07 maggio 2010

Chi vince Il Giro e soprattutto, CHI VIENE SULLO ZONCOLAN?

Si riparte, altro Giro, altro regalo. Ci siamo, domani parte il Giro d’Italia e parte da Amsterdam. Mi lascia sempre un po’ perplesso quando la corsa rosa parte dall’estero. Il mercato porta soldi e gli olandesi aprono volentieri il portafoglio per veder sfilare tre giorni la maglia rosa. Mi lascia ancor più perplesso quando le condizioni climatiche Italiane sono uguali a quelle Olandesi ma questo è un altro discorso. Che Giro sarà? Secondo me impronosticabile. Non vi è un vero leader, un vero favorito ci sono tanti nomi papabili, ma tutti con grande incognite. Il percorso non è esaltante almeno per le prime due settimane. Si parte, come detto, dall’Olanda, salite zero, tanto vento e probabilmente pioggia a volontà. Una partenza più nervosa,che stancante che non consente distrazioni. Si arriva in Italia martedì con il giorno di riposo e poi subito una cronometro che porta a Cuneo. Non lunghissima e neanche decisiva, ma che potrebbe esaltare chi ci guadagna e deprimere chi ci perde. Poi due tappe per velocisti a Novi Ligure e Marina di Carrara, anche se forse la seconda potrebbe portare a qualche colpo di mano. Dopodiché si va a Montalcino, niente Brunello per loro, ma tante strade bianche che saranno un’incognita per chi non ha mai corso un’Eroica o una Roubaix. La prima vera salita arriva quindi solo all’ottava tappa, con l’arrivo al Terminillo, la montagna dei laziali tante volte protagonista del Giro. Non un’ascesa durissima, ma attenzione che qui il Giro qualcuno potrebbe perderlo. Si scende verso Sud con due tappe tranquille e piatte a Cava dei Tirreni e Bitonto, per poi salire subito all’Aquila con una tappa Appenninica, che taglierà sicuramente le gambe ai velocisti. Ma chi saranno quest’anno i re dello sprint al Giro. I più forti sicuramente, Petacchi, Freire (ancora in forse), Greipel, Hondo, Farrar, Mc Ewen, Forster e Fothen. Più qualche incognita come l’eterno Loddo, l’agile Gasparotto, il giovanissimo Modolo. Penso che comunque la vera battaglia, a suon di gomitate e spallate, sarà tra Petacchi e Farrar. Loro se la giocheranno sicuramente a Porto Recanati, nella dodicesima tappa e forse anche il giorno dopo, a Cesenatico potrebbero sprintare. Il Barbotto rimane a quaranta chilometri dall’arrivo avranno tutto il tempo per riprendere i fuggitivi. Si netra nel vivo con la quattordicesima tappa C’è il Monte Grappa da scalare e riscendere per arrivare poi ad Asolo. Chi è indietro in classifica deve tentare la fuga per recuperare, salvando però le gambe, perché il giorno dopo c’è lo Zoncolan.
Noi ci saremo sullo Zoncolan e a proposito di questo apro una grossa parentesi.
Per il momento siamo in cinque a salire sul Monte Friulano la casa che ho prenotato può ospitare sino a 14 persone (10 ufficiali) chi vuole seguirci? Enrico, Aureliano, Loris Margelli, ma anche gli altri, venite? Fino all’ultimo potete aggregarvi, ma se dite qualcosa prima ci organizziamo meglio. Il Prezzo è di 27 euro a notte, chi riesce sale con me il venerdì pomeriggio, chi non riescie ci troviamo sabato su.

Il Giorno dopo riposo, poi cronoscalata di Plan de Corones, con il suo sterrato e la sua pendenza massima al 25%, una bazzecola per noi che facciamo Via Volta a Monteveglio. Non si abbandonano le Alpi, ma per la diciassettesima tappa una sola salita, il Passo delle Palade, lontano dall’arrivo di Peio Terme, ma abbastanza impegnativo, soprattutto all’inizio. Si continua verso Ovest, con una tappa pianeggiante arrivando a Brescia. Qui i velocisti, che saranno riusciti a superare le Dolomiti, si scontreranno sul loro terreno. Dovranno approfittarne, perché il giorno dopo sarà tempo di nuovo per gli scalatori e gli uomini di classifica. Arrivo all’Aprica, con il Mortirolo da Mazzo e discesa di Monno. Una volta a Edolo niente classica Statale dell’Aprica, ma si sale da Colteno Golgi, quella salita che qualcuno di noi ha fatto in macchina l’anno scorso per arrivare all’albergo in paese. Un Muro duro, con pendenze importanti, che porta ai meno sette dall’arrivo. Qui il ricongiungimento con la statale e ancora salita fino all’Aprica. Se qualcuno non conosce questo tratto, potrebbe cadere in una brutta sorpresa, non va assolutamente sottovalutato.
Si arriva così alla penultima tappa durissima e probabilmente decisiva, più della cronometro finale di Verona. Cinque salite in successione, Forcola di Livigno, Passo Eira, Passo di Foscagno, Passo Gavia da Bormio, e Passo Tonale con l’arrivo. Il Gavia, forse non è duro come salire da Ponte di Legno, ma sono sempre più di 20 km di salita regolare, poi la discesa, ripida e strettissima non li farà certo riposare. Non c’è che dire un’ultima settimana che vale la pena seguire dal primo all’ultimo chilometro, ma che nelle altre due, probabilmente, regalerà parecchia noia, a meno che qualcuno non decida di far saltare il banco prima. Ma chi?Chi può vincere questo Giro allora? Avrei detto Pelizzotti ma lui non lo farà, fermato per valori anomali del Passaporto Biologico. Inutile starne a parlare. Come al solito, prima di un Grande appuntamento, salta fuori lo scoop. Innegabile è, che però, i valori sono anomali veramente e anche se potevano fermarlo prima, comunque andava fermato. Non saprei chi possa vincerlo, i favori sono per Cadel Evans, ma secondo me era già troppo in forma alle classiche del Nord, riuscirà ad arrivare alla terza settimana? Vinokourov potrebbe fare il colpo, ma certe salite dure come Zonocolan e Plan de Corones, potrebbero essere indigeste. Basso, se fosse quello prima della squalifica,( non aggiungo altro) lo vincerebbe senza fare fatica, ma sembra, per il momento, un altro corridore. Garzelli potrebbe essere la sorpresa, ma l’età lo condanna. Scarponi vincerà qualche tappa, ma non reggerà tre settimane in classifica. Bruseghin non è quello di due anni fa, ma attenzioni Marzio è una locomotiva a Diesel. Sastre, ecco l’uomo che può vincerlo, non tra i massimi favoriti, ma scalatore vero, se si nasconderà nelle prime due settimane, l’ultima potrebbe fare sfracelli .Pozzovivo sono sicuro che se lotterà per la classifica potrà entrare nei dieci, ma niente di più. Nibali dovrebbe essere solo un gregario, ma chissa che non lo sia come lo è stato alla Milano- San Remo. Per Simoni invece la chiusura di una grande carriera e chissà che non si regali una tappa. E Cunego? Le prime settimane sono all’insegna di tappe stile classiche, la terza premierà la condizione e la regolarità. Lui dice che è al Giro per vincere qualche tappa, si nasconde, ma secondo me lui sa che se non lo vince quest’anno, non lo vince più. Buon Giro a tutti!!!

4 commenti:

LucaS ha detto...

Velocista principe: Greipel,vince il giro: Evans

Anonimo ha detto...

concordo con lucaS
alternativa a evans, sastre
italiani comprimari
basso nei 5 a fatica nei3
cunego salta..

io stto zoncolan ci sono, sopra speriamo..
:-)
andrea

Enrico Pasini ha detto...

Freire alla fine non c'è, anche secondo me greipel sarà il re delle volate, ma Farrar è un cagnaccio e Petacchi infinito. La maglia rosa io non la vedo così sicura anche se Cadel se la meriterebbe tantissimo!!!
La Tappa più bella secondo voi?

Sandrino ha detto...

la tappa più bella la faremo noi della Malini salendo sullo Zoncolan con le sole nostre forze, senza valori alterati e probabilmente (almeno per il sottoscritto) con qualche possibilità di mettere il piede a terra durante l'ascesa...noi siamo il vero ciclismo, fatto di spaghetti all'olio e due moccoli tirati sulla salita più dura, e quattro risate alla sera in qualche osteria del Friuli a berci un'ombra in attesa del giorno dopo...
Salutoni
Sandrino