29 giugno 2015

Un Gelato in Compagnia

Come già anticipato il 22 Giugno
Martedì 30 Giugno un Gelato in Compagnia!


Ritrovo alle ore 21,00 presso la Gelateria di san Biagio in Via Pietro Micca, e non trovate scuse!

22 giugno 2015

La nostra Sportful 2015

Chilometro 2,2 della Granfondo piú dura d'Europa. Guido a ruota di tre ragazzi con divisa nera, dietro a lui, Lorenzo, Io, Galluzzo e l'amico Vincenzo. Partiti quasi per ultimi, con il primo chilometro fatto a piedi per la ressa nelle strettoie della bella Feltre, viaggiamo ai 37/38 km/h.
Mi affianco a Lorenzo e gli dico :"Queste sono partenze ideali, velocitá perfetta."
Neanche il tempo di dirlo e sono giá di fianco a Guido, gli busso sulla spalla e gli dico: "Vieni recuperiamo un pò."
La gamba improvvisamente comincia a mulinare il rapportone, intanto canto gli U2 che erano a tutto volume in griglia. La velocitá passa tra i 42/45 orari, costanti, con punte dei 55 in discesa. Chi prova a seguirci rimbalza nelle retrovie dei vari gruppetti, un ragazzo del Gruppo Anno Primo di Bologna all'arrivo ci dirá: "Ho visto una macchia Fluo che mi sorpassava come un lampo, non so come ho fatto ma sono riuscito a venirvi dietro".
Chilometro 16, inizia la prima salita, i diciotto chilometri del Cima Campo. Mi sposto e saluto i ragazzi, Guido, Lorenzo e Galluzzo si involano lanciati dalla mia lunga trenata. Io mi metto agile e del mio passo comincio la mia Granfondo, lottando con l'appannamento degli occhiali e con una domanda: "Ma Galluzzo dove sta andando con quei due?"
É questa l'immagine più significativa di una Granfondo che rimane sempre la più bella e dura d'Europa, quella macchia Gialla Fluo ( ERAVAMO TUTTI VESTITI UGUALI), che recuperava Gruppetti su gruppetti.
In realtà la nostra Granfondo era cominciata Sabato mattino poco dopo l'alba.
Sarebbe stato giusto dormire qualcosina di più per recuperare la levataccia della Domenica, ma Guido non era dell'idea. Passato da me e Galluzzo alle 7 poi da Lorenzo, alle 730 ritrovo con gli altri da Tony. Aveva pianificato tutto al millesimo e tutto incredibilmente é andato secondo il piano. Quasi tutto, non si sa infatti perché eravamo tutti convinti che a partire fossimo in nove, invece eravamo in otto. Come mai questo errore collettivo non l'abbiamo mica capito, forse mancava qualcuno, forse qualcuno aveva dato forfait? Non ci sembrava e siamo partiti lo stesso. Un furgone, due macchine, il primo obbiettivo é lo spaccio della Sportful a Fonzaso.
Brulicante di ciclisti risulterà essere l'obbiettivo più duro. Fabio si posiziona alle ore 11 davanti alle scansie degli antipioggia e dopo averli provati tutti, smanicati, con le maniche, solo antipioggia, anche antivento, la Elle che é troppo aderente, l'XL che é un pó larga, la versione fluo che si intona alla divisa, ma la nera peró che é proprio bella, alle ore 1155 decide cosa comprare e va a pagare.
Alla birreria Pedavena il tavolo Malini é giá apparecchiato, qui il dubbio che i conti non fossero sbagliati torna ad emergere. Il tavolo é apparecchiato per nove e noi continuaiamo ad essere in otto. Poco male, Guido si é sbagliato a prenotare. Mangiamo, beviamo, facciamo fondo per le fatiche che ci aspettano il giorno dopo.
Ritiro pettorale senza problemi ma con un giallo. Nel ritorno alla macchina un pettorale é attaccato al cartello dell'ultimo chilometro. É Del Club MaliniBici con scritto sopra Scoppiato. É di Steve, Stefano Baccigotti. Povero Steve, a proposito, dov'é? Sarà mica lui il nono che manca?
Raggiungiamo in poco tempo la casa di Maurizio che gentilmente ci ha ospitato. In mezzo al bosco, sul versante sterrato del Nevegal, domina Belluno con vista sulle Dolomiti. Una vera perla sopra un tipico borgo alpino. Vecchie case diroccate con le scale in legno a ricordare il tempo che fu, di fianco a case in sasso appena ristrutturate nel rispetto di quel tempo che ci ha portato fino ad oggi. Una vera perla e una bellissima scoperta.
Pettorali sulle maglie e sulle bici, chip sulle ruote, ( tranne di una) e dopo una leggera ma bella camminata è giá ora di cena.
Maurizio oltre ad ospitarci ci prepara anche degli ottimi spaghetti in bianco, ideali per la fatica che dopo il sonno pedaleremo, accompagnati da un ottimo Merlot. Una bottiglia di vino in compagnia non puó mancare, anzi peccato fosse solo una.
Sono le 2030, Guido è giá sdraiato a letto. Noi spegniamo la tv e uscendo accendiamo uno spettacolo migliore, il sole si nasconde dietro nuvoloni minacciosi che avvolgono le Dolomiti come in un abbraccio, colorando montagne e cielo di colori caldi, quel caldo che invece in quel momento non c'é proprio.
Si va a letto tutti, con il dubbio del tempo che fará il giorno successivo. I siti meteo hanno messo parecchia incertezza, tra quelli che danno variabile, quelli solo pioggia e quelli solo sole. Mentre a valle nel paese di Castion fan festa con musica da Disco e fuochi d'artificio anche io riesco ad addormentarmi. La sveglia alle 5 si avvicina, il Manghen sta per arrivare.
Colazione tutti insieme, a turni nell'unico, ma accogliente bagno della casa e si sale in macchina. Si scaricano le bici, gonfiatina, olio alla catena e scarpini ai piedi. Tutti, tranne Maurizio, che sbuffando non trova il chip. Il chip l'ha lasciato a casa e nonostante i nostri inviti a provare a sentire se li affitano ancora o a partire lo stesso poi della classifica pazienza, saluta, sale in macchina e se va. Alle undici e un quarto sará giá a Bologna, dopo averci scarrozzato, ospitato fatto da mangiare la sua Sportful si conclude cosí, mentre noi con alterne fortune e diverse andature scaliamo i 4 Passi Dolomitici della Granfondo.
Lorenzo, che non voleva venire perché la gamba non é ancora quella dei vecchi tempi, migliora il tempo dello scorso anno.
Guido al secondo lungo della sua vita dopo la Nove Colli, lascia andare Lorenzo all'ultimo rifornimento del Croce d'Aune e da quel che ci é parso di capire, forse, dopo la Maratona, ritornerá a fare i medi. Ma forse e dico forse, abbiamo capito male.
Galluzzo all"inizio del Manghen si pone la domanda che io mi ero fatto all'inizio del Cima Campo. Ma dove se ne andava dietro Lorenzo e Guido? Allora decide di staccarsi, con la paura di crollare e quando sul Rolle lo riprendo, mentre ancora combatto con le scarpe nuove, il suo spirito si riprende e pur di non farsi staccare da me non molla un metro, o quasi, lanciandosi poi in discesa e facendo vittime chi provava a restargli a ruota.
Fabio invece a Paneveggio, a metá del Rolle, decide che nella vita ci si puó divertire anche senza fare fatica e sale sul pulman del CarroScopa.
Storie diverse, legate dai chilometri e dalle risate di un weekend in amicizia.

Sportfull 2015 e un gelato a tutti!

Ed ecco qua i risultati dei partecipanti alla Gran Fondo Sportfull:

A dir il vero, non so se Pasini ha l'occhio lungo o se porta sfiga, credo però la seconda:

Aru non vincerà il giro, Contador è troppo forte e sarà lui il primo a Milano ( primi di maggio)

Baccigotti non arriva a Giugno, va troppo forte e si allena troppo (da gennaio che lo ripete come un mantra).

Magnani è sotto pressione per il contratto con lo sponsor, avendo migliorato l'allenamento rischia di non arrivare Ultimo (venerdì 19 giugno al telefono), insomma lo vedo in forma.

Cosa ne pensa Baccigotti?

Comunque con Guido si era parlato di un gelato, da me offerto a tutti i partecipanti alla Sporfull, e lo offro volentieri, ma vorrei presente, quella serata (pensavo Martedì 30 giugno alle 21,00 in baracchina a San Biagio), anche Magnani che non ha rispettato l'impegno ma si rifarà alla Maratona, e Baccigotti che per colpa di Pasini non è potuto partire, anzi a Stefano Baccigotti il gelato lo offrirà Enrico Pasini!

 Non vedo in Classifica Luca Scomazzon e Fabio Fornacciari, sono tornati a casa almento, o Pasini li ha abbandonati al loro destino?

Un Complimento a tutti i partecipanti, ci vediamo martedì 30 alle 21,00 OK?

09 giugno 2015

6 G.f. non competitiva di Medicina

Chi fosse interessato a partecipare alla Gf non competitiva che si svolgerà a Medicina domenica, il
ritrovo per chi vuole andarci direttamente in bici è alla rotonda Biagi per le 6.15, invece per chi vuole recarsi a Medicina in auto il ritrovo è  per le 7.30 zona partenza G.f.
Il costo è di 5€ mandate i dati personali più n tessera e chi fosse in possesso della tessera Optipass coccore il n.
Mandate un SMS a Guido
Entro giovedì. 
Vi allego il link del volantino della manifestazione.
6° Gran Fondo Città di Medicina - http://www.ciclismomedicina1912.com/index.php?option=com_content&view=article&id=775:6d-gran-fondo-citta-di-medicina&catid=55:granfondo&Itemid=97

31 maggio 2015

Martedí, Lungo!

Martedí 2 Giugno tentermo di fare un lungo in vista della Sportful.
Ritrovo ore 7 all'Agip di Zola, poi andremo verso Fanano per il Fondovalle del Panaro e su verso il Cavone del Corno alle Scale. Da qui discesa verso Silla e per chi se la sentirá e se l'orario sará ancora decente, Castel Di Casio, Suviana, Brasimone e ritorno da Castiglione, chilometri previsti 210.
Per chi vorrá possibilità di tornare dalla Porrettana o dal Passo Brasa.
Per chi non vorrà alzarsi all'alba ritrovo ore 830 in negozio.
Entrambi saranno validi per il Campionato Sociale.

30 maggio 2015

Alé Claudio!

Vittima di una brutta caduta, il nostro amico Claudio è ora ricoverato al Maggiore con qualche costola rotta, un polmone perforato ed escorazioni varie, che partono dalla testa e arrivano ai piedi.
Noi conosciamo la sua buccia dura, la stessa che gli ha permesso di starci dietro nei giri più duri. Sará dura ma tornerá piú forte di prima. Siamo tutti con te Claudio!
Se ce l'han fatta prima Cella, poi Tognetti, ce la farai sicuramente anche tu!
                                     

                                CLAUDIO VOGLIAMO RIVEDERTI PRESTO COSÍ

27 maggio 2015

Doppia Domenica

Marco si alza, la strada é asciutta, fa colazione veloce si veste ed esce in veranda per sentire la temperatura. Piove. Telefona a Tony che é giá all'Agip (400 metri in linea d'aria) e non piove. Marco prende la bici ed esce, arrivando per ultimo al ritrovo, cosa insolita. Il gruppetto dei cinque parte, andatura regolarmente lenta, ma non per Marco. Comincia a capire giá prima di Mongardino che non sará una Domenica facile.

Sono le 430 a Cesenatico. Il cielo butta giù secchiate d'acqua da piú di 24 ore. Guido si alza apre la finestra e guarda i fulmini fendere il mare. La notte è stata breve, ha tenuto Lorenzo al telefono per ore, cercando di capire come vestirsi in caso, certo, di brutto tempo. Guido si veste e va a fare colazione. Fuori diluvia e ci sono dieci gradi.

Alle 830 a San Biagio Enrico e Aureliano aspettano gli altri. Ci sono anche Fabio Ferri, partito all'alba dai monti del Pignoletto e Cristian Leoni, partito notte fonda dalle profondità di Allocco. Bosso dietro a tutti, sembra avere poca spinta. Spinta ne ha il cielo, che comincia a far cadere le prime gocce. Dopo un Mongardino asciutto i quattro Zolesi, più SteVar Baccigotti, si rifugiano sotto il portico del Centro Commerciale. I dubbi sono piú delle gocce di pioggia. Bosso torna a casa, Enrico e Aureliano aspetteranno un possibile miglioramento, Potter propone di nuovo Mongardino poi si vedrá, Tony tornerebbe dalla Dany, Marco proverebbe a prendere la Bazzanese, sicuro che verso il Modenese la pioggia cada piú lentamente. Per una volta la sicurezza di Marco viene ascoltata, la stessa sicurezza che ci diceva, che stava sbagliando.

530 e Cesenatico é un brulicare di ciclisti che nonostante la pioggia entrano nelle griglie per sfidare i colli Romagnoli. Tra loro Guido. Fermo nella sua griglia, dopo essere entrato in quella sbagliata, sguardo avanti, divora la strada con gli occhi immaginando già di tirare, immaginando giá di sudare. Abbassa lo sguardo un attimo e osserva la sua mano, attaccata al manubrio, farlo tremare come se fosse sul Pavé della Parigi-Roubaix. Rialza lo sguardo e prova a non pensare a quanto freddo fa. E dire che a Fabio l'aveva detto che era meglio stare a letto.

Marco sbagliava, non piove meno dalla parte Modenese, non piove proprio. Non pioveva giá dopo cinquecento metri da San Biagio e la strada era perfettamente asciutta. Questa volta un bravo non gli e lo può togliere nessuno. Ma non gli migliorerá la giornata.
Nonostante qualche diuretico di troppo preso da Tognetti, la Bazzanese scorre veloce sotto le due ruote. L'assenza di Galluzzo si fa sentire in testa al gruppo, ma Lorenzo e Potter cercano di non farla notare. Marco infatti non la sente e non ci mette molto a richiamare i trenta all'ora. Le gambe proprio non gli si sciolgono, la lingua invece non gli si secca mai.

Il cielo continua a piangere sulle colline romagnole, Guido ha aspettato Fabio e ora lo affianca lungo le strade della Nove Colli. Fabio il Prestigio lo ha già conquistato e vuole riprenderselo, ma stavolta le prime tre ore d'acqua l'hanno stravolto e comunica a Guido che al bivio, girerà per il corto. Guido non ci pensa due volte dicendo a Fabio che andrà con lui. Ma Fabio prontamente lo sprona, che poi vuol dire lo insulta, dicendogli che con la condizione che ha, fare il corto é uninsulto al ciclismo. Capo chino Guido lo saluta e gira per il lungo. Smette di piovere, in cielo si aprono squarci d'azzurro  mostrando i primi raggi di sole. Anche il cielo non crede ai propri occhi.

Villabianca, salita semplice, tra Vignola e Castelvetro, provincia di Modena, splende il sole tra nuvoloni bianchi e altri neri come la pece. L'Acetaia, la Trattoria e l'Antica Chiesa. Due chilometri di discesa e dopo poco sará ancora salita. Dal crossodromo a Ospitaletto, salita regolare, rotta, sconnessa e che non pedona. Tra i campi e i boschi Lorenz e Potter la prendono allegra. Tognetti sempre seduto, Potter sempre alla sua ruota. Nel tratto di bosco finale Tognetti allunga, Potter cerca di salvarsi e in cima, raschiando il fondo del barile riesce a riportarsi, quasi, di nuovo a ruota. Alla spicciolata arrivano anche gli altri, Tony battaglia con Steve, Marco pur di non farsi riprendere da Fabio, pedala stile Froome. Froome lo pagano per pedalare così, Marco pagherà.

Splende il sole sul Passo delle Siepi, Guido se la pedala e se la ride. Ancora una salita poi sullo sfondo dell'orizzonte vedrà il mare e l'impresa sarà compiuta. Non pensa a Fabio che sarà già docciato e in spiaggia, ma pensa a come attaccare il Gorolo, per poi, a tutta, scendere a Savignano. Rimane vestito, non si toglie la mantellina e neanche i manicotti, potrebbero asciugarsi e in quel caso chi gli crederebbe che ha finito la Nove Colli lunga?

La discesa da Coscogno al Fondovalle del Panaro é bellissima, tecnica e veloce al tempo stesso, rigenera Marco che é tra i primi a finirla. Si permette addirittura di scherzare con chi invece l'ha presa con calma. Con calma Marco si mette a tirare, spronato, cioè insultato, da chi lo aveva preso in giro. 35 km/h che diventano in fretta i 25, gamba stessa e crampo in atto. Dalla prima posizione sfila in ultima mentre Potter con regolaritá si mette davanti a tirare, superato, dopo poco, da un gruppo di modenesi che testa bassa, spingono assatanati. Dalla prima posizione all'ultima, dove si trova Marco, sfilano una serie di insulti, che son tutto uno spronare.

Si vede il grattacielo, Guido tira il suo gruppetto vedendolo diventare, di metro in metro, più grande e sentendo sempre più l'odore del mare entrare nel suo respiro. Non si accorge neanche dei due cavalchia prima del viale d'arrivo. Taglia il traguardo, prende la medaglia e quasi stenta a crederci di avercela fatta. In molti avranno lo stesso problema.

Marco vorrebe seguire Tognetti, Potter, Fabio e SteVar, su per Guiglia, ma una vocina, probabilmente della fatina trans Tony, gli dice che è meglio si faccia trainate a casa dal suo badante, probabilmente anche amante, Paone.
Mentre Fabio dopo Guiglia scende a casa a Fagnano,i tre rimasti, con ritmo poco amichevole, tornano a casa, non prima peró di aver chiuso il giro sciogliendo le gambe per San Martino. Pedalando tra le vigne di Pignoletto, il loro pensiero va in Romagna, chiedendosi chissà cosa avrá fatto Guido tutto il giorno a Cesenatico. Loro sono convinti, è impossibile che sia partito.

Un bel pezzo di Lonza nel piatto e un bicchiere di Prosecco davanti. Potter cerca di recuperare le fatiche dei 150 km appena pedalati, con un bel pranzo in famiglia, quando sente il cellulare vibrare. È un sms. Solo Guido manda ancora messaggi rinnegando whatsup. Ridendo, Potter apre il messaggio. Il sorriso si interrompe lasciando la bocca spalancata e gli occhi sbarrati. Il messaggio è di Guido ed è l'inoltro dei complimenti ricevuti dalla Nove Colli per aver finito la Granfondo lunga in 7 ore e 45 minuti. Guido sapeva che mai sarebbe stato creduto senza prove inconfutabili. Potter anche mentre sta scrivendo questa doppia storia, nonostante la prova fornita, continua a far fatica a crederci. Ma la realtá é che Guido, quello che "Io i lunghi non li faccio, voi siete pazzi", "Io con l'acqua non esco, voi siete scemi", ha finito una delle più dure, bagnate e fredde Nove Colli della storia. E allora non gli si può che dire una cosa, finalmente: BRAVO GUIDO!!!



25 maggio 2015

Una Pizza in Compagnia

Una Pizza in compagnia

Sorteggio premi vinti alla 10 Colli

Controllo Classifica Sociale al 24 maggio

Mercoledì 27 maggio 
Ritrovo ore 19.50 presso Ristorante Pizzeria Il Bersagliere a Casalecchio di Reno, in via Marconi 94.

Confermare Propria presenza  entro Martedì 26 maggio telefonando in negozio, 051578154.
Dopo tale data non sarà possibile aggiungere posti a tavola.

24 maggio 2015

Gita Passo dello Stelvio.

Gita Passo dello Stelvio
Data 25-26 luglio.
Soggiorno presso Albergo Hotel Posta Spondigna
Prezzi:
Pernottamento Venerdì 24 luglio più colazione del Sabato € 37,00 € (bambini 20 €)
Cena e pernottamento Sabato 25, colazione e pranzo Domenica 26 € 70,00 (bambini 50,00 €)
Quindi:
Da venerdì 24 luglio: 107,00 €
Da sabato 25 luglio: 70,00 €

Programma:
Sabato 25, colazione, pedalata fino a Resia, passando dall'omonimo lago. Circa 60/65 km andata e ritorno.
Rientro ora di pranzo, pomeriggio libero.
Cena e pernottamento.
Domenica 26:
Colazione dalle ore 7.30.
Scalata dello Stelvio, discesa dalla parte Svizzera e rientro a Spondigna in discesa.
Ore 13 / 13,30 pranzo e rientro a Bologna.
Prenotazioni in negozio con Caparra 50,00 € entro sabato 30 maggio.

23 maggio 2015

Il Grappa non sa da fare

Sembrano maledette le nostre spedizioni sul Grappa. Anche domani, per via del Maltempo e del freddo, dobbiamo rinunciare ad andare.
Se il tempo qui sarà decente il ritrovo sará alle 730 all'Agip per Mongardino, o alle 830 da Paolo.

21 maggio 2015

Giro d'Italia, undicesima Tappa, Arrivo a Imola. Noi c'eravamo!

Nella Romagna del Sole, pronta ad aprire una stagione estiva di mare e divertimento, non so quanto si possano essere divertiti i "Girini", che il sole l'hanno visto solo una volta tagliato il traguardo. Sotto una pioggia battente hanno cavalcato i Colli Romagnoli per poi ripetere quattro volte il circuito dei Tre Monti, ad Imola. Tante cadute, quanto le facce provate giá al primo passaggio del circuito. Vince un Russo dal nome, che più che ciclista, ricorda un astronauta. Scatta proprio davanti ai miei occhi e lascia i compagni di fuga senza neanche salutare. Lo rivedranno solo dopo il traguardo. I big si controllano, ma anche Alberto e Fabio soffrono. El Pistolero si accorge della fatica del Sardo e prova ad impensierirlo. Ma la squadra Kazaka é troppo forte e rintuzza l'attacco dello Spagnolo, invece troppo solo. Ivan Basso passa solitario sull'ultimo Gran Premio della Montagna, il freddo e la pioggia non gli sono mai stati amici, ma vedere un Campione dal suo passato così solo, mette tristezza. È triste anche il tempo che il rifornitore Spagnolo dell'Astana descrive in modo chiaro: "Giornata no, Tiempo de Mierda!". 
In giornata c'é il popolo del Giro che sotto l'acquazzone fa festa, tra tavoli inbanditi di carne fumante, appena tolta dalla griglia e Sangiovese come se Piovesse.
Cavolo se Pioveva!

15 maggio 2015

Una Pagella Speciale

Lorenzo Tognetti 10 e Lode
Il 14 Settembre era sdraiato in una camera del Maggiore con una gamba in trazione e un femore distrutto. Per rimetterlo in bolla lo hanno placcato , avvitato e per tranquillitá legato con un filo di ferro, vedi mai che le viti si spalino. Ad Ottobre era già in piedi, a Dicembre su una cyclette e a Febbraio in strada, in bicicletta. Qualche uscita in solitario, ed a Marzo é rientrato in gruppo e giá in salita, si faceva fatica a stargli dietro. Ad Aprile non gli si stava proprio a ruota e alla Granfondo di Firenze, portato a forza dagli amici, manca poco che arrivi davanti a Galluzzo.
A Maggio, dopo aver disertato la Dieci Colli, perchè avrebbe sofferto troppo e solo per questo meriterebbe un 2 in pagella, ha tirato varie volte il collo ai ragazzi, ma Sabato per la prima volta dopo anni, anche per lui la fatidica crisi è arrivata, inesorabile.
Il Fondovalle del Setta ai trentatre orari di media, Montefredente fatto a tutta provocato da me e da Guido, che giocava al gatto col topo, la Futa da Bruscoli, senza mai voltarsi a fare due chiacchere con chi di fiato per parlare non ne aveva più, la Raticosa dalla Futa, fatta con il 52 e l'ultimo strappo fatto con il cuore in gola, per non farmi arrivare al Passo davanti a lui, (per fortuna sono un amico e l'ho accontentato), tutto questo, condito anche da 5 chilometri con il vento in faccia verso Pianoro, gli han fatto dire alle prime rampe di Brento: "Ragazzi aspettatemi su!"
Che a sentirlo mi son messo a ridere, concentrato sul brutto sedere di Guido cercando di restargli il piú vicino possibile. Impresa che mi é riuscita con stupore, lo stesso che ho provato una volta giratomi, non vedendo Lorenzo alle nostre ruote. Non stava scherzando.
Cosí mi son messo nascosto dietro un tornante verso Badolo ad aspettarlo per scattargli una foto, sperando non facesse uno dei suoi soliti sorrisi. Il sorriso non l'ha fatto ed inequivocabilmente, sbuffando mi ha detto: "Se volete vendicarvi oggi é la giornata giusta".
Non ci sembrava il caso, siamo amici, stava soffrendo, meglio andare a casa diretti.
Che poi arrivati a Badolo abbiamo preso per le Ganzole, abbiamo preso lo strappo prima dei Prati di Mugnano a tutta e a tutta siamo arrivati a Zola, la si puó chiamare vendetta? No dai!
Lorenzo é arrivato davanti a casa con lo stomaco che chiamava la pasta con il Tonno e l'uovo, che sognava giá da Monghidoro. Che poi 80 grammi di pasta e 200 di Tonno, é Tonno con la pasta, non viceversa. Che poi mi manda la foto di sto intruglio, mentre io mi sto mangiando 2,3,6,15 fette di salame, innaffiate da due bicchieri di Sangiovese, quasi quasi mi fa tagliare anche la pancetta.
Che poi Domenica Lorenzo é stato a letto, io invece sono uscito.
UMANOIDE.