03 agosto 2008

In diretta dal mare verso Brisighella

Prima domenica d‘agosto anche al mare, il traghetto che porta da Porto Corsini a Marina di Ravenna è vuoto. Ci sono io, altri due cicloamatori, due macchine e altri due ragazzi in bicicletta, forse pronti per cominciare la giornata lavorativa in qualche bagno. Sandrino è già fuori dal campeggio ad aspettarmi, questa volta è puntuale! Partiamo subito direzione Faenza, l’andatura è molto blanda, i chilometri previsti sono parecchi, poca salita ma tanto vento al ritorno verso il mare. Attraversiamo Ravenna passando dalla stazione e dalla Rocca Brancaleone e percorrendo qualche stradina secondaria raggiungiamo la San Vitale, ancora dentro la città. Superiamo la prima periferia, la zona industriale della Fornace Zarattini, da qui un lungo rettilineo di quasi 10 km ci porta all’incrocio per Russi. Sempre dritto, si attraversa il paese e si ritorna in aperta campagna tra peschi, albicocchi, filari di viti e alberi di Kiwi. Faenza arriva dopo una dozzina di chilometri e il ponte della stazione è quasi un sollievo, dopo più di 40 km di pianura. I viali della città e lo stradone che porta verso Rimini sono ancora deserti, sono appena le nove di mattina. Proseguiamo verso Modigliana, lungo questa strada collinare, tra campi, coltivazioni, cipressi. Dopo una decina di chilometri l’indicazione per Brisighella e l’inizio del Monte Carla. Poco più di un chilometro, ma un vero muro, con pendenze superiori al 12%. Alcuni tornati ti fanno penare, l’ora non è ancora tarda, ma il sole già si fa sentire e non c’è un centimetro d’ombra. Nonostante le varie grigliate della settimana, la gamba risponde bene e la riesco a fare tutta in apnea, senza esitazione. Sandrino arriva dopo poco, ma è abbastanza cotto. Scendiamo dalla ripida discesa e ci dirigiamo verso Brisighella. Un paio di saliscendi impegnativi presi a tutta, poi rallentiamo. Attraversiamo il paese invaso da ciclisti fermi a tutti i bar e attacchiamo il Monticino. Due chilometri e mezzo, contornati da cipressi, che salgono costanti al 10%. I tornanti si susseguono in rapida successione, più si sale e più sono duri. Salgo costante ma non posso sapere la velocità il contachilometri non funziona, a sensazione sono soddisfatto. Raggiungo lo spiazzo in cima ,gli ultimi trecento metri sono indicati come “Gran Premio della Montagna”, ma alla fine non c’è la riga. Aspetto Sandrino mentre ammiro le colline, bolognesi da una parte, toscane dall’altra, poi scendiamo dallo stesso versante e in stazione ci fermiamo a prendere una coca cola ghiacciata. Si parte in discesa verso Faenza. La “Brisighellese”, a parte un paio di strapetti, è molto veloce. Mentre chiacchieriamo, un nutrito gruppo di ciclisti romagnoli ci sorpassa e noi felici ci agganciamo. La velocità sembra elevata, ma si prosegue a strapetti e alcuni rallentamenti improvvisi mettono a dura prova l’attenzione. Il gruppo ci lascia poco prima di Faenza, ripercorriamo il ponte della stazione, ma invece di girare a destra, verso Russi, torniamo da Bagnacavallo. Dieci chilometri dritti di uno stradone largo e veloce. Il vento spira dal mare, ma non mi impedisce di andare ai 37 km/h, senza faticare troppo anche se il sole si sta facendo leone. Al primo semaforo di Bagnacavallo giriamo a sinistra verso Villanova e Glorie. Attraversati questi due paesi, tipicamente contadini, lungo la riva del Lamone raggiungiamo Mezzano. Prendiamo la destra, attraversiamo il ponte sul fiume e dopo 500mt giriamo a destra verso Traversara, San Alberto. Pianura sconfinata verso il mare, si sono superati i cento chilometri e ora il vento rallenta parecchio. Un lungo rettilineo ci porta a San Romualdo e dopo una bella tirata di Sandrino raggiungiamo la Romea. Dopo un piccola indecisione giriamo a sinistra verso la Baiona. Qui un lungo rettilineo, con a destra la zona portuale di Ravenna e a sinistra la bellissima valle, ci fa giungere a Porto Corsini, all’imbocco del traghetto. Saluto Sandrino, il suo contachilometri segna 130 km alla media dei 29 km/h, per me forse qualcosa in più. Va bene lo stesso, quando si arriva a casa, con la voglia di uscire di nuovo per una nuova avventura sull’amata specialissima.

3 commenti:

Mauro ha detto...

c'era un doppione, ho segato uno dei due.

Enrico Pasini ha detto...

in che senso un doppione?

Mauro ha detto...

era postato 2 volte
uno l'ho rimesso come bozza