare per ringraziare dell'invito!!
Mi fermo ancora, bevo quello che mi resta nella borraccia e poi fra me e me mi dico:" adesso si va fino in cima, senza altre soste a costo di schiattare!" Riparto con determinazione e proprio mentre sono concentrato nella pedalata, da un accampamento a pochi metri sento una canzone a tutto volume che dice: "Allarmi! Allarmi! Allarmi siam fascisti, a morte i comunisti...." Non ce la faccio, comincio a ridere e penso che sarà dura rimanere concentrati.
Nel frattempo il Potter è gia arrivato, Mauro l'avevo davanti a pochi metri prima dell'ultima sosta, ed infatti li rivedo sull'ultima rampa prima del traguardo, il Passo Fedaia a 2057m!!
Come arrivo sotto lo striscione la gioia mi pervade ma sento anche un brivido freddo nel momento in cui mi fermo, la temperatura in cima è davvero bassina, specie per un disperato come me che è salito con i pantaloncini corti.
Aspettiamo insieme gli altri ma vediamo solo Aureliano arrivare dopo qualche minuto! Ci informa che a 2km dalla vetta il Pietrafesa ha rotto un pedale e sta salendo a piedi! Daltronde come si può pensare di affrontare una simile salita col 52!!! Aspettiamo il Re della Boazza e quando lo vediamo spuntare all'ultimo tornante i ragazzi decidono di scendere a fargli compagnia!!
Sul momento mi sembra un'idea stupenda, ma quando si tratta di muovere le gambe e scendere, il mio fisico non reagisce ed allora rimango ad attendere i Boys al passo. Poi i maligni sicuramente non faranno mancare i commenti!!
Una volta giunti tutti sul Fedaia ci apprestiamo alla discesa che sino ad Alba diventa una sofferenza per il sottoscritto forse più della salita. Il freddo mi congela dita delle mani, le gambe, nonostante cerchi di pedalare appena ne ho l'occasione, mi fanno male. Arriviamo in appartamento e chiedo se posso infilarmi in doccia immediatamente, ho l'impressione di avere un inizio di congelamento!
Uno dopo l'altro ci riscaldiamo a contatto con la doccia bollente, giusto premio per le sofferenze della giornata. Si va a cena dove ci raggiungono altri due alfieri della Malini che spero mi perdonino ma non ricordo più i nomi.
La cena a base di pasta (tris di minestre) birra, grappa (ombra) e dolce! tanto l'indomani non si va in bici!!
Torniamo in appartamento giusto in tempo per accogliere Paolo e Loris (che ha lasciato la famiglia in pieno trasloco). Si va tutti a dormire perchè l'indomani arriva il Giro....ma questa è un'altra storia e la lascio raccontare a chi è più sintetico del sottoscritto.
Bellissimo weekend, un percorso in bici da ricordare nel tempo, un ambiente spettacolare pensando alla neve presente sul passo Fedaia, e la giusta compagnia che è la base per la buona riuscita dell'iniziativa....grazie a tutti
Inserisco anche le foto: http://picasaweb.google.com/sandrinoshark/FotoDelFedaia
ed anche il video: http://it.youtube.com/watch?v=qSv6LTS0pT0

7 commenti:

Enrico Pasini ha detto...

Ma non avevi detto che in discesa avevi fatto i 95,2 km/h????

Sandrino ha detto...

"stardo!!" ;-)))

fotorode ha detto...

Sandrino andiamo alla Granfondo Marco Pantani il 22 giugno?
Io ci sono!

Anonimo ha detto...

Sarà stato il tuo fisico a non farti scendere, forse perche si era ridotto a 165 centimetri e gli erano pure cresciuti i capelli biondi e lunghi.

Sandrino ha detto...

Ciao Rocco,
purtroppo devo declinare il tuo invito alla GF dell'Aprica che avevo pensato di fare qualche settimana fa. Ho ripiegato (si fa per dire) a quella di domenica prossima a San Marino, dove scalerò il Cippo del Carpegna nella cronoscalata.
E' la GF Pantani organizzata dall'associazione ONLUS dedicata al Pirata.
Se vuoi venire la facciamo insieme, forse verrà anche il Potter, deve darmi notizie in merito.
Nel caso ti allego il link così puoi valutare: http://www.granfondopantani.com/2008/index.php
Salutoni
Sandrino

Sandrino ha detto...

Non erano biondi, erano castani!! Sull'altezza non saprei, ma forse era qualcosa in più di 165 centimetri.
Aspettava il marito, ed io di scendere non avevo più la forza, due chiacchiere nell'attesa si son fatte volentieri!!! :-))
Salutoni
Sandrino

fotorode ha detto...

Domani vado a Barcellona con la Signora e torno la prossima settimana.
A risentirci.