26 ottobre 2008

Escursione in Mountain Bike

Domenica 2 novembre 2008

Escursione in Mountain Bike
Fanano Cutigliano


Programma:

Ritrovo presso Malini Cicli alle ore 07.30 automuniti
Partenza immediata direzione Fanano (MO)
Arrivo in località i Ponti alle ore 08.45 circa
Preparazione delle bici e partenza per Croce Arcana (18 chilometri circa tutta salita pedalabile)
Ore 12.00 arrivo a Croce Arcana
Da qui tutta discesa (circa 15 km) fino a Cutigliano scegliendo uno dei tre itinerari (difficile/ medio/ facile)
Arrivo a Cutigliano alle ore 13.00 circa
Pranzo in ristorante.
Ore 14.30 partenza in Funivia fino alla Doganaccia.
2.5 Km di salita pedalabile e arrivo a Croce Arcana.
Ore 15.30 partenza per i Ponti (18 chilometri di discesa)
Arrivo alle auto previsto per le ore 16.45/17.00
Rientro a Casalecchio per le ore 18.30 circa.
Si prega di confermare la presenza.

25 ottobre 2008

Benvenuto Damiano!

E' nato Damiano Ferri, figlio di Loris e Diletta. Auguri alla famiglia e complimenti vivissimi. Con questo avvenimento meraviglioso si annuncia il ritiro uffuciale di Loris da ogni attività agonistica. La bicicletta di Loris sarà messa all'asta su e-bay a partire dal 3 Novembre, prezzo base un centesimo.

23 ottobre 2008


Domenica 19 giretto in Mountain Bike (31 Km)


Ci si trova in quattro davanti al negozio, decidiamo di andare verso Sasso Marconi, quindi Monte Mario, è da tempo che non ci andiamo.

Solita strada dei laghetti del Maglio, poi variante dentro al cantiere della Sapapa, palazzo Rossi e passo dello Zanchetto, prima di Ponte Albano, voltiamo a sinistra, e iniziamo la salita che ci porta sul sentiero basso.

Mario, Luca, Loredano ed io, si siamo in pochi, ma per strada incontriamo tre Bikers che mi conoscono e si aggregano a noi, e ridendo e scherzando ci troviamo sul sentiero, in discesa, che porta alla grotta, a dire il vero solo Mario riesce a farlo tutto in bici, quasi tutti scendiamo a piedi, è veramente impegnativo, almeno per me. Arrivati alla caverna, ci si aspetta tutti, poi si riparte verso i Prati di Mugnano in leggera salita, arrivati al Ristorante, ci buttiamo giù dal Picchio Pendio fino alla pista da cross, io mi porto avanti per fare un paio di foto, Mario si monta la testa, ricorda di essere stato un discreto motocrossista, e si lancia in salto esagerato, probabilmente ha scordato di essere in bici, infatti al primo contatto con il suolo, tira una "Mina" impressionante, mentre la bici vola letteralmente a valle, lui rotola dalla parte opposta. Si rialza come un gatto che ha usufruito di una delle sue nove vite, sorride e corre a prendere la bici in fondo al dirupo. Tutto bene, ma la foto è venuta mossa. Aspettiamo tutti e torniamo verso casa passando da parco Thalon, salutiamo i nuovi amici, e torniamo al punto di partenza.

17 ottobre 2008

14 ottobre 2008

Classifica completa Vergato - Casa dell'Oste

1
Enrico Pasini
2
Lorenzo Zanarini
2 nc

Luca Laffi
3
Massimo Bosso
4
Mauro Cioni
5
Rocco D'Elia
6
Claudio Gherardi
7
Alessandro Stagni
8
Loris Ferri
9
Alberto Longhi
10
Enrico Pietrafesa
10 nc

Mirko
11
Gianluca Lamberti
12
Mauro Colli
13
Giovanni
14
Lorenzo Celeste
15
Luciano Merlini
16
Massimo Dondi
17
Walter Ferri
18
Fabio Ferri
19
Stefano Calzolari
20
Massimo Tommasi
21
Salvatore Cuccaro

13 ottobre 2008

Classifica gara del 12/10/08

Allora, come annunciato alla partenza, Traguardo Volante a Sibano, vinto da Gherardi Claudio, che riceverà il premio giovedì sera, seguito da Enry che non riceverà nulla.

Bella gara, e soprattutto bel Ristoro, descritta benissimo da Sandrino.

Sono rimasto deluso da Longhi Alberto (10°) che è partito in testa stando a ruota dell'auto, poi è bastato il primo strappo per staccarsi dal portellone, per dare spazio a Luca Laffi (2°), che poi cedeva la posizione di testa a Enry (1°) in prossimità dell'arrivo

Bel recupero di Lorenzo Zanarini (2°pari merito con Laffi)), che recuperava il distacco iniziale su Bosso Massimo (4°) che per essere il più vecchio del gruppo, ha fatto come sempre un bel numero. A dire il vero il più vecchio Merlini Luciano si è classificato 17°, ma è stato tratto in inganno da me che gli avevo assicurato la mia presenza in gruppo, (infatti c'ero, ma in auto) per una pedalata tranquilla. Cioni Mauro (5°)giocando in casa poteva andare sicuramente meglio, ma essendo educato ha rispettato gli ospiti. Rocco D'Elia (6°) per me una sorpresa, non avendolo praticamente mai visto, non avevo idea di come andasse. Gherardi (7°) dopo il traguardo volante ha confermato di essere un corridore completo.

Sandrino (8°) sarebbe andato molto meglio se: non mangiava la banana un secondo prima della partenza e se fosse stato concentrato più sulla corsa che sulla radiocronaca. Ferri Loris un 9° posto dignitoso per un campione ProMal del 2006, che ha calato le uscite in bici in maniera drastica.

Lamberti Gianluca (13°) alla partenza non è riuscito ad agganciare il pedale, e chiaramente nessuno lo ha aspettato, e lui non ha aspettato Dondi Massimo (12°) suo eterno compagno, che ha affrontato la salita in solitaria.

In coppia all'arrivo i fratelli Ferri, Walter (19) e Fabio(20) che si sono fatti compagnia pedalando uno al fianco dell'altro cercando di staccare Stefano Calzolari (21) che gli teneva la ruota con i denti.

Incredibile Giovanni domenica non ha scattato, e andando su regolare si è classificato 15° a ruota di Colli Mauro (14°) che per scusarsi per la partenza ritardata (si è fatto cambiare il copertoncino posteriore alle 08.30) ha preferito non inferire sui compagni di squadra.

Celeste Lorenzo (16°) ha preso la salita per ultimo, avendo la bici nuova, non voleva farsi sverniciare dai Proffessionisti, è salito regolare superando i suoi compagni chiedendo scusa. Massimo Tommasi (22°) esce un pò con noi e un pò con i pensionati di Borgonuovo, dove si sente un Re, domenica con noi è tornato tra la plebe.

Cuccaro Salvatore( 23° e Ultimo) appena tornato, dopo sei mesi, dall'Afghanistan (si scrive così ?) ha fatto un gran numero, solo a terminare la prova.

Bravi ragazzi, complimenti a tutti!

No, non mi sono scordato di Enrico Pietrafesa: il "Fenomeno dello stappo della Boazza", che figura!. Che dire, partito praticamente in testa, stavolta ha preso lui la Boazza, piantato sui pedali si è classificato solo 11°

Foto di Domenica
http://picasaweb.google.it/Malini.Paolo/MauroHause

Finale ProMal....quasi!!!

Salve a Tutti,
ieri ritrovo da Paolo alle 8,30 e si rivedono volti che da tempo non facevano capolino con la bici per un'uscita, e questo è gia stato di per sè, un grande successo.
Circa 22 i partenti con alcuni che gia dopo i primi metri facevano pretattica ed altri che mettevano avanti le "manone" asserendo di non essere in condizione.
Qualcuno additava altri per distogliere l'attenzione da se stesso, ma tanto, conoscendo ormai l'andazzo, gia sapevo chi nemmeno dovevo considerare e su chi dovevo prendere le misure.
La defezione della giornata è dell'uomo più atteso per questo tipo di avventura, quell'Aureliano che si presenta in abiti "borghesi" con voce roca e asserendo di essere raffreddato, quindi dando forfait nella gara più attesa.
Peccato per il nostro "grimpeur", anche perchè durante il percorso, ciclisti con la cellulite non se ne sono visti!!
Presenti anche il Tommy, il Gengy, il Walter, Cella con la fantastica bici nuova fiammante, e quel Claudio Gherardi che pochi conoscono ma che visto all'opera alla 9 Colli, mi ha fatto subito inserire un altro nome sulla lista di quelli che ero sicuro mi avrebbero preceduto all'arrivo.
Si parte dopo le raccomandazioni del Boss di tenere il gruppo unito sino a Vergato, poi, a suo dire, chi più ne aveva....
Ed infatti si parte tutti in gruppo con i soliti Pro davanti a fare l'andatura, a dire il vero abbastanza tranquilla sino al momento in cui ci sorpassa un bel gruppone a cui Fabio ed altri si attaccano e la velocità subisce un'impennata. Dopo alcune proteste, passati diversi chilometri si decide di lasciare andare il gruppo estraneo e ci ritroviamo di nuovi solo noi della Malini, tutti rigorosamente in divisa ufficiale.
Si arriva a Vergato e girato a destra verso Cereglio, dopo poco incrociamo il bivio da cui partiranno le ostilità. Fermata obbligata per la foto di rito, ci si toglie quello che non serve per la prossima salita e quindi viene dato il via. Subito davanti Luca Laffi tenta la fuga salendo per il primo strappo come fosse un proiettile, e dietro si posizionano il Potter ed il Zanaro, nell'occasione senza l'abituale cappellino. Dietro a ruota l'immancabile Assessore con l'Ingegnere, Rocco e la new entry Gherardi. Io decido di prendere la ruota di Pietrafesa, che per il primo strappo regge l'andatura dei tre ultimi citati. Salendo non mi volto per vedere cosa succede dietro, sono troppo impegnato a guardare avanti la salita che si snoda sui tornanti e le curve che dovrò affrontare.
Il primo pezzo è gia duro e la banana appena ingerita con imprudenza non mi aiuta certo a dare il meglio. Pietrafesa davanti a me pedala al suo abituale ritmo ma quando la pendenza comincia a farsi sentire, ben segnalata dai cartelli posizionati dall'insolito duo "Boss/Auri", sento le gambine rispondere ed allora provo a fare il mio ritmo e a salire superando il compagno che sino a quel punto mi aveva dato un riferimento.
Davanti a me riconosco il casco giallo di Rocco e con lui Mauro Cioni, leggermente più staccato Gherardi che ad un certo punto riesco a raggiungere e a raccogliere una sua espressione di fatica.
saliamo insieme il secondo strappo, poi al sopraggiungere del terzo, leggendo le pulsazioni a 174 decido di rallentare per non dover ricorrere al 118 e lascio il buon Claudio salire da solo, augurando a me stesso di arrivare in cima. Nel frattempo lungo la salita il Boss e Aureliano ci scattano foto e riprendono i nostri volti trasfigurati dalla fatica.
Davanti la gara si decide alle ultime curve, Luca Laffi paga lo sforzo per il primo, fantastico, scatto e deve cedere la prima posizione ad un Potter scatenato che giunge al traguardo vincitore confermando la leadership dello scorso anno, come campione ProMal. Dietro, oltre a Luca Laffi che ieri ha dimostrato di essere umano e non bionico come pensavo, arrivano gli altri sopracitati nell'ordine che leggerete dal resoconto ufficiale dell Boss. Non ho avuto modo di memorizzare l'esatta scaletta ma i nomi sono: Pasini, Laffi, Zanarini, Bosso, Cioni, D'Elia e Gherardi. Poi, dopo questi primi sette, ecco gli umani, quelli che arrivando in cima hanno tirato il classico sospiro di sollievo pensando che anche per questa volta il cuore ha retto.
Il sottoscritto apre le danze e questo è gia di per se un motivo di incredibile stupore per quanto mi riguarda. Voglio ringraziare in modo particolare Loris Ferri che mi ha dato una dritta notevole per il futuro, e cioè quella di non mangiare nulla prima di una salita impegnativa, oltre al grande stimolo di non mollare un centimetro nell'ascesa quando sentivo il suo incedere alle mie spalle.
Nota di colore all'arrivo, quando sono arrivati il Tommy e Walter che per lo sforzo profuso, non sono riusciti a staccare i pedali e sono crollati sotto i nostri occhi dalla fatica. Da premiare con un grande applauso per il coraggio e la volontà nel portare a termine l'impresa.
Ma ripensandoci credo sia giusto che un grandissimo plauso lo si faccia a tutti i 22 che sono saliti per quelle ripide rampe, mettendo a dura prova i propri muscoli e le proprie capacità fisiche: grandissimi tutti!!!
Dopo l'arrivo la Cioni's family ha reso il recupero davvero piacevole con l'introduzione di vasetti a base di cipolle sott'olio e funghi allo stuzzicadente che Pasini ha gradito in modo particolare....
Il ritorno è stato bellissimo, anche se il sottoscritto si è lasciato convincere a seguire il gruppo dei Pro che invece che tornare per la Porrettana, ha preferito "deviare" per Grizzana Morandi, Rioveggio e Vado, affrontando un'altra salita che si è fatta sentire nelle gambe di tutti, dopo lo sforzo profuso sulle rampe di Cioni's House.
Personalmente, ritengo la prova riuscitissima, e soprattutto credo sia stata la salita più dura che abbia mai affrontato da quando ho iniziato a pedalare, più dura delle Orfanelle di San Luca e del Cippo del Carpegna. Magari qualcuno di voi potrà verificare la veridicità di quanto da me affermato, ma se non più dura, sicuramente allo stesso livello.
Grazie a tutti per il bellissimo giro e per la compagnia, come sempre il divertimento è stato al massimo.....
salutoni
Sandrino

11 ottobre 2008

L' "emilia" 2008

Così Ivan Basso chiama questa gara, lui che fra 14 giorni torna e questi giovinotti avranno finito di farsi belli. Soprattutto quell'angioletto di Cunego ....
Per ora ci godiamo però il successo di Di Luca che con grande cuore è riuscito ad imporsi sullo strappo al 18% in maniera decisiva per la gara.
Vittoria anche per il club Malini che ha saputo scegliere il punto della salita, proprio lì dove si è decisa la gara.
Qualcuno in incognito scrutta le tattiche forse per applicarle domani ...ma l'ho beccato!
E gli altri invece a viso aperto. Avran bevuto come sul fedaia?
Le altre foto sono sul mio sito:

http://fotorode.free.fr/Ciclismo/Ciclismo.htm

05 ottobre 2008

ecco il finale del ProMal 2008...tutti pronti?

Domenica 12 ottobre è la gran giornata...la prova in salita con arrivo a Casa dell'Oste darà uno scossone alla classifica o confermerà i valori emersi fino ad adesso?
La partenza è prevista alle 8.30 in punto del negozio, direzione Vergato.
Presa la strada per Cereglio, giriamo poi a sinistra verso Labante, e li ci fermiamo.
E' infatti qui che prenderà il via la scalata Vergato-Casa dell'Oste (che è poi la casa che i miei hanno comprato ormai più di 30 anni fa).
Pronti via, si inizia la salita e si sale subito a destra per la rampa di Via Rappolo.
Iniziamo a dire che tutta la salita è una cagata.
Tutto il percorso è di circa 4.5 km con un dislivello di 370 metri.
Bisogna però tenere conto che l'ultimo km è un falsopiano con 2 avvallamenti e che in mezzo ci sono 500 metri di salita leggera, per cui la pendenza media del tratto veramente in salita supera il 12% con punte del 20-21%.
Vedete l'altimetria qui a fianco, in pratica la salita si compone di 4 sezioni di cui le prime 2 e l'ultima a tornantoni con pendenze regolari del 14-15% e massime dal 18 al 20% e una sezione intermedia di 700 metri con 2 rettilinei al 13% (tipo un piccolo Fedaia).
Bene, arrivati su avremo un ristoro a casa (che si chiama dell'Oste non per niente, visto che prima della guerra era davvero un'osteria) per riprendere le forze e preparare le gambe alla...sorpresa!
Infatti quella appena svolta è la prima di due semitappe. Dovremo ripercorrere la strada a rovescio (mi raccomando occhio alla discesa!) per arrivare fino a Zola Predosa e compiere 2 giri del circuito delle Tombe.
Qui ovviamente il discorso è completamente diverso, perchè si tratta di un circuito completamente in pianura di 6.2 km (con 2 cavalcavia tagliagambe) da fare a tutta con volata finale, sempre che non esca dal gruppo uno alla Ballan che anticipi il plotone.
La giornata è impegnatva e si vedrà chi si risparmia in salita per dare tutto in pianura o viceversa, insomma il ciclista completo emergerà sicuramente!
(I punteggi saranno dati indipendentemente uno dall'altro per cui non è obbligatorio partecipare a entrambe le prove.)

28 settembre 2008

FANTASTICI AZZURRI!BALLAN CAMPIONE DEL MONDO

Fantastici mondiali, fantastici azzurri. Ho vissuto grandi emozioni oggi davanti allo schermo nel vedere questi mondiali. Dall’incertezza, ai dubbi, dallo stupore alla meraviglia, dall’euforia alla commozione. Ho acceso la tv alle 13:45 e l’Italia era già davanti a tirare il gruppo. Mancavano ancora più di 90 km, in fuga erano in quattro con un bel vantaggio, ma ormai stanchi. Vedere gli azzurri tirare il gruppo a quella velocità, con ancora tutti quei chilometri da fare, mi ha messo dei dubbi. Troppo lontani, troppo impegno da parte nostra, con Bettini in quinta posizione a fare la tattica. Paolini scatta più volte ed è lo stesso Bettini che lo spinge ad andare, in pochi ci credono e le azioni finiscono subito.La Spagna rimane a ruota e i soli Rebellin, Cunego e Ballan, sono nel mezzo del plotone. L’azione dei fuggitivi della mattina finisce e noi siamo ancora davanti a fare l’andatura. Bruseghin e Bosisio si sfiniscono a tirare e Paolini scatta ancora a ripetizione. A due giri dalla fine la selezione è fatta, il gruppo principale conta solo cinquanta corridori. Le nostre punte ci sono tutte, Bettini è marcatissimo, la Spagna conta ancora Valverde, Sanchez, Freire e Rodriguez per la vittoria. Anche Bonnen, attivissimo con i suoi sempre a circondarci, è presente con una bellissima pedalata. Più i tedeschi con Schumacher e Zabel. Penultimo passaggio dei Ronchi, Tosatto è davanti a tirare il gruppo, in molti non ce la fanno, il tedesco Ciolek addirittura si ferma per un crampo. Tutti si aspettano lo scatto di Bettini, i commentatori anche loro dubbiosi per averci visti sempre davanti si aspettano anche Rebellin. Scatta Ballan, uno dei suoi scatti potentel preciso. Dietro lo seguono tre belgi, un olandese, un austriaco, due danesi e per la Spagna il solo Rodriguez. Arrivano anche Rebellin e Cunego per noi e continuano a scattare. Il gruppo si spezza in tre tronconi e a sorpresa Bettini è nel terzo. Insieme con lui tutti i grandi favoriti Valverde, Freire, Bonnen e Zabel. La fuga prende il largo e si capisce subito che sarà impossibile riprenderli. Dietro tutti salutano Bettini, sono gli ultimi chilometri per lui e li ha sacrificati per il bene della squadra, fermandosi li dietro e fermando i suoi rivali. Davanti non si fermano, noi siamo i più forti, ma i belgi fanno paura. Su i Ronchi però ci pensano prima Rebellin e poi Ballan a tagliarli le gambe con due rasoiate stupende. Cunego marca stretto Rodriguez che chiude tutti i buchi. I belgi si staccano ma in discesa recuperano. Si entra in città, ultimi chilometri, tutta pianura. Nasce qui il capolavoro di Ballan. Ai meno tre chilometri lo scatto impressionante, con cinque pedalate prende cento metri e nessuno potrà più riprenderlo. Soresen lo insegue, a ruota Cunego e Rebellin pronti a rompere i cambi, non ce ne sarà bisogno. Bulbarelli e Cassani accompagnano per la terza volta consecutiva un italiano verso la maglia iridata. Due volte Bettini, ora Ballan che a braccia alzate diventa campione del mondo. Cunego secondo, Rebellin quarto, è un trionfo. Bettini, staccato a cinque minuti, esulta come se avesse vinto lui. E’ scortato dai grandi campioni del ciclismo mondiale che lo salutano da vero leader. Alessandro Ballan, ventinove anni, un Giro delle Fiandre vinto oltre a altre corse, due settimane fa anche una tappa pirenaica e la maglia oro alla Vuelta. Era già un campione, ora è consacrato. Un ragazzo semplice, che ama il ciclismo e lo fa amare. Peccato aver visto Cunego arrabbiato per il secondo posto, ci può stare, ma se lo poteva risparmiare. Siamo Campioni del Mondo, Ballerini ha, per l’ennesima volta, compiuto un capolavoro di squadra che neanche in sport come il calcio si riesce a vedere. Un gruppo, che da anni, vince medaglie e fa sognare tutti noi. Grazie Franco, grazie ragazzi e ciao Paolo un campione, signore, come te nasce ogni cento anni.

23 settembre 2008

Dritti fino al mare...più o meno...

La gita al mare è sempre uno dei momenti più attesi dell’anno, sicuramente il più frequentato. Anche quest’anno siamo partiti in un bel gruppo in bicicletta da San Biagio, eravamo sulla trentina se non di più.Qualche nuvola in cielo, che non faceva preoccupare e alle otto tutti in fila direzione Cesenatico. Dopo tre anni abbiamo abbandonato la “Campaza” di Fosso Ghiaia, per il ristorante “Punta Nord”il cui menù, sulla carta, era di tutto rispetto. Partenza blanda ma non troppo, tutto regolare fino al semaforo dei Giardini Margherita, dove Lorenzo si accorge, (tardi), del ritorno in gruppo di Loris Ferri. Nel tentativo di abbracciarlo tocca la ruota dietro con la sua davanti e finisce per terra. Momenti di terrore negli occhi di molti, la caduta è avvenuta praticamente da fermo, ma la reazione di Lorenzo alla vista dei danni potrebbe essere senza controllo. Fortunamente nessun danno, tranne che all’antivento, il quale finisce presto nel bidone del rusco. Dopo aver raggiunto la San Vitale facendo il giro di San Lazzaro, (c’era chi voleva arrivarci facendo prima la Val di Zena), arrivare a Massalombarda è uno scherzo. Trenta e più chilometri con solo un paio di curve, il resto un lungo rettilineo in sconfinata campagna, sembra di essere nel Texas in certi punti. Sosta bar poco prima di Massalombarda, poi di nuovo tutti in fila, siamo a metà viaggio. Un chilometro neanche, nuova sosta per una bucatura. Si riparte, mentre la temperatura scende vertiginosamente e nuvolosi neri salgono dal mare.Un altro chilometro e di nuovo tutti fermi per un altro copertone a terra. Si riparte ai 35 km/h arriviamo alla rotonda di Russi, qui la decisione da prendere è: destra verso Russi e poi campagna fino a Cervia, o sinistra verso Ravenna e poi dritti in Adriatica? Si decide per Ravenna, sbagliando, perché arrivati in città, dopo belle stradine immerse nei campi e nei canali, scopriamo che non possiamo prendere l’Adriatica, perché considerata Tangenziale. Vaghiamo in mezzo al traffico cittadino come un branco di pecore senza il pastore, quando una pattuglia della Polizia ci dice di giungere a Classe, da lì possiamo stare anche noi ciclisti in strada. Lasciando stare che il pastore c’era, ed ero io, che vi stavo guidando bene, giunti a Classe il problema è stato attraversare la statale. Infatti, al tentativo di Sandrino di fare solo poche centinaia di metri in Tangenziale, molti si sono fermati. Così alla spicciolata l’abbiamo attraversata tra auto e Camion che sfrecciavano e insultavano. Ce la fanno comunque tutti, ma Paolo non si vede più. Mauro Cioni, Sandrino e io ci fermiamo per aspettarlo e dopo pochi minuti telefona dicendo di continuare, che è con un ragazzo e arrivano con calma, ( Non sapevo che in calma si traducesse "in taxi"). Così mi metto a testa bassa e comincio a menare, nel tentativo di riprendere gli altri. La velocità è elevata tra i 42 e i 47 km/h, Sandrino soffre sui cavalcavia facendomi rallentare, (dopo tutta l’estate ad allenarci su quelle strade). Dopo l’incrocio di Milano Marittima riprendiamo il gruppo che sembra quasi fermo. E’ fermo veramente, perché Fabio ha bucato e sta gonfiando il tubolare con la schiuma. Riesce a ripartire e si mette davanti a tirare ai 48 km/h, (della serie ho solo 200 km nelle gambe), Lorenzo e io gli diamo il cambio, la velocità cala un pochino ma per molti dietro si fa dura. La lucidità ha fatto spazio alla stanchezza e così un ragazzo tampona una delle due ragazze presenti, (finalmente delle donne in gruppo), cadendo rovinosamente a terra di testa. Per fortuna c’era il casco, (adesso non c’è più distrutto dalla caduta). Noi davanti non ci accorgiamo di niente e arriviamo a Cesenatico, dove un irresistibile Pietrafesa vince la volata senza boazza, facendosi notare come corridore veramente completo. Dopo una veloce, tiepida doccia fatta in spiaggia, in questo freddo primo giorno d’autunno, tutti con le gambe ben salde sotto la tavola. C’ è a chi il pranzo è piaciuto, a chi meno, personalmente a parte le vongole al sapore di spiaggia, il vino fermo non frizzante, il sorbetto granita e la frittura mista che non mi hanno servito, mi è sembrata una cosa normale. Non squisita da portargli via tutti i biglietti di presentazione, ma neanche da intossicazione alimentare. Alla fine, comunque, c’è un anziano del gruppo che per non saper né leggere né scrivere, con la scusa che si era perso, si è fermato a mangiare alla “Campaza” e si è presentato da noi solo per il dolce. Beata gioventù.
http://picasaweb.google.it/EnricoPasini81/GitaMare2008#

18 settembre 2008

Chi viene al mare?

Sandrino, magro,magro, ma magro eh., ma non so cosa pensare, ma quanto pensa di mangiare Domenica.
Enry, come campione in carica, ha scelto la strada per andare a Cesenatico:
Partenza presso il negozio alle 08.00, Ganzole, Pian di Macina, Pianoro, Raticosa, Futa, poi tutta discesa fino a Imola, e il più è fatto. Imola Cesenatico ormai è uno sputo! ( Se hai ancora della saliva)
Mauro, che ora è in un momento eccezionale e va fortissimo, ha tracciato il percorso più pianeggiante e ordinato un paio di ruote lenticolari, due prolunghe sul manubrio, e vuole arrivare a Cesenatico alle 10.42.
Circa i 40 di media!
E' quasi meglio stare a ruota di Enry, e fare il suo percorso.
Pietrafesa, che non vede l'ora di trovare dei cavalcavia, per fare le sue volate vincenti, senza notare che Aureliano lo lascia vincere tutte le volte, per amicizia, e per amore, sono sposati da anni ormai e la crisi del settimo anno l'hanno passata da un pezzo.
Margelli é preuccupato, è da tempo che non pedala, traslochi spostamenti e impegni di lavoro non gli hanno permesso di allenarsi come dovrebbe, ma la classe non è acqua. Certamente sarà tra i primi ad arrivare a Cesenatico, lui e le sue scarpe da Tennis.
Toni, sarà lì con noi, fino alla prima sosta, dove entrerà nel bar e dopo essersi messo dietro al banco farà tramezzini e caffè per tutti.
Rocco, incredibile, ragazzo strano, quando ha saputo che andavamo al mare, in un attimo di sconforto ha fatto montare la Comapatta, forse aveva già parlato della strada da fare con Enry?
Zanarini, è tre giorni che sta lavorando come un matto per ricoprire la bici con una pellicola trasparente, sembra ci siano due pozze d'acqua poco prima di Cesenatico, e lui non vuole sporcare la bici.
Walter, è finalmente felice, ha messo a posto la casa, finiti quasi tutti i lavoretti, e finalmente può farsi una bella mangiata in tranquillità, cavolo è da circa due anni che non si gode un bel pranzo con calma, in questi due anni ha perso 27 grammi, non sembra più Lui.
Fabio Ferri e io, forse veniamo in moto, sapete abbiamo due moto belle e nuove in garage, e non ci crederete, ma basta tenere ferme le gambe e girare il polso e in un attimo siamo a ruota, anche dei più forti.
Loris Ferri, ha ricominciato a pedalare, e sarà li davanti con i primi, come sempre, e non si è allenato, ma uno così cosa si allena poi a fare?
Celeste, deluso, voleva andare al mare con la bici nuova, ma il telaio è ancora da verniciare e il Signor Shimano gli deve ancora fare il suo Gruppo Dura Ace, dovrà andare a cesenatico con la bici Vecchia, una fatica tremenda.
Stefano e Glenda ci accompagneranno in questa avventura, per due istruttori di Spinning, con alle spalle ore di pedalate in palestra, quattro ore in strada sarà una sgambata.
Aureliano, hou!
Il Saggio
Starà davanti e manterrà una velocità adatta a tutti.
Grande Aureliano, pensa, tutta pianura così nessuno ti dovrà aspettare in fondo alla discesa.

13 settembre 2008

Pochi chilometri, in tanta salita

Una settimana di caldo e afa, un weekend di nuvoloni e pioggia. Sono le sette e trenta e un temporale si scarica con violenza sulle campagne bolognesi, dura poco e nel cielo s’intravedono sprazzi di azzurro. Mi vesto e raggiungo San Biagio, già a Riale la strada è asciutta e, infatti, al ritrovo siamo un bel gruppetto. I due Mauro, Cioni e Colli, Lorenzo, Bosso, Aureliano, Enrico e Rocco con un cannone speciale sul manubrio che si rivelerà una telecamera. La Porrettana sembra la direzione migliore, anche se le nuvole non mancano. Dopo un primo tratto agile, Lorenzo prende in mano le redini del gruppo e a Sasso si mette davanti a velocità sostenuta. Gli strappi di Panico e di Marzabotto frazionano il gruppetto ma a Pian di Venola è già compatto. Le intenzioni di fare Cereglio sono subito spazzate via dal nero sopra Vergato, giriamo a destra e cominciano a salire verso Vedegheto. Cioni ed io tiriamo il gruppetto, c’è chi risente della nostra velocità, (tra cui le mie gambe), e brontola, ma rimaniamo insieme fino a Vedegheto. Qui Lorenzo mi sostituisce davanti, alzando leggermente il ritmo, Enrico, Aureliano e Mauro Colli sono i primi a mollare, io arranco ma non mollo, fino ad uno scatto di Lorenzo il quale si porta dietro Mauro e Bosso per venti metri e poi stacca anche loro. Salgo regolare sperando di riprenderli prima di Cà Bortolani, quando all’incrocio di Vignola dei Conti vedo Lorenzo rallentare ed aspettarci. Nuovo taglio causa maltempo, mentre gli altri salgono subito verso via Varsellane io, Cioni e Rocco aspettiamo Colli che non tarda ad arrivare. Salita non durissima, con un tratto anche di discesa, tranne gli ultimi cinquecento metri al 14/15%. Qui avviene il ricongiungimento con gli altri, Cioni ed io ci sfidiamo e alla fine, per poco e con molto orgoglio, lo batto di qualche centimetro. Altra decisione da prendere, fare Monte Pastore o Medelana? Il cielo parla chiaro, verso Medelana sembra più sereno. Proprio a Medelana la sorte, sotto forma di vetro, aspetta Lorenzo costringendolo al cambio di camera d’aria. Ripartire a freddo e affrontare lo strappo del castello è una vera coltellata ai bicipiti, ma poi la discesa verso Mongardino è bella e veloce. Qui salutiamo Lorenzo e scendiamo da Via Nughereto. Il giro sembra già finito quando uno scatenato Enrico Pietrafesa scatta al cimitero di Nughereto staccando tutti, senza più farsi riprendere. Davanti al Donnarosa è un uomo orgoglioso e felice, consapevole di essere sempre una vecchia volpe. Giro corto oggi ma dall’altimetria significativa vicina ai 1000 metri, pochi chilometri in tanta salita.