10 maggio 2009

Due Passi Matildica, fatica vera!!!

Pur di essere più leggeri si fa di tutto! E’ così che parte la nostra Due Passi Matildica, nei bagni del palasport di via Guasco a Reggio Emilia. Massimo e Sandrino decidono di liberarsi di qualche chilo di troppo e passano dieci minuti in bagno, mentre Aldo e io li aspettiamo fuori, con le biciclette. Dopo una colazione compresa nel pacco gara, (caffè orrendo, crostata che si mangia più che volentieri) l’arrivo in griglia è immediato. Siamo dietro praticamente in fondo, la partenza è un susseguirsi di treni, sorpassi, accelerazioni. In mezzo anche qualche caduta che non ci coinvolge, ma che fa sempre impressione. All’inizio della prima salita siamo già divisi, Massimo e Aldo se la sono presi comoda Sandrino ancora incerto se affrontare il lungo o il medio tentenna nella pancia del gruppone mentre io cerco di recuperare più posizioni possibili, senza andare in acido lattico. Dopo sette chilometri arriviamo a Baiso, la discesa è bella, larga e permette velocità elevate. Superate diverse borgate arriviamo a Debbia, dove parte la seconda salita, il Passo del Falò. Quasi otto chilometri, pendenza media dell’otto per cento. Il Finale è durissimo, con strappi anche al quindici per cento, ma lo scenario è meraviglioso. A destra le colline reggiane, a sinistra il Cimone e altre montagne innevate, che portano un po’ d’aria fresca in una domenica finalmente calda. La discesa è molto brutta, come le prossime a venire e tiro i freni, dopo alcuni sali e scendi si arriva all’inizio della cronoscalata del castello dei Carpiteti, tre chilometri e mezzo, abbastanza impegnativi ma con pendenze mai superiori al dieci per cento. I gruppi si fanno sempre meno numerosi e la fatica comincia ad affiorare in tutti i granfondisti. Siamo a metà e guardando la media, inferiore ai 27km/h, capisco che questa granFondo non è così semplice come l’aspettavo. Raggiunta Felina, sempre immersi nel verde delle colline, tra discese sconnesse e strappi improvvisi, si arriva all’inizio della salita che porta a Trinità, quattro chilometri e mezzo, agevoli ma costanti. Neanche il tempo di rifiatare e finita la discesa inizia l’ultima ascesa verso Canossa. I primi due chilometri tirano, ma poi la strada diventa un lungo falsopiano con anche tratti in discesa, fino all’ultimo chilometro, abbastanza impegnativo. Questa è l’ultima salita, ma la fatica non è finita. Rimasto solo con un ragazzo, che dice di star male e non tira un metro, mi avvio in discesa verso la bassa. Qualche chilometro di discesa e poi uno strappetto, in un lungo susseguirsi che rendono la pianura quasi irraggiungibile. A Quattro Caselle solo la pianura padana si presenta davanti ai nostri occhi. La velocità è costante 36/37 km/h, ma i chilometri per raggiungere il traguardo sono ancora tanti, quasi 35. Finalmente, dalle retrovie, un bel gruppo ci raggiunge e in fila indiana, con punte che toccano anche i 46 km/h, ci dirigiamo verso Reggio Emilia. Il tratto è infinito, la stanchezza tanta e la rabbia pure. Infatti il ragazzo che era con me, dopo aver pianto per i suoi malanni, ora è in testa al gruppo che tira come un forsennato. Lascio stare, la giustizia divina farà il suo corso, facendogli perdere il satellitare legato sul manubrio e mi concentro a finire la gara. Arrivo al traguardo stanco morto. Massimo ed Aldo sono lì ad aspettarmi con una bella Coca ghiacciata. I primi minuti sono duri, lo stomaco è rivoltato e la testa non connessa, ma subito passa e la Coca può essere bevuta in tutta la sua freschezza. Sandrino arriva dopo una mezz’oretta, soddisfatto. Alla fine è riuscito a fare il lungo e secondo lui non è neanche così duro. Secondo me invece è una granfondo molto dura, con salite lunghe che ti fanno soffrire dal primo all’ultimo chilometro. Molto bella, con la sola pecca dei ristori poco serviti. Solo frutta, sali e qualche pezzo di forma. Ma per i ristori veri, tutti pronti, perché domenica si va a Faenza alle Cime di Romagna.
Classiche Lungo:
179 Pasini Enrico 13 4:57:41 30,67
299 Stagni Alessandro 42 5:28:54 27,71

Classica Cronoscalata Castello Carpineti:
112 Pasini Enrico 0:10:27 15,50
317 Stagni Alessandro 0:12:37 12,85
Classifica Medio:
684 Tommasi Massimo 4:11:11 28,66
687 Maldini Aldo 4:12:19 28,54

12 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao ragazzi siete stati splenditi
ciao da Morena(pinarello)

fotorode ha detto...

Bravi ragazzi.
Bella storia quella che avete scritto sulle strade reggiane. Dai commenti che vedo, avrete anche messo al gancio qualche bella figliola. ( o è un commento di qualcuno di noi firmato Morena?)

Enrico Pasini ha detto...

Grazie Morena come granfondo te la consiglio gli scenari sono molto belli

Mauro ha detto...

ma si dai consolati con il ciclismo :)

Anonimo ha detto...

Ciao Enrico concordo con te per gli splendidi scenari e la fatica "vera" .. per i ristori poco serviti hai solo avuto la sfortuna di passare dopo...Massimo
Ciao aldo

Sandrino ha detto...

Grazie Morena e soprattutto grazie Potter per l'articolo che mi hai risparmiato di scrivere.
La mia gioia più grande è stato il riscontro cronometrico all'arrivo che mi ha visto perdere solo 31 minuti da un "freccia rossa" come il Potter in 140km di gara.
Questo significa che sono andato bene come mi ha detto il Tommy appena arrivato.
Unica cosa che voglio sottolineare è stata la perdita della borraccia a circa 28km dall'arrivo che mi ha costretto a stringere i denti oltre il necessario, essendo inserito in un gruppo che non è mai sceso sotto i 39Kmh!! Sono arrivato completamente disidratato e se non fosse stato per il grandissimo Aldo, che mi ha soccorso con una Coca fresca, penso sarei svenuto, stavo cominciando a vedere le "stelline"!!
Grazie a tutti i ragazzi per la bella domenica, una bellissima GF per panorama e pacco gara, oltre al pasta party consumato sul parquet che ha visto giocare anni fa Larry Briant, il padre di un certo ragazzotto di nome Kobe che oggi delizia gli spettatori dello Staple Center a Los Angeles...mica pizze e fichi!!!
Salutoni
Sandrino

Sandrino ha detto...

L'ossigeno ancora non circola ancora bene dopo lo sforzo, il padre era Joe Bryant ed il cognome l'ho scritto in italianese....sorry!!
Salutoni
Sandrino

Sandrino ha detto...

Dimenticavo di dire che Morena è una mia amica e soprattutto una "scudettata" del prestigio 2008, ciclista dotata di grandissima passione!!
Forse ci sarà l'occasione per vederla sui pedali se prossimamente ci saranno giri in cui avrà tempo di partecipare.
Salutoni
Sandrino

Anonimo ha detto...

ciao Enrico complimenti! io mi devo ancora riprendere dalla 10 colli..
alla prossima
Andrea

Enrico Pasini ha detto...

Grazie Andrea se vuoi sabato facciamo un giro lungo poi ti so dire dove

Anonimo ha detto...

x enrico: questo we vado a finocchia quindi nn ci sono, ma grazie lo stesso!
in bocca al lupo per la romagna
ciao
andrea

Enrico Pasini ha detto...

Beh allora buon weekend, noi in Romagna faremo la cicloturistica tutti insieme obbiettivo comune svuotare i ristori e il pasta party, penso ce la faremo!!!