23 maggio 2016

Bruscoli 2017

Bruscoli, mancava in calendario da qualche anno, mancava proprio, nelle gambe e nello stomaco.
E Bruscoli è sempre Bruscoli.
Val di Zena con calma, tra un gruppetto e l'altro di Granfondisti del Bitone.
Quinzano giocando, tra scatti, scattini e scattoni, per giungere caldi alla salita regina di giornata, il Passo della Raticosa.
Tredici  chilometri che Galluzzo comincia ai venti all'ora, che Mosca vorrebbe aumentare e che io riporto ai venti prima di chiedere il cambio e spegnere la luce.
Guido accellera e anche per Mosca si fa dura, mentre per Ale si fa proprio buio.
Dietro Enrico Pietrafesa spera di spezzare prima o poi una pedivella come gli successe sul Fedaia, ma stavolta il pedale regge e per lui arrivano le streghe.
La Futa è calda e profumata, non vi è borgo dove non esca, da qualche cortile, un odore meraviglioso di grigliata.
Il ristorante Appennino di Bruscoli diventa un miraggio, soprattutto per Ramon che in settimana di giri ne aveva fatti pochi.
Uno da 230, uno da 180, uno da 150, uno da 100 e uno Sabato pomeriggio giusto per tenere calda la gamba. Arriva stremato a Bruscoli si siede, mangia l'impossibile e torna giù in bicicletta. Non prima di andare a fare Gabbiano e Monzuno però!  
D'altra parte siamo del gruppo di Paolo Malini, se non siam strani, non ci prende!

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