17 gennaio 2016

La Porrettana non tradisce

Era un giro che facevamo spesso, ai tempi di Loris, Dante, Luca , Fabio, Frasca, Alberto, con Zanarini che era magro, mai come adesso però.
Strappetti spinti, tutti sui pedali, corona grande davanti, rapporto piccolo dietro e giù nelle discese.
Poi il tempo passa le compagnie cambiano e l'incuria e la pericolosità della strada ce l'hanno fatta evitare.
Ma la Porrettana rimane sempre una strada fantastica da pedalare.
Da Casalecchio a Porretta, mai un metro di paura, ma neanche salite vere. Una strada perfetta per allenarsi senza strafare, una strada perfetta per fare del dislivello senza affrontare discese lunghe, in giornate fredde.
Ci troviamo alle 8:30 siamo in 5 con Bosso che tornerà indietro prima.
Il termometro è abbondantemente sotto lo zero, ma per fortuna le strade sono asciutte e ben salate. I campi completamente bianchi, manca solo un orso polare e lo scenario sarebbe perfetto.
È freddo, ma l'assenza d'umidità lo fa sopportare. Ramon ha qualche problema con un braccio, ma proprio quando avevo già la sega in mano per tagliarlo, all'improvviso si riprende.
Il sole scalda, ma nelle zone d'ombra le guance pizzicano come forate da mille aghi.
Arriviamo a Porretta, scendiamo dalla bici e ci ricordiamo di avere anche dei piedi.
Non li sentivamo più, ma un buon caffè offerto da Galluzzo li fa riprendere. 
Si festeggia la bici nuova di Alessandro, una Cannondale tutta fluo con i freni a disco. Non vedere i freni è strano, sembra di essere in pista, mentre vedere il disco fa pensare di essere nel ciclocross. La visione è comunque piacevole, le forcelle nude sone più belle che vestite e il disco è notevolmente più piccolo rispetto alla Mtb, diminuendo l'effetto visivo sulla ruota.
Ripartiamo più caldi e anche la temperatura ha superato lo zero. Steve non regge il ritmo che Galluzzo e io gli imponiamo e rallentiamo un pò, sarà un bene visto come morderanno le gambe una volta a casa.
Gli otto gradi di mezzogiorno suggeriscono due salite, Mongardino e San Lorenzo più che suggerimenti, sono passaggi obbligati.
Quasi 130 km in una giornata dove si poteva stare tranquillamente a letto sono tanta roba, con una buon media e il dislivello che supera i mille metri.
La Porrettana non tradisce, mai!

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