09 dicembre 2007

E la vita,la vita,e la vita l'è béla.......

“E la vita, la vita, e la vita, l’è béla,l’è béla, l’importante è avere l’ombrela”. Dicevano cosi Cocchi e Renato, e avevano ragione, ma noi oggi l’ombrela non l’avevamo e non è stata molto “béla”.
La sveglia alle 7:30 prometteva una bella mattinata, mentre i cereali si ammorbidivano nel latte tiepido, un bel rosso in cielo dipingeva una bellissima alba.Ma era solo illusione.
Già alle nove, al ritrovo da Paolo, la situazione si faceva molto dubbiosa, il cielo si era coperto e guardando da tutte le parti il cielo era solo grigio.
Cosa fare? Inutile progettare grandi giri la pioggia è dietro l'angolo, meglio stare nei paraggi per non prenderne troppa. Si decide per un pezzo di Porrettana, poi si torna indietro. Si parte, ma neanche a Borgonuovo, a Gengi, esce dal letargo il neurone, proponendo Badolo. La salita non entusiasma molti, ma lo si fa contento, alla fine questa settimana è uscito solo lunedì e giovedì, non si è sfogato abbastanza.
Si svolta così per Castiglione, le montagne in lontananza sono bianche e dall’aria che tira lo si immaginava. Comincia Badolo e cominciano a scendere le prime gocce. Bosso con la sua esperienza, gira la bici e ci saluta: non rischia di prendere l’acqua e con il senno di poi gli si può dare solo ragione.
Si sale piano, il gruppo si frammenta, Enrico Pietrafesa accusa l’ inverno, le salsicce, il cotechino e le lenticchie e si stacca dopo poco. Non sarà l’unico. Gengi davanti sembra Basso (e a volte anche Bosso), mai sui pedali, andatura considerevole, quando gli arrivo sotto aumenta l’andatura: dai 15 km/h si passa ai 16.
Intanto la pioggia si fa più insistente, le ginocchia sono già belle che bagnate e anche le battutine a Gengi per l’ottima scelta si fanno sempre più gelide! Si arriva alle Ganzole, c’è chi scende a Sasso e chi invece sceglie di andare a Pieve del Pino e poi a Casaglia. Siamo Gengi, Mauro Cioni, Mimmo, Mircone, Gianluca e io. E’ giusto dire i nomi di questi pazzi per la bicicletta, il ragionamento non faceva una piega, si è detto”bagnati per bagnati…”,ci siamo inzuppati. L’acqua scende sempre più forte e le discese ci rendono spugne, arriviamo in via Saragozza e da qui a Casalecchio ognuno si dirige a casa verso una bella doccia calda.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao sono neurone adesso neurone ha imparato ad usare il blog e dice:bello il giro di potter che voleva fare la porrettana andando contro ad annegamento certo.sicuramente aveva paura di affrontare badolo visto che ultimamente non è in forma!le sue prossime responsabilita gli fanno provare timore ed incertezze!

Enrico Pasini ha detto...

Ah perchè non ci siamo annegati?va là va là neurone e poi che incertezze, se ce l'hai fatta tu ce la farò sicuramente anche io..allenati che sabato ti spezzo le gambine!!!

Mauro ha detto...

Io sono arrivato a casa col piede destro annegato, mi son tolto la scarpa ed è uscito un litro d'acqua.
D'altronde l'acqua entrava da sopra e il gore-tex, che è rigoroso e preciso, non fa entrare l'acqua da fuori ma non la fa neanche uscire da dentro.
Comunque bel giro...e per scaldarmi poi io sono andato a Sasso in scooter sotto l'acqua

Enrico Pasini ha detto...

meraviglioso goretex...bella l'idea dello scooter non ci avevo pensato altro che doccia calda il cambio di temperatura poteva farmi male

Anonimo ha detto...

comunque scrivi da poeta potter appena ti vedo ti do un bacino