21 giugno 2008

L'altra Campagnolo

A differenza di Enrico, la mia Campagnolo si è svolta su un percorso prevalentemente soleggiato e privo di pioggia.

Dopo essere partito alle 4:05 da Casalecchio, (record assoluto, davanti all'Eroica e alla val Gardena di questo inverno) sono giunto a Feltre ed ho avvertito un freddo polare, ma il mio animo è stato immediatamente rinfrancato dalla risposta del sole tanto invocato nel mese precedente. Mi sono trovato con Enrico (del quale qui a destra ho una foto) che molto gentilmente ha ritirato il mio pacco gara il sabato e insieme abbiamo preso il via della Campagnolo. Purtroppo i miei sogni di gloria di rimanere vicino ad Enrico e soprattutto ai primi, sono svaniti a causa di un mega-imbottigliamento al primo punto di controllo. Gli organizztori hanno pensato bene di mettere le pedane del rilevamento cronometrico in una pronunciata strettoia situata in un piccolo borgo nei pressi di Feltre. Dall'immagine sottostante si può vedere che la situazione appariva simile alla tangenziale di Bologna alle ore 18 nella settimana del SAIE.



Alla fine non tutti i mali vengono per nuocere; visto che eravamo in leggera salita ne ho approfittato per tirare il fiato e fare uno spuntino.

Nella prima discesa vera ho assistito ad una scena agghiacciante: un ciclista era sdraiato a terra, privo di sensi, mentre un altro, in piedi, stava freneticamente richiedendo al cellulare l'intervento del pronto soccorso sanitario. Ovviamente non mi sono fermato per aiutare, visto le diverse persone già ferme a bordo strada e il paesaggio che mi si è presentato di fronte nei chilometri successivi è stato il seguente:

La salita di Forcella Franche l'ho presa con tranquillità e in cima non ho avuto dubbi a scegliere il percorso da 110 km. Successivamente ho affronatato la salita di Passo Cereda, molto carina dal punto di vista paesaggistico, seppure di non alta montagna. Nella discesa successiva altro incidente, ma stavolta l'ambulanza era già presente e il ferito era sulla barella. Felicissimo per avere guadagnato un'altra posizione ho iniziato la discesa con tornanti molto larghi nel primo tratto (quindi molto belli, poichè non erano i soliti tornanti dove per curvare ti devi quasi fermare) e con lunghi rettilinei da alta velocità nel secondo. Mi sono ristorato a Fiera di Primiero e mi sono messo a ruota di un gruppetto per affrontare il fondovalle nel quale c'era un fastidiosissimo vento contrario.

Ma il bello è arrivato nella salita del passo Croce d'Aune, abbastanza facile all'inizio e piuttosto dura nel finale. Io ho sofferto. Non essendo molto in forma ho finito la salita in calando, mentre come mi accade usualmente dò il meglio alla distanza. Alla fine molto bello l'ingresso nel paese di Feltre co i 500 metri conclusivi in leggera salita.

Il mio pensiero è andato poi ad Enrico, perchè appena ho caricato la bici ed acceso il motore della mia auto dal cielo sono cadute le prime gocce di pioggia.

Per concludere vi dico che se qualcuno non l'ha mai fatta, consiglio assolutamente di iscriversi il prossimo anno alla Campagnolo, sia per il percorso, sia per l'ottima organizzazione.

Alberto

2 commenti:

Mauro ha detto...

Grande Alberto, in effetti l'aver schivato l'uragano è stato un bel numero.
Anche a me piacerebbe farla l'anno prossimo, ma dovrei arrivarci con piu km nelle gambe sennò rischio la figura di Basso sullo Stelvio.
Vedremo

fotorode ha detto...

Vedi che Basso sullo Stelvio ha dato prova di grande carattere.