31 gennaio 2016

Centello di salite.

La nebbia si è alzata, il cielo è diviso a metà tra un azzurro splendente e le nuvole che se ne vanno. Il sole è ancora coperto, le strade bagnate, ma il tempo con un'aria calda che accarezza la bici, promette bene.
Non c'è Galluzzo, me la prendo con calma, anche troppa.
Testa bassa già sulla Bazzanese, sorpasso diversi gruppetti ancora addormentati per cercare di non arrivare troppo tardi in negozio. I bar brulicano di ciclisti, un bel gruppo in Mtb affolla quello di Ceretolo. E dire che sono solo le 8:25.
In negozio Ramon è il solo già arrivato. Steve mi segue a ruota, aspettiamo Bosso, dopo una settimana non certo facile siamo sicuri che arriverà per scaricarsi un pò.
Infatti dopo poco arriva, gli proponiamo il giro ma lui è un pò diffidente, deve essere a casa presto e preferisce rimanere nei paraggi. La battuta esce spontanea:
"Ci metti già una Croce sopra?"
Le risate partono naturali e anche il Sindaco se la ride allegramente. Sdrammatizzare un pò non fa certo male, a volte ci prendiamo troppo, ma veramente troppo sul serio.
Bosso ci saluta, nel frattempo arriva anche Fabio e insieme andiamo verso i viali.
Lucio cantava che a Bologna non si perde neanche un bambino. Un bambino no, ma un Malino si.
Io e Steve da una parte, Ramon e Fabio dall'altra. Solo nel cercare una fontana aperta ai Giardini Margherita.
Ci ritroviamo quasi al Bellaria e testa bassa ci dirigiamo in Val Zena.
Qualcuno deve aver lasciato la finestra aperta con il forno acceso. C'è corrente. Un forte vento caldo mi impedisce di superare i trenta e in certi sali e scendi anche meno.
Svoltiamo, accaldati, lungo la salita che da Botteghino porta a Pianoro e dalla cima a sinistra verso il Podere Riosto e poi fino a Zula.
Sono da poco passate le 10, il termometro segna 13 gradi. Discesa verso Pianoro e poi subito in salita verso Brento. Non è una salita di stagione e fatta controvento è ancora più difficoltosa. Saliamo cercando di non spingere ma quando il vento ci sbatte in faccia quasi ci ferma e spingere per non candere è obbligatorio.
Badolo, Ganzole e Pieve del Pino. Sedici gradi e la voglia di pedalare aumenta.
In basso c'è un pò di foschia, scesi da Ancognano risaliamo veloci verso Mongardino. Fabio ci aveva già salutato a Colle Ameno, mentre Steve e Ramon cominciano a sentire i pochi chilometri di pianura pedalati.
Ci salutiamo a Rivabella, mi dirigo solo verso San Lorenzo, ma la giornata è talmente bella che bisognerebbe pedalarla fino al tramonto.
Mi limito nello scendere a Ponte Ronca e risalire da Villa San Martino, per ridiscendere poi da Montevecchio.
Un Centello senza paura e senza pianura, in questo inverno pazzo, che ci regala giornate storiche.

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