26 aprile 2015

Giro difficile

È difficile unire idee diverse, provenienti da persone diverse, una quasi giovane e una anziana e farne uscirne un bel giro.
È difficile riuscire a pensare a un giro che unisca allenamenti diversi, esigenze diverse, andature diverse, stili diversi.
É difficile pensare un giro così, pedalarlo ancor di più.
È difficile pedalare 80 chilometri con salite impervie e le gambe di cemento.
È difficile fermarsi venti minuti per un panino e ripartire con gambe di marmo.
É difficile desiderare un caffé e avere compagni d'avventura che non vedono un bar aperto.
È difficile dopo 80 chilometri di soffenze, scoprire di avere gambe belle sciolte e doversi trattenere.
È difficile pedalare 120 chilometri, scalando 2000 metri di salita, sapendo che ancora mancano 50 chilometri per arrivare a casa.
É difficile stare a ruota a chi si sta trattendo per farti rimanere lì e faticare come una bestia.
É difficile aver vinto gare importanti dentro all'autodromo e limitarsi a fare due giri stiracchiati.
É difficile scoprire che girare dentro l'autodromo è veramente bello e farci solo due giri.
È difficile dopo 120 km di sali e scendi immaginare di doverne fare altri 50 di pianura.
É difficile credere che la Via Emilia da Imola a San Lazzaro non sia pianura, ma non lo é.
É difficile trovare un'andatura che possa andare bene a chi ci tirerebbe alla morte e a chi alla morte agonistica ci è vicino.
È difficile tirare ai 35/38 Km/h, con le gambe che dicono di spingere di più che ne hanno ancora.
É difficile dopo un giro praticamente perfetto prendere seccchiate d'acqua a 15 chilometri da casa.
È difficile sopportare di pedalare bagnati.
É difficile guidare la bici con secchiate che ti arrivano dal cielo e 5 centimetri d'acqua per terra.
È difficile guidare la bici con secchiate che ti arrivano dal cielo, in mezzo al traffico dei viali bolognesi, quando sei caduto poche settimane prima sotto un diluvio simile.
É difficile pedalare sotto l'acqua quando giá da 60 chilometri avevi i crampi.
È difficile rimanere a ruota a chi avevi giá prima difficoltá a seguirli.
É difficile capire che comunque l'acqua che scende dal cielo non arruginisce.
È difficile capire che comunque l'acqua non restringe, anche se a qualcuno farebbe bene.
É difficile vedere chi ti é rimasto dietro 160 chilometri prendere e andarsene senza neanche voltarsi, perché tanto ormai siamo a casa.
É difficile non incazzarsi vedendo una scena simile, è impossibile.
É difficile fare capire che un giro come si inizia insieme, si puó anche finire insieme.
È difficile dire che sia stato un brutto giro, anzi.
É difficile farsi rovinare un giro cosí per gli ultimi15 km di egoismo.
É difficile non considerare grande Claudio Mister Capuccino che alla fine il giro con noi se lo é fatto tutto arrancando in salita ma senza mai mollare. 
É tutto difficile, ma niente é impossibile!

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