12 settembre 2016

Brevetto conquistato!

La Spezia, Firenze, Carpaneto Piacentino, Albinea, Piacenza.
Cinque Granfondo, tutte portate a termine nel percorso lungo, un Brevetto Cpnquistato e due su tre atleti sul podio delle rispettive Categorie.
Guido Frigieri e Stefano Baccigotti entrambi secondi classificati, chi scrive invece settimo nella propria.

Allora era giusto fare Festa e andare a ritirare il meritato Premio, tutti insieme come nelle Granfondo, nella splendida Location della Baia Blu di Lerici sul Mar Ligure, nel Golfo dei Poeti.
Una giornata passata insieme, tra una mangiata di pesce, una passeggiata, un bagno veloce e la premiazione sotto un cielo stellato e la Luna, alta, a fare luce con il riflesso sul mare.

Soddisfazioni che vogliamo dedicare a chi, di questa stagione l'anno passato, aveva proposto di fare il Brevetto dell'Appennino, ma che poi il fato ha lasciato ai box per tutto l'anno.
Lorenzo Tognetti è tornato proprio ieri in gruppo con la gita sociale al mare, quasi il destino volesse dire che mentre la sua idea veniva premiata sulle rive Liguri, lui era ora si rimettesse in gruppo a divertirsi come un tempo.
Questi Premi sono dedicati a lui e sono un in bocca al Lupo per la stagione 2017 che tra poco metteremo in programma.
Con un solo obbiettivo, sapersi divertirsi.   

09 settembre 2016

Gita al Mare in Bicicletta ultimi aggiornamenti:

Gita al Mare in Bicicletta

Al Mare in Bicicletta, Domenica 11 Settembre 2016
Ciao gli ultimi aggiornamente per la Gita al Mare in bicicletta:
Per la Borsa dei vestiti di ricambio, bisogna portarla Sabato 10 Settembre Presso il Centro Sociale San Biagio (Via Pietro Micca) dalle 14.30 alle 19.30, un'incaricato le caricherà sul Pullman Domenica mattina.
Per piccoli oggetti e o borraccia/merendine le potrete dare all'auto Ammiraglia (Domenica mattina alle ore 07.00) che ci seguirà dalla partenza all'arrivo.
La Partenza è fissata alle ore 07.15, puntuali, da davanti al negozio, secondo ritrovo presso il Ponte del Fiume Reno a Casalecchio di Reno alle ore 07.25.
Manterremo una media da "Crociera" massimo 25 km orari, sarà una pedalata in compagnia.

04 settembre 2016

Gente di bici. Granfondo Scott di Piacenza

Gente fotogenica non ne abbiamo, per fortuna.

Ma di simpatia non manchiamo. E allora le alzatacce alle 5 della Domenica mattina sono spazzate via dalle risate e dalle cazzate dette tra le macchinate, le soste in autogrill per l’immancabile caffè che ti sveglia tanto è buono e la preparazione, vestizione pre-Granfondo, un breafing in cui l’unica costante è il sorriso stampato in viso.

Poi ognuno a testa bassa, nella lunga pianura piacentina che porta in appennino, tra un bellissimo pezzo in tangenziale e strade provinciali ruvide e insidiose ma comunque larghe.
In una giornata talmente afosa che se alzi lo sguardo dalla strada puoi notare le zanzare prendere il sole in riva ai fossi con uno spritz tra le zampette.

Iniziano le salite e si inizia a grondare. Chi soffre meno, chi vorrebbe i tergicristalli sugli occhiali, chi dopo pochi saliscendi è già bagnato più delle due ore d’acqua prese ad Albinea ad inizio Giugno e chi e costretto a fermarsi in ambulanza perché è prosciugato.

I Colli Piacentini sono stupendi, anche se di tempo per guardare ce ne è veramente poco. Tra lunghe salite da spingere e strappi durissimi da evitare di mettere il piede a terra, le strade, se così possono chiamarle dato il loro stato, (nel Bolognese possiamo baciarci i Gomiti), scorrono sotto le ruote, tra campi senza un filo d’ombra e freschi boschi rigeneranti.

E poi ancora pianura, la stessa dell’andata con la stessa tangenziale ad esclusivo uso e consumo dei Granfondisti, che in un gruppo di 25, (tirano in quattro naturalmente…), rimangono in perfetta fila indiana tra la banchina e la riga bianca. Evento eccezionale, che ha dell’incredibile visto che è l’unica volta che avevano la strada tutta per loro.

Evento che chi scrive ha provato a cambiare, spostandosi nei suoi lunghi turni a tirare verso  il centro della carreggiata, invano, perché ad ogni cambio si tornava sulla riga bianca.

Ma i ciclisti sono così, gente strana, al limite della pazzia, che da noi ha una caratteristica che è ancora più strana, una caratteristica che questo mondo sta perdendo.

Ridere, ridere e ancora ridere.

Al 2017, ridendo! 

22 agosto 2016

Al mare in Bicicletta

Malinibici

Organizza 

Domenica 11 Settembre 2016

Al mare in Bicicletta con rientro in Pullman
con
Pranzo al Ristorante Cavalieri di Rimini
Programma:
Ritrovo presso Malinibici alle ore 07.00 partenza ore 07.15
Arrivo a Rimini previsto per le ore 12.30/1300
Possibilità di fare la doccia all’arrivo.
(Zaino e o borse per abbigliamento di ricambio va portato in negozio entro sabato 10 settembre.)

Il Pullman per accompagnatori partirà alle ore 09,00
 presso il Centro Sociale di San Biagio.

Menù:
5 antipasti freddi, 5 caldi.
Tris di minestre:
Risotto alla marinara- Tagliolini allo scoglio_ Parpadelle gamberi pesto e pendolini.
Sorbetto al limone
Grigliata mista, fritto misto, insalata.
Crema Catalana.
Acqua, vino, caffè e amaro.

Costo pranzo + Pullman € 55,00
Solo Pranzo € 45,00
Prenotazione con  acconto di € 30,00, presso Malinibici 
entro e non oltre il 31 agosto 2016.

12 agosto 2016

Abetone classico in Compagnia

Suona la sveglia, mi alzo e ancora in mutande esco per vedere se il sole è già sorto.
I nove gradi e una brezza che sa di sottozero mi prendono e mi bloccano mentre il sole spunta da dietro il serretto a salvarmi da una possibile congelata. Scappo in casa e vado a vestirmi.
La discesa verso Silla in maniche corte è sofferenza pura, arrivo al bar dove i ragazzi, in felpa, sono già a prendere un caldo caffè. Scaricano le bici dal furgone, nel frattempo arriva anche Renato e partiamo.

Saliamo verso Molino del Pallone e Pracchia senza spingerci troppo ma mantenendo un buon ritmo per cercare di sentire un poco di caldo. Ramon e Renato provano ad alllungare, mentre Steve e Simone preferiscono tenersi e io gli faccio compagnia.
Al Passo dell'Oppio finalmente si comincia a sentire il sole scaldare, soprattutto le gambe. Il giorno prima le sette ore nel bosco si sono fatte sentire e soprattutto non sono ancora state recuperate.

Si arriva a La Lima e si comincia a scalare l'Abetone. 16 km con il naso all'insù, che sono al pari di una salita alpina. Io, Ramon e Renato saliamo insieme, Ramon ha qualcosa in più e negli ultimi chilometri lo lasciamo andare, anche se non lo molliano di vista e proviamo pure a riprenderlo, tentativo che si conclude con un nulla di fatto.

La bella discesa verso Pievepelago è rovinata dal vento e un pò di traffico, ma scorre comunque veloce sotto le ruote. Passiamo Riolunato a tutta trainati da un magistrale Baccigotti e cominciamo a salire verso MonteCreto.
Tra i boschi e i torrenti del Cimone arriviamo, ognuno del proprio passo, nella viva Montecreto e continuamo a salire fino a Sestola.
Salita semplice dal paesaggio splendido, ma lunga che ti logora ad ogni pedalata che compi.
Il tempo di un caffè a Sestola e veloci verso Fanano e verso la salita che ci porterà verso la montagna di Bologna.

Attraversiamo il Ponte sul Dardagna e siamo di nuovo nel bolognese, ma soprattutto iniziamo a salire.
La Masera è una salita pedalabile ma calda, tra campi di grano e boschi di quercia e di castagno, con alla destra i monti della Riva e a sinistra il Belvedere. Sarebbe tutta da spingere, Renato e Ramon lo fanno, io ho il limitatore inserito e rimango limitato.

Renato ci saluta al valico mentre noi scendiamo verso Farnè, sosta alla fontana e si comincia a salire verso LaCà.
L'obbiettivo è salire al Cavone, ma allo strappo delle Borrelle comincio a porre qualche dubbio, appoggiato da Simone e alla fine Steve e soprattutto Ramon si convincono a fermarsi a LaCà.

Per me il Giro è finito, per loro invece rimangono 18 km verso Silla. Ma lo stomaco chiama e una sosta alla Dispensa è quello che gli serve.
Tigelle, affettati e formaggi, birra a volontà e un bel caffè.
Il giro è recuperato.
Una dormitina e si può ricominciare!

03 agosto 2016

Uscita d'Agosto, confermata.

I ragazzi vogliono rischiare. Potremmo prendere un pò d'acqua, ma potrebbe anche essere una giornata perfetta, ne calda, ne fredda. 

Per preparare al meglio Frigieri alla ormai prossima Granfondo Austriaca Oetztaler, sabato 6 Agosto, tempo permettendo, andiamo a fare un bel giro in Appennino.
Abetone, Cimone e Corno.
Il ritrovo è alle ore 6/615 automuniti, con bici al seguito, alla rotonda Biagi, oppure alle ore 7 a Silla.
Il Giro è molto duro, 180 km per  4000 metri di dislivello.
Nei due link sotto potete vedere altimetria e chilometraggio, oltre che l'articolo scritto quando lo facemmo qualche anno fa.
Per chi non se la sentisse di completarlo tutto, lo può sempre accorciare facendo solo l'Abetone.
Rimate comunque connessi, entro venerdì sera se non si farà lo comunicherò qui e su Facebook.

Agosto è tempo di grandi imprese, non mancare!

È GRADITO CHE, CHI LA POSSIEDE, INDOSSI LA DIVISA 2016 DEL CLUB.
Capito Guido? 

http://www.brytonsport.com/mapTrackView/2?id=606522

http://malinibici.blogspot.it/2012/06/cinque-eroi-sullappenino.html?m=1

13 luglio 2016

Ultima notturna di tre

Avete caricato le batterie?

Le bici sono pronte per affrontare l'ultima delle tre notturne?



Benissimo, Andrea Zanna ci aspetta domani sera
 "Giovedì 14 luglio"
Presso l'agriturismo "La Torretta" in via Mongiorgio n. 21 a Monte san Pietro alle ore 19.45 con partenza alle ore 20.00, ci porterà a conoscere i sentieri che transitano in quelle zone, in un percorso di circa due ore.
Al termine del giro, troveremo un ristoro di Crescentine/Tigelle e affettato per riprenderci dalla fatica (15,00 €), conta e firma dei presenti per poi stilare la classifica dei più presenti.
Qui puoi trovare il video della seconda prova; Clicca QUI
Pedalata aperta a tutti gli amici che
abbiano voglia di pedalare in compagnia. Non c'è
quota d’iscrizione e non c’è copertura assicurativa,
pertanto gli organizzatori declinano ogni responsabilità
relativa a danni su cose e persone..
Casco Obbligatorio e luci avanti e dietro.
-per gli attraversamenti su strada si riporta al Cod. stradale

La classifica con Finale sarà pubblicata entro la prossima settimana sui Social e sul sito www.malinibici.it, dove verranno anche assegnati i buoni sconto.



02 luglio 2016

Su e giù per l'Isola d'Elba.

Venerdì 1 Luglio 2016

Alle sei di mattino, l’aria é fresca, sarà che siamo su un isola, ma i primi di luglio all’Elba mi sembra strano infilarmi il gillet che ho in tasca, inforchiamo la bici e partiamo direzione Fetovaia, le gomme da fuoristrada si aggrappano all’asfalto e fanno rumore. Non ci sono auto in giro, solo qualche ciclista che come noi cerca il fresco per pedalare, Cavoli, Seccheto, Fetovaia li passo é relativamente veloce, questo saliscendi in riva al mare è veramente spettacolare, mentre la salita che porta a Marciana ci costringe a cambiare ritmo e rallentarlo, in centro a Marciana ci fermiamo per un caffè e due foto. Si riparte in bici e abbandonando la strada provinciale 25, cominciamo ad arrampicarci sul Monte Perone, i cartelli segnano 14%, impegnativo, mi consolo pensando che la distanza per arrivare in cima non è lunghissima. Sottobosco fitto, tutto coperto di muschio, che emana un’odore forte di natura selvaggia, arrivati in cima, al quadrivio voltiamo a destra sullo sterrato, e poi a destra ancora sul sentiero numero 5, una discesa tra boschi, rocce, viste mozzafiato che ripagano lo sforzo della salita, alcuni passaggi risono risultati impegnativi, l’arrivo poi a Procchio ha concluso la discesa sterrata.
Ripreso la la strada provinciale 25, ci siamo diretti verso Colle di Procchio per poi girare a sinistra su una strada che conduce alla discarica dell’Elba, prima asfaltata poi sterrata che con una salita pedalabile ci conduce alla provinciale 30 che attraversiamo per riprendere il sentiero, molto impegnativo, che ci porta al Monte Tombone.

Ci prendiamo alcuni minuti di riposo, mentre la macchina fotografica scatta ripetizione, cercando di raccogliere attimi che abbiamo già nel cuore.
Ora discesa, discesa e discesa fino a Marina di Campo, con circa 65 km di strada percorsa e circa 1750 metri di dislivello in salita, stanca, molto stanca, ma soddisfatta.
Questo giro l’ho fatto con una E-Bike, una montain bike a pedalata assistita, per me che il lavoro mi occupa molte ore al giorno, ho una famiglia e una casa da curare mi rimane poco tempo per allenarmi, la E-Bike riesce a regalarmi emozioni che la bici tradizionale non mi può dare.
Chi sorride o giudica facile usare una bici elettrica……..ha tanto, tanto tempo per allenarsi, o non l’ha mai provata, e non sà le emozioni che si perde.





27 giugno 2016















Tre notturne in Mountain Bike:

Mercoledì 29 Giugno, in collaborazione con MTB ADVENTURE

Giovedì 7 Luglio. Club Cicli Malini

Giovedì 14 Luglio, in collaborazione con Bologna BIKE WINE TOUR.

Al termine di ogni prova, dopo la cena/ristoro, si effettuerà l'appello dei presenti.
Chi al termine delle tre prove avrà più punti riceverà dei buoni sconto.

Prima Prova:
Mercoledì 29 giugno:

Pedalata aperta a tutti gli amici che
abbiano voglia di pedalare in compagnia. Non c'è
quota d’iscrizione e non c’è copertura assicurativa,
pertanto gli organizzatori declinano ogni responsabilità 
relativa a danni su cose e persone..
1° di 3 appuntamenti che consente la raccolta punti e
ricevere premi presso Malini Cicli.
Casco Obbligatorio e luci avanti e dietro.
-per gli attraversamenti su strada si riporta al Cod. stradale
RITROVO ORE 19.30 di fronte al negozio Malini Cicli in
Via Resistenza 13 Casalecchio di Reno
DESCRIZIONE
° notturna di circa 20km sulle colline limitrofe
° ARRIVO presso la GELATERIA GIANNI in via Porrettana, dove ci attende un buffet al costo di 10€ (costo relativo al solo buffet)
° dalla gelateria è facilmente raggiungibile nuovamente
il Negozio Malini per tornare alle Macchine.
CONFERME:
° mtbadventure.net@gmail.com
° Paolo Malini (info@malinibici.it).
° scrivere presente nell'Evento di Facebook
ps. essendo una serata tra amici speriamo siate presenti e che vi fermiate anche al buffet 
Seconda Prova:
Giovedì 7 Luglio:

Pedalata aperta a tutti gli amici che 
abbiano voglia di pedalare in compagnia. Non c'è 
quota d’iscrizione e non c’è copertura assicurativa, 
pertanto gli organizzatori declinano ogni responsabilità 
relativa a danni su cose e persone..

Casco Obbligatorio e luci avanti e dietro.
-per gli attraversamenti su strada si riporta al Cod. stradale

RITROVO ORE 19.30 di fronte al negozio Malini Cicli in
Via Resistenza 13 Casalecchio di Reno.
Descrizione.
Notturna di circa 20 km sulle colline Casalecchiesi.
Arrivo presso il punto di partenza dove ci attende una Pizzata in Compagnia.
Possibilità di noleggio luci.

Terza Prova:
Giovedì 14 luglio

Pedalata aperta a tutti gli amici che 
abbiano voglia di pedalare in compagnia. Non c'è 
quota d’iscrizione e non c’è copertura assicurativa, 
pertanto gli organizzatori declinano ogni responsabilità 
relativa a danni su cose e persone..

Casco Obbligatorio e luci avanti e dietro.
-per gli attraversamenti su strada si riporta al Cod. stradale

 in collaborazione con: Bologna BIKE WINE TOUR.
.............in costruzione!

 In Caso di maltempo le prove non si recupereranno!

24 giugno 2016

E se si sposa lui, c'è speranza per tutti!

Di quelle persone che incontri per strada,
ed in bici di strada se ne fa tanta.

Persone che all'inizio proprio non te ne ricordi.

Poi sono sempre lì,
a ruota.
All'inizio in bici non sanno andarci,
e a ruota,
per loro,
vuol dire stare a 2 km,
10 minuti in salita,
più o meno.

Poi passa il tempo,
e
a ruota,
ci stanno sempre.
Attaccati, senza prendere un filo di vento.
Solo che,
in salita,
i 10 minuti li aspettan loro,
che arrivi tu.

E ti chiedi perché,
ma ti accorgi
che il perchè
è meglio non saperlo.

Perchè in bici,
non ci sa ancor andare,
perchè giocava a calcio,
ma sapeva solo parare.

Perchè poi la vita ti fa incontrare queste persone quì,
uomini veri,
più grandi di te,
che fanno esattamente il cammino contrario al tuo.

Persone vere, che non hanno ancora Facebook,
che non sanno usare il cellulare,
che vanno a letto con le galline,
che mangian solo soia,
che non sanno stappare lo spumante,
ma alla fine lo stappano lo stesso.
Manco fosse il Manghen...

Di quelle persone quì se ne conoscono poche,
ma conoscerle è una vera fortuna.
Perchè se su 50 foto che ho fatto,
mai,
è venuta l'ultima frase,
forse vuol dire,
che questo,
è solo l'inizio.

Forse, poverina lei.

Festeggiatele anche per me,
sperando di tornare,
e di vederle,
finalmente,
saper pedalare.

Auguri Amico!
Paso Potter.








12 giugno 2016

E con la Cooperatori ad Albinea, il Brevetto e conquistato!

Per una volta si parte davanti, anzi davantissimo.

Pronti via, curva subito a sinistra, mi alzo sui pedali, metto il 53, curva leggera a destra e spunta un cartello. Inizio prima salita 6,6 km. Ok, mi siedo, tolgo il 53 e comincio a far frullare le gambe. Da dietro cominciano a sorpassarmi, cerco di non dargli peso, voglio tenere un ritmo non troppo impiccato. A forza di farmi superare però comincio ad innervosirmi. Ma soprattutto comincio a sudare, sgocciolo sulla strada e non capisco perché, è sì umido, ma ci sono 15 gradi, sto tirando i remi in barca e non sono certo a tutta.
Galluzzo mi raggiunge quasi in cima e in discesa la musica non cambia. Non vado avanti, ho il limitatore inserito a velocità troppo basse per il livello odierno. Ale mi aspetta, ma alla terza volta lo invito ad andare. Mi dispiace perda i gruppi che io non riesco a tenere, poi mi dispiacerebbe, più avanti, riprendermi e staccarlo. Meglio lasciarlo andare. 

I Colli reggiani sono splendidi, non c'è il sole, sembrano le 18 di sera di una giornata di Novembre tanto è nuvolo, ma tra campi di grano, viti di Lambrusco e casolari in sasso, nonostante la mia partenza no, mi godo un panorama splendido. Panorama splendido e in salita. A Bologna i Reggiani li chiamiamo teste quadre, ma forse anche a noi a vivere in un posto, dove incredibilmente si sale tanto e si scende poco, qualcosa di quadro potrebbe venirci.

Metà della seconda salita, sento lo stomaco borbottare e improvvisamente lo sento parlare, volgarmente potrebbe definirsi rutto, in realtà mi dice "vai". Mangio un ciucciotto fragola e banana e scatto, riprendo il gruppetto che avevo davanti e lo stacco. In pochi han sentito il parlare del mio stomaco, perché intanto tuona, i rumori si sono uniti e in discesa infatti ha iniziato a piovere.

Sul fondovalle invece inizia a diluviare, al bivio un gruppetto di 15 mi riprende e mi saluta. Io giro per il lungo loro per il medio. Rimane con me solo un ragazzo, mi sta a fianco qualche minuto, parliamo un attimo e si mette a ruota.
La strada bagnata, allagata, riflette l'azzurro che in lontananza si comincia a vedere, intanto sulle nostre teste, continua a piovere.

Svolta a destra, si attraversa il ponte e si comincia a salire verso la Pietra di Bismantova. Salita di 5 chilometri, pendenza media del 7%, massima del 12. Salita vera e bellissima, una serie di tornanti poi la vista si apre sulla Pietra. Maestosa in mezzo all’Appennino vorrei fargli una foto, sono indeciso, metto una mano sul cellulare quando vedo, qualche tornante più su, un gruppetto. Ripongo l’idea della foto nel cervello, la resetto e mi rimetto a spingere.

Finalmente non piove più, finalmente le gambe girano che è un piacere. Il gruppetto lo riesco a riprendere dopo un bel po', insieme a tanti altri granfondisti che accusano la partenza in salita, la pioggia, il vento e il freddo.

Meno 20 km, continua la mia rimonta quando in cima ad un dosso vedo Guido, fermo. Ha bucato due volte, se non arriva l’assistenza dovrà conquistare il brevetto dell’Appennino nell’ultima Granfondo, la Scott di Piacenza. Penso che se avessi avuto la camera d’aria avrei potuto lanciargliela. Lo penso in discesa, appena l’ho visto la prima cosa che ho pensato è stata: “A sto giro arrivo prima io!”

Gli ultimi quindici chilometri sono con il cuore in gola, un signore fa l’elastico, si stacca in salita e mi riprende in discesa. Ai meno 5 lo riprendo, ma lui ha finito tutto quello che aveva in corpo. Abbiamo un gruppetto davanti, voglio riprenderlo. Mi riesce a dare un cambio, anche molto proficuo, poi tiro io. Quaranta, quarantacinque all’ora, ma il gruppetto non si avvicina, fino agli ultimi 500 metri quando  il percorso entra nella pista ciclabile. Una vera pista ciclabile, bellissima, non un marciapiede con verniciata sopra la figura del ciclista. Riprendo il gruppetto sullo strappo finale e il signore mi affianca e mi fa i complimenti, tagliamo il traguardo insieme e a bici ferme ci stringiamo la mano.
Sono sempre le conclusioni migliori.

Galluzzo e Simone sono alla macchina già cambiati, alla fine han fatto il medio e la figura di dover riprendere Ale e staccarlo me la sono risparmiata.

Steve arriva dopo dieci minuti e poco prima arriva anche Guido. Il Brevetto è conquistato. Per Steve è sicura la terza posizione, Guido invece rischia di aver perso il podio, ma a Piacenza potrà ribaltare tutto.
Doccia, Pasta Party con Tortellini, Birra e Prosciutto e si torna a casa.

Una domanda a metà strada mi sorge spontanea. Ramon causa ascesso non è potuto venire, ma il pacco chi gli e l’ha preso?
In 5 mi rispondono: “Io no.” Io neanche.

Un pacco gara di tutto rispetto. Tortelli, Lambrusco, Bandana, due borracce, Parmigiano Reggiano e barrette varie che per lui sono rimaste ad Albinea.
Che pacco abbiamo tirato a Ramon!

04 giugno 2016

Cambio orario

Mi comunicano che da Domani il ritrovo e spostato alle ore 8 da Paolo o alle ore 7 all'Agip di Zola per Mongardino.

31 maggio 2016

Quasi neanche una goccia

Era da dire e l’avevamo detto, prima o poi questa cosa del “neanche una goccia” l’avremmo pagata. E così è stato.

Sette e trenta sotto l’Agip di Zola, scendono già delle gocce anche se nel cielo qualche sprazzo di azzurro si vede ancora. C’è indecisione generale, ma la elimino subito. Si parte comunque, Porrettana finché si può poi al massimo si torna indietro. Difficilmente si riuscirà ad andare a Pistoia, ma alla sera lo avevo preannunciato ai ragazzi, dopo aver visto le ultime due tappe del Giro d’Italia, sarei uscito anche con la neve.
In negozio recuperiamo Ramon e Filippo, mentre a Sasso ci aspetta Simone. La Porrettana scorre veloce sotto le ruote, anche troppo, Baccigotti è una locomotiva e un paio di volte lo richiamo all’ordine. Tony rimane a ruota, ma il ricordo dell’Abetone, alcuni anni fa, rimane indelebile.

Non piove e non sgocciola. Siamo circondati da nuvoloni neri e minacciosi, ma davanti a noi l’azzurro domina le altitudini Appenniniche. Dove proseguire è la domanda che ci facciamo tutti. 

Fabio propone Vedegheto, ma tiriamo dritto.
Mosca vorrebbe salire Cereglio, proseguiamo ancora, lasciando sul suo sguardo, un sentimento di terrore.
Ci fermiamo a Riola, pipì veloce e occhiata alle previsioni. Davanti a noi, verso la Toscana, la situazione sembra più che accettabile, dietro le montagne però, si vedono alcune nubi che non promettono asciutto e caldo. A destra, verso il Modenese, il nero è quasi impressionante, mentre a sinistra verso i due Bacini splende un sole incredibile. Dubbi zero. Si va Suviana.

Tutti tranne uno. Mosca torna a casa, la paura della pioggia è troppo forte. Già è tiratissimo, se si bagna e si restringe di più dopo in salita chi lo tiene? Poi mangia poco, soprattutto ferro, effettivamente rischia di arrugginire. Mentre saliamo sotto un sole spettacolare e un tepore estivo, lo prendiamo non poco in giro. Pagheremo anche questa!

Il Lago di Suviana è leggermente increspato riflettendo i raggi del sole sui monti. Il blu del Lago, l’azzurro sopra di noi, il verde dei monti e quel nero di nuvoloni sempre più cattivi. Pedaliamo nel limbo, dovunque è nero, tranne sopra di noi. Durerà?

Lo  Zanchetto da Suviana è la salita dei Bolognesi insieme alla Raticosa, ma come paesaggio non ha eguali. Si parte dalla fine della diga, si sale sempre o quasi, due vecchie frane disegnano riposo ma non è certo realtà. Si sale fino al Passo ognuno del suo(passo), c’e chi forza ed esplode, chi vuole sentire il botto, chi si risparmia per il ritorno. Ma questa salita, come dice Baccigotti, (che l’ha fatta con la neve in terra prendendosi nomi su nomi), è sempre bella.
Il sole se né andato, l’azzurro del cielo anche, ci fermiamo a Castiglione in una Piazza bella, accogliente e vivace, a prender l’acqua. Non potevano immaginare che quella fermata alla fontana ce ne facesse prendere così tanta…

Scendiamo veloci mentre la luce si fa sempre più rarefatta. Sono le 1030, sembrano le 17 del mese di Ottobre. Le bellissime curve verso Lagaro fatte veloci, con strada asciutta, sono un sogno, perché Tony indugia un pochino a mettere l’antivento, consigliato da me a Maniche corte, preso da lui a maniche lunghe.

Mentre mi giro a cercare la sua sagoma apparire, (invano) da una curva, guardo Castiglione allontanarsi. Guarderei Castiglione allontanarsi.
Perché Castiglione non si vede più, avvolta dal temporale e della tempesta. Indico dove eravamo pochi minuti prima e cerco il rientro di Tony, che non rientra. Continuo a guardare la strada davanti a me e ogni tanto mi volto dietro per vedere se Tony rientra.

Finalmente lo intravedo. La speranza di salvarci dal nubifragio risorge.

Mi volto e guardo l’orizzonte. Mi fermo.

Lascio passare Tony e mi metto l’antipioggia.

Fine delle speranze. Siamo a Creda, non piove, non fa temporale, semplicemente doccia. Il rischio di cadere è affievolito dal fatto che se succede non sarà una caduta, ma un tuffo. Guido tira il gruppo, mai sotto i 40 km/h, Filippo e Simone senza giubbotti, Filippo è quasi in orgasmo, gode proprio bagnato.

Arriviamo a Sasso e propone Mongardino. Dopo 45 minuti di nubifragio solo un deficiente lo seguirebbe.
Io sono il primo, il secondo è Baccigotti, il terzo, faticando, Ramon.
Deficienti per deficienti tanto vale fare San Lorenzo. Steve non vuole esagerare, ha una certa età , dopo la deficienza c’è la demenza, non vuol rischiare.
Dopo San Lorenzo, Ramon, propone Oliveto e Zappolino. Non piove più, sembra ci sia il sole, ma potrebbe essere un miraggio. Va bene essere deficienti ma basta poi via Raibolini fino a Poggio Respighi, senza sfidare ulteriormente la sorte.

Pistoia rimane in Toscana, Candeglia la spianeremo un’altra volta, ma che giro, un’innaffiata così a Maggio può solo aver fatto bene!

Forse..