30 gennaio 2014

Corsa Domenica 26 Gennaio

Resoconto di domenica 26 gennaio:
Ritrovo alle 9 davanti al bar, presso malinibici,  una dozzina più o meno, partenza alla volta 
di Zola svolta a destra alla rotonda per via Rigosa.
Ritmo discreto ma gruppo compatto, svolta a sinistra sul ponte di ferro
vicino alla trattoria nonna Amedea a Lavino abbiamo attraversato la via Emilia e poi via per stradine verso Orsi e Mangelli . Ritmo alto con vento contro e già il sospetto si insinuava in me (se gli do 2/3 metri li perdo). Superato un gruppetto Aureliano e un altro ragazzo si sono staccati quindi ci siamo fermati vicino al santuario di S.Clelia Barbieri per aspettare i due. Il gruppetto superato ci informava che i due avevano girato per un'altra
stradina e quindi si ripartiva. Avevo sempre due dietro alla mia ruota e il ritmo era sempre alto e il vento sempre contro; altro gruppetto superato e a quel punto il gruppo nostro prendeva quei 5/6 metri che segnavano la mia
capitolazione, i due dietro di me recuperavano sul gruppo e io, abituato a girare quasi sempre solo mi mettevo del mio passo e arrivato a Castelfranco prendevo verso S.Cesario e al bivio di Altolà giravo a sinistra poi prendevo verso e poi Bazzano.
L'idea mia era di fare la salitella di Montebudello poi scendere verso 
Monteveglio poi Muffa e a casa, senonché prima incontravo lo zoccolo duro, poi alcuni in ordine sparso e infine alla rotonda dove inizia la stradina di Montebudello ho beccato Aureliano e l' altro ragazzo fermi.
Siamo rientrati assieme e alla fine sono stati 91 km.
Come prima uscita devo dire che alcuni viaggiano a dei ritmi alti ed io 
proverò ad adeguarmi anche se poi per me non è un problema inventarmi dei giri alternativi nel momento in cui mi stacco.


Grazie a tutti Piero

27 gennaio 2014

Persone senza Famiglia in Viaggio senza Meta

Le previsioni di una bella giornata, erano giuste!
Gran Bella Giornata, e gran bel gruppo di partecipanti, circa 30/35, un bel Sacco di gente.
Bene partiti in ritardo di circa 20 minuti,  causa riparazioni di sfortune improvvise, saliamo subito a Monte Capra passando dalla proprietà di Marescalchi (finchè ci fanno passare), poi asfalto fino alla Chiesa di Mongardino, e ..............giù su via Olivetta.
E qui il "Sacco" probabilmente era rotto, comincia a perdere partecipanti, i Dardi sapendo della salita che li aspettava (Medelana da Rasiglio) hanno preferito lasciare il gruppo, tirandosi dietro i loro gregari.
Non spaventati continuiamo diretti alla Meta, lentamente e inesorabilmente la strada scorre sotto le ruote, strappo do strappo arriviamo a Medelana.
Dal buco del "Sacco" perdiamo Toni, Luca Trail, Cristian, Steve, e ........
Compattato il gruppo, dopo l'arrivo di un Grande Luca Bosi,  ci siamo "Buttati" giù a Jano, appena sentita la parola buttati, Giovanni ed Ermanno non si sono risparmiati, dimostrando la loro vera attività: Stuntman. Il Sacco, continua a perdere, Non Solo Sole ha il Figlio, Ermanno ha la Figlia, Mario il Nipote e........, allungano verso casa.
Arrivati sulla Porrettana, quelli senza "Famiglia"  di PedalAmiciBike vanno a Monte Mario, a mangiare qualcosa,  il restante del gruppo ritorna a casa con oltre 40 km e oltre 1000 mt di dislivello.
Le previsioni per questa settimana non promettono nulla di buono, comunque se piove metteremo il Salvagente, se nevica gli Sci, domenica si esce!


23 gennaio 2014

Domenica 26 Gennaio

Domenica 26 Gennaio, gli Dei ci lasciano pedalare, probabilmente ci sarà molto fango, quindi direi di uscire in Mountain Bike!
Per chi ne avesse voglia, faremo solo strade sterrate, ci troviamo alle ore 08.30 presso il negozio, ho in mente un giro di circa 35/40 km. Rientro in negozio per le ore 12 / 12.30.

Il Mondiale di Fondriest


Maurizio Fondriest



Nel 1988, a soli 23 anni vinse i Campionati del Mondo, fu una sorpresa per tutti, 
anche per lui!




Nelle lunghe corse a tappe non fu competitivo, nonostante le buone qualità in salita e a cronometro, specialità nella quale ottenne il quarto posto ai Giochi della XXVI Olimpiade di Atlanta nel 1996. Il suo miglior risultato in una gara a tappe di tre settimane fu al Giro d'Italia 1993, dove giunse ottavo in classifica generale a quasi tredici minuti dalla maglia rosa Miguel Indurain. Nel 1991 arrivò quindicesimo al Tour de France.!
La sua carriera agonistica toccò l'apice con la vittoria nella prova in linea ai campionati del mondo di ciclismo su strada 1988, corsa sul circuito di Renaix, in Belgio. Solo ventitreenne, era già stato protagonista di un'annata in cui aveva vinto una tappa alla Tirreno-Adriatico ed era giunto secondo alla Milano-Sanremo. Il C.T. Alfredo Martini puntava su compagni più accreditati, Argentin, Bontempi, Bugno e Saronni. All'inizio dell'ultimo giro della prova, scattò Claude Criquielion, già campione del mondo nel 1984, e Fondriest gli si mise a ruota. Davide Cassani impedì che dal gruppo si staccassero corridori pericolosi come Fignon e Pensec, annullando ogni tentativo di rientro sulla fuga del compagno, notoriamente veloce nelle volate. Nonostante il lavoro del team italiano, a 500 metri dal traguardo il canadese Steve Bauer si avventò sui due fuggitivi. Iniziò la volata tra i tre: Bauer partì davanti, Criquielion provò a passarlo, ma venne schiacciato dal nordamericano contro le transenne, cadendo rovinosamente. Fondriest andò a vincere, mentre Bauer fu in seguito squalificato. Fu quella la tredicesima vittoria di un corridore italiano nella prova iridata in linea su strada.!
Competitivo nelle gare di un giorno, oltre al mondiale vinse una Milano-Sanremo, una Freccia Vallone, un Meisterschaft von Zürich (tutte e tre le vittorie nel 1993) e due volte il Giro del Lazio (1990 e 1994).!
Tra i piazzamenti, fu due volte secondo alla Milano-Sanremo (1988; 1995), una volta secondo alla Gand-Wevelgem (1995), alla Wincanton Classic (1989) e all'Amstel Gold Race (1991); una volta secondo (1995) e una volta terzo (1996) nella Freccia Vallone; una volta terzo alla Liegi-Bastogne-Liegi (1993), alla Clásica de San Sebastián (1991), alla Leeds International Classic (1993) e al Meisterschaft von Zürich (1994); una volta secondo (1993) e due volte terzo (1987 e 1990) alla Parigi-Tours.!
Questa continuità nelle gare di un giorno, lungo tutto l'arco della stagione, gli permise di aggiudicarsi due volte la classifica di Coppa del mondo, nel 1991 (senza vincere alcuna prova) e nel 1993, successo costruito tappa dopo tappa a cominciare dalla prima prova, la Milano-Sanremo. Il 1993 è considerato il suo anno di grazia, con 25 vittorie, più di quante ne avesse raccolte fino a quel momento e quasi la metà di tutti i suoi successi da pro: in quell'anno Fondriest si aggiudicò, oltre alla già citata Sanremo, la Freccia Vallone, il GP di Zurigo, una tappa al Giro e le classifiche finali di Giro del Trentino, Tirreno-Adriatico, Grand Prix du Midi Libre e Escalada a Montjuich.


Che novitá Di Luca, che novitá???

Questa sera Danilo di Luca ha parlato in un'intervista a Le Iene.
Sembrava dovesse fare grandi nomi, svelare segreti incredibili sulle pratiche dopanti più diffuse e invece....
NIENTE.
Non ha detto praticamente niente che degli appassionati come possiamo essere noi, già non sappiano o pensino.
Non ha detto niente, non ha fatto nessun nome, se non fare intendere che Cancellara usò il motorino, perchè secondo lui, la differenza era troppa. Wowowow, noi lo diciamo da anni, chissá se Le Iene ci chiameranno.
Non ha rivelato nessuna praticata segreta, se non dire che, chi usa il Viagra in gara lo fa quando è freddo, per scaldarsi, visto che è un vasodilatatore. Ma lui mica lo ha usato, si dopa da quando aveva 20 anni, ma non soffre il freddo evidentemente.
Non ha detto niente tranne una grande boiata. Il doping non fa male al fisico.
Forse dovrebbe andarlo a chiedere a Laurent Fignon, se non fosse Morto. Morto per cancro, che lo stesso Laurent dichiarò come possibile conseguenza della roba presa da corridore. O forse ad Armstrong che a Danilo lo ha insultato, ma che Danilo ha difeso, definendolo capace di poter vincere i sette Tour anche senza Doping. Si è solo adeguato al sistema il povero Lance, che poi abbia adeguato, a forza, parecchi compagni di squadra è solo un dettaglino. Danilo potrebbe andarlo a chiedere anche a quei calciatori, degli anni 70/80, tutti malati di Sla. Qualcuno vivo c'è ancora dovrebbe sbrigarsi a chiedere.
Non ha detto niente Danilo Di Luca, ma stamattina i giornali pubblicizzavano l'intervista con titoloni da grande scoop. STADIO:"Non c'è Ciclismo senza doping". In realtá, Di Luca, non l'ha mai pronunciata questa frase. Anzi, a domanda ha risposto che, secondo lui, può esistere un ciclismo senza doping, non cambierebbe niente a livelli di valori, ma che non lo vede possibile. Lui lo liberezzerebbe il Doping.
Ha ragione Di Luca, finchè nel ciclismo ci saranno persone come lui, omertose e arriviste mai niente cambierá. L'antidoping sará sempre dietro al doping finchè qualcuno non fará i nomi di chi si dopa, cosa prende e chi te lo dá. Lo sapremo tra qualche anno come Horner ha vinto la Vuelta a 42 anni, magari qualcuno lo sa giá, ma naturalmente sta zitto. Magari poi Horner é pulito, magari...
Ha ragione Danilo, il doping ci sará sempre, finché l'informazione lo coprirá a vantaggio di altri sport, vedi Calcio e Tennis. Finché ci saranno titoli mistici come quello di Stadio o servizi come quello de Le Iene. Due ore d'intervista, montati in modo penoso, per neanche 7 minuti d'intervista.
Ci sará sempre il Doping, ma speriamo che l'unica cosa che si libererá nel ciclismo, è la presenza di "uomini" come Di Luca!

17 gennaio 2014

Trasferta in Toscana e Cena Sociale

Sabato 1 Febbraio raggiungiamo gli amici di Bike Studio in Maremma, dove saranno per lo stage invernale. Partenza in mattinata dalla Rotonda Biagi, arrivo in Toscana verso le 10. Giro medio lungo e rientro nel primo Pomeriggio, doccia nelle camere dei ragazzi, merenda tutti insieme e rientro a Bologna nel tardo Pomeriggio. 
Per chi non riesce a venire non preoccupatevi, fine febbraio, inizio Marzo ripeteremo la trasferta in terra Fiorentina, di Domenica.

Sabato 15 Febbraio Cena Sociale.
Dare la conferma in negozio.
Per il ristorante ci sono alcune proposte decideremo quando capiremo indicativamente quanti saremo.

16 gennaio 2014

Classico Monte Adone, classico bel giro.

Una settimana che Marco diceva: "Andiamo in Mtb Domenica, dai che ci divertiamo, vi porto a fare un giro stupendo."
"Mi porti a vedere gli gnomi?" chiedevo io, sperando che mi portasse a questa nuova scoperta tra Pradalbino e Monte Margherita.
"No bona non sono mica Cicerone, ho portato tutti su di li, poi ti porterò, ma per Domenica fidati di me e di Mimmo."
Fidiamoci pure e andiamo.
Solo Tony ha il coraggio di seguire con me, Marco e Mimmo, tutti gli altri in bici da corsa. Daltronde il rischio che Marco riporti tutti a fare rafting in Mtb, giù da qualche fosso, come l'ultima volta dietro Badolo è elevato. Stavolta però Marco non sbaglia. Il giro non è certo una scoperta da Cristoforo Colombo, Monte Mario, via delle Orchidee, Cá di Cò e diritti fino a Brento, di fianco alla riserva con i leoni e gli elefanti e nuovamente su a Monte Adone. Discesa verso Badolo, Battedizzo, e nuovamente il pezzo di Monte Mario fino al vecchio acquedotto Romano. Ritorno a casa veloce, con Marco che tira per ben 1,4km ai 35 all'ora(battuto il record di tutto il 2013) per Porrettana e Bazzanese e quasi 70 km nelle gambe.
Marco a ragione, Mimmo ha il minimo rotto, non facevi in tempo a salutarlo che era giá sparito. Io allora ho compensato la sua mancanza. Giro tutto al minimo,(io avevo poi il massimo rotto dopo i 140km di Sabato) e tutto a ruota di Tony.
Per fortuna ho guardato il paesaggio...

07 gennaio 2014

Da centro a centro

 San Biagio Piazza Maggiore:
 in Bici!

La pedalata è adatta a tutti, anche ai bambini ( 7/8 anni in su),  i percorsi possibili sono due, uno quello della prima piantina,   (km 9,750) passa dal centro  Sociale di San Biagio, per arrivare a Casalecchio tramite la ciclabile che porta in via Martiri di Piazza Fontana, qui si prende via Marconi, fino in Centro, poi, dopo aver attraversato il fiume Reno sulla Porrettana, prima di arrivare alla Croce di Casalecchio, all'altezza di via Cerioli, si svolta a sinistra, sulla ciclabile che conduce sui viali di Bologna. Attraversati questi, si percorre una "ciclabile" ricavata a fianco dei parcheggi delle auto,  in via Della Grada, poi per raggiungere Piazza Maggiore, bisogna prendere Via San Felice, e via Rizzoli. In queste ultime due strade non vi sono ciclabili, ma il traffico è un po' ridotto.

Leggermente più corta la seconda possibilità,  (km 9,580) solita partenza da San Biagio e stesso percorso fino al centro di Casalecchio, qui lo attraversiamo, e ci dirigiamo in via Garibaldi, la percorriamo fino via Tripoli, qui troviamo il ponte Passarella che attraversando il Fiume Reno ci porta alla Croce e con due pedalata, lungo la ciclabile siamo in territorio Bolognese, attraversati i Viali, teniamo la destra sul marciapiede, e ci dirigiamo in via del Pratello, fino Piazza Malpighi, di qui per via Porta Nuova, raggiungiamo Piazza Maggiore. 






04 gennaio 2014

Cassani nuovo Ct della Nazionale Italiana


È praticamente certo, anche se l'investitura ufficiale la dovrá dare il consiglio federale. Davide Cassani è il nuovo Ct della Nazionale Italiana al posto di Paolo Bettini che andrá alla corte di Alonso, nel nuovo team che nascerá nel 2015, ma che comimcia a gettare le proprie basi già quest'anno.

Cassani viene da una grande carriera professionistica con alcune vittorie e una vita da gregario. Poi è diventato commentatore tecnico della Rai prima al fianco di DeZan, poi di Bulbarelli e infine di Pancani.
Paolo (Malini), anni fa inventò la Granfondo Davide Cassani che partiva e arrivava a Casalecchio. La Granfondo esiste ancora ed è organizzata dalla Ceretolese sulle strade di casa di Cassani, a Faenza.
Personalmente ho sempre pensato che chi è stato fuori dall'ambiente professionistico da molto tempo, non sia adatto o in grado a entrarci all'improvviso.
VOI CHE NE PENSATE?
La pensavo così quando Fabio Capello diventò allenatore del Milan e infatti Capello vinse subito tutto con i rossoneri, per poi ripetersi con Juve e Real.

In bocca al lupo Davide!

http://www.olimpiazzurra.com/2014/01/ciclismo-di-rocco-conferma-davide-cassani-sara-il-nuovo-ct/

28 dicembre 2013

Appuntamento del 1° Gennaio

Sono passati  12 mesi sui pedali, ho fatto un riassunto fotografico di questo ultimo anno, puoi cliccare Qui per vederlo.
 Primo Gennaio solito appuntamento, che si ripete da oltre 20 anni!
A grande richiesta partenza ore 09.30, presso Malinibici, per poi passare dalla Rotonda Biagi alle 09.40 dove si uniranno i più "Biassanot, una bella pedalata in compagnia poi la foto di gruppo.
Lo scorso anno la foto è stata scattata a San Luca.
Un Augurio di Buon Anno a Tutti!

27 dicembre 2013

Con la Mtb, solo nei boschi del Piella e di Monte Cavallo

Il vento si è placato confronto la notte, lo si nota anche dalla strada bagnata, mentre la sera prima era asciutta. In quota, però, deve ancora spirare con tutta la sua potenza, le nuvole corrono veloci, cambiando paesaggio in pochi minuti. Uno squarcio d'azzuro e un raggio di sole, a lato del Belvedere, mi convincono che si può uscire e allora colazione veloce, vestizione e sono giá in sella alla MTB.
Salgo a La Cá e dopo l'immancabile sosta per riempire la borraccia, nella fontana a fianco dell'antica Chiesina, mi involo in discesa verso Vidiciatico. Poco prima dell'inizio della discesa però giá son fermo. Al cartello stradale dell'entrata in paese, alla Madonnina, come noi abbiamo sempre chiamato quel luogo, guardo verso la pianura e tra gli alberi ormai spogli, noto qualcosa di incredibile. Le nuvole ora compatte, hanno creato come una tettoia, che sembra finire sulla pianura. Tra la pianura e la "tettoia" un raggio di sole illumina quella striscia d'orizzonte. A fianco del Monte davanti Pavullo, di cui per mia ignoranza non conosco il nome, le Alpi completamente innevate si vedono nitidamente. Probabilmente è il Baldo, l'Alpe dietro Verona, ma il gioco di luce sembra collocarlo nel Frignano, tra Pavullo e Serramazzoni. Provo a far la foto ma solo con il cellulare non viene e forse è meglio così, nessuna foto avrebbe potuto rendere l'emozione di questa spettacolare visione.
Ora mi involo veramente in discesa, Vidiciatico, Lizzano, Panigale. Da qui inizia la salita, infinita, passando per lo splendido paese di Castelluccio, dal cui Forno esce un odore di pane appena cotto estasiante, dalle Casette del Doccione ex Vivaio Forestale ora ottimo ristorante, poi su fino al Monte Piella, con la sua strada sterrata devastante per gambe e braccia, che finisce alla croce Bianca che domina sopra Porretta.
Ammiro il paesaggio ma qui a quasi 1200 metri l'aria è gelida. Più su forse nevica e la curiositá di sapere se è vero mi rapisce. Torno giù qualche centinaio di metri e svolto a sinistra, verso il Rifugio di Monte Cavallo. Poca discesa e la strada inizia a salire, implacabile, mai sotto il 10%, spesso sopra il 14%. L'acqua caduta abbondante nei giorni scorsi ha sciolto il metro di neve caduto a fine Novembre, pulendo la strada ma creando anche tanti solchi, in più la particolaritá di questa Forestale sta nel modo in cui è stata fatta. Probabilmente con sassi di fiume, ma invece di stenderli sono stati piantati, rendendo la guida non proprio scorrevole, mantenendo la concentrazione sempre altissima, visti i continui salti e saltelli che i sassi provocano. Nonostante la mia poca abitudine alla Mtb riesco a farla tutta in sella, fino a quando la temperatura esterna scende ancora, mentre la mia corporea sale per la fatica, e gli occhiali mi si appannano completamente, non consentendomi di vedere la strada. Sono costretto a mettere piede a terra e a fare gli ultimi metri prima del valico a piedi. Le nuvole qui son basse, non nevica ma ha smesso da poco. La strada è ghiacciata e nella successiva discesa trovo dei tratti tutti bianchi. Sono quasi al rifugio, quando però sono costretto a fermarmi. Un Pino gigante è caduto in mezzo alla carreggiata e oltrepassarlo è impossibile.
Torno indietro e per me stradista non è una passeggiata. I tratti tecnici sono pochi e facili, ma la mia abitudine a tutti quei tremori è nulla. Poco prima dell'inizio dell'asfalto delle Casette mi sento come quei budini delle pubblicitá, che tocchi con il cucchiaio e continuano a tremare per minuti. L'inizio dell'asfalto è l'entrata in Paradiso, scendo da Pennola tra case in sasso e Castagneti, delimitati da staccionate in legno, ben tenuti. Mi rilasso tutta la discesa. A Castelluccio, dal Forno, esce ancora un odore incredibile e se non fosse per la fila di avventori, un meritato panino al Prosciutto non me lo farei mancare. Arrivo a Panigale in scioltezza, da qui invece che risalire per Lizzano svolto a destra e dopo cento metri subito a sinistra, per la sempre dura Via della Pozza, che finisce in pieno centro a Querciola. Giù alla Masera prendo per Vidiciatico e poi ancora giù verso Farnè, per risalire a Cá Corrieri dove trovo la pizza giá pronta, con mia moglie e mio figlo pronti a finirmela.
Gran giro, 51 km e 2000 mt di dislivello, peccato non aver potuto fare l'anello Castelluccio Granaglione da Monte Cavallo, ma è solo rimandato, appena toglieranno il Pino tornerò!

24 dicembre 2013

Buon Natale a tutti!

Con oggi si sono concluse le pedalate pre-natalizie, quelle che servono per far spazio nello stomaco, in vista dei cenoni- granfondo, che più meno tutti noi andremo ad affrontare. Non so forse l'unico che non si abbufferá è Guido, mangierá i Tortellini di Soia, con il cotechino magro di rana. Per dolce potrá guardare una puntata di Bake off su Real Time.
Sono stati 4 giorni di bei giri, complici un inizio inverno tanto particolare quanto clemente.
Sabato con Lorenzo nel paciugo della Val di Setta, su per Sparvo, dove ad attenderci c'era un aria primaverile il cui ricordo ci ha scaldato nell'umida discesa da Castiglione.
Domenica, dopo il meraviglioso buffet offerto da Paolo a San Luca, giro dei Colli più Val di Zena, Zula e Pian di Macina, pedalando agili e chiaccherando praticamente tutto il giro.
Ieri con Gianluca, ammirando la grinta di Sandrino sempre più vicino a toccare i cento chilometri e autore di una bella ascesa di Villabianca. Pensava che scherzassimo quando gli abbiamo detto di tenersi pronto a una salita seria, e dire che ci conosce, ma non si è lamentato e l'ha spiatata non con poca fatica ma molto agilmente.
Oggi con Stefano e Cristian a cercare il caldo per sfuggire dal nebbione della bassa e trovarlo subito a Vedegheto con 10 gradi e un fantastico sole. Su per Mongiorgio abbiamo camminato sulle Nuvole per poi immergerci in esse fin sotto Mongardino dove in Cima ci aspettava di nuovo il caldo e paesaggi incredibili, mari di nuvole, con le cime delle Colline che spuntavano come Iceberg.
Per me 400 km in 4 giorni, quasi 400 km, meglio specificare se no Boldrini puntualizzerá fino a Pasqua l'inesatezza.
Adesso pronti per le Granfondo culinarie.
E Auguroni a Tutti!