22 luglio 2009

Senza parole...

Di Luca due volte positivo all'Epo al Giro: 'Se le controanalisi confermano smetto'

21 luglio 2009

I Bagnini a Rocca delle Camminate

Chi sono i bagnini? Quattro “Malini” che la domenica al mare si svegliano all’alba e si trovano in un parcheggio di Cervia, dove partono in sella alla bicicletta in cerca di nuove salite romagnole. Alessandro Stagni “Sandrino, Enrico Pietrafesa, Stefano Morini ed Enrico “Potter” Pasini, questa settimana hanno attraversato Cesena passando per Pisignano e Mensa, arrivando a Forlimpopoli ad una discreta andatura, tenuta sotto controllo dal buon Morini, che non la mai fatta andare sopra i 35 km/h. Da Forlimpopoli si sono addentrati nell’entroterra romagnolo verso Meldola, con cambi regolari e arrivati in paese hanno cominciato subito l’ascesa verso Rocca delle Camminate. Sette chilometri semplici, con qualche piccolo mangia e bevi, che si concludono con uno strappo al 12%. Ognuno l’ ha preso con il suo passo, chi ai 20 km/h, chi ai 19 Km/h. In cima i Bagnini si sono aspettati, nel frattempo altri gruppi di ciclisti più o meno giovani, li hanno raggiunti. Tra questi un gruppo aveva perso un certo Gigi, ma Sandrino li ha rassicurati sostenendo che si era fermato alla Cremeria. Un signore gli ha risposto che più che fermarsi, la cremeria la poteva portare su. Un bel gelato poteva proprio starci, davanti ad un panorama bellissimo, reso limpido dal vento del sabato, con il mare a sinistra e la pianura sulla destra. Raggiunta la Rocca scendono dal versante di Forlì, Sandrino è in crisi, l’intestino brontola e rimanere in sella gli è molto dura. Fortunatamente alla fine della discesa, (un po’ troppo sconnessa), i bagnini trovano una bella pasticceria con una provvidenziale toilette per Sandrino, un buon caffè, o coca, o pasta con la panna, (buonissima), per gli altri. Il ritorno per la pianura è veloce, scendono con cambi regolari ai 35-38 km/h. Verso Castiglione di Ravenna anche Stefano si mette davanti, mantenendo una buona andatura per un paio di chilometri. Poi il traffico dei vacanzieri si fa intenso, con varie code e costringe i Bagnini a rallentare. Nei tratti liberi Potter prova a mantenere i 40 Km/h, ma Stefano ha il ”cruise control” e sopra i 38 non ci va. Si arriva a Cervia con 90 Km, alla media dei 30. Ora tutti a casa propria, una bella grigliata e una bottiglia di rosso se la sono meritata.

Per chi volesse unirsi al gruppo dei “Bagnini Malini”, Domenica prossima, al parcheggio del centro sportivo tra Cervia e Pinarella, il ritrovo è alle 7: 30 direzione Mercato Saraceno, Passo delle Siepi, Sogliano e ritorno.

19 luglio 2009

Fatevi due risate......

salve a tutti,
visto che domani, 20 luglio è il mio 46 esimo compleanno, e visto che l'autoironia fa parte del mio DNA, da buon Bolognese, ho pensato di farvi fare due sane risate!!!
Perciò allego due foto, una scattata a luglio del 2007 (quando ancora non andavo in bici) e l'altra poche settimane fa prima della partenza della Gran Fondo dell'Aprica fatta insieme agli amici Cherella, Vecchi, e Pasini (c'era anche Luca Scomazzon che però non compare nelle foto).
Come si dice.....prima e dopo la cura


salutoni
Sandrino

17 luglio 2009

Domenica 19 giugno, Giro dei 2 Bacini?

C'era l'idea di trovarsi domenica mattina alle 8 in modo da poter fare il giro dei 2 bacini senza arrivare troppo tardi. si fa? Personalmente non so se potrò esserci.

12 luglio 2009

La Notturna

Dal nostro inviato riceviamo e pubblichiamo:
S. Biagio ore 20.30:
In pochi minuti circa 50/55 persone attrezzate di fari faretti e luci frontali si presentano al punto di partenza, alle 21.15 circa, parte la carovana in direzione Casalecchio di Reno, l'idea è quella di effettuare un percorso accessibile a tutti. Arrivati in centro foto di gruppo, anche per liberare la strada, che fino a quel punto occupiamo non curandoci delle auto che giustamente ci strombazzano.
Si riparte in direzione via Garibaldi/Tripoli, dove percorriamo la nova passerella sul Reno che ci porta alla Croce di Casalecchio. Rafael Visinelli fa da apri pista con occhio attento. Da qui pista ciclabile in direzione Parco Thalon, entriamo nel parco, qui buio pesto. Le luci servono! Intanto il fotografo ufficiale Mauro Cioni, anticipando il nostro percorso, ci filma e fotografa nei momenti più suggestivi.
Arriviamo alla passerella che porta al Centro Sportivo di via Allende, dove ci accoglie una musica e un'ambiente di Festa, sono in svolgimento i Mondiali Anti razzisti, attraversiamo la Festa e ci ritroviamo a S. Biagio, riprendiamo la pista ciclabile e ci immettiamo su Via Rosa, dove con sorpresa troviamo il Portone Chiuso( la via è privata). Nel buio della notte cerchiamo di aggirare il portone, e infatti dopo pochi minuti, troviamo un facile passaggio in un campo di grano appena mietuto.
Dopo circa 1.5 km voltiamo a destra e dopo una discesa mozzafiato ritorniamo al punto di partenza, dove ci attende una bella pizzata.
Grazie a tutti i partecipati e a coloro che hanno aiutato collaborando al successo della manifestazione.

Clicca qui per vedere le foto:
http://picasaweb.google.it/Malini.Paolo/Notturna2009?authkey=Gv1sRgCMOWroqsyqWjTg&feat=directlink

Randonnee

Domenica 5 Luglio, Marco Fiori (Flowers) e Alessandro Giuduzzi (Il Prof) hanno terminato il Morelli Day, con partenza e arrivo da Nerviano (MI).
Complimenti ragazzi!

Dati tecnici del 600 : alt.3.600 km.596 tempo di percorrenza 32h.

In gara MTB 28 Giugno 2009



Descrizione degli eventi.
Partenza nervosa, sulla prima salita io passavo tutti grazie alla nuova forcella, percorso tra pozze di fango e foglie
singol trek da dh in discesa dove l'acqua aveva tracciato profondi solchi.
All'arrivo tutti all'appello fuori di stiv ma dove????
Forato ancora.
ma poi e' arrivato
Resocondo di una gara, dal nostro inviato sul posto LucaTrail

07 luglio 2009

Discutiamone!!!

Qualche settimana fa sul "Carlino", un articolo del simpatico Giorgio Comaschi mi aveva profondamente deluso e amareggiato. Il comico-attore si scagliava di con vemenza contro i ciclisti di qualunche specie, senza pietà e facendone di tutta l'erba un fascio. Ora leggendo su "Tuttobiciweb" mi imbatto su due aticoli, uno preso da "Il Giornale" , l'altro di risposta al primo. Parlano delle nuove norme sicurezza sul codice della strada, in cui si da un giro di vite anche ai ciclisti. Premettendo che può essere anche giusto trovare norme adatte ai ciclisti, credo che quelle del nuovo decreto siano assolutamente esagerate. Vi allego i due articoli, leggeteli, fatevi le vostre idee e se volete ne discutiamo insieme.
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=23002&tp=n

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=23003&tp=n

02 luglio 2009

La “Pantani” vista da dietro

Alla partenza saluto gli altri del gruppo e vado come al solito in fondo all’ultima griglia. Sulla linea di partenza sono 6-7 minuti regalati anche stavolta ( vabbè la gara è lunga…). I primi 15 Km sono in discesa verso Ponte di Legno, avrò dato 10 pedalate in tutto ma, con slalom fra ciclisti stile Tomba proprio in centro al paese raggiungo Sandro ed Enrico che sono scesi più piano. Da lì fino ai piedi del Gavia falsopiano in salita pedalabile con qualche strappo. Cerco di andare su assieme agli altri senza forzare per risparmiare energie, che serviranno dopo. Finalmente si attacca la salita vera, il Gavia, e qui prima sorpresa: problemi al cambio! Dei pignoni più grandi mi entrano solo il 29 e il 21, il 21 è troppo duro ed il 29 è troppo agile per il Gavia. Ma porc#@#... Comunque in qualche modo arrivo su con le gambe un po’ distrutte e ho anche la forza di alzare la testa e ammirare il paesaggio “lunare” del Gavia. In cima un panino al ristoro, una pipì contro un muro di neve e poi giù, praticamente 40 km di discesa, il primo tratto alla Valentino Rossi, poi in gruppo al risparmio. Ad un certo punto una svolta a sinistra e comincia il MOSTRO; qui non ci sono certo problemi di cambio, tanto metto il 29 all’inizio e lo toglierò solo in cima! A parte che non ho mai visto una salita dura come il Mortirolo, c’è pure la seconda sorpresa: nei tratti fuori dal bosco è un formo crematorio: caldissimo, tant’è che a un certo punto mi fermo per togliere la sottomaglia … Comunque dopo un tempo interminabile, alcune soste, un saluto a Sandrino che mi passa e se ne và, arrivo finalmente in cima e qui…… niente discesa ristoratrice, ma altri 10 Km di falsopiano con qualche strappo! Veramente una salita superiore alle mie possibilità attuali. Insomma in qualche modo arrivo giù arrancando , le forze sono esaurite e prendo per i traguardo del medio, evitando l’ultima salita.

La granfondo con il bel tempo è molto bella e bene organizzata, a parte la discesa del Mortirolo dove la strada è molto rovinata, anche in discesa è difficile quella montagna!!!

Durante e all’arrivo pensavo: MAI PIÙ su quella salita! Adesso sono già qui che pianifico la prossima, l’anno prossimo devo riuscire a fare il lungo.
Ciao
Luca

Un'alimentazione corretta....

Il sabato sera prima di una GranFondo una pizza è veramente l’ideale. All’Aprica ci siamo fatti consigliare, dal proprietario dell’albergo, la migliore in zona e siamo andati a prenotare. Alle 20:30 in punto eravamo con le gambe sotto il tavolo, con la scoperta però, che non era pizzeria, ma ristorante e si mangiava quel che c’era. Non un grosso problema, si poteva scegliere fra tre primi, due secondi e contorni assortiti. In teoria si poteva scegliere… Una Signora sulla settantina , arriva con un bel vassoio di crespelle besciamella e ripieno di carne e mi chiede con voce bassa e un po’ malinconica: ”Quante ne vuole due,tre quattro?”.Gli rispondo: ”Me ne bastano tre Grazie!”, “Ne prenda pure quattro le fanno bene” e ne mette nel piatto quattro. Dopo aver servito i pizzoccheri a chi li aveva chiesti si gira e mi domanda: “Ne vuole un po’ sono buoni li prenda” “Ma non saprei Signora sono già a posto”, neanche il tempo di finire la frase che i pizzoccheri sono già nel piatto. Dopo aver fatto tutti il bis, giungono i secondi, Roostbeaf e arrosto con patate al forno, carote lesse e piselli. Andrea chiede solo un po’ di Roostbeaf e un po’ di patate, ma la signora, dopo una breve pausa di riflessione versa patate, piselli e abbondanti carote.Arriva da me e dopo avergli detto due fette di arrosto e due di roostbeaf mi chiede: “ Sicuro non tre?”, “No grazie signora ne bastano due e un po’ di patate.” Dopo avermi servito le giuste porzioni di carni, mentre serve le patate, nota una povera fetta di roostbeaf sul fondo delle patate. Con estrema delicatezza nasconde la fetta sotto le patate e me la serve. Tre fette come aveva detto. Dopo essere arrivata svariate volte da dietro a chiedere, “Ne volete ancora un pochino?” e averci abbuffato di carne è la volta dei dolci. Bis a scelta fra crostata, tenerona alle mele e una torta secca dal contenuto misterioso. Angelo prende tenerona e crostata ma la curiosità lo attanaglia e chiede: “Scusi cosa c’è dentro quella torta?” la risposta non arriva, ma in men che non si dica, la torta è nel piatto di Angelo, della serie, indovina tu cosa c’è dentro, str…Resta il fatto che così tutti veniamo serviti con tre torte, poi la signora sparisce e non si farà più rivedere. Paghiamo,usciamo e andiamo all’Aprica a prendere un caffè e un grappino, poi andiamo a letto. La GranFondo Pantani ci aspetta, ma anche una notte insonne con lo stomaco pieno…

01 luglio 2009

Mercoledì 08/07/09
4° edizione
LA NOTTURNA
Escursione Notturna in Mounain Bike




Programma:
Ore 21.00
Ritrovo presso Malini bici
Ore 21.15
Partenza, percorso di circa 10/15 chilometri adatto a tutti.
Ore 22.30 Previsto il rientro.
Per chi interessato ristoro a base di Pizza e Birra (9€)




Nel silenzio della notte il solo rumore della catena ti accompagnerà sulle colline Casalecchiesi


Consigli per un uso corretta della mountain bike:
Pianura: Esercitare sui pedali, una forza costante con moderazione.
Salita: Forzare energicamente sui pedali!
Discesa: Tenere saldamente il manubrio e di tanto in tanto frenare.

30 giugno 2009

GF MARCO PANTANI: Emozioni indescrivibili

Come si può descrivere l’emozione di ritirare un pacco gara al cui interno trovi la maglia con impresso il viso del tuo campione preferito, prematuramente scomparso…
Come si può descrivere l’emozione di scambiare due parole col padre del campione che, dopo averti riconosciuto, ti rivolge parole di ringraziamento, ti incoraggia e ti augura di riuscire a raggiungere l’obiettivo che ti sei prefissato da mesi…
Come si può descrivere l’emozione di una griglia di partenza in cui circa 3000 anime con biciclette al seguito, vestono tutte la stessa maglia, in ricordo del Pirata di Cesenatico…
Come si può descrivere l’emozione, sbucando dalla galleria sul Gavia e vedere lassù in cima, piccoli piccoli, tanti ciclisti che stanno salendo lungo gli oltre19km della montagna, impegnati nel tuo stesso sforzo…
Come si può descrivere l’emozione di un ragazzo che in prossimità della cima del Passo Gavia, mentre ti parla, si dice convinto che il Pirata sia lì con noi e stia salendo al nostro fianco sospingendoci con la sua forza e la sua determinazione…
Come si può descrivere l’emozione e la fatica che si prova nel salire i 13km del Mortirolo, quel passo mitico dove il campione ha scritto le pagine epiche della sua carriera….
Come si può descrivere l’emozione che provi passando di fianco al monumento del Pirata a metà del Mortirolo e lo saluti con un cenno, e forse per la fatica, forse perché è davvero così, pensi anche tu che lui sia al tuo fianco e ti stia aiutando nella tua immensa fatica…
Come si può descrivere l’emozione nel sentire gli incitamenti di persone che nemmeno conosci quando sei al culmine della vetta e pensi che stai vivendo una pagina importante della tua vita di neofita ciclista…
Come si può descrivere l’emozione di arrivare agli ultimi 20km, dei 172 complessivi, e passando per il paese, senti la voce del tuo amico che ti incita e ti fa coraggio per l’ultima ascesa, dandoti una carica ulteriore a quella che hai già, dentro di te…
Come si può descrivere l’emozione nel raggiungere l’ultima cima dopo altri 7 interminabili chilometri di salita, dopo aver sofferto e faticato come nemmeno avresti immaginato, e scoprire che hai ancora la forza per sorridere e spingere sui pedali per raggiungere il traguardo…
Come si può descrivere l’emozione dell’arrivo, vedere i tuoi compagni di squadra che sono li ad aspettarti e ti fanno la festa, mentre passi sotto lo striscione, un brivido ti attraversa la schiena e pensi a mille cose, a Pantani che lassù ti guarda, e sa, che sei li per onorarne la memoria, per i tuoi genitori che a casa stanno in trepidante attesa di sentire la tua voce che gli racconta che è finita e che ce l’hai fatta, della tua compagna che aspettava la tua telefonata e che, indipendentemente da tutto, pensa tu sia, il vero vincitore.
Ma l’emozione più grande è quella che provi dentro, per essere arrivato in fondo, per essere riuscito a coronare il tuo sogno, per essere riuscito a scalare quelle montagne con la tua forza e la tua volontà. Sei felice, sei raggiante, e allora è normale che ti escano anche le lacrime, perché le emozioni non vanno mai nascoste, mai rinchiuse, mai dimenticate, esse rappresentano il vero motivo dell’esistenza, quella per cui vale la pena vivere…
Salutoni
Sandrino