20 gennaio 2010

Weekend tra nebbia e buche

La nebbia avvolge tutto e rende ovattato e muto il paesaggio, solo il rumore delle ruote entra nelle orecchie e a mala pena si riescono a vedere quelle davanti. Incrocio di Ponte Ronca, visibilità cinque metri scarsi, una macchina spunta all’improvviso dal nulla della nebbia che avvolge la Bazzanese. Riusciamo a fermarci e a farla passare miracolosamente, senza che faccia filotto. Proseguire secondo le intenzioni a Castelvetro è impossibile, già attraversare Ponte Ronca senza farsi investire è un buon risultato. Oltretutto il termometro è sceso vertiginosamente vicino allo zero e anche le idee si stanno congelando. Per fortuna, lì sulla sinistra, subito fuori il paese, San Martino in Collina ci aspetta e Pietrafesa scarica il freddo e la rabbia sui pedali, scaldando anche noi contenti di seguirlo. Calderino è già un altro mondo e verso La Badia il ritmo si alza sotto la mia spinta, non troppo convinta, ma coraggiosa nonostante la condizione. La salita di Gavignano, tra stalle e castagneti curati come un giardino, s’inerpica dura nei primi chilometri, poi spiana lasciando il versante del Lavino ed entrando in quello del Samoggia. E’ tanto bella quanto poca battuta dai nostri giri, ognuno sale del suo passo e ci si trova al Cimitero. Nessun indecisione e si scende a Savigno, anche se il freddo, mette qualche dubbio sulla possibilità di poter salire a Monte Pastore. Naturalmente la presenza d’Aureliano non ci può far che scalare Mongiorgio, come riscaldamento della splendida trenata di Pietrafesa che ci porta a casa, confidando in una Domenica mattina asciutta, cosa che realmente accade. Le presenze maggiori si riscontrano in Mtb ma nonostante tutto siamo un bel gruppetto. Paolo, poco prima di partire con i bikers, ci ricorda che: “Con quelle ruotine si cade!” Cinque chilometri più a sud, alla curva della Porrettana prima dell’incrocio con Mongardino, un tonfo si sente provenire dal fondo del gruppo. Mi volto, ma sono coperto e non vedo niente, mi rivolto e Tony urla di fermarsi. Torno indietro e vedo Bosso per terra immobile. Una serie di buche lungo tutta la carreggiata gli hanno fatto sbandare la ruota anteriore ritrovandosi per terra senza neanche accorgersi. Bosso sembra molto intontito, ma nonostante tutto non vuol sentire parlare d’ambulanza. Silvio è uscito per vedere chi l’aveva colpito, lui andrà a casa pedalando. Risale in sella e si dirige verso casa, accompagnato da tutti noi. Il resto è cronaca di un giro sui colli tra Canaglia, Paderno e Pian di Macina, in cui un brillantissimo Cioni primeggia in tutti i GPM, facendo notare una forma già eccellente. Peccato che siamo a Gennaio, arrivare a Marzo-Aprile è lunga e poi bisogna arrivarci!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e