25 aprile 2017

Granfondo di Firenze 2017

È la parte bella del ciclismo, quella prima, durante ed oltre la fatica. È lo stare insieme  per un unico obbiettivo, quello di divertirsi, arrivando al termine di una Granfondo tra le più belle d’Italia.

Dal classico ritrovo al parcheggio Biagi, al viaggio, alla sosta caffè, la corsa al ritiro pacco gara, al prepararsi in fretta in furia perché l’orario di partenza è vicino.

La foto alla squadra del BikeStudio mentre alla tua no, perché c’è ancora chi è indietro con i preparativi e bisogna andare alle Griglie.

Pieno centro di Firenze, ma Piazza della Signoria non la vede nessuno. Tante cose non vanno nell’organizzazione di questa Granfondo dal percorso stupendo e dopo un po' di anni d’esperienza si fa fatica a perdonare l’eterna fila al pasta party, la partenza a piedi fino a Ponte Vecchio e la partenza da fermi ai piedi di Fiesole.

Il sole si vede solo in griglia, poi viene oscurato da nubi grigiastre sulla città gigliata e troppo nere sulle montagne del Mugello. Minacciano una bella bagnata ma è solo minaccia. In cima a Giogo e Futa accarezzano la cima degli alberi ma a noi non ci toccano.
Giogo e Futa dalla Cornacchiaia dopo Fiesole e le Croci sono salite di grandissimo rispetto che nulla hanno da invidiare alle lunghe salite alpine. La discesa verso l’Acqua Panna con quello strappetto di un chilometro e mezzo che fa male a tanti e la discesa a perdifiato verso Scarperia tengono il cuore costantemente alto.

L’ultima salita prima dell’arrivo sulla rampa di Via Salviati è una pugnalata alle gambe. Poggio degli Uccellini è un budello di strada che sale e morde sempre, fino in cima, senza lasciare mai la presa. Presa che rimane costante anche in discesa e che ti distrugge i muscoli lungo il 20% di Via Salviati. Ma l’orgoglio è troppo grande da non permetterti di mettere il piede a terra e quando da dietro arriva chi vuole batterti sul traguardo, riesci a mettere anche giù un dente e scattargli un ultima volta in faccia.

Il ritrovo alle macchine, i racconti di come le gambe siano diventato così doloranti, le impressioni sulle salite affrontate, una schiacciata e una birra che consolano ampiamente il mancato pasta party, sono solo il suggello ad una grande giornata. Volata via come si è volati sui pedali, ma che lascia emozioni vere da portarsi dietro ad ogni successiva pedalata.

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