17 agosto 2008

Cimonicino,Passo del Lupo, Pratignano, è quasi impresa

Poteva essere una bella impresa riuscire a scalare Cimone, Lago di Pratignano e Cavone in giornata. Negli ultimi nove chilometri però le gambe mi sono mancate e mi sono fermato a casa.
Giornata autunnale nella mattinata, nuvole nere e cariche d’acqua viaggiavano veloce nel cielo. Sono partito lo stesso e nonostante i manicotti e l’antivento, i 14 gradi in discesa mi hanno fatto soffrire parecchio. Sceso da Rocca Corneta, arrivato sulla fondovalle del Panaro, ho cominciato la salita verso il Cimoncino. In centro a Fanano, invece di salire a Sestola, sono andato dritto, seguendo le indicazioni, Canevare, Cimoncino. La salita parte subito durissima e per almeno due chilometri non scende sotto il 10/12%. Poi spiana, salendo sempre regolare. Non conoscendola l’affronto piano. La mia scelta sarà giusta, alla fine saranno almeno dieci chilometri e solo qualche piccola discesa mi lascia respirare. Ogni tanto il bosco si apre e il Cimone maestoso m’invita a salire. All’incrocio con il lago della Ninfa, svolto a sinistra e dopo cinquecento metri circa, ecco il piazzale degli impianti, con il bellissimo panorama dell’Appennino, dal Corno al Cimone. Ridiscendo all’incrocio e salgo al “Lago della Ninfa”, altri due chilometri almeno, in una stradina strettissima, dove la gravità ti mette alla prova. Poco prima del lago ci sono cento metri di strada sterrata, che finiscono subito in un bellissimo asfalto portandomi al Passo del Lupo. La discesa verso Sestola è velocissima, curve ampie, pendenza elevata e penso che la prossima volta la farò in salita. Da Sestola continuo la discesa verso Fanano, poco dopo il paese giro a sinistra seguendo per Trignano, Lago di Pratignano. Mezzo chilometro di discesa, e all’incrocio vado a sinistra. Comincia subito un’altra salita, nel paese di Serrazzone, svolto a destra verso “Lago Pratignano”. La salita si fa più dura, ma sempre abbastanza pedalabile. La stradina s’inerpica lungo il “Monte della Riva”, il cui crinale fa da confine alle province di Modena e Bologna. Dopo cinque chilometri circa la pendenza si fa dura, una serie di tornanti come lame arrotate mi abbattono pian piano le energie. La strada poi si fa sterrata e torno giù. A Serrazzone svolto a destra, in una bella strada tra boschi e campi che mi porta a Trignano. Unica difficoltà un chilometro forse meno al 12/14%.Da Tignano svolto a sinistra, dopo tre chilometri di discesa eccomi sulla strada che porta a “Lizzano in Belvedere”. Per sei chilometri la strada non spiana un attimo. Anche se la pendenza non è eccessiva, al 4%, mi consuma come una candela. Seguendo le indicazioni per Vidiciatico, dopo un falsopiano svolto a destra verso Farnè. Ancora falsopiano, poi un chilometro di discesa e l’inizio della salita che porta a “La Cà”, per me a Cà Corrieri. Due chilometri all’otto per cento di media, che si concludono con uno strappo di trecento metri al 14%. Ed è proprio qui che i miei sogni s’infrangono contro la durezza delle mie gambe. A “La Cà” manca ancora un chilometro, al Cavone nove, mentre a casa 200 metri. Le gambe si fermano ai 200 metri, insieme ai miei sogni ed ad una mattinata ora stupenda.

3 commenti:

Mauro ha detto...

bella la salita per Canevare e poi Cimoncino, io l'ho fatta piu volte in MTB. Poi dalla Ninfa salivo fin su a Pian Cavallaro a 1850m di quota e poi girovagavo sull'altopiano dove ci sono tutte le piste del Cimone, poi giu per Passo del Lupo attraverso le piste e rientro a Fanano come hai fatto tu.

Mauro ha detto...

Anche i miei sogni hanno vita dura, è un paio di uscite che mi è tornato fuori il male al ginocchio, domenica salire a quinzano è stato un calvario, appena spingo mi vengono delle fitte lancinanti.
Domattina provo a uscire piano piano con molta pianura, ma se va avanti cosi devo saltare il finale di stagione.
Speriamo.

Enrico Pasini ha detto...

Accidenti mi dispiace, soprattutto perchè eri uno dei pochi che mi teneva lontano l'assessore dalle costolne. Va beh, dovrò contare su Sandrino, da domattina GLI comincierò la sua preparazione in vista della Pantanissima e in autunno, alle ultime due prove, sarà la rivelazione...se ancora vivo.....