06 dicembre 2010

Potevamo essere noi...

Stavano pedalando. Stavamo pedalando. Stavano guardando il mare, il Tirreno. Stavamo guardando il Cimone imbiancato. Stavano parlando, chiacchierando, ridendo. Stavamo dicendo la solita marea di cazzate. Stavano tirando, sudando felici. Stavamo battagliando sullo strappetto per Castelvetro o sui sentieri di Rasiglio. Ci siamo buttati nella discesina che porta a Castelvetro. Li hanno scaraventati in un fosso dieci su dieci, STRIKE! Siamo saliti fino alla piazza di Castelvetro. Sette di loro stanno scalando il Paradiso. Abbiamo riso e scherzato dentro il meraviglioso presepe del paesino. Sette di loro il presepe non lo faranno più. Avevamo un gran freddo ieri mattina. Da ieri mattina sette di loro sono il freddo. Siamo tornati a casa, veloci, per scaldarci. Tre di loro sono andati in ospedale, veloci, sull’ambulanza. Gli altri sette non si sono più mossi. Mercoledì ritorneremo in sella. Vinicio Poppin, Fortunato Bernardi, Pasqualino De Luca, Domenico Palazzo, Rosario Perri, Giovanni Cannizzaro e Franco Strangis sono in sella per l’eternità. Noi torneremo in sella anche per loro.

Forse il mio scritto è un po’ forte ma la tragedia di ieri in Calabria ci deve far ragionare. In strada siamo noi quelli che non rispettano mai il codice della strada, che vanno in doppia fila, che non rispettano le precedenze. E’ vero anche noi sbagliamo, alle volte la libertà che la bicicletta ti trasmette è così forte da non vedere il pericolo davanti a te. Il pericolo in strada è sempre davanti a te, trovarsi nel posto sbagliato, al momento sbagliato è questione di niente, (vi assicuro lo so per esperienza personalissima!). Ma la maggior parte delle volte il pericolo ci cerca. Chi non esce mai in bicicletta, non ha rispetto per quell’essere strano su quelle ruote sottili, con quel manubrio strano, o su quelle ruote grosse, con il manubrio così largo. Ti vedono come un birillo che purtroppo non possono centrare, perché rischiano di rovinare la macchina, ma se solo potessero farebbero come il ragazzo ieri. Forse non voleva, ma sicuramente, prima di ieri, non sapeva, che oltre a lui, ci sono altri in strada. Fai i venti o i quaranta in centro abitato, fa lo stesso, l’automobilista ti deve superare e prima deve suonare, il perché non l’ho ancora capito. Ti sorpassa e ti sfiora, oppure tenta il frontale, tanto è colpa del ciclista, che è in doppia fila o non è sulla riga bianca. Come fare a starci sulla riga bianca lui non lo sa, perché ha gli armonizzatori, ma il novanta per cento delle volte vuol dire fosso, buca, crepa, caduta! Non vi è cultura, in gran parte d’Italia, per le due ruote non motorizzate, non si ha idea cosa voglia dire, uscire per strada in bicicletta! Non vi è giorno feriale o festivo che non trovi con chi litigare. E’ snervante! Ma quando poi sei solo, su una salita, in mezzo ai monti, con il rumore del vento, delle foglie, della pioggia nel bosco e nessuna macchina a inquinare il tuo fiato e il tuo udito allora sei libero, libero come l’aria che fendi che ora ha sette respiri in più.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

belle parole
tutti abbiamo sperimentato da vicino il pericolo, e molte volte siamo tornati a casa vivi per miracolo
io una volta sono stato persino investito in fuoristrada da una jeep.. non so che dire
R.I.P.
Andrea

Anonimo ha detto...

hai ragione Enrico chi non esce mai in bicicletta non ha rispetto per il ciclista e lo considera un intralcio....purtroppo è una dura realtà.

Gaetano

Anonimo ha detto...

Bravo Enry, gran belle parole, mi associo al pensiero.
Enrico P.

MAURIZIO ha detto...

Be!Ragazzi ditemi chi quando siamo in macchina e alcuni ciclisti non ci fanno passare non manda dei nomacci o non da un colpo di clacson?

Enrico Pasini ha detto...

Io non suono mai ai ciclisti anche se sono degli imbecilli e intralciano! Non lo faccio perché se ci fate caso il 99 x cento delle volte gli si arriva sotto che sei sopra e di molto al limite, quindi comunque sia hanno(abbiamo) ragione loro! Poi comunque mi considero prima un ciclista che un automobilista quindi gli porto più rispetto!

mauro colli ha detto...

Questo episodio è l'ennesima conferma
che l'automobile puo essere un'arma micidiale,se usata senza giudizio.
Ho preso la licenza per il porto d'armi(la patente di guida)trent'anni
fa e vi assicuro che allora gli automobilisti erano molto più bravi e corretti di adesso;i conducenti attuali circolano sulle strade italiane in maniera quasi totalmente anarchica e priva di logica;invece nei Paesi del centro e nord europa(i miei colleghi di lavoro ci vanno spesso)il rispetto per gli altri è altissimo,pedoni,ciclisti o automobilisti che siano. Tanta fortuna a tutti i ciclisti.
Mauro60

Anonimo ha detto...

Purtroppo la strada è lo specchio di questa socità.L'importante è essere il primo anche prevaricando regole e diritti altrui.Prima i camio poi le auto le moto ed infine ciclisti e pedoni.A cosa servono segnaletica e codice della strada se vige la legge del piu grosso? Domani potrebbe succedere ad un altro e forse non se ne parlera nemmeno perchè uno è meno di sette.
Aureliano

Enrico Pasini ha detto...

Bravo Nonno Aureliano hai detto parole Sante! Comunque ancora complimenti ora sei il più vecchio almeno a livello sociale!

Sandrino ha detto...

Per la cronaca, uscito ieri a mezzogiorno perchè prima la strada era bagnata, fatti 40 km di noiosa pianura, poi a 500m da casa, svolta a sinistra per rientrare e ruota davanti che come per incanto decide di andare per conto suo.....
morale???
pomeriggio al Rizzoli con la spalla sinistra che mi fa un male boia, braccio al collo per 5 giorni e "bistecca al sangue all'altezza della chiappa.......ma porca put........ :-(((
salutoni
Sandrino

Enrico Pasini ha detto...

Ecco insomma non impari mai! Mi toccherà rifarti la pagella cavolo! Ma almeno la morale della storia l hai capita? Noi siamo usciti alle 9 non abbiamo trovato un metro di strada bagnata ma nessuno è caduto! Abbiamo trovato 12 gradi a Badolo e ci siamo fatti tutti i colli fino a Casaglia! Tu sei uscito da solo nel gelo della nebbia ferrarese hai trovato la strada asciutta e sei caduto lo stesso! Poi con una bistecca sulla chiappa non puoi neanche uscire se no ti inseguono i cani del vicinato! Non hai bisogno del personal trainer hai bisogno della badante! Anziano!

MAURIZIO ha detto...

Naturalmente non mi riferivo alla tragedia ma al comportamento in generale tenuto sia dagli automobilisti che dai ciclisti
Tutti dobbiamo rispettare il codice della strada specialmente i ciclisti che sono i piu'esposti ai pericoli

Sandrino ha detto...

Che vuoi che ti dica, che sono un pò pirla ed un pò sfigato, nemmeno fossi un fortitudino!! ;-))
Almeno stavolta nessun distacco osseo, anche se quando provo a muovere la spalla sento dei crac, croc, cric che fanno pavura, come direbbe Giacobazzi!!
Maledetta sfortuna......
Salutoni
Sandrino

Enrico Pasini ha detto...

È vero siamo noi i primi a dover dare il buon esempio e spesso non lo diamo non tanto con la doppia fila,che continuo a ritenere non intralciante, un ciclista o due non fanno differenza danno fastidio comunque, ma soprattutto sui semafori e nelle rotonde a volte facciamo finta non ci siano!