Ultima Domenica autunnale, ma il tempo è gia da inverno inoltrato.
Paolo invita tutti ad un caffè Domenicale in quel di Vignola, l'aria è ghiacciata, in cinque ci troviamo con lui in negozio alle 8:30, mentre qualcuno, intelligentemente, sceglie di uscire nel caldo afoso delle 9.
Noi però siamo ciclisti ignoranti e preferiamo uscire mezz'oretta prima evitando il caldo asfissiante, ma facendo 15 chilometri in più per arrivare a fine giro ad almeno 100, tenendo così un minimo di fondo in vista della stagione 2016.
Paolo è in granforma, si mette davanti a tirare e ha anche la forza e l'ossigeno per parlare. Purtroppo però, dopo qualche chilometro, un moscerino gli entra in gola riuscendo ad appoggiarsi su un polmone, limitandogli così la respirazione. Si mette a ruota e nonostante soffra molto l'inconveniente rimane a ruota, con anche il gentile supporto di Lorenzo che cala l'andatura sotto i 30 orari.
Ma la voglia di offrirci un caffè per Paolo oggi è troppo importante, il perchè lo sa solo lui, ma quando c'è da scroccare perchè chiederlo?
Arriva eroicamente a Vignola, negli ultimi 30 metri addirittura tira lui guidandoci verso il suo bar preferito. Entrandoci capiamo immediatamente il perchè è il preferito!
Con somma soddisfazione, (dalla foto mi sembra chiaro quanto lo fosse), ci offre il caffè e dopo poco salutando la Barista (e il barista), usciamo.
Saliamo in sella e ci salutiamo.
Chi torna verso casa, come Ermanno che sfonda per la prima volta i 100 chilometri e chi preferisce salire verso le colline modenesi, dove l'umidità della bassa è solo un brutto sogno e il sole, nonostante i 7 gradi, scalda le ossa e l'animo.
L'idea di non salire troppo è distrutta da questo piacevole, inaspettato tepore e anche Steve, che voleva tornare indietro a Vignola, sale verso Puianello, Riccò e San Dalmazio.
La salita brulica di ciclisti, la tentazione di riprendere ogni gruppetto che appare all'orizzonte è grande, ma anche il più forte non esagera, consapevole che sarebbe uno sforzo inutile e dannoso.
La discesa verso il ritorno a Marano è tutta pedalabile e la pedalano talmente forte che il freddo è squartato dal calore del loro sforzo e solo lungo la Bazzanese i brividi cominciano ad impadronirsi del loro corpo.
Ma hanno vita breve, Montebudello ha il sole in faccia e l'unico vero problema è che questa salita, dura solo due chilometri, sempre bellissimi, ma anche brevissimi.
San Martino è l'ultimo tentativo di raccogliere qualche caloroso raggio di sole, poi la discesa del Montevecchio rituffa i ragazzi nella realtà umida della bassa bolognese.
I chilometri sono vicini ai 120, un giro perfetto, con le gambe che più pedalavano più stavano bene.
Merito del caffè di Paolo.
le uscite, gli eventi, le foto di un gruppo di appassionati di strada e MTB di Casalecchio di Reno
30 novembre 2015
Un caffè
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