20 ottobre 2013

Anche quest'anno, al mare, non ci abbiamo rinunciato.

È sempre emozionante andare al mare in bici. In qualunque stagione in qualsiasi occasione. Parti da Bologna, cittá che è l'ingresso degli Appennini e arrivi a Ravenna, la cittá e il porto di arrivo e di partenza di milioni di viaggi, in migliaia di anni.
È emozionante, nonostante tutta quella pianura, quell'infinito girare di gambe senza un attimo di riposo. 120 km, 4 ore di viaggio, scarse.
C'è chi ne fa di meno, ed è Sandrino che ne fa 70. Ma è un'impresa. Perchè sicuro giá da giorni di voler venire, trattiene l'entusiasmo del rientro in gruppo e si fa trovare pronto con la bici nuova a Medicina. Ma per chi viene da due anni di inattivitá quei settanta km ai 30 di media sono un'impresa. L'ho visto piangere dopo Gavia, Mortirolo, e Santa Cristina, ma confronto a quello che ha fatto oggi, quella Granfondo è niente. Onore a lui, è da prendere d'esempio.
È emozionante andare al mare in bici. Diventa divertente quando lo fai in compagnia degli amici. Perchè riuscire a ridere 4 ore ininterotte non è poca cosa. Anzi ultimamente si dice per una evento eccezzionale che è TANTA ROBA.
Tra uno scatto e l'altro, un buco per isolare il povero Tony e una trenata a ruota del Ducato del grandissimo Bruno, che ci fa da ammiraglia per tutto il viaggio, avrei voluto che il viaggio durasse 8 ore, non 4. Ma il pesce ci aspettava e sarebbe stato uno spreco non mangiarlo di gusto come abbiamo fatto.
Poi per come abbiamo mangiato.
Bene, velocemente, in quantitá da strafogarsi e senza pagare un'esagerazione.
Ah no, aspettate, questa è un'altra storia. Alla prossima gita, con lo stesso spirito, lo stesso sorriso ma in un altro ristorante! 

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