Se non piove si va in bici a Bologna Piazza Maggiore a stappare lo spumante.
Se le condizioni atmosferiche sono sfavorevoli (PIOVE) ci cambiamo le scarpe e saliamo a S.Luca a stappare lo spumante.
le uscite, gli eventi, le foto di un gruppo di appassionati di strada e MTB di Casalecchio di Reno
l'Adriano assente (Panatta fu il grande specialista anche di questo colpo, anzi a dire il vero, il maestro n.d.r).


Chi era indeciso ha deciso, il 23 maggio salterà la Nove Colli e passerà il fine settimana nell'udinese in cima allo Zoncolan. Quindi chi vuole venire faccia pur sapere. Sono già al lavoro per trovare una sistemazione consona e un'idea, anche un pò bastarda, già ce l'ho. Comunque chi conosce la zona e posti belli e convenienti faccia sapere, siamo tutti orecchi!!! Ps L'idea è partire il venerdì in modo che il sabato si riesca a fare un bel giro, ma questo non vuol dire fare per forza lo Zoncolan, a meno che la sistemazione non sia in cima o nel corso della salita...

Non lo si riconosce più!
Provate a convincerlo anche voi!
dopo tanti anni un Senatore non può mancare
al pranzo sociale!
no novello. Ma anche dei programmi per la prossima stagione, che sembra ancora lontana ma è già lì dietro l’angolo.Infatti, anche se il sito della Nove Colli non dà ancora l’ufficialità, sembra che le iscrizioni si aprano il 21 novembre, cioè tra due settimane. Non ci dovrebbero ess
ere problemi per l’iscrizione, visto l’ampliamento a 11000 posti del numero chiuso. Però, c’ è sempre un però, un dubbio mi assale da qualche tempo, esattamente dalla presentazione del Giro d’Italia. Il 23 maggio, giorno della Granfondo, i girini arriveranno sul Monte Zoncolan, cima ormai mitica anche se solo alla terza presenza al Giro. Non sarebbe male organizzare un altro splendido weekend, con giretto nostro il sabato e visione della tappa la Domenica, come è stato alle Tre Cime di Lavaredo e sul Fedaia. Questo però vorrebbe dire saltare la Nove Colli, prendere magari mezza giornata di ferie per partire il venerdì e affrontare un viaggio abbastanza lungo. Personalmente io lo farei, anche se saltare la Nove Colli dopo, mi sembra, cinque anni consecutivi mi dispiacerebbe. Intanto dopo tre settimane di riposo assoluto dalla specialissima, un bel giro, in questa stagione che mi affascina sempre, ci stava proprio. Il giro di Gabbiano è sempre bello e dalla paesaggistica stupenda. Tutto l’Appennino si apre sulla sinistra e quando il cielo è completamente azzurro, la carrellata di monti, dal Cusna all’Abetone sembra fotografata come in un poster. La condizione certo dopo la lunga pausa non è certo delle migliori anzi, una fatica disumana e una crisi di fame che ricorderò per un po’, non hanno comunque rovinato la visione della prima neve che ha spolverato il Corno e il Cimone. Mauro Colli poi, sempre insuperabile Cicerone, ci ha guidato per un’altra salita, che subito dopo l’incrocio per Monzuno si arrampica sulla sinistra, verso Monte Venere. Due chilometri poco più abbastanza duri che sono un balcone su tutta Italia. Da una parte gli Appennini dall’altra le Alpi. Fatica incredibile anche qui, mentre il pensiero di un Cappuccino fumante e una pasta al cioccolato mi spingevano verso Monzuno. Ritorno a casa dalla Val di Setta, con in testa Gianluca e Cioni, mentre Bosso e Rafael, in convalescenza per la clavicola rotta, si erano già involati verso Casalecchio.Domani è previsto tempo brutto, quindi ancora una settimana di riposo, sperando in un prossimo weekend ancora all’insegna del sole.
questa non l’aveva mai fatta ed è stato costretto a scendere per spogliarsi e far calmare un po’ il cuore. Dopo una salita cosi, un po’ di discesa è l’ideale, ma non è mai abbastanza e Marano arriva subito, con il suo traffico e il suo smog. Il ritorno sulla Bazzanese è come sempre veloce e nervoso con rallentamenti e frenate. Per cui meglio tagliare, fare Monte Budello, scendere a Monteveglio e salire a San Savino, dal muro, per rimanere più tranquilli possibili. Poi di nuovo Bazzanese, qui i camion e le macchine ricominciano a suonare e allora ecco che ti spieghi perché, ogni tanto, scoprire salite come Via Castellazzo, isolate da tutti e tutto, sia una gioia infinita. 
| distacco | punti | ||
| Andrea Scarlato | |||
| 1 | Enrico Pasini | 30 | |
| 2 | Massimo Bosso | 15'' | 25 |
| 3 | Mauro Cioni | 54'' | 20 |
| Signore che non conosco | |||
| 4 | Luca Scomazzon | 3'10'' | 17 |
| 5 | Alberto Longhi | 7' | 15 |
| 6 | Enrico Pietrafesa | 7'26'' | 14 |
| 7 | Lorenzo Zanarini | 12'25'' | 13 |
| Mirko Tolomelli | |||
| 8 | Lorenzo Celeste | un paio d'ore | 10 |
| 9 | Alessandro Stagni | non serve il cronometro ma la sveglia | 10 |
| 10 | Giovanni | una settimana | 10 |
| 11 | Antonio Paone | qui serve il calendario | 10 |
| 12 | Gianluca Lamberti | non pervenuto | 10 |



Dopo aver firmato alcuni autografi ai presenti, e ripreso un po di respiro, mi sono lanciato a capofitto in discesa, e ripercorso tutta la strada dell'andata, dalla soddisfazione, non sentivo fatica, e le gambe giravano che era una meraviglia. Pedala, pedala, pedala. I paesi passano veloci sotto i copertoni frenati dall'asfalto sciolto dal calore. In poche ore sono a Cesenatico, e qui la soddisfazione più grossa, non ci crederete mai: La Banda del Paese ad accogliermi, emozionato scatto una foto,

saluto e ringrazio, non ho tempo di fermarmi, mia moglie Penelope è da tanto che mi aspetta. E via ancora sui pedali!
Eccomi a Pinarella percorro il centro del paese, e incredibile a sinistra ritrovo il mio Albergo, tutto come quando ero partito. sembra che il tempo nono sia passato, invecie è già sera, nelle gambe più di 110 km e nel cuore tanta soddisfazione, sia per il giro sia perchè sono riuscito a farmi intendere un pò a gesti e un pò di pressopochismo in un paese straniero

