12 giugno 2008

La Notturna e la maledizione di Zeus

Ecco l'ultimo pensiero del Prof. Che ne pensate?
Ho l'impressione che questa volta Paolo abbia combinato un bel guaio... faremo mai la notturna? Ho seri dubbi a proposito. Lui insiste a riaggiornarla al giovedì sera, e Giove pluvio rinnova fulmini e mastellate d'acqua ogni settimana quando il giorno a Lui dedicato si avvicina. “Non c'è il due senza il tre” è già diventato “non c'è il tre senza il quattro”. Non stiamo godendo di una buona stagione, certamente, ma il GIOVEDI sembra abbonato al maltempo. Forse è il caso di porsi una domanda: non è che Giove è adirato con Malini? Se così fosse, l'unica salvezza possibile la suggeriscono gli antichi: offrire un sacrificio alla Divinità in modo da placarne l'ira. Non speri però il nostro meccanico di cavarsela con tori, capri o giovani vergini come usava un tempo. A parte che queste “merci” non sono più facilmente disponibili, il sacrificio va attualizzato: proporrei a Paolo di segare un bel telaio in carbonio (uno ancora da vendere, non quello d'un cliente) e appenderlo ad un palo di titanio eretto nel praticello di fronte al negozio. Forse così riusciremo a quietare la furia di Giove. E potremo finalmente partire per la notturna...
Con questa divinità è bene non scherzare troppo. Come tutti sanno, Zeus (Giove è il nome che gli diedero i latini) non ha avuto un'infanzia facile: suo padre Crono, geloso e preoccupato da una profezia secondo la quale sarebbe stato spodestato da un figlio, inghiottiva tutte le creature che la moglie Rea metteva al mondo. Zeus se la cavò perchè quando nacque la madre avvolse una grossa pietra nella stoffa, fingendo che fosse il suo ultimo nato. Il padre, che evidentemente aveva un bell'appetito, la inghiottì senza neanche accorgersene, come aveva fatto con i cinque figli precedenti. Zeus venne portato a Creta, ed affidato alle cure delle ninfe che lo nascosero in una grotta; all'esterno di essa, i Cureti danzavano e facevano un gran baccano per coprire i vagiti del piccolo, in modo che il sospettoso Crono non potesse udirli. Divenuto adulto, Zeus decise di vendicarsi del padre con l'aiuto della titanessa Meti, che gli servì un beverone micidiale: Crono vomitò i cinque figli che aveva inghiottito assieme alla grossa pietra (che poi finirà a fare l'ombelico del mondo a Delfi, considerato il centro della terra). Cominciò poi una guerra lunghissima, che terminerà con la vittoria di Zeus sul genitore (e secondo alcune varianti del mito, con la sua castrazione). Non sembra che il figlio sia poi stato tanto migliore del padre, sicuramente era incazzereccio (ne sanno qualcosa Prometeo, legato a una roccia sull'oceano e condannato ad avere il fegato divorato da un'aquila e Tantalo, sprofondato per sempre nel Tartaro) e sistematicamente infedele alle diverse mogli.
Insomma Paolo, trova tu il modo farci benvolere a Zeus. Non vorrei che anche lo spostamento del negozio nel Tempio di Geova abbia mosso qualcosa in Cielo... comunque non insistere con la notturna al giovedì senza il sacrificio rituale ! (oppure cambia giornata...)

Il prof.

3 commenti:

Enrico Pasini ha detto...

Giovedì prossimo se faremo la crono delle ganzole vedrete che non pioverà.....

Mauro ha detto...

Cavolo è vero, se sposti il negozio di là Giove non te lo perdonerà...il monoteismo non è tollerato.
Corri ai ripari!

Comunque in vista della crono, ho visto Aureliano ieri sera che sfrecciava sulla Porrettana in direzione Sasso...son sicuro che andava a provare le Ganzole, a prendere riferimenti, a calcolare i tempi...e adesso chi lo batte più??

Enrico Pasini ha detto...

Si � liberata una camera nell'agriturismo dove vado io, chi fosse interessato mi faccia sapere qualcosa nella giornata di domani, venerd� che provo a chiamare.