07 giugno 2010

"FINALMENTE" venne il giorno del San Pellegrino in Alpe.

Ritrovo a Silla:”Siamo sicuri che vogliamo il giro, c’è il tempo un po’ incerto”. Una risata rimbomba nella valle, non c’è una nuvola in cielo, venti gradi e il cielo azzurro. E’ il giorno perfetto per fare il San Pellegrino, abbiamo fatto bene a rimandare mercoledì, quando il tempo era veramente incerto!!! Partenza subito in salita, a Ponte della Venturina si volta a destra, verso il Passo dell’Oppio, venti chilometri facili ma quasi tutti a salire. Strada bellissima e i paesi si susseguono in succesione: Molino del Pallone, Pracchia, Ponte Petri, la montagna si sveglia, mentre noi pedaliamo risalendo il Reno. Discesa velocissima attraverso San Marcello Pistoiese e siamo subito a La Lima. Qui qualche chilometro di salita e riprende la discesa. Praticamente scendiamo per trenta chilometri poco meno, mentre gli altri che ci separano da Castelnuovo Garfagnana e l’inizio del San Pellegrino, sono ancora ventidue. Sono infiniti, nonostante la strada non sia brutta e i gruppi di ciclisti toscani, incontrati prevalentemente nell’altra direzione, numerosi. Andrea ci porta a Castelnuovo Garfagnana ai trenta orari, e io mi godo un po’ la sua ruota, dopo essere stato praticamente sempre davanti. Finalmente Castelnuovo arriva, lo passiamo e dopo pochi chilometri ecco la deviazione e il cartello “San Pellegrino in Alpe 13 km”.Andrea rimane davanti, ogni tanto si volta, sembra andare su con il freno a mano inserito, fino a quando non lo toglie e non lo vediamo più. La strada sale subito, decisa tra l’otto e il dieci percento, e non molla mai. Io rimango con Gialuca e Lorenzo rimane con noi. Poi rimango da solo, ma questa volta non davanti, ma dietro. Una cotta incredibile, piano piano la velocità scende sotto i dieci chilometri orari, il sole picchia forte e il sudore è un torrente in piena che scende dal casco, fin dentro i calzini. La salita che cercavo di fare da anni, sta diventando un inferno. Le borracce, riempite poco prima dell’inizio della salita, ormai sono vuote. Ogni tanto mi volto convinto di ritrovarmi dietro Massimo e Tony, ma così non è. Gli ultimi due chilometri sono al diciotto per cento, l’ultimo in particolare non molla mai. Alcuni ragazzi di Prato sfidano l’equilibro, mentre io continuo la mia lenta marcia verso il Paesino toscano. Nonostante la cotta riesco a raggiungere la piazzetta e ritrovare Andrea, Lorenzo e Gianluca. Lorenzo, senza vergogna ammette che non c’è la fatta e all’ultimo chilometro e sceso a piedi. Mi rincuora un po’ il fatto d’averla tutta in sella nonostante una cotta che mi ricorderò a lungo. Arrivano anche Massimo e l’indomabile Tony, anche lui è sceso ma tanto di cappello solo per esser evenuto. Si beve una Coca e un ottimo panino fatto dal buon Pacetto, che “nonostante gli anni sei ancora al mondo” e si riparte. La salita non finisce al paese ci sono ancora ottocento metri non tenerissimi e si arriva alla discesa. Qui si apre l’orizzonte, che però non si vede. Sbalorditi guardiamo verso Pievepelago e una nuvola immensa e nerissima avvolge tutto il Cimone. Non ci possiamo credere, ma scendiamo. Si arriva al Passo delle Radici e si continua a scendere. Discesa bellissima, tecnica ma veloce, fino a metà. Qui inizia il diluvio universale. Improvvisamente i torrenti nel bosco si gonfiano, il fango scende dai pendii e i rami cadono dagli alberi. Una fitta e violenta pioggia ci travolge, troviamo riparo sotto una galleria, ma capiamo che non è la nostra salvezza. Se i gradi a metà San Pellegrino erano trentadue, ora sono 16, meglio prendere tanta acqua che congelare in un’anonima galleria di montagna. Si scende, si attraversa Pievepelago e si va verso Riolunato e Montecreto. La pioggia rallenta, ma non smette di cadere. Il Panino di Pacetto è già un bellissimo ricordo e dopo Monte Creto mi stacco. Sestola sembra irraggiungibile, più volte mi sfiora l’idea di chiamare moglie e padre e farmi venire a prendere da La Cà. Una sofferenza così in bici non l’avevo mai patita, neanche la neve, sul Rolle mi aveva intimorito, anzi mi aveva esaltato. Qui la vedo brutta, ma Tony a Sestola tira fuori due pezzi di cioccolata, che uniti all’ultimo gel di Maltodestrine mi resuscitano come fosse Pasqua. Ancora discesa verso Fanano e poi su verso La Masera e Querciola. Proprio sull’ultima salita smette di piovere. I ragazzi, giustamente, fradici e infreddoliti, rinunciano a La Cà, rinunciando però a un ristoro per dieci, organizzato da mia moglie. Mortadella, Prosciutto, Pancetta, Ciccioli, Crescenta, Coca cola e Crostata ai Frutti di Bosco., finito tutto tra la merenda e la cena mentre un raffreddore incalzante prendeva possesso di me. Se questa giornata fosse una barzelletta, forse la fine la conoscete già, se non ci arrivate da soli, guardate l’ultima foto, ecco com’era il tempo sull’ultima salita, ad un chilometro da casa…

Ps:Comunque sia, gran giro! Io ho fatto 182 km per 3300 mt di dislivello. Se ci aggiungessimo il Cavone, verrebbero 200 km con più di 4000 mt di dislivello, cioè quasi una Sportful!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

grandi tutti, è stata veramente dura
pensavo di non arrivare a casa vivo non riuscivo a frenare e a curvare sotto l'acqua..
cmq giro bellissimo da ripetere
x enrico: non hai altre foto?
ciao
andrea

Enrico Pasini ha detto...

si non moltissime alla fine, comunque te le metto in chiavetta con quelle dello Zoncolan e poi te le dò

LucaS ha detto...

è già la seconda cotta quest'anno, sarà l'età che avanza???

Anonimo ha detto...

..intanto non li metti su picasa?

Anonimo ha detto...

beh cotta.. enrico vorrei avere io quelle cotte
quando io mi cuocio non torno proprio a casa..
:-)

Anonimo ha detto...

Complimenti davvero a tutti...dal racconto deve esssere stata davvero una bellissima esperienza....ovviamente togliendo la crisi di Enrico!!:-)
ciao Gaetano

Enrico Pasini ha detto...

Ragazzi fatevi questa descrizione della salita di San Pellegrino segnalata da Lorenzo Tognetti, la dice lunga sulla spettacolarità dell'ascesa. IO dovrò avere la rivincità...
Scomazzon attento a quel che dici, un anno storto capita a tutti..............................

Enrico Pasini ha detto...

http://www.deagostiniedicola.it/frontend/articolo.asp?artID=1124