19 aprile 2015

Granfondo di Firenze 2015

Nonostante qualche piccola mancanza a livello organizzativo, come l'assenza della coca cola ai ristori idrici, la lunga fila al pasta party e la richiesta di tre euro per tenere la bici durante lo stesso party, la Granfondo di Firenze rimane tra le più belle del panorama italiano. Noi Malini l'abbiamo onorata fino in fondo, correndola con la massima concentrazione e il massimo rispetto verso tutti e tutto. Partenza controllata dal Parco delle Cascine e sfilata sul lung'Arno passando di fianco a Ponte Vecchio, tra i secolari selciati fiorentini. Una partenza da prendere come un premio, perchè passare in pieno centro storico a Firenze, con le strade chiuse e i turisti che ti applaudono é qualcosa che mette veramente i brividi. Non tutti hanno saputo apprezzarlo, in troppi salivano sui marciapiedi sfrecciando tra gli spettatori, increduli e un pò arrabbiati, per recuperare posizioni prima del via ufficiale al tempo, all'inizio della salita di Fiesole. Il meteo non era certo da Italia, paese del Sole. Nuvolo, vento fortissimo e 8 gradi alla partenza, più che Toscana sembrava il Belgio. Ma il Belgio non ha il Mugello con l'autodromo, circumnavigato dai granfondisti sulle stradine delle tribune, mentre le moto sfrecciavano nel circuito. Il Belgio non ha il Giogo, con i suoi dieci chilometri costanti che niente hanno da invidiare ad una salita alpina. Non hanno la Futa, questa storica statale raggiunta da strappi ripidi e aggressivi e con una discesa mozzafiato su Scarperia e Barberino, dove oggi, grazie ad un vento finalmente costante, chi osava, come il sottoscritto, poteva toccare anche gli ottanta chilometri orari. Non ha Il lago del Bilancino girato tutto intorno, con il vento a spazzarlo e a spaccarti le gambe e non ha quell'infinito Fondovalle che ci ha portato a Vaglia, poi su, tra muri pendenti, a Pratolino. E soprattutto non ha Fiesole con la discesa a rottacollo su Firenze prima del cattivissimo strappo di Via Salviati, arrivo di questa terza Granfondo di Firenze, che é giovane, ma giá assoluta protagonista del panorama ciclistico Italiano. 

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