24 gennaio 2010

Tra la sabbia del Reno e la galaverna di Monte Mario

Seconda prova del Campionato Sociale, prima delle uscite in MTB. Siamo un bel gruppetto questa Domenica mattina, almeno venti se non di più e talmente bello che decidiamo, invece di assegnarci 3 punti di assegnarcene 15 e chi non c’è si arrangia. Direzione Monte Mario e in un’ora scarsa siamo a Sasso, dopo aver attraversato un percorso militare di guerra, tra passaggi sotto le reti, salti di fossati e attraversamenti sabbiosi sull’argine del Reno, capaci di mettere in crisi un cammello. Dopo il Ponte di Vizzano, Walter scatena tutta la sua energia, immagazzinata in questi mesi di inattività e stacca tutti sullo strappetto all’incrocio per la trattoria di Monte Mario. Ricongiungimento e tutti insieme ci addentriamo nel bosco passando dal vecchio acquedotto e salendo tra alberi ghiacciati dalla galaverna e fango gelato, che rende l’equilibrio un’abilità concessa a pochi. L’unico a cadere comunque sarà Mirkone, nella classica caduta ribattezzata alla Tolomelli, cioè praticamente da fermo in una discesa, ruota anteriore da una parte, Culo dall’altra. Si arriva al ristorante e la maggior parte si butta nel Toboga, mentre in pochi scelgono l’asfalto. Condizioni quasi perfette del terreno e meravigliosa discesa di tutti i bikers, come dimostrerà il video che Paolo ci mostrerà a breve. Si torna a casa dalla Porrettana e a Sasso il gruppo si divide. In quattro saliamo Mongardino dopo aver visitato la prossima impresa da fare: Via Pramatto, la strada che sfida l’equilibrio umano. Discesa verso Calderino dove tiro per scongelarmi dal freddo mongardinese. Ormai a Calderino, poco prima del Ponte sul Lavino, un urlo mi giunge da Dietro. Rallento, Lorenzo invece no, inchioda, impenna la ruota posteriore e si appoggia delicatamente sulla mia schiena adagiandosi con grazia sull’asfalto. Tony Paone invece, che aveva urlato per voltare lungo il percorso fluviale, tira dritto, su Lorenzo e finisce anche lui sull’asfalto. Cella da dietro se la ride, mentre io non capisco ancora come ho fatto a non cadere. Sicuramente se ci fosse stato Mirkone al posto di Lorenzo, sarei volato nel Lavino, ma se ci fosse stato Sandrino invece, saremmo ancora lì ad aspettare l’ambulanza. Nessuno si è fatto male, ma dopo essere caduti, all’inizio del giro con Bosso Domenica scorsa, alla fine, questa con Lorenzo e Tony, facciamo di non cadere anche nel mezzo, che va già bene così o no?

4 commenti:

Lorenzo Tognetti ha detto...

perfortuna cera la tua schiena!!potevi prendermi anche al volo!!!!! comunque tutto ha posto, solo un po' ammacato.

Enrico Pasini ha detto...

Io ho sentito solo il rumore delle bici accartocciate e poi Tony dire è colpa mia. Comunque in MTB sappiate tutti che prima del Ponte si volta a destra....

Anonimo ha detto...

domenica gran bel volo anch'io giu'0 per monte san pietro su asfalto viscidissimo..
solo botta escoriazioni e pantaloni stracciati per fortuna
ciao
andrea

Anonimo ha detto...

CHE SEDERE CHE HO HAVUTO A STARE A CASA ALLE PRESE TRA TE CALDI E BORSE DELL'ACQUA PER UN MEGA RAFFREDDORE DOVUTO A FREDDO PRESO IN BICI DURANTE LA SETTIMANA.
QUANDO VOLETE VI DO IO QUALCHE LEZIONE DI EQUILIBRIO IN MTB SU QUALCHE PENDIO DA DH VISTO TUTTE QUESTE CADUTE.
SPERO DI ESSERCI DOMENICA MA VISTO IL TEMPèO MI SA .......
CIAO A TUTTI LUCATRIAL...