15 ottobre 2007

3 aquile che osano

iscritti al club ci sono 3 ragazzi-ciclisti-scalatori che scorazzano per le Alpi alla ricerca di ogni tipo di salita, famosa e non, calcata dai grandi ciclisti o preda di semplici amatori.
Si chiamano Alberto, Andrea e Daniele, e un poco alla volta hanno scalato moltissimi grandi passi Alpini, che hanno fatto la storia delle grandi tappe del Giro e non solo.
Gavia, Zoncolan, Pordoi, Fedaia, Mortirolo, 3 cime di Lavaredo...dobbiamo aggiungere altro?

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10 ottobre 2007

eroica 2007






Eccoli alla partenza, i "Nostalgici", non sanno cosa li aspetta.





il cinegiornale dell'Eroica 2007


Incredibile, bellissima, epica.
L'eroica 2007 di domenica 7 ottobre si è svolta sotto un sole tiepido dopo la pioggia del giorno precedente.
Circa 2500 i partenti, divisi tra le varie distanze. Il club si è cimentato con il percorso da 75 km di cui 35 di strade bianche.
La partenza è stata data dopo le 9 di mattina dato il grande numero di partecipanti, per evitare gli ingorghi al rifornimento, e sulle tremende rampe di ghiaia del percorso.
Il primo tratto è in discesa, e gli arditi corridori sfidano impavidi con incrollabile tenacia il freddo della mattina che impatta contro i loro gloriosi petti.
Finita la discesa si entra subito nel primo tratto di sterrato, e l'impatto è senz'altro forte. Gli stretti tubolari rimbalzano tra un sasso e l'altro e i puntascarpe danno una sensazione di precarietà a cui si fa fatica ad abituarsi.
Basta però qualche chilometro e si prende confidenza con i gloriosi mezzi a 2 ruote e con il fondo, che diventa sempre più amico fino a quando quasi non ci si fa più caso.
I concorrenti sono agghindati nei modi più vari: personaggi in bici con cerchi di legno e freno a tampone, coppie in tandem, una signora con copricapo a rete e bicicletta per la spesa.
Circa a metà giro ci affianchiamo a due ciclisti del gruppo sportivo SCIC di Parma e della Bianchi, che memori della quarantennale rivalità col G.S. Salvarani, iniziano a schernirci e a sfidarci lungo le vie sterrate. Da quel momento è un continuo e divertentissimo inseguimento fatto di scatti e controscatti per dimostrare quale dei due (ormai estinti) gruppi ciclistici fosse il migliore.
Dopo un paio di rampe al 15%, finalmente si giunge al ristoro, ignari di quanto ci aspetta in seguito...salame, chianti, dolci, ribollita, formaggio per tutti.
Con la pancia piena e l'umore rinfrancato, si riparte certi che ormai l'arrivo sia solo questione di qualche pedalata tranquilla. Niente di più sbagliato. I successivi 2 chilometri vengono annoverati tra i peggiori della storia ciclistica recente. Una rampa sterrata e dissestata con punte al 18%, un calvario a 2 ruote in cui la maggior parte dei concorrenti non può fare altro che scendere dalla fida due ruote e procedere a piedi tra imprecazioni e sconquassanti esplosioni di stomaco che parlano di una digestione della ribollita non certo facile.
Le mani cercano le levette del cambio sul telaio, e dopo diverse difficoltà il rapporto "da salita" si innesta: un agilissimo 42x22 con il quale la scalata non è gesto ciclistico ma più che altro esercizio ginnico di panca per le gambe.
La paura di scendere troppo di velocità e quindi rimanere incastrati con i puntascarpe con inevitabile ruzzolone ci porta a scollinare con la forza della disperazione. Rapido controllo per verificare la funzionalità delle bici e delle gambe e poi via verso l'arrivo. Una ventina di chilometri di falsopiano tra le colline senesi ci portano di nuovo a Gaiole.
75 km percorsi alla media ciclistica di 18km/h; dati i mezzi, il percorso e la ribollita ci sentiamo di aver ottenuto una prestazione decente.

Perchè ogni esperienza lasci un ricordo utile, ecco i punti di cui farò tesoro:
  • mai più lamentarsi della durezza delle salite e dei rapporti troppo lunghi; lo spettro del 42x22 aleggerà su di me
  • la prossima volta prima di lamentarmi del caldo in bici, mi ricorderò della mitica maglietta Salvarani in lana e degli altrettanto confortevoli pantaloncini Dreher senza imbottitura
  • la ribollita non è amica del ciclista

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02 ottobre 2007

l'Eroica, 7 ottobre 2007



L' Associazione "Eroica Ciclismo d'Epoca" organizza "L'EROICA", cicloturistica d' epoca su strade prevalentemente sterrate.
E' una manifestazione speciale, da ogni punto di vista. Ripropone ambienti e scenografie del ciclismo anteguerra, polvere o fango, nessuna assistenza tecnica, ristori d'epoca, strade stupende quanto difficili, grande spirito di sacrificio e d'adattamento.
Si ricercano le radici autentiche di quella straordinaria passione popolare che è stato (per tanti versi lo è tuttora) il ciclismo dei giganti della strada, quellla che ha alimentato tante leggende letterarie.

Il percorso de "L' Eroica" percorre alcune delle più belle strade della zona del Chianti senese, della Valdarbia e della Valdorcia; ma il clou è rappresentato dai quei tratti di strade bianche ancora esistenti, che consentono di rivivere l'atmosfera del ciclismo d'epoca.

Il percorso "lungo" misura 205 km ed è interamente tracciato con segnaletica stradale, realizzata in collaborazione con la Provincia di Siena e l'Agenzia per il Turismo di Siena. La segnaletica consiste in cartelli di indicazione della direzione apposti agli incroci e di tabelle chilometriche che indicano il km progressivo e le distanze ai successivi centri abitati. La segnaletica consente anche di seguire il percorso "medio" da 135 km. I percorsi "corto" e "cicloturistico" non sono invece al momento segnalati in maniera permanente.

(dal sito
www.eroica.it)

Il Club Cicli Malini parteciperà alla manifestazione percorrendo probabilmente il percorso da 75 km (ma c'è anche chi andrà sul lungo da 220) con bici di qualche decennio fa e abbigliamento adatto.
Si spera nel tempo e di non andare troppo piano, soprattutto per non arrivare ai rifornimenti con chianti e salame già finito.


29 settembre 2007



Continuano le pedalate, i veri atleti si allenano per essere sempre pronti, per rispondere agli attacchi dell'avversario. Cosa diversa per gli ubriaconi, che non sanno stare lontano dalle tentazioni, anche quando pedalano parlano solo del loro vizzio.



27 settembre 2007

"Andiamo al Mare in Bici"






Bella la gita al mare di Domenica 23, foto di gruppo in Piazza Maggiore sotto il Nettuno, i sorrisi non mancano, la testa é già a "Tavola" ma i chilometri che mancano, sono ancora tanti, ne abbiamo percorsi circa 10 e 100 ci aspettano.

Via tutti insieme, a una velocità regolare, qualche sosta, Bar e problemi meccanici, e dopo tre ore e dieci minuti, il Ristorante la Campaza, è li davanti.

Incredibile, arriviamo contemporaneamente al pulman dei famigliari,

scendiamo dalle bici, e una bella rinfrescata, prima di andare a tavola.

"Fisici in mostra" al Gran Premio "Ascelle pulite",


Non c'è che dire, i tanti chilometri e l'allenamento costante, ti premia dotandoti di un fisico "INVIDIABILE"









Tre ore di bici di viaggio e cinque ore a tavola, non si capisce perchè non si perda di peso.

Tra i partecipanti, due illustri ospiti del Club MTB la Rupe di Sasso Marconi














Il pranzo, é stato da tutti gradito, la qualità e quantità del cibo è stato all'altezza delle attese.

Tutti sono rimasti soddisfatti e alla fine erano tutti con "La panza pejna"

Oddio, non proprio tutti, il Nostro Campione Sociale a Crnometro della specialità: " Le strade della Polenta" ha fatto "Rifornimento" ma non per mangiarlo a casa, ma durante il viaggio in Pullman!

26 settembre 2007

risultato sondaggio: ha vinto il Passo Fedaia

Si è concluso il sondaggio sulla salità più dura mai affrontata: ha vinto la salita del Passo Fedaia da Malga Ciapela, a pari merito con chi ha fatto fatica anche a leggere la domanda...secondo lo Zoncolan insieme al mitico "strap dal buaz" di Borgonuovo

Il Passo Fedaia (2057 m) è un valico alpino che mette in comunicazione la Val di Fassa all'Agordino. È situato al confine fra Trentino-Alto-Adige e Veneto, fra le provincie di Trento e Bellumo, ai piedi della Marmolada.

Il passo è formato da un pianoro di circa 2,5 chilometri, presso il quale si trova un lago artificale, il Lago Fedaia, utilizzato per la produzione di energia idroelettrica. Dal passo partono inoltre alcuni impianti di risalita e numerosi itinerari per le escursioni sulla Marmolada.


Il passo Fedaia è molto conosciuto fra gli amanti del ciclismo, soprattutto sul suo versante veneto, celebre per le bellezze naturali e per la difficoltà della salita. Il passo è stato più volte percorso dal Giro d'Italia.

Famoso fra i cicloamatori è il rettilineo di Malga Ciapela, circa tre chilometri completamente diritti ad una pendenza media di oltre il 12%. Si tratta, oltre che di uno dei tratti più difficili da scalare, di una delle strade alpine che permettono velocità in discesa molto elevate, anche oltre i 100 chilometri orari. (da Wikipedia)


Salendo da Caprile, dopo aver passato il ponte che sovrasta i Serrai di Sottoguda, iniziano i dolori per il ciclista che affronta questa salita epica: la pendenza è quasi sempre superiore al 10%, e il dislivello da scalare è di quasi 800 metri, nessuno dei quali potabile.


Il Giro d'Italia ha affrontato questa salita diverse volte nella sua storia, l'ultima delle quali il 19 maggio 2006 durante la 19° tappa (Pordenone - Passo di San Pellegrino).

La tappa è vinta da GARATE Juan Manuel (Spagna), seguito da VOIGT Jens (Germania) e VILA ERRANDONEA Francisco J. (Spagna). Gilberto Simoni e Ivan Basso arrivano appaiati a 2'15'' mentre Danilo di Luca perde 2'19''.

Sul passo Fedaia passano nell'ordine BALIANI Fortunato (Italia), GARATE Juan Manuel (Spagna), VILA ERRANDONEA Francisco J. (Spagna), LAVERDE JIMENEZ Luis Felipe (Colombia), SELLA Emanuele (Italia).


La salita anche prima di Malga Ciapela è dura ma affrontabile, sia per la presenza di curve che permettono di respirare, sia perchè la fatica nelle gambe non si è ancora accumulata.


Appena passata Malga Ciapela, da cui partono le funivie che salgono alla cima della Marmolada, inizia il calvario ciclistico: chi ha provato l'ascesa non può dimenticare i 3 km di rettilineo con pendenza del 12-13% e tratti al 15%, senza respiro, senza la possibilità di riprendere fiato e senza nemmeno il miraggio di un tornante che possa diminuire la fatica.


Sul fianco sinistro passa la pista di sci che porta in fondo alle funivie, e il povero pedalatore può solo sognare di salire con la seggiovia quadrupla che lo sovrasta.


La velocità non supera i 10km/h, il che vuol dire che servono quasi 20 minuti per percorrere i 3km di durissimo rettilineo. Finalmente, la Capanna Bill dopo una curva lascia presagire una tregua; in realtà la pendenza non si addolcisce di molto, ma la presenza dei tornanti nel tratto finale rende la salita un pò meno infernale, anche se la fatica fa bruciare i muscoli e annebbia il cervello.


Ormai è questione di testa e di nervi più che di polpacci e gambe. Si approfitta delle curve per far calare le pulsazioni e ci si alza sui pedali per combattere contro le ultime rampe, alcune delle quali arrivano al 18%.



I cartelli ti sbattono in faccia la durezza della salita, ma ormai è fatta. Dopo gli ultimi tornanti, la strada spiana e arriva al passo costeggiando il lago Fedaia. Si passa sotto un paio di tunnel e ci si prepara alla veloce discesa verso Canazei.

22 settembre 2007

foto della notturna in MTB


ieri sera, 21 settembre, abbiamo fatto un giro in MTB attorno a Casalecchio in notturna, attrezzati con fari, catarifrangenti e tutto il necessario.
Percorso attraverso il Parco Talon, poi Casalecchio, Via Belvedere, ciliegione, trattoria cecchia di Monte Capra e giù per Villa Marescalchi.
Alla fine pizzata per tutti i temerari partecipanti.
Clicca qui per le foto (buie) dell'impresa

20 settembre 2007

programma di domenica 23 "al mare in bici"



Domenica si parte davanti al negozio Malini, via Resistenza 13 a Casalecchio.
La partenza unica è per le ore 8.00
Il percorso si snoda attraverso Bologna, per passare in centro e prendere via Mattei lungo la San Vitale.
Si passa poi per Castenaso, Medicina, Massa Lombarda, Lugo, Bagnacavallo, Godo; alle porte di Ravenna si piega per Via Classicana/SS16 per arrivare al ristorante "Campaza" a Fosso Ghiaia.
In tutto circa 94km completamente pianeggianti (occhio ai cavalcavia che spezzano il ritmo), con una previsione di 3 ore e mezzo di pedalata per il gruppo dei "pro".
All'arrivo, ci si rinfresca, ci si cambia (per chi vuole deve caricare il cambio sul pullmann all'andata), e finalmente si mangia e beve. Poi ritorno tutti assieme in pullmann.

16 settembre 2007

resoconto del giro del 16 settembre: Acquerino - Monachino - Passo della Collina

Il giro di oggi ha presentato ogni tipo di difficoltà: falsopiano, salite dure al 12-14%, discese veloci su strada statale, strada dissestata sia in salita sia in discesa.
Bellissimo l'ambiente, che dal lago di Suviana ad Acquerino è tutto tra castagneti e faggeti del medio e alto appennino tosco-emiliano, con traffico quasi assente e paesaggi molto piacevoli.
Il percorso non è duro, a parte qualche rampa da minimo rapporto intervallato da tratti in discesa che, più che far respirare, fanno incavolare il ciclista poichè ogni metro perso in discesa deve essere recuperato in salita.
Le difficoltà vere e proprie stanno nell'asfalto sconnesso, soprattutto nel tratto in discesa da Acquerino alla statale del passo della Collina, e nel tratto vecchio della statale dal passo della Collina alla Porrettana; quest'ultimo in particolare è pieno di spaccature nell'asfalto che impongono un'andatura tranquilla malgrado la discesa permettesse velocità più sostenute.
Da notare anche la variante da Porretta verso Castel di Casio con deviazione su Savignano che, pur facendo evitare il traffico della Porrettana, ispira non poche affermazioni sacrileghe dovuta agli strappi improvvisi che frustano le gambe ormai stanche.
In tutto 84 km percorsi ad andatura tranquilla.
Si beve a Riola di Vergato, subito dopo Monachino, ad Acquerino, al Passo della Collina.

prossimamente le foto del giro

11 settembre 2007

uscita del 9 settembre 2007 - giro di Ponte Samone - Zocca - Tolè


domenica 9 settembre il giro è stato l'anello che da Casalecchio porta a Bazzano, Marano, Ponte Samone, e poi su verso Zocca e Tolè, con discesa da Montepastore.
Non ero presente all'escursione quindi qualunque contributo sottoforma di commento è benvenuto.
Il giro completo misura 105 km, passando dai 50 metri di Casalecchio ai circa 800 di Zocca.
Le salite principali sono:
da Ponte Samone a Zocca: 12 km con dislivello di 550 m e pendenza media del 4.6%
da via Basabue a Tolè: 1.7 km con pendenza media del 6.1%

10 settembre 2007

16 settembre: giro di Acquerino - Monachino - Passo della Collina


domenica è in programma un giro in bici da corsa con partenza da Riola di Vergato, passaggi al lago di Suviana, Acquerino - Monachino, GPM al Passo della Collina e ritorno a Riola passando per Porretta Terme.
In tutto saranno 80 km con un dislivello di circa 800 metri complessivi, ripartiti in circa 47 km di salita verso il Passo (con saliscendi), 20 km di discesa verso Porretta e i restanti di falsopiano fino a Riola. Si parte dai 250 metri di Riola mentre il punto più alto è ai 950 metri della Collina.

02 settembre 2007

giro di Castiglione dei Pepoli, 2 settembre 2007


oggi abbiamo fatto il giro di Castiglione dei Pepoli, salendo da Vado e scendendo per il Brasimone e Camugnano, poi Riola e tutta Porrettana fino a Casalecchio.
Finalmente il caldo si è fatto sopportabile, e anzi in mattinata l'aria era addirittura frizzante.
Praticamente pianura fino al bivio con la strada per Grizzana, poi salita regolare e pedalabile fino a Castiglione.
La discesa dal lago del Brasimone fino a Riola è veloce e piuttosto insidiosa, visto che normalmente si percorre in salita e non tutti si ricordano bene i curvoni veloci e i tornanti stretti.
Alla fine un bel giro, non durissimo, ma la lunghezza lo rende abbastanza impegnativo, soprattutto per chi è al ritorno dalla pausa delle ferie.
Distanza totale circa 110 km, dislivello circa 860 m.
Si può bere dopo Lagaro, a Castiglione, al lago del Brasimone, a Riola, a Vergato, a Marzabotto, a Sasso Marconi.

Praticamente la salita vera e propria è una sola, dal bivio per Grizzana al lago del Brasimone,
23 km con pendenza media del 3%