25 settembre 2010

Giro devastante tra Borghi e Boschi

Susanna Tamaro diceva: “Va dove ti porta il cuore” noi del Club Malini diciamo: “Va dove ti porta il Colli. Non c’è strada o stradina che il buon Mauro non conosca, se per caso ne incontri una che non ha ancora esplorato impossibile non fargliela fare. Meglio di stamattina per partire all’avventura non c’era. Il cielo era seminato da nuvolosi neri e spettacolari la il sole riusciva a filtrare tra le nuvole e l’azzurro che si vedeva era a dir poco intenso. Partiamo in tre Colli, Lamberti e io. Purtroppo il sabato, ultimamente, non è molto gettonato, ma comunque sappiate tutti, che alle 8:30 qualcuno c’è sempre. La Bazzanese scorre veloce sotto le ruote, a Pragatto voltiamo per Via Puglie e cominciamo a salire verso Oliveto. Pochi metri della prima zampetta e Coli buca. Ci fermiamo una decina di minuti e ripartiamo intanto anche Longhi passa saluta e se ne va rassicurandoci che lo prenderemo e infatti non lo rivedremo più. Saliamo in paese e lo visitiamo in cerca d’acqua. La fontana è al centro del paese tra la torre campanaria e la chiesa. Il medioevo si respira nell’aria e la pace ti avvolge facendoti trovare una tranquillità assoluta. Ripartiamo ancora più carichi scendiamo a Stiore, raggiungiamo Monteveglio e saliamo all’Abbazia, ne Gianluca ne Mauro c’erano mai saliti in bicicletta. Una bella scalata di due chilometri con la parte centrale dura, con punte tra il dieci e il dodici percento e la parte finale, passato l’arco, tutto in sassi fino alla Chiesa. Qualche turista ci osserva e una troupe gira un documentario, ammiriamo brevemente il paesaggio, leggiamo il menù del ristorante e riscendiamo a Monteveglio. Alla rotonda del Ponte del Samoggia giriamo a Sinistra in Via Sassuolo una di quelle stradine che solo Colli può conoscere. Inizia come finisce, tre chilometri,all’incirca, mai sotto al dieci per cento, con punte al sedici senza esagerare. Un piccolo tratto centrale in falsopiano ci fa ammirare l’Abbazia e i calanchi di Via Volta e ance diversi Casolari ristrutturati, poi la strada rientra nel bosco per poi cominciare la discesa, ripidissima, verso la strada che collega Monteveglio a Bazzano, praticamente di fianco all’ingresso della Tagliolina. Imbocchiamo la Tagliolina e a metà giriamo a destra, all’indicazione: “I panorami di San Michele”, un chilometro durissimo in mezzo al bosco al quattordici per cento, che finisce in cima alla collina. Da qui effettivamente il panorama è mozzafiato. Verso la pianura Modena e Bologna si possono toccare con un dito, verso la montagna Castello di Serravalle, Ciano e Monte Ombraro, sembrano a portata di mano. Arriviamo a Castello di Serravalle e saliamo a Guiglia. In cima alla terrazza di nuovo la pianura si apre a noi riuscendo a scorgere anche il profilo dei Colli Euganei. Scendiamo nuovamente da Castello di Serravalle poi Mercatello, Stiore, San Savino e la Bazzanese. Novanta chilometri e millecento metri di dislivello, tra borghi incanti e boschi fatati. Me li porterò domani nel cuore a Monaco, che il devasto abbia inizio!!!!



3 commenti:

Anonimo ha detto...

Boschi fatati un corno ! Mi avete fatto vedere le streghe , per riuscire almeno a starvi dietro !

Sandrino ha detto...

Bellissima descrizione, ma soprattutto fantastico giro!
Una domanda: ma perchè non facciamo questi giri anche la domenica quando siamo con tutto il gruppo? Variare un pò le uscite con percorsi nuovi, specialmente se panoramici sarebbe molto bello a mio parere!
Salutoni
Sandrino

Anonimo ha detto...

Domani lunedi 4 ottobre ritrovo alle 8,30 davanti al negozio di Malini
Mauro