21 maggio 2015

Giro d'Italia, undicesima Tappa, Arrivo a Imola. Noi c'eravamo!

Nella Romagna del Sole, pronta ad aprire una stagione estiva di mare e divertimento, non so quanto si possano essere divertiti i "Girini", che il sole l'hanno visto solo una volta tagliato il traguardo. Sotto una pioggia battente hanno cavalcato i Colli Romagnoli per poi ripetere quattro volte il circuito dei Tre Monti, ad Imola. Tante cadute, quanto le facce provate giá al primo passaggio del circuito. Vince un Russo dal nome, che più che ciclista, ricorda un astronauta. Scatta proprio davanti ai miei occhi e lascia i compagni di fuga senza neanche salutare. Lo rivedranno solo dopo il traguardo. I big si controllano, ma anche Alberto e Fabio soffrono. El Pistolero si accorge della fatica del Sardo e prova ad impensierirlo. Ma la squadra Kazaka é troppo forte e rintuzza l'attacco dello Spagnolo, invece troppo solo. Ivan Basso passa solitario sull'ultimo Gran Premio della Montagna, il freddo e la pioggia non gli sono mai stati amici, ma vedere un Campione dal suo passato così solo, mette tristezza. È triste anche il tempo che il rifornitore Spagnolo dell'Astana descrive in modo chiaro: "Giornata no, Tiempo de Mierda!". 
In giornata c'é il popolo del Giro che sotto l'acquazzone fa festa, tra tavoli inbanditi di carne fumante, appena tolta dalla griglia e Sangiovese come se Piovesse.
Cavolo se Pioveva!

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