30 settembre 2010

28 settembre 2010

Domenica al mare in bici


Domenica al mare



Ritrovo ore 08.00

Partenza immediata, per Punta Marina Terme

Arrivo previsto per le ore 12.30 circa.

Pranzo al Ristorante Cristallo.
www.ristorantecristallo.com

Era previsto il pranzo a Marina di Ravenna:
Pescatore (pieno)
Cubana (pieno)

Se c'è molte persone che non sanno come rientrare si può noleggiare un pulmino.


27 settembre 2010

DOMENICA 26

Puntualmente al momento di partire sorgono dei problemi, e chiaramente bisogna risolverli.

Sostituzione di una camera d'aria in neanche venti minuti, (i meccanici della Ferrari, non sono nessuno), e si parte in una ventina di ciclisti, direzione Cereglio. Arrivati alla Lama di Reno, Margelli non tiene il passo, io come sempre solidale con i deboli, rallento per confortarlo e tenegli compagnia, anzi lo vedo proprio in difficoltà, e gli consiglio di voltare a sinistra in direzione Panico, dove troviamo pochissimo traffico, e con calma e tranquillità, raggiungiamo Marzabotto attraversando uno storico ponte su funi.


Raggiungiamo il centro sportivo di Marzabotto, e da qui lungo il fiume su strade sterrate raggiungiamo Sperticano, Monte Sole è lì, davanti a noi, ci aspetta.

" Che si fa?" domanda il Loris, "Si sale" rispondo io, e via sulle rampe del Giro Dell'Emilia dei Prof. Il nostro passo è leggermente diverso, ma raggiungiamo la cima ugualmente.
Discesa per Grdelletta, Vado, Sasso Marconi e poi tutti a Casa.
Un giretto così, ah dimenticavo tutti gli altri dove sono andati?

26 settembre 2010

3 ottobre: al mare in bici

domenica 3 ottobre andiamo al mare in bici, non sappiamo di preciso dove, probabilmente a Marina di Ravenna.
il ritorno è autogestito, nel senso che ognuno dovrà provvedere con mezzi propri.
chi viene, si faccia vivo in negozio entro mercoledi/giovedi
ricordo che l'uscita in bici al mare vale 5 punti per il campionato sociale.

25 settembre 2010

Giro devastante tra Borghi e Boschi

Susanna Tamaro diceva: “Va dove ti porta il cuore” noi del Club Malini diciamo: “Va dove ti porta il Colli. Non c’è strada o stradina che il buon Mauro non conosca, se per caso ne incontri una che non ha ancora esplorato impossibile non fargliela fare. Meglio di stamattina per partire all’avventura non c’era. Il cielo era seminato da nuvolosi neri e spettacolari la il sole riusciva a filtrare tra le nuvole e l’azzurro che si vedeva era a dir poco intenso. Partiamo in tre Colli, Lamberti e io. Purtroppo il sabato, ultimamente, non è molto gettonato, ma comunque sappiate tutti, che alle 8:30 qualcuno c’è sempre. La Bazzanese scorre veloce sotto le ruote, a Pragatto voltiamo per Via Puglie e cominciamo a salire verso Oliveto. Pochi metri della prima zampetta e Coli buca. Ci fermiamo una decina di minuti e ripartiamo intanto anche Longhi passa saluta e se ne va rassicurandoci che lo prenderemo e infatti non lo rivedremo più. Saliamo in paese e lo visitiamo in cerca d’acqua. La fontana è al centro del paese tra la torre campanaria e la chiesa. Il medioevo si respira nell’aria e la pace ti avvolge facendoti trovare una tranquillità assoluta. Ripartiamo ancora più carichi scendiamo a Stiore, raggiungiamo Monteveglio e saliamo all’Abbazia, ne Gianluca ne Mauro c’erano mai saliti in bicicletta. Una bella scalata di due chilometri con la parte centrale dura, con punte tra il dieci e il dodici percento e la parte finale, passato l’arco, tutto in sassi fino alla Chiesa. Qualche turista ci osserva e una troupe gira un documentario, ammiriamo brevemente il paesaggio, leggiamo il menù del ristorante e riscendiamo a Monteveglio. Alla rotonda del Ponte del Samoggia giriamo a Sinistra in Via Sassuolo una di quelle stradine che solo Colli può conoscere. Inizia come finisce, tre chilometri,all’incirca, mai sotto al dieci per cento, con punte al sedici senza esagerare. Un piccolo tratto centrale in falsopiano ci fa ammirare l’Abbazia e i calanchi di Via Volta e ance diversi Casolari ristrutturati, poi la strada rientra nel bosco per poi cominciare la discesa, ripidissima, verso la strada che collega Monteveglio a Bazzano, praticamente di fianco all’ingresso della Tagliolina. Imbocchiamo la Tagliolina e a metà giriamo a destra, all’indicazione: “I panorami di San Michele”, un chilometro durissimo in mezzo al bosco al quattordici per cento, che finisce in cima alla collina. Da qui effettivamente il panorama è mozzafiato. Verso la pianura Modena e Bologna si possono toccare con un dito, verso la montagna Castello di Serravalle, Ciano e Monte Ombraro, sembrano a portata di mano. Arriviamo a Castello di Serravalle e saliamo a Guiglia. In cima alla terrazza di nuovo la pianura si apre a noi riuscendo a scorgere anche il profilo dei Colli Euganei. Scendiamo nuovamente da Castello di Serravalle poi Mercatello, Stiore, San Savino e la Bazzanese. Novanta chilometri e millecento metri di dislivello, tra borghi incanti e boschi fatati. Me li porterò domani nel cuore a Monaco, che il devasto abbia inizio!!!!



22 settembre 2010

Doping

Il doping, non da dipendenza, o meglio se vuoi ne vieni fuori, ma è contagioso, un'esempio:
cominci tu, poi neanche te ne accorgi, e tua moglie comincia a farne uso, poi incredibilmente comincia anche tuo cognato, poi magari i figli i cugini nipoti zie nonni..........e via così.

Una volta scoperti, si sorprendono tutti, magari hanno ragione.

Non vorrei che siamo dopati anche noi, come loro non lo sappiamo, una volta scoperti ci sorprendiamo anche noi.

17 settembre 2010

Ultima Prova ProMal

Domenica 19 Settembre
Ultima Prova ProMal
Solita Partenza ore 08.30
Giro dei Viali poi San Lazzaro e Val di Zena con arrivo al Lago dei Castori.

Pantanissima 2010


Domenica 12 settembre ha preso il via la terza edizione della Gran Fondo dedicata al Pirata di Cesenatico, e proprio dal lungomare della cittadina che ha dato i natali al campione romagnolo, circa 900 partecipanti si sono dati battaglia sulle strade tanto care a Marco Pantani.
Il via alle ore 8,00, è stato dato dalla mamma Tonina, ed i ciclisti si sono involati lungo il percorso corto di 88km e sul lungo di 157km.
Il sottoscritto, presente anche quest'anno come le due precedenti edizioni si è cimentato come in passato sul corto, che vedeva il passaggio dei partecipanti nei paesi di Villalta, Sala, Ruffio, Carpineta, Diolaguardia, Motevecchio, Savio, Bocciolino, Bora, Borello e ritorno percorrendo di nuovo la salita di Montevecchio in senso contrario sino all'arrivo posto alla Colonia Agip di Cesenatico, sede dell'arrivo della più prestigiosa Nove Colli.
Sin dall’avvio il gruppo in testa ha imposto un ritmo di gara davvero impegnativo, viaggiando sempre oltre i 45kmh. Essendo partito piuttosto avanti nella griglia, mi sono ritrovato a seguire la scia dei velocisti del primo gruppo, e sino a Carpineta, nei rettilinei, ne vedevo avanti a me un centinaio di metri, la testa.
Quando la strada ha iniziato a salire sino ai 450m di Montevecchio, il gruppo si è spezzato in due tronconi distinti, quelli davanti hanno proseguito ad una media sostenuta, mentre tutti gli altri, compreso il “coperchino” che scrive, si sono rassegnati a salire ad una velocità “più umana”. Devo ammettere che la prima salita l’ho patita parecchio, molto probabilmente perché ci sono arrivato con il cuore in gola, reduce dalla tirata in pianura.
Nonostante il fiatone, che mi ha accompagnato per tutta l’ascesa, ho cercato di mantenere la posizione, e tutto sommato mi è andata abbastanza bene, considerando che ho persino recuperato un gruppetto di circa 7/8 ciclisti di cui parlerò più avanti. Arrivati in cima a Montevecchio, siamo scesi verso Savio, e insieme al gruppetto sopracitato, abbiamo raggiunto Bocciolino, poi in rapida successione Bora e Borello, dove abbiamo ricominciato a salire, affrontando in senso contrario la salita di Montevecchio. E’ stato piuttosto inusuale salire un’asperità mentre tanti altri concorrenti la stavano affrontando in discesa.
Mi sono reso conto in quel momento che stavo realizzando una buona prestazione in quanto erano davvero tantissimi i ciclisti che incrociavo mentre risalivo il colle di Montevecchio. Durante la seconda ascesa, mi sono reso conto che le gambe giravano davvero bene e l’istinto mi diceva di aumentare il ritmo per provare a staccare i miei compagni di salita, ma il buon senso mi ha fatto ragionare ed agire diversamente. Infatti, sentendo i respiri piuttosto affannati dei ciclisti che mi stavano intorno, sono sicuro che sarei riuscito a staccarli, ma poi in discesa, e soprattutto nei restanti 18km di pianura, non avrei avuto la forza per mantenere il vantaggio e sicuramente mi avrebbero raggiunto e superato senza grandi difficoltà. Seguendo perciò il buon senso, mi sono messo tranquillo, tenendomi ben strette le energie che avevo, ed ho affrontato la salita al loro passo, ed una volta scollinato, li ho seguiti nella successiva discesa, salvo poi arrivare in pianura, dove ho capito che il mio ragionamento era stato senza alcun dubbio, molto sensato.

Infatti i miei compagni di avventura si sono messi a testa bassa a tirare a oltre 44/45kmh e di lì a poco, il gruppetto di 7 unità che eravamo, si è via via rimpolpato di altri concorrenti che venivano risucchiati da questi micidiali passisti. Arrivare sul vialone di Cesenatico è stato davvero un flash, non ho nemmeno avuto la forza per tentare la volata, tanto era lo stupore per aver divorato in così poco tempo tutta quella strada!!
Il risultato parla piuttosto chiaro: 88km percorsi in 2h 49m 47s alla media oraria dei 31,1 classificandomi al 157 posto, dati ufficiali SDAM. In realtà la classifica mi vede 167 esimo per via delle differenze fra il tempo reale e quello della gara, ma 21 esimo di categoria. Per i patiti delle statistiche, il vincitore ha impiegato 2h 24m 41s alla media oraria dei 36,52, altro passo!! Io comunque, unico Maliniano presente alla gara, sono rimasto molto soddisfatto.
Salutoni
Sandrino

16 settembre 2010

ProMal 2010

Domenica 19 Settembre
Purtroppo le previsioni per Domenica prossima, non promettono nulla di buono.
Rimaniamo in attesa.
Programmi futuri:
Domenica 3 Ottobre "Al mare in Bici", con pranzo e rientro con propri accompagnatori
Entro sabato 26 confermare la presenza, per prenotare il ristorante (Marina di Ravenna)
Per il ProMal dobbiamo decidere insieme la data, voi cosa ne pensate?

05 settembre 2010

Campionato sociale

Da stamattina, domenica 5 settembre, è ricominciato il campionato sociale.
Loris Margelli guida la classifica, ancora 2 mesi di biciclettate e poi sapremo chi vincerà.

31 agosto 2010

Weekend allo Stelvio, il sabato...

E arriva il giorno che aspettavo da tempo...
La mattina è fresca, il cielo non è di quelli che ti aspetti, ma almeno non piove, per il momento!
Colazione con la Simo che mi accudisce come fosse il Direttore sportivo di una squadra professionistica, e poi saliamo in macchina e andiamo a Bormio. Parcheggiamo nel posteggio delle terme, mi preparo e dopo i saluti, parto per la scalata. Ci sono già parecchi ciclisti che stanno salendo verso il primo dei 40 tornanti che ci dividono dal passo. Al 38° tornante, ci sono le transenne e da quel momento la strada è solo dei ciclisti o di tutti quelli che salgono senza mezzi motorizzati, la festa ha inizio. Cerco di non forzare, ma la foga e la voglia di fare bene, mi portano nel primo km ad assumere un'andatura piuttosto baldanzosa che mi impongo di calare, altrimenti il rischio di scoppiare potrebbe esserci. Rallento un attimo e mi metto a pedalare ad un passo a me più congeniale, tenendo gli 11 orari come riferimento. Comincia a piovere, seppur in modo leggero e temo il peggio. Il cielo è piuttosto grigio, ma le previsioni parlano di miglioramento nel corso della giornata. Incrocio le dita e vado avanti. Al quarto km smette, e tiro un respiro di sollievo. Rimane un vento piuttosto impegnativo che come sempre accade, tira esattamente in senso contrario alla direzione in cui sto andando io e tutti gli altri. Continuo a salire regolare, ma noto che la mia andatura è comunque più alta rispetto a tanti altri, infatti supero continuamente persone, mentre saranno solo in sei a superare il sottoscritto al termine dell'ascesa, dandomi quindi una buona indicazione sul mio stato di forma.
Arrivo alla prima serie di tornanti e me li godo ad uno ad uno, come fossero fette di torta!!
Dopo circa 15km, la strada spiana, o per lo meno si entra in una vallata dove la pendenza è decisamente più abbordabile, e dove è situata una costruzione gestita dagli alpini. Mentre transito davanti alla casa, sulla soglia c'è un signore anziano, col tipico cappello con la piuma d'aquila in testa e lo saluto alla mia maniera. Il vecchio risponde sorridendo al saluto, sollevando il cappello e abbassando il capo, citando testuali parole: " al passaggio della maglia rosa mi inchino"!! Lo ringrazio e proseguo nella mia scalata.
Non mi fermo a nessun ristoro, voglio arrivare in cima senza soste.
Arrivo agli ultimi 3km e davanti a me ho una donna che sta salendo sui pedali con un bel ritmo, ed un signore che ogni tanto riesco ad avvicinare, ma poi mi stacca nuovamente. Li prendo come riferimento, e finalmente raggiungo la donna a cui faccio i complimenti per la grinta, quindi riesco a raggiungere e superare l'altro signore che evidentemente, vuoi per la maglia che indosso, vuoi per puro spirito agonistico, mi si mette a ruota e cerca di superarmi nuovamente. Mi rendo conto che manca solo un km e allora spingo maggiormente sui pedali alzando l'andatura e dopo qualche centinaio di metri, non avverto più alle mie spalle il respiro ansimante dell'uomo. Arrivo all'ultimo tornante, a 250 metri dal passo e mi giro per vedere dove si trova lo sfidante. Lo vedo staccato di sotto, deve ancora arrivare al tornante e mi sta guardando con l'aria di chi sta pensando: "mi hai staccato ma non mollo!"
Mi rendo conto in quel momento di avere ancora un'ultima carica di energia e allora lo guardo, gli stampo uno dei miei sorrisoni del tipo "guarda adesso cosa ti combino" mi alzo sui pedali, passo dal 27 al 25 e scatto con tutta la forza che ho dentro, arrivando in cima felice per la prestazione.

Come mi fermo però, mi rendo conto che la temperatura è piuttosto bassa, circa 7 gradi!! Sento un gran freddo, comincio a tremare come una foglia, mi faccio fare la foto e messo il Kway, ridiscendo subito. Nello scendere mi tocca fare una cosa che non avevo fatto durante la salita, e cioè fermarmi a metà del percorso. Devo scaldarmi le mani che si sono congelate sfregandole e soffiando nel tentativo di riportarle in funzione perchè frenare stava diventando arduo, quanto pericoloso. Scatto la foto dei tornanti che mi appresto ad affrontare in discesa e riparto. Finalmente, dopo aver patito molto di più che durante la salita, arrivo a Bormio dove mi attende il mio "Direttore Sportivo" che mi aiuta ad indossare una felpa e a calmare il tremore che non mi abbandona per almeno altri 10 minuti. A parte il grande freddo, il risultato mi soddisfa, percorsi i 20,5km di salita, con circa 1500m di dislivello, in 1h e 49minuti. E viste le condizioni atmosferiche del giorno precedente poteva anche andare peggio.
Anche lo Stelvio e la mitica Cima Coppi sono state messe nell'album dei miei ricordi di neofita ciclista.....evvai!!!
Salutoni
Sandrino

30 agosto 2010

Weekend allo Stelvio, il Venerdì….

Arriviamo in realtà il giovedì, e visto che il percorso “è in strada”, mostro alla Simo la salita del Gavia, quella della Pantani dello scorso anno. Il commento è decisamente lapidario, “voi siete matti a fare delle salite del genere!!”
Arriviamo a Santa Caterina Valfurva, dove alloggeremo per l’intero weekend. Il pomeriggio saliamo sullo Stelvio, per capire le condizioni della strada, e soprattutto per fare un sopralluogo della salita che si andrà ad affrontare il sabato. Salendo sui tornanti dei 20km circa di salita che ci separano dalla Cima Coppi, mi rendo conto che chiedere alla Simo di seguirmi in una impresa così ostica, specie per chi come lei sono mesi che non si allena (tranne un paio di uscite a Marina di Ravenna), sarebbe davvero una gran cattiveria, e allora la convinco a ripiegare sulle terme di Bormio in attesa del mio ritorno.

Il giorno seguente, cioè il venerdì, decidiamo comunque di farci un giretto in bici, visto che la mattinata, nonostante la temperatura piuttosto “freschina” sembra promettere bel tempo. Chiediamo all’albergatore un consiglio su un giretto non particolarmente difficile e ci viene così proposto di raggiungere le Torri di Fraele. Si tratta di due torri situate a quota 1941m ma a noi non viene detto, salvo sentirci riferire che arrivati a Bormio, “dopo un po’” si gira a destra e percorsi due o tre km si arriva alle Torri. Fra andata e ritorno da Santa Caterina (paese che ha dato i natali a Deborah Compagnoni) saranno al massimo una trentina di km!! Decidiamo così di dare ascolto alle indicazioni riferite e partiamo verso Bormio. Da Santa Caterina, sono circa 12km tutti in discesa, tanto è vero che la Simo si sorprende per la media che indica il suo contakm all’arrivo a bormio, quasi i 30 all’ora!! Io penso invece a quando dovremo tornare indietro, facendoli in salita!!!
Dopo un momento di dubbio, riusciamo ad imboccare la strada che indica le Torri di Fraele come meta finale e cominciamo a salire su un pendio per nulla facile. Dico alla Simo di mettere il 29 e di trovare un ritmo di pedalata che non la faccia andare in affanno, evitando così di entrare in crisi. La mia compagna di pedalata mi ascolta e la vedo salire faticando ma senza ansimare, buon segno. Dopo circa 5km di salita piuttosto impegnativa, comincio a nutrire dei dubbi sulle indicazioni dell’albergatore. Ad un certo punto, dietro ad una curva si apre una bella vallata e guardando in cima noto due costruzioni semi diroccate con una salita che li raggiunge fatta perlopiù di tornanti, come si vede dalla foto. Temo il peggio che infatti mi viene confermato da una coppia che sta facendo un picnic poco più avanti. Le Torri sono quelle che vedete, e la salita è quella che vi si para davanti, la loro risposta!! Guardo la Simo e penso sia il caso di evitare lo sforzo ma proprio in quel momento sopraggiunge un signore in mountain bike che ci da una bella notizia: “il pezzo più duro l’avete già fatto, la salita sui tornanti si fa abbastanza bene!!”
Guardo la Simo e vedo nei suoi occhi la voglia di provarci e allora partiamo in direzione delle Torri. In effetti nel salire, ci rendiamo conto che il pendio è si impegnativo, ma era più impressionante la vista. La Simo sale regolare e la vedo pedalare davvero bene sino a quando mi rendo conto che siamo ormai arrivati, e superato l’ultimo tornate l’avviso che la meta è a qualche centinaio di metri. Dietro di noi stanno sopraggiungendo due ciclisti, e la Simo mi chiede a che distanza sono!! Avrai circa un centinaio di metri di vantaggio le rispondo, e a quel punto sento un “click” del suo cambio, mi giro e la vedo pedalare con grande foga e accelerare in modo piuttosto evidente. Uno spettacolo!! Mi affianca e mi dice che non vuole farsi superare, ed infatti arriva alle Torri aumentando il vantaggio sugli “inseguitori”, mostrando un viso sorridente e piuttosto soddisfatto. Il bello però deve ancora venire!!!
Raggiungiamo a poche centinaia di metri dalle Torri un rifugio perché nel frattempo il cielo si è fatto molto scuro. Decido allora di dare a Simo cellulare e soldi per rimanere all’interno del rifugio e riparto per Santa Caterina con l’intento di andare a prendere l’auto per poi ritornare a prendere la ciclista!!
Mi “fiondo” in discesa come il Falco, o come dice il mio amico Cioni, il Savoldelli dei poveri, e arrivato a Bormio comincio la salita per Santa Caterina (si tratta poi del primo pezzo del Gavia). Arrivo ansimante all’Hotel mentre comincia a piovere. Chiamo la Simo che mi chiede se ho preso la pioggia, al rifugio sta diluviando. Prendo l’auto e corro verso il rifugio, arrivo con i panni asciutti per la mia “scalatrice” e finalmente possiamo rilassarci davanti ad un bel piatto di Pizzoccheri seguiti da un secondo di carne alla griglia e polenta fumante. Il ritorno in auto è tutt’altra cosa!! Un “bravissima” alla mia Simo, che nonostante la quasi mancanza di allenamento si è fatta 15km (dovevano essere tre o quattro!!) di salita con quasi 900m di dislivello in 1h 41m alla media di circa 8.91kmh. A domani per il racconto del sabato!!!
Salutoni
Sandrino